Gli ogm sull'etichetta: ecco le nuove regole
Dal 15 aprile tutti gli operatori del settore agroalimentare, dalle sementi alla tavola, che trasferiranno materiali contenenti o derivati da organismi geneticamente modificati, dovranno fornire ai lo
Dal 15 aprile tutti gli operatori del settore agroalimentare, dalle sementi alla tavola, che trasferiranno materiali contenenti o derivati da organismi geneticamente modificati, dovranno fornire ai loro clienti indicazioni in merito alla natura del prodotto, o materiale, o ingrediente o materia prima. Non solo. Cambiano anche le regole di etichettatura riguardo agli ogm, perché con le novità legislative introdotte in recepimento di leggi comunitarie, tali regole vengono estese anche ai mangimi. Inoltre, non si dovrà provvedere a indicazione specifica della presenza o derivazione solo per quanto riguarda i prodotti contenenti tracce di ogm, ma anche per quelli che sono da essi derivati, pur avendone perduta ogni traccia.
Il quadro completo sulla normativa nazionale e comunitaria relativa a etichettatura e tracciabilità degli alimenti ogm e contenenti ogm è stato presentato ieri pomeriggio a Palazzo Soragna, in un incontro organizzato dall'Unione Parmense degli Industriali.
Il relatore é stato l'avvocato Dario Dongo, responsabile delle politiche regolative di Federalimentare. Si è trattato di una sessione di lavoro finalizzata ad offrire indicazioni di carattere pratico alle aziende alimentari per meglio interpretare ed applicare correttamente i nuovi regolamenti comunitari, «in particolare - premette Dongo - i due dettati che riguardano etichettatura e tracciabilità di ogm, nonché il regolamento 178/2002, che stabilisce principi generali in materia di legislazione alimentare. Quest'ultimo fissa, tra l'altro, un obbligo di tracciabilità che si applica a tutti i prodotti alimentari e a tutti i settori della filiera a decorrere dal 1 gennaio 2005».
Com'è noto il legislatore italiano ha recentemente emanato il decreto legislativo n.224, del 8 luglio 2003, che recepisce la direttiva 2001/18, concernente l'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati. Al decreto si aggiungono i regolamenti CE n. 1829/2003 e 1830/2003, che entreranno in vigore il prossimo mese di aprile, aventi ad oggetto rispettivamente gli alimenti geneticamente modificati, la tracciabilità e l'etichettatura degli organismi geneticamente modificati, nonché la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati. «Federalimentare si è prodigata in collaborazione con le associazioni agroindustriali europee a elaborare alcune linee guida - spiega il relatore - che forniscono indicazioni di carattere pratico. Si tratta di regolamenti che potranno coinvolgere in termini di consapevolezza e responsabilità molti operatori lungo l'intera filiera in particolare la componente agricola». Federalimentare ha espresso una posizione favorevole, «in quanto - sostiene Dongo - tali regolamenti contribuiscono a fare più chiarezza».
Fonte: (24/03/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
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