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Usa. Embrioni sovrannumerari…i veri abitanti del limbo


Sono ormai passati piu di 25 anni da quando e nata la prima bimba concepita artificialmente. Da quel giorno migliaia di bambini hanno visto la luce grazie a quelle tecniche che sul momento sembravan

Sono ormai passati piu' di 25 anni da quando e' nata la prima bimba concepita artificialmente. Da quel giorno migliaia di bambini hanno visto la luce grazie a quelle tecniche che sul momento sembravano fantascienza, e che oggi sono routine.
I progressi nel campo della riproduzione assistita hanno comunque sollevato delle questioni etiche con le quali dobbiamo ancora confrontarci, e che possono determinare in maniera piu' o meno definitiva anche il progresso di domani. Gli embrioni inutilizzati nelle tecniche di fecondazione artificiale infatti, sono il nodo spinoso della questione, la domanda irrisolta, il centro del dibattito politico e scientifico.
Molte compagnie che forniscono servizi di fecondazione assistita devono affrontare il problema quotidianamente, quando davanti ai genitori biologici ci si chiede cosa fare degli embrioni rimasti. E le compagnie piu' serie in genere propongono ai genitori varie alternative, quali la donazione alla ricerca, la distruzione degli embrioni stessi o l'adozione da parte di terzi.
La Society for Assisted Reproductive Technology ha stimato la presenza di circa 16.000 embrioni umani congelati e inutilizzati, ma alcune organizzazioni no-profit, come la SnowFlakes Embryo Adoption parlano di cifre pari a 400.000. Come mai un divario tanto ampio? "Abbiamo molti embrioni che sono stati completamente dimenticati, e che non sono catalogati con precisione" spiega William Gentry, dell'Advanced Fertility Group.
"non abbiamo piu' gli indirizzi o i numeri telefonici per contattare i genitori, e al momento, nelle nostre sedi di Evansville e Indianapolis abbiamo contato circa 1000 embrioni nel limbo. Certo, noi vorremmo dare loro una casa e un futuro, e ci sono molte persone che sarebbero disposte a farlo. Il punto e' che chi desidera un figlio in provetta, in genere ha gia' dei problemi con i propri, di embrioni, e non desidera occuparsi degli altri".
Il dott. Leo Bonaventura, specialista della fertilita' presso la Midwest Reproductive Medicine, parla di 2000 embrioni congelati presso le strutture in cui lavora, la maggior parte dei quali proviene da tecniche di fecondazione effettuate ormai molti anni fa, quando le percentuali di successo non arrivavano al 20% ed era necessario avere una scorta sufficiente di embrioni.
Oggi pero' e' diverso. Al di la' del "caso Italia", dove non si possono concepire piu' di 3 embrioni e una donna deve incrociare le dita delle mani e dei piedi per sperare di avere un figlio; negli altri Paesi il problema embrione si divide semplicemente in due fronti: utilizzarli o distruggerli.
"La scienza e la medicina hanno fatto degli enormi passi avanti negli ultimi anni", spiega Kevin Valadares, della University of Southern Indiana, "le tecniche attuali permettono di avere un figlio con molta piu' facilita'. Ma il nostro sistema legale non e' ancora riuscito ad affrontare la questione con sufficiente chiarezza, ed e' quindi assolutamente normale che non vi siano risposte concrete definitive".
L'uso degli embrioni sovrannumerari per la raccolta di cellule staminali embrionali e' una delle soluzioni piu' immediate. I medici concordano nel dire che allo stato di blastociste un embrione non e' che un grumo di cellule indefinite e indifferenziate, e che ogni freno di tipo religioso rischia di diventare superstizione.
Il problema e' che molti esponenti religiosi vorrebbero addirittura cerimonie di preghiera o funerali in caso di distruzione dell'embrione, il che trasformerebbe i laboratori di ricerca in strani templi dove si prega per la vita di un entita' non ancora viva…
Il presidente Bush, dal canto suo, ha preso provvedimenti fino a 900.000 Usd per promuovere l'adozione degli embrioni, una pratica sicuramente onorevole ma che coinvolge un numero veramente ristretto di persone. La soluzione ancora una volta deve provenire dagli addetti ai lavori: molte compagnie pongono un limite di tempo per prendere delle decisioni; passato quel limite i genitori devono obbligatoriamente scegliere cosa fare dei propri embrioni. Se decidono di distruggerli o donarli e' solo un problema che riguarda la loro coscienza.

Fonte: Aduc (19/03/2004)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag: embrioni
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