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Scoperta nel DNA non codificante la “punteggiatura” del genoma

Dna


Togliendo la sequenza Sine b2 dal genoma di un topo, il gene compreso tra quelle sequenze non viene tradotto in proteina

Uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di San Diego sostiene che quella parte di DNA conosciuto come 'DNA spazzatura', cioè il 96% del genoma che non codifica per proteine, potrebbe essere quello che permette al DNA codificante (il restante 4%) di funzionare.
Negli ultimi anni si sono scoperte alcune funzioni nascoste in questa parte di DNA non codificante che hanno fatto rivalutare l'importanza di questa porzione di genoma. Ora è al centro di molti studi. Ora i ricercatori statunitensi, guidati da Victoria Lunyak, hanno concentrato la loro attenzione sulla sequenza Sine b2, che si trova all'inizio e alla fine di quella parte di genoma che codifica per l'ormone della crescita ed ha un ruolo nel processo di invecchiamento.
I ricercatori hanno osservato che, privando alcuni topi della sequenza Sine b2, il gene non viene espresso.
Lunyak spiega: 'Dal nostro studio emerge che una parte del Dna 'spazzatura' può essere considerata come la 'punteggiatura' che dà senso alla parte del genoma che codifica le proteine.
Senza questi elementi di confine il Dna diventa una lunga sequenza senza senso.' Secondo gli esperti sequenze analoghe a Sine b2 potrebbero essere presenti in tutte le altre parti di DNA che codificano per proteine. Rappresenterebbero quindi una precisa strategia evolutiva dei mammiferi per organizzare le informazioni genetiche.
Giuseppe Novelli, genetista dell'università di Roma Tor Vergata, ha commentato così la notizia: 'L'ipotesi è verosimile. Questi pezzi di DNA sono dei 'relitti' di origine virale che ci portiamo dietro dall'evoluzione, ed è possibile che siano serviti per regolare le funzioni del genoma. Il DNA durante l'evoluzione è stato attaccato da virus, che hanno contribuito al rimescolamento dei geni'. Alla luce delle nuove scoperte, questa parte di DNA non può chiamarsi DNA spazzatura.
"Gli americani – continua Novelli - ora lo chiamano 'desert zone', perché apparentemente non ha funzioni. In realtà grazie a ricerche degli ultimi anni sappiamo che le sequenze di DNA ripetitive hanno funzioni importanti nella predisposizione genetica all'infarto e ad alcuni tipi di tumori, inoltre si sa che il 5-10% di queste pur non producendo proteine, codificano per RNA che regolano altri geni. Del resto l'uomo e il topo differiscono solo per il 2% del genoma, e questa percentuale è costituita prevalentemente da quello che chiamavamo Dna spazzatura, per cui una funzione la deve avere".
La ricerca dell'Università di San Diego è pubblicata sulla rivista Science.

Redazione MolecularLab.it (19/07/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: Sine b2, DNA spazzatura, genoma
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