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Genoma: senza segreti batterio-padre di antibiotico diffuso
Si chiama Saccharopolyspera erythraea ed e il batterio utilizzato per la produzione di uno degli antibiotici piu comuni, leritromicina. Ora il Dna di questo microrganismo non ha piu segreti: e st
Si chiama Saccharopolyspera erythraea ed e' il batterio utilizzato per la produzione di uno degli antibiotici piu' comuni, l'eritromicina. Ora il Dna di questo microrganismo non ha piu' segreti: e' stato infatti completato il sequenziamento del suo genoma e questo apre la strada alla possibilita' di produrre antibiotici innovativi e mirati.
Il sequenziamento e' stato effettuato dalla Aventis Bulk, la consociata italiana della societa' farmaceutica Aventis, e la notizia e' stata resa nota dal biotecnologo e responsabile del progetto Vittorio Montanaro. Una scoperta, ha sottolineato Montanaro, dalle enormi potenzialita': ''il completo sequenziamento del genoma di un microrganismo altoproduttore di antibiotici come il Saccharopolyspera - ha spiegato - costituisce infatti la base per approcci innovativi per lo sviluppo e la produzione di nuovi antibiotici''. Un obiettivo al quale l'Aventis sta lavorando in collaborazione con il Cnr di Milano e le universita' di Lecce e Palermo. Grazie al sequenziamento del genoma di questo microrganismo, ha spiegato Montanaro, ''siamo arrivati a conoscere i geni alla base della produzione dell'eritromicina; modificando tali geni, quindi, si potra' arrivare alla produzione di nuovi antibiotici mirati per patologie anche gravi''.
Una novita' non da poco se si pensa che oggi la scoperta di nuovi antibiotici avviene in una maniera in un certo senso casuale attraverso operazioni di screening: ''Campioni di terra - ha spiegato l'esperto - vengono cioe' prelevati nelle varie regioni del mondo ed analizzati per individuare la presenza di eventuali microrganismi produttori di antibiotici. E' dunque dallo screening di tali microrganismi che si arriva alla scoperta di nuovi antibiotici''. Successivamente, l'antibiotico viene isolato e testato su altri microrganismi patogeni, ha proseguito Montanaro, per verificare su quali sia in grado di agire. Con il sequenziamento del genoma del Saccharopolyspera, per la prima volta sara' possibile seguire un approccio diverso: non piu', cioe', la scoperta di antibiotici attraverso screening casuali, ma la messa a punto di antibiotici mirati partendo da una modificazione genetica. Il sequenziamento del genoma effettuato dunque, ha rilevato Montanaro, e' ''un primo passo di fondamentale importanza''. Oggi, infatti, esistono ceppi resistenti agli antibiotici comunemente commercializzati: ''Proprio con la modificazione dei geni interessati si potrebbe arrivare a bypassare le resistenze batteriche e produrre nuovi antibiotici mirati per patologie specifiche''. Un traguardo, ha affermato l'esperto, che potrebbe essere raggiunto entro i prossimi cinque anni. Il sequenziamento dell'intero genoma del microrganismo, il cui ceppo e' appunto usato per la produzione industriale dell'antibiotico eritromicina (un antibiotico a largo spettro utilizzato per la cura clinica di numerose patologie), e' stato condotto in collaborazione con MWG Biotech, una societa' di biotecnologie con sede a Monaco di Baviera. Il lavoro e' iniziato 2 anni fa, presso lo stabilimento di Brindisi, come parte di un progetto piu' ampio intitolato 'Nuove tecnologie per lo studio di microrganismi produttori di antibiotici' e supportato dal Ministero della Ricerca allo scopo di rilanciare l'attivita' di Ricerca e Sviluppo industriale in Italia.
Fonte: (04/03/2004)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag:
antibiotico
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