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0barra1
Utente Senior
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Inserito il - 06 ottobre 2011 : 12:14:50
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Da repubblica:
Steve Jobs non ce l'ha fatta addio al fondatore della Apple Uno scarno comunicato dell'azienda rivela al mondo la scomparsa di uno dei simboli dell'èra digitale. Poche settimane fa aveva dovuto rinunciare ad ogni incarico nel gruppo che aveva creato dal nostro inviato FEDERICO RAMPINI
SAN FRANCISCO - E' uno scarno comunicato della sua azienda, la Apple di Cupertino, che dà la notizia attraverso l'Associated Press: "Steve Jobs è morto". Il fondatore della Mela, l'uomo che ha "creato due volte" il marchio-simbolo della nostra èra digitale, all'età di 56 anni ha perso l'ultima battaglia: quella contro il cancro al pancreas che lo aveva colpito una prima volta nel 2004. Jobs si era già ritirato da ogni incarico operativo, il 24 agosto aveva abbandonato anche l'incarico formale di presidente di Apple lasciandolo al suo braccio destro Tim Cook. Era il segno che ormai le speranze per lui erano esigue. L'ultima apparizione in pubblico risale al 7 giugno: a sorpresa Jobs si era presentato a una seduta del consiglio comunale di Cupertino (sede di Apple, nella Silicon Valley californiana) per presentare il progetto del nuovo campus aziendale. Dopo quella data di lui erano circolate solo delle foto sui tabloid americani, forse apocrife: lo ritraevano come l'ombra di se stesso, magrissimo, spettrale. Un fantasma rispetto allo "showman" che aveva incantato i consumatori del mondo intero seducendoli fino all'adozione universale dell'iPod, di iTunes, dell'iPhone, dell'iPad. La sofferenza dei suoi ultimi mesi di vita aveva perfino fatto sperare in un'impossibile riconciliazione col padre Abdulfattah Jandali, un siriano-americano che lo aveva abbandonato ai genitori adottivi Paul e Clara Jobs di Mountain View (California).
Steve Jobs aveva detto di no a quell'estremo tentativo di riavvicinamento del padre biologico, come se quella sofferenza lacerante della sua infanzia a San Francisco volesse conservarla intatta e portarla con sé fino alla fine. Scompare l'uomo che ha rivoluzionato l'informatica, la telefonìa mobile, e prometteva di fare altrettanto con il consumo di notizie, la lettura. Sotto la sua guida Apple, che vent'anni fa sembrava a rischio di estinzione, è diventata la prima azienda hi-tech del mondo in valore di Borsa, davanti a Google e Microsoft, e poi la prima in assoluto, superando persino il colosso petrolifero Exxon Mobil.
L'avventura di Jobs comincia nel 1976 quando fonda Apple insieme con Steve Wozniak e Ronald Wayne. Fin dall'inizio si distingue come uno dei pionieri del personal computer, ma nella prima fase Apple non riesce a diventare più di un'azienda di nicchia di fronte a giganti come Ibm e Microsoft.
Le difficoltà spingono Jobs a chiamare al timone di Apple nel 1983 John Sculley, ex chief executive di Pepsi Cola. Tra i due i rapporti si guastano presto e Jobs lascia l'azienda nel 1985, in coincidenza con un'ondata di licenziamenti. Ha inizio la sua lunga "traversata del deserto", durante la quale Jobs si cimenta anche col cinema d'animazione lanciando la Pixar che sarà poi venduta alla Disney. Il ritorno di Jobs alla Mela di Cupertino avviene sul finire del 1996 quando viene richiamato in soccorso dell'azienda che appare quasi moribonda. E' in questa seconda fase che Jobs dà il meglio di se stesso in tutti i campi: non solo nell'innovazione tecnologica e di prodotto, ma anche nel suo talento di guru, comunicatore e venditore, fino a diventare quasi il capo di una "religione laica" con seguaci nel mondo intero. Già nella prima fase con il Macintosh (1984) Apple si era distinta per due qualità originali: la semplicità e modernità degli interfaccia grafici; la cura per il design di un prodotto come il pc che all'epoca aveva un'immagine dimensione esclusivamente funzionale e utilitaristica. Queste stesse qualità ritornano in modo esponenziale nella "seconda Apple" sotto la guida di Jobs, con invenzioni come l'iPod, iPhone, iPad, oltre che nella nuova gamma dei computer iMac. In ciascuno dei settori dove ha sfondato, Jobs non ha inventato prodotti genuinamente nuovi: prima di lui esistevano il pc, lo smart-phone, i lettori digitali di musica mp3 nonché i tablet per leggere e-book e giornali come il Kindle. In ciascuno di questi settori però lui ha imposto dei trend, delle trasformazioni profonde nel modo di navigare Internet, ascoltare musica o leggere i giornali. Ha rivoluzionato anche l'esperienza commerciale inventando gli Apple Store, luoghi di ritrovo che oggi segnano l'omogeneizzazione di una cultura globale da San Francisco a Pechino.
(06 ottobre 2011)
Nonostante non sia un Apple-fanboy, mi dispiace. Nella storia, almeno della rete, rimarrà il già celebre discorso a Stanford: Stay hungry, stay foolish
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So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
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Giuliano652
Moderatore
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Vanilla Sky
Utente Junior
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Inserito il - 06 ottobre 2011 : 14:28:44
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E' mancata una persona straordinaria. Il suo discorso pronunciato a Stanford mi ha sempre colpito, mi è stato di incoraggiamento. Come testimonia l' avatar del mio profilo, sono una grande ammiratrice del mondo apple. |
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northenstar
Nuovo Arrivato
Prov.: Roma
Città: Roma
91 Messaggi |
Inserito il - 06 ottobre 2011 : 14:48:58
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Semplicemente geniale, padrone della sua vita al punto da abbandonare Apple, il suo grande amore, a solo un mese dalla morte. Non ho parole per esprimere il rammarico che nasce dalla perdita di un uomo eccezionale la cui mente ha fatto e farà impallidire molti ancora per tanto tempo....Buon Viaggio Steve |
Studiando Biologia Molecolare con Matusalemme....
"Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi." nietzsche |
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0barra1
Utente Senior
Città: Paris, VIIème arrondissement
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Inserito il - 07 ottobre 2011 : 14:38:16
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Insomma, credevo avrebbe postato più gente.
Conserverò il link a questa pagina e faremo i conti quando aprirò un thread per annunciare la morte di qualche altro personaggio famoso (e di pari influenza - si dovrebbero contare sulle dita di una mano, al massimo di due). |
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chick80
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Martin.diagnostica
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 10:42:42
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Diciamo che io mi accodo abbastanza a quanto dicono chick e Martin. Sarà stato bravo quanto ti pare e non lo metto in dubbio, ma per me è stato un bravissimo amministratore d'azienda. Punto. Nella mia vita non ha portato niente di nuovo, tant'è che non ho neanche una cosa targata Apple se non un vecchio i-pod regalatomi per i 18 anni che non uso da almeno due. Allo stesso modo non credo che abbia portato niente di particolarmente innovativo nella vita degli altri. Se non ci fosse stato lui probabilmente qualcun altro avrebbe creato prodotti simili (lettore mp3, telefono touch e tablet, come in effetti se ne trovano numerosi in giro) dei quali, almeno finora, si può fare tranquillamente a meno senza sentire il bisogno di utilizzarli (l'i-pad continua a sembrarmi una cosa del tutto inutile). Per non parlare dei computer che sono un furto già a vedere il prezzo nel negozio e non hanno niente (se non piccoli particolari irrilevanti per i più, e che non valgono quello stratosferico prezzo) di più di un PC o di un linux.
La cosa più interessante che vedo in lui è l'approccio terapeutico al tumore del Pancreas che gli ha permesso di vivere così a lungo. Sarei curioso di saperne di più.
Spero di non offendere i tuoi ideali, Obarra!
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[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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Martin.diagnostica
Utente Attivo
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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 13:10:26
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Un mac non l'ho mai comprato, troppo caro. un giorno mi imbattei in sito dove trovai una lista di componenti che permettevano di istallare leopard su un PC. Andai su ebay e li comprai ed ho assemblato un hackintosh. Dopo un pò ho pillato tutto e ho rimesso linux quello si che è un progetto visionario e la sua configurabilità non ha eguali e Mr Linus T. è un vero profeta.
Ipod? un giorno stavo per comprarne uno, poi mi sono accorto che perfino le cuffiette avevano un cavo branded, che per gestirlo era necessario itunes ed allora optati per un device creative (che produceva lettori mp3 da già da prima della apple) che costava di meno e funzionava benissimo (ancora lo uso dopo 6 anni).
ipad? credo che sia stata la vera grande innovazione fatta Jobs, che ha segnato l'inizio dell'era dei tablet sebbene non mi facciano tribolare.
Certo mi dispiace per la scomparsa cosi prematura di Jobs |
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serbring
Utente Junior
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Inserito il - 08 ottobre 2011 : 18:30:16
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Citazione: Messaggio inserito da Caffey
Diciamo che io mi accodo abbastanza a quanto dicono chick e Martin. Sarà stato bravo quanto ti pare e non lo metto in dubbio, ma per me è stato un bravissimo amministratore d'azienda. Punto. Nella mia vita non ha portato niente di nuovo, tant'è che non ho neanche una cosa targata Apple se non un vecchio i-pod regalatomi per i 18 anni che non uso da almeno due. Allo stesso modo non credo che abbia portato niente di particolarmente innovativo nella vita degli altri. Se non ci fosse stato lui probabilmente qualcun altro avrebbe creato prodotti simili (lettore mp3, telefono touch e tablet, come in effetti se ne trovano numerosi in giro) dei quali, almeno finora, si può fare tranquillamente a meno senza sentire il bisogno di utilizzarli (l'i-pad continua a sembrarmi una cosa del tutto inutile). Per non parlare dei computer che sono un furto già a vedere il prezzo nel negozio e non hanno niente (se non piccoli particolari irrilevanti per i più, e che non valgono quello stratosferico prezzo) di più di un PC o di un linux.
La cosa più interessante che vedo in lui è l'approccio terapeutico al tumore del Pancreas che gli ha permesso di vivere così a lungo. Sarei curioso di saperne di più.
Spero di non offendere i tuoi ideali, Obarra!
sinceramente mi ha sorpreso tutto questo scalpore per questa sua morte. Forse il fatto è che lui è un personaggio eclettico che è riuscito a fare grandi cose a livello imprenditoriale: apple, pixar, next ma nulla di più. Certo la sua visione dei computer era diversa e vincente. Cmq consiglio la visione del film "I pirati della silicon valley", illustra le vite di bill gates e steve jobs agli inizi. Molto carino |
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0barra1
Utente Senior
Città: Paris, VIIème arrondissement
3847 Messaggi |
Inserito il - 08 ottobre 2011 : 18:58:09
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Tranquilli, come ho già osservato non sono un Fanboy di Apple, mai avuto un Ipod, Ipad, o un bel laptop bianco, al massimo ho vissuto nelle vicinanze dell'Ipod-romo (si, doppia p, non criticate, rovinerete la battuta). Ne ammiro la perseveranza (scaricato da Apple ha trascorso un decennio decisamente duro, venendo salvato in corner da nientepopodimenoche Buzz Lightyear :asd:), il suo spiccato senso di business e marketing, la sua mente brillante e il carisma che gli ha permesso di diventare un'icona (maglione a collo alto).
Su, dai, quanti altri nerd conoscete capaci di tanto?
Appena ho una sera libera mi vedo I pirati della Silicon Valley, si trova su Youtube. E a proposito del tubo, una scena che provocherà una copiosa polluzione a molti Apple FanBoy.
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So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
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Martin.diagnostica
Utente Attivo
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Inserito il - 09 ottobre 2011 : 21:10:05
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Steve Jobs è cresciuto a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Qui, con il suo amico Steve Wozniak, fonda la Apple Computer, il primo aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vende il suo pulmino Volkswagen, e Wozniak la propria calcolatrice. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l’Apple I. Ne vendono qualcuno, sulla carta, solo sulla base dell’idea, ai membri dell’Homebrew Computer Club. Con l’impegno d’acquisto, ottengono credito dai fornitori e assemblano i computer, che consegnano in tempo. Successivamente portano l’idea ad un industriale, Mike Markkula, che versa, senza garanzie, nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Con quei soldi Jobs e Wozniak lanciano il prodotto. Le vendite toccano il milione di dollari. Quattro anni dopo, la Apple si quota in Borsa.
Mettiamo che Steve Jobs sia nato in provincia di Napoli. Si chiama Stefano Lavori. Non va all’università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perchè stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi. Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare. Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”. I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano. Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi? Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista a Napoli che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”. I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare. Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”. Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro. Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”. I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti. La Apple in provincia di Napoli non sarebbe nata, perchè saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più.
http://www.napolinews24.net/2011/10/08/se-steve-fosse-nato-in-provincia-di-napoli/ |
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chick80
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Inserito il - 09 ottobre 2011 : 23:13:28
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Bell'articolo Martin. Che tristezza e soprattutto che rabbia però...
Be in effetti ha un retrogusto decisamente amaro |
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