Le notizie e gli eventi scientifici della settimana - 13 Febbraio 2012
Newsletter del 13 Febbraio 2012 di MolecularLab.it con notizie ed eventi del mondo scientifico su Biotech, Ricerca, Biochimica, Genetica, Medicina
Una settimana di grandi sviluppi per il sito Mobile di MolecularLab e le apps! Completata l'integrazione delle sezioni più visitate del sito di Risorse e Networking per le Life Sciences, con uno studio sull'usabilità per chi vuole accedere ed interagire con il sito da smartphone. Il piccolo display dei cellulari di nuova generazione si presta male alla versione abituale del sito, per questo è stato necessario studiare e sviluppare un sistema che permettesse di accedere in qualsiasi posizione ad un menu a comparsa per andare alle varie sezioni, ed un sistema di login/logout sempre a disposizione. In particolare si è lavorato molto sui forum: per accedere ai topic recenti, navigare tra i diversi forum ed i diversi topic, in modo facile ed intuitivo e stando attenti alle esigenze di chi utilizza uno smartphone per navigare. Vi invito a provare la versione Mobile del sito attraverso le apps sviluppate per iPhone http://itunes.apple.com/us/app/id441948192 e per Android http://market.android.com/details?id=com.appsbar.MolecularLab4577
Il sito Mobile è raggiungibile comunque da tutti: navigando sulla versione abituale, desktop, con il vostro telefono sarete avvisati con un link in alto che vi porterà al corrispettivo della pagina che state navigando, ma in versione mobile.
Buona settimana! Riccardo Fallini Oh My God! Science! - Ciascuno di noi è un computer biomolecolare (e chissà come si formatta)
13/02/2012 - Il DNA, alla fine, è un codice come tutti gli altri. Chi sa programmare un computer conosce diversi linguaggi di programmazione, e tanti film hanno reso celebre quelle striscioline di parole incomprensibili, font verde su sfondo nero (almeno, erano colorate così negli anni '80. Ma anche in Matrix). Non era quindi difficile pensare che prima poi qua ...
Al via test clinico per staminali contro il diabete
07/02/2012 - "Dovrebbe partire nel 2012 negli Stati Uniti il primo test clinico sull'uomo con cellule staminali embrionali per la cura del diabete". L'annuncio arriva da Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute di Miami e tra i massimi esperti mondiali di trapianto di cellule pancreatiche, a margine del Congresso internazionale sul diabete Aidpit-Epita. Si tratta, ha spiegato Ricordi, del "primo test pilota al mondo che prevede l'impiego di cellule staminali embrionali sull'uomo con l'obiettivo di curare il diabete". La sperimentazione, ha reso noto l'esperto, sarà coordinata dall'azienda statunitense Viacyte. Il via alla sperimentazione sull'uomo arriva dopo l'esame dei risultati ottenuti nella sperimentazione su cavie animali: "Nei topi - afferma Ricordi - si sono ottenuti dei buoni risultati: si è osservato che le staminali embrionali sono infatti riuscite a curare il diabete negli animali sottoposti alla sperimentazione". L'obiettivo di arrivare ad una cura per il diabete attraverso anche il trapianto di staminali embrionali resta, però, una questione molto dibattuta. Secondo vari esperti, infatti, vanno considerati, oltre alle implicazioni morali per un tale utilizzo, anche i possibili rischi legati a insorgenza di tumori correlati a tali cellule. Lo stesso Ricordi esprime delle perplessità: "Ritengo più opportuno, in questo campo, l'utilizzo di cellule staminali adulte, con le quali stiamo ottenendo passi avanti importanti; questo - precisa - non per motivazioni di carattere etico, ma perché con il trapianto di staminali adulte, prelevate dal paziente stesso, si eliminerebbe il grave problema del rischio di rigetto. Rischio che invece sussisterebbe comunque - conclude l'esperto - nel caso di cellule staminali embrionali".
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Italia bocciata dall'Europa su ricerca e innovazione
08/02/2012 - Presentato ieri a Bruxelles da Antonio Tajani e Maire Geoghegan-Quinn, lo IUS 2011 mostra un Italia con qualche luce e molte ombre. Lenta crescita anche per il resto d'Europa: solo Svizzera e nord Europa sono promossi a pieni voti. Secondo il relatore i problemi maggiori sono costituiti dai pochi investimenti e da una burocrazia eccessiva. I 27 paesi europei sono stati divisi in quattro gruppi: i "leader dell'innovazione", gli "inseguitori", gli "innovatori moderati" e quelli "modesti". La Svezia risulta essere la capofila, anche in questa classifica, seguita da Danimarca, Germania e Finlandia. L'Italia si è classificata solo sedicesima, nel gruppo degli innovatori moderati, insieme a Spagna e Grecia. Il rapporto IUS per calcolare il livello di innovazione ha utilizzato 8 indicatori compresi l'istruzione nazionale, la qualità del sistema di ricerca, il livello dei finanziamenti, la quantità di nuovi brevetti e i conseguenti effetti economici. I paesi al top della classifica hanno ottimi valori in tutti gli indicatori, piuttosto non in uno specifico. Per quanto riguarda l'Italia ha un buon dato sul numero di persone tra i i 25-34 anni in possesso di un dottorato 1.6 dottori ogni mille persone, mentre la media europea è 1.5, dimostrando anche un trand in crescita del 10% negli ultimi 5 anni. Risulta molto scarsa invece la capacità di attrarre studenti da aree extra europee: poco più del 5% dei dottorandi è extra europeo contro una media generale intorno al 20%. L'Italia però risulta essere in fondo alla classifica per numero di laureati: il 20% nella fascia 30-34 anni, il 34% degli europei ed in particolare più del 40% in Francia, Spagna e Inghilterra. 26 paesi europei sui 27 presi in esame vedono una maggioranza di donne con questo titolo di studio Anche la percentuali di ventenni con diploma di scuola secondaria è sotto al valore medio: il 76% in Italia contro il 79%. Per quanto riguarda la qualità del sistema di ricerca, l'Italia ha un numero di pubblicazioni scientifiche in collaborazione con altri paesi poco sopra alla media europea, meno presenti invece tra i lavori più citati al mondo. In particolare sono poco sviluppate le collaborazioni tra imprese ed istituzioni con 25 lavori scientifici ogni milione di abitanti contro i 40 in Europa. Confermato ancora una volta il basso numero di investimenti pubblici in ricerca e sviluppo: uno degli indicatori chiave per la competitività e la salute futura dell'intera Unione europea, indicato anche dal rapporto IUS 2011. La percentuale di investimenti pubblici si ferma infatti a quota 0.6% del PIL, uno dei più bassi in tutti i paesi europei, contro lo 0.75%. Bassi ed in calo anche quelli privati. L'Italia non si comporta bene nemmeno per quanto riguarda marchi registrati e brevetti, un comparto definito molto importante nel lungo periodo ed utile per contrastare gli effetti dell'invecchiamento della popolazione. Il comportamento dei privati, in particolare le piccole e medie imprese, salavano un po' la situazione: il 35% delle PMI italiane a sviluppato internamente nuovi prodotti e tecnologie, pur avendo poca cooperazione con le altre aziende, rispetto ad una media europea del 30% e mostrando un tasso di crescita migliore. Se ne deduce quindi un sistema poco capace di investire in ricerca e di collaborare, in particolare con partner internazionali.
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Un gene, il campanello di allarme per l'ictus
07/02/2012 - Nel mondo ogni 40 secondi un individuo viene colpito da ictus, patologia che rappresenta tutt'ora la terza causa di morte e la prima di invalidità permanente. Il numero di infarti cerebrali, in futuro, però, potrebbe essere ridotto grazie ai risultati, pubblicati on line su Nature Genetics, di un grande studio internazionale focalizzato ...
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Le notizie e gli eventi scientifici della settimana - 6 Febbraio 2012
06/02/2012 - Nella passata settimana abbiamo lavorato su una nuova collaborazione con la rivista "L'hobby della Scienza e della Tecnica": dal numero attualmente in edicola troverete sempre più una maggiore presenza di MolecularLab. Infatti ora nella rivista è presente un articolo di OMG! Science!, ma dal prossimo numero avremo due intere facciate dedicate ...
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Dipendenti dalla droga per anomalia nel cervello
07/02/2012 - La dipendenza dalla droga potrebbe essere causata da un'anomalia nel cervello, almeno in parte. Lo sostengono alcuni ricercatori dell'università di Cambridge che hanno analizzato le scansioni cerebrali di 50 persone dipendenti dalla cocaina o dal crack, e le hanno poi paragonate a quelle dei loro fratelli e sorelle rimasti sempre lontani dalla ...
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Marte è troppo arido per la vita
09/02/2012 - Un team internazionale di ricercatori è giunto alla conclusione che Marte potrebbe essere arido da centinaia di milioni di anni, e ciò significa che in questo periodo nessuna forma di vita è potuta sopravvivere sulla sua superficie in un ambiente così ostile. Per 3 anni, i ricercatori provenienti da Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Regno ...
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Una terapia contro l'accumulo di acidi biliari
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Redazione (13/02/2012)
Pubblicato in Medicina e Salute
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