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Allo studio un nuovo farmaco per la cura del cancro alla prostata

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Si chiama abiraterone e blocca in tutto il corpo la produzione di testosterone che alimenta la massa tumorale

Alison Reid e colleghi dell'Istituto di ricerca sul cancro e da Gerhardt Attard del Royal Mardsen Hospital di Londra, hanno presentato i dati di uno studio sulla cura del cancro alla prostata che prevede di bloccare la produzione di ormoni in tutto l'organismo e non più in alcune zone del corpo come succede con i farmaci utilizzati finora. I risultati sono stati presentati a Lugano in occasione del congresso annuale della Società europea di oncologia medica (Esmo).
Il nuovo farmaco, l'abiraterone, è in grado di ridurre del 50% i livelli dell'antigene prostatico specifico (Psa), il principale marker del tumore alla prostata.
L'abiraterone provoca una riduzione della massa tumorale nei pazienti in cui la terapia ormonale convenzionale ha smesso di funzionare, così come nei pazienti già trattati con chemioterapia. Gli esperti hanno spiegato che il tumore alla prostata è stimolato dagli ormoni maschili come il testosterone prodotto soprattutto nei testicoli ma anche in altre sedi dell'organismo. Finora la terapia contro questo tipo di cancro consiste nel bloccare, con farmaci o con interventi chirurgici, la produzione del testosterone nei testicoli. Questo però non impedisce che il testosterone prodotto nelle altre zone del corpo continui ad alimentare il tumore. Il nuovo farmaco invece agisce bloccando un enzima che ha un ruolo fondamentale nella produzione di testosterone in tutte le regioni del corpo. In questo modo si elimina in maniera più radicale la fonte che alimenta il cancro. Attualmente il farmaco è impiegato in due sperimentazioni di fase II ma, secondo gli esperti, l'anno prossimo dovrebbe iniziare lo studio in fase III.


Redazione MolecularLab.it (09/07/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: abiraterone, testosterone, prostata
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