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 Meccanismo immunitario e flogistico della tubercolosi
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warren21
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22 Messaggi

Inserito il - 27 marzo 2015 : 20:00:12  Mostra Profilo Invia a warren21 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salve a tutti, dovrò dare a breve l'esame di patologia. Il mio professore spiegando la tubercolosi ha creato una grande confusione e pure dalle slides si capisce ben poco. Vorrei chiedervi, se è possibile, se potreste spiegarmi tutto il meccanismo che si viene ad instaurare dalla prima inalazione in poi. Cioè non ho ben chiaro come e quando e la distinzione tra complesso primario, granuloma tubercolare, tubercolosi primaria, tubercolosi secondaria o miliare. Ho capito che circa il 50% di ognuno di noi è entrato in contatto con questo batterio, ma il 90% è asintomatico e il 10% dà manifestazioni cliniche. In quali casi si sviluppa il granuloma tubercolare? Cioè anche quel 90% di persone che non hanno sviluppato la malattia presentano il granuloma tubercolare? Come avviene e da cosa sarà data la malattia vera e propria? Grazie a tutti! Sto impazzendo!

Caffey
Utente Attivo

ZEBOV

Città: Perugia


1496 Messaggi

Inserito il - 31 marzo 2015 : 15:10:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Caffey Invia a Caffey un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao! Probabilmente non ti interessa ma non resisto dal fare una piccola introduzione.

Come sempre accade, quando la tubercolosi era una delle malattie infettive più diffuse e letali anche in europa occidentale le strutture, l'educazione e la ricerca erano estremamente avanzate sul tema. Non a caso la scuola di specializzazione in malattie dell'apparato respiratorio aveva un tempo anche l'ulteriore specifica di "tisiologia".
La conseguenza di ciò è che le conoscenze sull'infezione tubercolare sono immense e di conseguenza lo sono anche le finezze cliniche, semeiologiche e classificative. Per la formazione medica generale attuale i dettagli di questo genere lasciano il tempo che trovano, mentre risultano molto più interessanti altri aspetti quali ad esempio la farmacoresistenza. Tuttavia molti clinici, soprattutto quelli formatisi nel periodo di massimo splendore della TBC hanno talvolta difficoltà a semplificare questo vasto universo di conoscenze, nonostante riconosca un indubitabile sforzo.
La conseguenza di questa difficile semplificazione è che la trattazione della malattia tubercolare di dieci persone diverse sembra ogni volta aggiungere qualche elemento e correggerne qualche altro di quella precedente, senza che mai si arrivi ad acquisire pochi chiari concetti. Dopo averla studiata in almeno cinque corsi diversi sono riuscito a farmi uno schema semplice che ripropongo qui, sperando di essere di aiuto a te e a tutti coloro che si trovano nello stesso problema.

Infezione tubercolare (talvolta detta tubercolosi primaria)
La prima volta che un soggetto viene a contatto con i micobatteri tubercolari, generalmente per via aerea, il sistema immunitario (tralascio i dettagli perché tanto li trovi nel libro), fagocita e tenta di eliminare l'infezione. L'esito di questo processo può essere vario: può riuscire ad eliminare i micobatteri, può essere in grado di bloccarne la replicazione e la diffusione formando uno o più granulomi all'interno dei quali M. tuberculosis rimane dormiente. Naturalmente M. tuberculosis, prima di essere bloccato, può diffondere anche ai linfonodi che drenano il tessuto di ingresso, generalmente quelli mediastinici. Nella terza ipotesi in cui il sistema immunitario non dovesse riuscire né ad eliminare, né a bloccare M. tuberculosis si sviluppa la malattia.

Malattia tubercolare primaria evolutiva (o progressiva)
Si tratta proprio di quanto detto nel paragrafo precedente, ovvero di una malattia che segue direttamente l'infezione che non è controllata dal sistema immunitario, qualsiasi sia la ragione. La malattia può diffondersi localmente, i granulomi possono drenale nei bronchi, causando l'espettorazione dei M. tuberculosis (praticamente l'unica condizione in cui la malattia è trasmissibile) e la formazione delle cosiddette caverne cioè aree vuote dove era precedentemente il contenuto dei granulomi. La malattia può diffondere anche per via ematica e linfatica dando origine alle varie manifestazioni a distanza.

Malattia tubercolare post-primaria (o secondaria)
Questa secondo me è già una eccessiva finezza perché ai fini clinici non ha grossa importanza (un po' ce l'ha a dire il vero ma non è essenziale). Si tratta degli stessi identici fenomeni descritti per la forma primaria evolutiva che però avvengono dopo un periodo più o meno lungo in cui la malattia è stata controllata dal sistema immunitario; M. tuberculosis, per varie ragioni, può essere in grado di riprendere la sua replicazione dando la malattia, con le stesse caratteristiche già dette sopra.


Adesso vediamo invece di spiegare qualche altro termine che si legge e sente tanto ma che non ha niente a che vedere con lo sviluppo della malattia.

Complesso primario
Si tratta di una classificazione anatomo-patologica e non clinica! Non è altro che la caratteristica anatomo-patologica dell'infezione tubercolare, ovvero i granulomi o i loro esiti a livello parenchimale più o meno la linfoadenopatia mediastinica conseguente. Potrai sentire parlare anche di focolaio di Ghon: è la stessa cosa, ma dal punto di vista radiologico (personalmente non lo uso mai!)

Tubercolosi miliare
Questo è di nuovo un termine anatomo-patologico e non è niente di strano, se non una forma di tubercolosi secondaria o primaria evolutiva: si parla di TB miliare quando M. tuberculosis si è diffuso per via ematica e invece di dare focolai infettivi in alcune sedi (con le stesse caratteristiche di quelli primitivi), si è disseminato, dando un quadro radiologico e anatomo-patologico caratterizzato da un grande numero di piccole lesioni (grandi appunto come un chicco di miglio) diffuse in più organi. In genere questa condizione si ha in soggetti immunodepressi in quanto il sistema immunitario non è in grado di rispondere all'infezione in modo sufficientemente efficace, lasciando che questa si sviluppi in più sedi e non formando granulomi (per tale ragione i focolai infettivi sono piccoli).

E con questo ho concluso. Spero di essere stato sufficientemente chiaro. E' possibile che qualcuno che ha studiato la TB in maniera approfondita inorridisca alla mia brutale semplificazione ma personalmente ritengo tutto ciò più che sufficiente per gestire la malattia da un punto di vista clinico. Volendo anche io so qualche altro nome (praticamente ogni manifestazione della malattia ha un nome dedicato), ma non ritengo necessario conoscerlo, almeno a questo livello.

In bocca al lupo!

[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest
non radii solis neque lucida tela diei
discutiant, sed naturae species ratioque. [...]

Titus Lucretius Carus
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warren21
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22 Messaggi

Inserito il - 07 aprile 2015 : 20:33:06  Mostra Profilo Invia a warren21 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Caffey, sei stato semplice e schematico, hai detto l'indispensabile in maniera chiara. Non mi è chiara ancora una cosa.
Facciamo un esempio: un soggetto totalmente sano ed immunocompetente inala il batterio e quindi è entrato in contatto. Questo arriva al livello del polmone. Se non lo elimina, si instaura il granuloma tubercolare che rimane per tutta la vita? Il granuloma tubercolare è possibile vederlo attraverso le radiografie?

Quando parliamo di caverna tubercolitica, che si vede nelle radiografie?
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Caffey
Utente Attivo

ZEBOV

Città: Perugia


1496 Messaggi

Inserito il - 08 aprile 2015 : 15:16:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Caffey Invia a Caffey un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
I granulomi tubercolari possono rimanere tali per anni o andare incontro a calcificazione.

Alla radiografia standard si possono vedere, certo, ma come potrai immaginare non sempre è così; spesso si associano anche altri segni radiografici, esiti dell'infezione primaria.

La caverna è il "buco" che rimane quando il granuloma fistolizza in un bronco, con la conseguente espettorazione del materiale infiammatorio. Se associato ad una clinica suggestiva è in genere un segno di malattia attiva.

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Titus Lucretius Carus
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warren21
Nuovo Arrivato



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Inserito il - 08 aprile 2015 : 23:06:29  Mostra Profilo Invia a warren21 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma quindi un soggetto immunocompetente che incontra il batterio ha due possibili vie: o lo elimina del tutto o forma il granuloma tubercolare? E in entrambi i casi non dà manifestazioni cliniche della malattia?
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Caffey
Utente Attivo

ZEBOV

Città: Perugia


1496 Messaggi

Inserito il - 09 aprile 2015 : 07:35:08  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Caffey Invia a Caffey un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Scritto da MolecularLab Mobile

Diciamo che ha anche la terza via, ovvero andare incontro a malattia, ma se non la sviluppa il processo è generalmente asintomatico. Eventualmente possono esserci sintomi aspecifici di scarso impatto clinico.

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Titus Lucretius Carus
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warren21
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Inserito il - 09 aprile 2015 : 09:33:05  Mostra Profilo Invia a warren21 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quindi, comunque, un soggetto sano che entra in contatto con il batterio può formare il granuloma tubercolare, senza dare manifestazioni cliniche evidenti? E' proprio questo il mio grande dubbio.
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Caffey
Utente Attivo

ZEBOV

Città: Perugia


1496 Messaggi

Inserito il - 09 aprile 2015 : 14:59:06  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Caffey Invia a Caffey un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La risposta è sì!

[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest
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Titus Lucretius Carus
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