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ameelie8
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1 Messaggi |
Inserito il - 25 gennaio 2023 : 18:42:17
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Ciao a tutti. Mi sono laureata nel 2021 a Padova in molecular biology, ho poi intrapreso una esperienza all'estero della durata di tre mesi. Ho dovuto, purtroppo, terminare la mia esperienza causa COVID19, finendo col rimanere "ferma", seppur cercando lavoro, per circa un anno. Adesso ho un assegno di ricerca della durata di un anno. Il mio problema è che non ho le idee ben chiare circa il mio futuro. So benissimo che non mi piacerebbe rimanere in ambito universitario (aspirando a diventare professore, per interderci), quello che, invece, mi garberebbe è lavorare in una azienda farmaceutica o azienda in ambito biotecnologico. Il settore che mi interesserebbe è quello di ricerca e sviluppo. La mia domanda..è sempre la stessa: serve il dottorato per entrarci o no? Chiedo perchè durante il mio gap-year( quello sopra menzionato), ho fatto domanda in moltissime aziende italiane. Il mio curriculum (ho solo 24 anni...), all'epoca, aveva solo una laurea magistrale e una esperienza all'estero da offrire e, nessuno, e sottolineo NESSUNA AZIENDA, ha mai mostrato interesse verso di me. La mia domanda, collegata a quella posta sopra, è quindi: per entrare in azienda serve un dottorato o vale anche avere dell'esperienza? Chiedo ancora perchè, una volta terminato questo anno di assegno, non so se intraprendere la strada del dottorato oppure RItentare a fare domanda in azienda, ma con un po' di esperienza in più. Grazie a chi risponderà
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sofychan
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101 Messaggi |
Inserito il - 27 gennaio 2023 : 08:14:51
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Non necessariamente ma ti dà certamente un vantaggio in piu', oltre a darti piu' potenzialità per progredire velocemente a livello di carriera. Dai un'occhiata agli annunci a cui applichi: è richiesto il dottorato, o in preferenza dottorato? Sono offerte di stage? E' richiesta esperienza con specifiche tecniche o aree di ricerca particolari? Il dottorato non è per tutti e va scelto bene, e l'inserimento nel privato dopo il dottorato non è comunque automatico, soprattutto se vuoi andare in ricerca e sviluppo in cui non credo ci sia questa abbondanza di opportunità.
Una seconda considerazione che farei è che oltre ad accumulare esperienza bisogna anche un po' capire come entrare in azienda, cosa che per quanto riguarda le aziende italiane non sono mai riuscita a capire Anche io dopo la laurea (tra l'altro anche io ho studiato a Padova), un anno di ricerca all'estero, venivo bellamente ignorata da tutte le aziende in tutta Italia, mentre vedevo passare avanti (per stage) colleghi che avevano fatto un percorso un po' trascinato e diciamo meno "ricco". E parlando con alcuni dei miei attuali colleghi italiani (bravissimi e con dei CV fantastici) mi sono resa conto che è cosi' per molti. Di quelli che conosco che sono entrati dopo la laurea, molti hanno iniziato con stage in QC, QA, affari regolatori, PV, e da li' si sono poi mossi in altri ruoli, alcuni addirittura R&D. Comunque potrebbe essere un modo per avere un piede dentro, anche se dovresti capire se sono attività che potrebbero piacerti. Non sottovaluterei il potere del networking. In linea generale dovresti anche investire in un CV fatto bene e ben pensato, anche se non sono proprio sicura che le aziende italiane selezionino in base a questo... |
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