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L'evoluzione umana è stata possibile grazie alla capacità di digerire amido

Scatola cranica in evoluzione


La capacità di digerire l'amido ha dato la possibilità di assumere calorie extra per nutrire il cervello umano più grande

Secondo un recente studio sarebbe stata la capacità di digerire l'amido il vantaggio dell'uomo, nel corso dell'evoluzione, rispetto ai primati. L'uomo possiede molte più copie di un gene fondamentale per scomporre gli alimenti ricchi di amido (mais, patate, riso, tapioca e legumi) rispetto alle scimmie a noi più vicine (i primati, appunto). Gli autori dello studio, ricercatori dell'Università della California di Santa Cruz, sostengono che sia stato proprio l'amido a fornire l'energia in più necessaria a sostenere e far funzionare il cervello umano.
Finora, al contrario, si era sempre attribuito alla carne il ruolo fondamentale di carburante dell'evoluzione.
“L'uomo – continuano gli autori dello studio – ha nel suo DNA una copia in più del gene AMY1, essenziale per il rilascio dalla saliva dell'enzima amilasi, necessario per digerire l'amido”. Inoltre gli scienziati hanno scoperto, analizzando il genoma di diversi gruppi umani, che chi ha una dieta ricca di amido ha ancora più copie del gene AMY1. I nostri antenati probabilmente hanno iniziato a cercare altre fonti di sostentamento diverse rispetto a quelle dei primati e si sono indirizzati su radici e tuberi. Un altro aiuto a questo “cambiamento” potrebbe essere arrivato dalla scoperta del fuoco: “Cuocendo i vegetali, diventano più digeribili – continuano gli autori dello studio – il risultato è che, per avere il medesimo introito calorico è necessario mangiare di meno”.


Redazione MolecularLab.it (12/09/2007)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: AMY1, amido, evoluzione
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