Grano transgenico si o no?
Dopo mais, soia e colza, anche il cereale-simbolo della nostra identità alimentare e culturale potrebbe diventare transgenico, in seguito alla richiesta di commercializzazione presentata dallazienda
Dopo mais, soia e colza, anche il cereale-simbolo della nostra identità alimentare e culturale potrebbe diventare transgenico, in seguito alla richiesta di commercializzazione presentata dall'azienda Monsanto in Usa e Canada. Per la prima volta l’arrivo di un OGM preoccupa il Nord America, per le già annunciate ripercussioni sull’export.
In Italia, dove pane, pasta e pizza sono ogni giorno al centro della nostra tavola e della nostra cultura si corre ai ripari con una iniziativa di “prevenzione” e ricerca. Il Progetto “Grano o Grane” promosso dal Consiglio dei Diritti Genetici, Coldiretti, Assocap, CNA, FLAI-CGIL e COOP, intende infatti dar voce alla filiera agroalimentare italiana per capire l’impatto del frumento OGM in campo economico, nutrizionale, ecologico e socio-culturale.
Luca Colombo “padre” del progetto, durante la presentazione presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha dichiarato “L’Italia riconosciuta all’estero per la qualità degli alimenti, in particolare per pasta e pizza, ha diritto a dire la sua su questo argomento per aggiungere contributi al dibattito internazionale”.
Tra i relatori anche Simone Vieri Presidente dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria partner scientifico del progetto che ha sostenuto con forza: “Non ci possiamo permettere di esportare pasta OGM.
Non possiamo permetterci di svalutare il nostro prodotto simbolo!”. Tra i promotori è intervenuto nel dibattito anche il vicepresidente di Coldiretti: “Salvare il pane, la pasta e la pizza dai rischi di contaminazione del grano biotech che potrebbe essere presto autorizzato negli Stati Uniti e in Canada, è un obiettivo che le imprese che investono e credono nel Made in Italy di qualità non possono mancare per non mettere a rischio la credibilità dell’intero sistema agroalimentare, dal quale dipendono molte delle opportunità di sviluppo sostenibile del paese”.
Il progetto, in particolare, si pone l’obiettivo di socializzare le opinioni, le analisi, le ricerche sull’argomento e coinvolgere aziende, associazioni e opinione pubblica. “Grano o Grane” seguirà due percorsi: un primo si riferirà alla valutazione dell’impatto sul nostro export, il controllo di qualità aziendale, gli impatti sulla sicurezza alimentare e sull’accesso agli alimenti; un secondo invece si preoccuperà di informare monitorando le notizie4 e cercando di interscambiare informazioni a livello nazionale e internazionale. Un canale privilegiato per ottenere informazioni aggiornate sarà un link del sito internet del consiglio dei diritti genetici predisposto per l’iniziativa: www.consigliodirittigenetici.org/grano
Fonte: (25/03/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag:
grano,
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ogm
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