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Si celebrano i 30 anni della fecondazione assistita. Polemica in Italia

Fecondazione assistita


La ricerca sulla fecondazione assistita procede con lo scopo di sconfiggere la sterilità. Polemiche sul convegno organizzato dal ministero del Welfare

Gli avanzamenti della medicina riproduttiva corrono sempre piu' rapidamente per cui da qui a 30 anni il futuro potrebbe riservare un traguardo ambizioso che oggi sembra fantascientifico ma che, giunti proprio questo mese ai 30 anni della prima bambina nata in provetta, appare piu' che reale: la fine della sterilita' umana. A scattare questa 'istantanea' sul futuro della procreazione assistita e' Zev Rosenwaks, direttore del Centro di medicina riproduttiva e Infertilita' di New York che la rivista Nature ha interpellato per cerebrale i 30 anni di 'Superbebe', come fu chiamata allora Louise Brown, la prima bimba in provetta nata il 25 Luglio 1978. Da allora sono qualcosa come 4 milioni i bimbi nati in provetta nel mondo.
In Italia solo nel 2006 i figli della provetta sono stati 7507; secondo l'ultima relazione del Ministero della Salute (2007) depositata in Parlamento in merito alla legge 40 sulla procreazione le coppie che si sono affidate alle tecniche di procreazione medica assistita nei 342 centri sono state 52.206. Dalla relazione risultano inoltre 10.608 le gravidanze ottenute nel 2006, 2500 le gravidanze perse nel corso del cosiddetto follow up della gestazione, oltre il 18% i parti gemellari e piu' del 3% quelli trigemini soprattutto tra le piu' giovani. Cosa succedera' nei prossimi 30 anni alle tecniche di procreazione assistita? All'orizzonte si intravedono utero artificiale, creazione di cellule uovo e spermatozoi da cellule adulte, fino alla possibilita' di correggere in utero tutti i difetti genetici che possono causare malattie.
Con staminali prodotte a partire da semplici cellule di un lenbo di pelle umana si potra' arrivare a creare una riserva infinita di cellule uovo e spermatozoi, il che significa, spiega Davor Solter dell'Istituto di Biologia Medica di Singapore, 'che tutti, indipendentemente dall'eta', potranno avere un figlio; cio' potrebbe facilmente divenire realta' nei prossimi 30 anni', sconfiggendo di fatto la sterilita'. Inoltre le tecniche di fecondazione diverranno sempre piu' precise e meno costose, si va verso la riproduzione assistita low cost, per ogni ciclo saranno sufficienti meno di 100 dollari.
Le tecniche inoltre, sostiene Rosenwaks, potrebbero raggiungere tassi di successo del 70% per ciclo.
Sono molti gli studi in corso per creare dei sistemi di placenta artificiale per sviluppare l'embrione fuori dall'utero e per far sopravvivere prematuri nati prima della 22/ima settimana, che oggi non hanno chance di sopravvivere. Tanti i dilemmi etici che questo 'boom' tecnico potrebbe creare in 30 anni ma gli scienziati dicono di non temere: si agita lo spettro dei bambini su misura ma arrivare a tanto e' impossibile perche' non basta manipolare pochi geni per scegliere altezza, colore dei capelli, bellezza, intelligenza. Inoltre, concludono, il 'metodo classico' per fare figli rimane piu' piacevole ed economico e questa preferenza non mutera' certo, ne' verra' messa in discussione nei prossimi 30 anni.

LA DENUNCIA: IL SOTTOSEGRETARIO ROCCELLA ORGANIZZA CONVEGNO PER SOLI CLERICALI- 'Il ministero del Welfare, e in particolare la sottosegretaria Eugenia Roccella, organizza un convegno istituzionale sulla fecondazione assistita, a 30 anni dalla nascita del primo bambino in provetta, senza alcun tipo di interlocuzione con l'opposizione e senza rispettare minimamente il principio del pluralismo delle posizioni. E' un episodio molto grave che riflette la volonta' di questo governo di imporre un solo punto di vista'. E' quanto afferma la senatrice Vittoria Franco, ministro delle Pari Opportunita' del governo ombra del Pd, con un'interrogazione rivolta al ministro del Welfare Guido Sacconi che e' stata sottoscritta anche dai colleghi del Pd Ignazio Marino, Fiorenza Bassoli, Magda Negri, Colomba Mongiello, Marilena Adamo e Donatella Poretti (radicali-Pd).
'Il ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali ci ha rivolto un invito a partecipare, da spettatori, a un seminario dal titolo 'Figli della Provetta', organizzato domani (oggi, ndr) al Senato dallo stesso dicastero, in occasione dei trent'anni dalla nascita di Louise Brown, la prima bambina frutto della fecondazione in vitro. L'apertura dei lavori viene affidata a Eugenia Roccella, sottosegretario dello stesso ministero. Nonostante il tema della fecondazione assistita sia da anni oggetto di un acceso dibattito nel nostro Paese sia a livello politico che scientifico, con lo schieramento di una pluralita' di posizioni, dal panel degli oratori di questo seminario si trae l'idea che venga privilegiato un solo orientamento di pensiero. Le istituzioni pubbliche hanno, invece, il dovere, specie laddove si offra un'occasione di dibattito su temi che riguardano la scienza e l'etica, di favorire la piu' ampia e plurale illustrazione delle opinioni, delle informazioni e delle tesi scientifiche in campo. Per questo vogliamo sapere dal ministro se non si debba prevedere di offrire un'ulteriore occasione di dibattito sugli argomenti discussi'.

"A nome di tutti i bambini nati da tecniche di procreazione assistita l'associazione Luca Coscioni e l'associazione Amica cicogna chiedono che venga cambiato il titolo del seminario 'I figli della Provetta' indetto dal ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche sociali, che avra' luogo in Senato, il 17 luglio". Lo dichiara Filomena Gallo, vicesegretario dell'associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica e presidente dell'associazione Amica cicogna. "Non e' accettabile infatti che una legittima riflessione sui cambiamenti che la biomedicina ha operato sui molti piani della nostra societa', compreso quello sicuramente complesso relativo all'assistenza al concepimento, si traduca in un titolo che denuncia una discriminazione vera e propria nei confronti di milioni di bambini. Spiace dover ricordare al sottosegretario Roccella che questi bimbi sono figli dei loro genitori come quelli nati senza l'aiuto della medicina, come tutti i bimbi del mondo".
"Non sono certamente figli di una provetta - sottolinea Gallo -, che e' semplicemente servita ad avviare un processo nell'utero materno e si e' concluso con il parto delle loro mamme. La medicina ha cambiato le relazioni di molte persone affette da diverse patologie. È il caso dei trapianti d'organo, dei malati di diabete e lo stesso parto cesareo aveva gia' cambiato le modalita' di venire al mondo nel passato. Con la speranza che la discussione su come la medicina cambia il mondo e modifica le nostre vite sia serena e scevra da pregiudizi ideologici, si chiede l'intervento immediato del presidente del Senato affinche' in nessun luogo istituzionale venga violata la Costituzione italiana nel principio che difende la pari dignita' di tutti i cittadini".

Redazione MolecularLab.it (01/09/2008)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: fecondazione, assistita, PMA
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