Psoriasi, presto sostanze biotech mirate
Sono in arrivo in Italia farmaci intelligenti contro la psoriasi, molecole basate sullingegneria genetica che mirano al cuore della malattia quasi senza dare effetti collaterali.
Ma la vera soluz
Sono in arrivo in Italia farmaci intelligenti contro la psoriasi, molecole basate sull'ingegneria genetica che mirano al cuore della malattia quasi senza dare effetti collaterali.
Ma la vera soluzione, dichiara Sergio Chimenti, direttore della clinica dermatologica dell'Universita' romana di Tor Vergata, e' piu' in la' all'orizzonte e si tratta di farmacogenomica, cioe' terapie personalizzate per ogni paziente.
Queste pero' potranno diventare realta', spiega nel corso dell'incontro di apertura del III Congresso Internazionale ''Psoriasi, problema medico e sociale'' promosso dalla Associazione per la Difesa degli Psoriasici (ADIPSO), solo quando le complesse basi genetiche della malattia saranno almeno in parte chiarite. In termini di anni e' difficile dire quale sara' l'attesa per questo traguardo, precisa Chimenti, potrebbero essere cinque come pure 10 anni.
La psoriasi, che in Italia colpisce oltre 2 milioni di persone ed e' in lieve aumento, e' un disturbo auto-immune, cioe' dipende dal sistema di difesa dell'organismo che impazzisce attaccando la pelle. Cio' determina la comparsa di macchie rossastre e squamose soprattutto su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e sulla parte inferiore della schiena, che, oltre a rappresentare un problema medico, creano anche grave disagio psicologico ai pazienti.
La psoriasi ha una base genetica complessa ed attualmente i migliori centri di ricerca mondiale hanno istituito una 'task force' per cercare il gene principale che la causa. Ma oltre ai geni, rileva Chimenti, ci sono dei fattori che ne possono favorire l'insorgenza in chi e' predisposto. Per esempio uno studio in corso a Tor Vergata ha mostrato in via preliminare che infezioni alle tonsille possono avere quest'effetto.
I farmaci il cui uso dovrebbe essere approvato nel giro di qualche mese dal Ministero della Salute, annuncia Chimenti, sono anticorpi monoclonali, cioe' sostanze con un bersaglio preciso, una singola molecola e che, quindi, non fanno danni altrove.
Gli anticorpi, gia' in uso in altri paesi, sono stati testati per circa due anni proprio all'ateneo romano dando ottimi risultati, sostiene il dermatologo.
Somministrati per via endovenosa o intramuscolare nei pazienti con forme piu' gravi di psoriasi, rileva Chimenti, hanno eliminano in due settimane di trattamenti ogni traccia clinica del male, le macchie cutanee, nell'80% del campione.
Uno e' a base di efalizumab, precisa, che attacca, tramite il legame alla molecola 'CD-11', cellule immunitarie coinvolte nella malattia. Altri due hanno invece come bersaglio il fattore di necrosi tumorale 'Tnf-alfa', e sono indicati per i casi piu' gravi della malattia come l'artrite psoriasica e la psoriasi a placche.
Ma ci sono anche nuove pomate per i casi meno gravi, molte delle quali ai test sono risultate efficaci sul 70% dei pazienti in cui le macchie sono scomparse del tutto. Si tratta di preparazioni a base di calcitriolo, la forma attiva della vitamina D3, attualmente in uso in altri paesi europei e per l'Italia sperimentato presso la clinica di Tor Vergata. Poi c'e' l'acido tazarotenico, dato per la prima volta in terapie di breve durata, cioe' con applicazioni di mezz'ora. Infine ci sono i trattamenti topici a base di cortisonici con calcipotriolo.
Ma poiche' non e' corretto parlare di psoriasi come una malattia unica, sottolinea Chimenti, perche' ogni paziente ha una manifestazione a se' di questo male, il vero traguardo sara' puntare alle singole cause, appunto diverse da paziente a paziente. Molti sono i geni coinvolti quindi molti e diversi potrebbero essere i modi di curare, teoricamente con una sorta di terapia genica 'paziente-specifica', alla radice la malattia.
Fonte: (12/02/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
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