Quanto è utile/interessante questa discussione:
Autore |
Discussione |
|
n/a
deleted
488 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2007 : 10:33:53
|
Citazione: Messaggio inserito da AleXo
ancelkeys le statistiche pare cambino molto a seconda dell'ente che le commissiona, quindi anche se sicuramente meno rappresentativi preferisco basarmi sui fatti delle persone che mi circondano.
Il sistema universitario italiano e' al collasso, ma questo non e' un problema di biotecnologie... fra l'altro sono fiero e contento della mia preparazione, in quanto ritendo sistemi universitari su modello anglosassone ampiamente + scarsi del nostro, ma di questo abbiamo gia' parlato altrove qui sul forum.
Se sei in un paese dove non puoi sopravvivere con l'inglese di certo non e' un paese all'avanguardia nella ricerca... infatti l'Italia non lo e'. La lingua straniera (oltre l'inglese) la puoi sempre studiare sul posto, o prima sfruttando corsi universitari/comunali (mi baso su Milano, dove ho studiato). Fra l'altro ormai il bilinguismo dovrebbe essere standard nelle scuole dell'obbligo. Quindi sta balla della lingua e' x me il problema che si crea quando si cercano scuse con se stessi per non partire, sinceramente.
Altresi' io conosco tanti che dall'estero sono tornati in italia per avere un lab tutto loro se non una cattedra. Come e' stato per la maggior parte delle persone che mi hanno insegnato.
Sul fatto che sia meglio limitare gli iscritti all'uni (sulla base del merito) mi trovi d'accordo, ma anche di questo si e' ampiamente gia' parlato sul forum.
Ma poi chi sta meglio di noi? Gli ingegneri vengono assunti a progetto, con stipendi non certo migliori di un dottorato al san raff o all'Ifom. Gli economisti sono impriggionati negli stage... chi resta? I laureati in legge? Gli umanisti? Scienzie della comunicazione!?!?!?!
Non andare all'estero non è un indice di vigliaccheria. Come andarci non è un atto eroico. Siamo in un Paese che ha bisogno assoluto di professionisti preparati e non li ha, andiamo tutti via? Qualcuno non va all'estero perchè ha dei vincoli anche di responsabilità in Italia. Tra chi da Napoli scappa al nord e chi resta vivendo onestamente circondato da camorristi (per cercare di cambiare le cose) non ho dubbi su chi abbia più valore. Sull'inglese, hai ragione per certi versi (non proprio tutti). Hai ragione sul fatto che non è un problema. Ma se io come nutrizionsita mi spostassi in zone confinarie dovrei scegliere tra tedesco e sloveno perchè dovrei fornire indicazioni a persone che parlano quella lingua. L'inglese va bene finchè fai ricerca (o, nel mio caso, se ti fai pagare le consulenze in internet o le diete online - l'inglese lo cosoncono benissimo nei Paesi nordici). Il fatto che stiano tutti male è un fatto gravissimo perchè impoverisce il Paese ed innesca un circolo vizioso di poverà sempre maggiore. Tante persone stanno male perchè POCHE persone si arricchiscono speculandoci su. Detto da un anticomunista, che è per la distribuzione del lavoro (es. abolizione di TUTTI gli ordini professionali - lasciando l'obbligo della laurea in medicina e chirurgia per determinati interventi - es. Scandinavia, Danimarca). Basterebbe copiare il sistema inglese. |
|
|
chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2007 : 11:37:03
|
Citazione: Non andare all'estero non è un indice di vigliaccheria. Come andarci non è un atto eroico.
Vero, sono scelte. Anche se un'esperienza all'estero io comunque la consiglio comunque, anche se breve, perchè arricchisce molto (non in termini monetari). Poi uno può scegliere di restarci o meno, quelle sono scelte personali. Per alcuni aspetti non è facile restare in Italia e per alcuni aspetti non è facile restare all'estero (ad es. se vai a vivere in mezzo alle pecore...). D'altra parte hai aspetti positivi in entrambe le cose. L'essere eroi non c'entra molto.
Citazione: Detto da un anticomunista, che è per la distribuzione del lavoro (es. abolizione di TUTTI gli ordini professionali - lasciando l'obbligo della laurea in medicina e chirurgia per determinati interventi - es. Scandinavia, Danimarca).
Concordo al 99% su questo.
Citazione: Basterebbe copiare il sistema inglese.
Qui mi scendi al 60-70% :P, perchè vivendo nel sistema inglese cominci a vederne anche le pecche. Ma per questo credo che 'tutto il mondo è paese'... dovunque vai trovi sempre qualcosa che non va, non esiste il sistema perfetto per tutti. Certo, in Italia il sistema è perfetto per pochi, o forse pochissimi. Ma io spero sempre che si possa cambiare, sono ottimista (o magari un sognatore)... |
Sei un nuovo arrivato? Leggi il regolamento del forum e presentati qui
My photo portfolio (now on G+!) |
|
|
metodico
Nuovo Arrivato
Prov.: Torino
Città: chivasso
65 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2007 : 11:44:01
|
ho letto i vostri preziosi interventi. Le lamentele economiche che fate voi biotecnologici non sono esclusive vostre!!. Purtroppo il basso stipendio riguarda un pò tutti le discipline formative e tutti i neolaureati in Italia. Direi un pò tutti i Giovani. La classifica infatti indica delle percentuali sui laureati che trovano lavoro dopo tre anni di laurea ma non comprende le prestazioni economiche ricevute, forse perchè si appiattirebbe verso il basso !! Infatti se molti laureati decidono di andare all'estero a fare ricerca e a trovare un impiego credo sia non solo perchè in Italia è difficile trovarlo ma perchè si è pagati di meno da noi. Forse l'offerta di lavoro potrebbe essere migliore in Italia per i ricercatori, ma questo non significa dire che in Italia non ci sono Centri di Ricerca efficienti, che non ci sono nuove aziende biotech, che il settore è fermo. Quelli citati da chick80 sono solo alcuni di quelli esistenti, e le nuove aziende nate nel settore biotech in questi ultimi due anni sono centinaia in tutta Italia. Saranno start-up, coinvolgeranno solo pochi ricercatori, ma nel complesso la sommatoria è molto positiva. Ancora oggi sul quotidiano Libero è uscito un articolo che indica la nascita di nuove aziende biotech, il settore è in fermento, questo è un dato certo. Io sono laureato in Economia e Commercio, sono ormai quarantenne, ma mi ricordo gli stage presso aziende, commercialisti, banche e assicurazioni. I primi anni da neo laureato sono stati duri e con stipendi da fame. Ma sono serviti per acquisire competenze e professionalità. La gavetta non è un'istituzione nata pochi anni fa. C'è sempre stata. La selezione naturale e la determinazione personale dice che ci saranno : ricercatori mediocri, ricercatori bravi, ricercatori premi nobel. Come per me ci sono stati: economisti mediocri, economisti bravi, economisti premi nobel. Sull'attestato di laurea non c'è scritto: diventarai un bravo lavoratore, avrai successo e soldi, diventareai premio nobel. C'è scritto solo che ti sei laureato e con quale votazione. Tutto il resto è..una variabile !!
|
la scienza è progresso |
|
|
Crono
Nuovo Arrivato
Prov.: Padova
117 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2007 : 12:49:17
|
1500 Euri al mese????? Per curiosità chi ti ha fornito questi dati? Nella azienda in cui stò facendo lo stage, ricercatori postdoc o dottorati sono pagati ben 950 euri/mese (netti); la segretaria ne prende 1100 euri..... Oltretutto ogni giorno arrivano decine di CV, per il direttore è stato più difficile trovare una segretaria che un ricercatore, da quà lo stipendio... |
|
|
Crono
Nuovo Arrivato
Prov.: Padova
117 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2007 : 13:05:17
|
Aggiungo: di 60 ex compagni di corso che si sono laureati in biotecnologie tra luglio e ottobre 2006, solo 2 lavorano in una azienda (logicamente come stage).
Quindi smettiamo di prendere in giro la gente!
Se esistono veramente così tante aziende biotech in italia che cercano ricercatori non dovrei conoscere così tante persone disoccupate o persone che, come me, prendono 500 euri al mese!
Smettetela di dare false speranze ai neo-laureati!
Prima di iscriversi ad un corso di laurea dovrebbero essere chiare le effettive opportunità di lavoro che si avranno e non vane/ inesistenti opportunità, altrimenti questa è solo una TRUFFA legale! |
|
|
fpotpot
Utente
Città: middleofnowhere
1056 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2007 : 17:03:32
|
aaaah..metodicoooo....,se ci dici che sei laureato in economia e commercio si capisce tutto!!!!... il sole e il cielo azzurro che vedi con gli uccellini che cinguettano e i prati in fiore...di 3 persone che conosco laureati in economia 3 hanno trovato lavoro dopo 2 mesi dalla laurea,a 1200 euro al mese senza carichi e straorari..insomma,sei dalla parte del globo dove si sta bene,...mi son cosi' pentita di nn aver fatto economia... |
|
|
metodico
Nuovo Arrivato
Prov.: Torino
Città: chivasso
65 Messaggi |
Inserito il - 05 luglio 2007 : 19:45:34
|
va bene anche le classifica dice che economisti insieme agli ingegneri e chimici-farmaceutici hanno più possibilità di trovare lavoro. Ma non sarei così pessimista. Certo molto dipende dai nostri politici soprattutto nel vostro settore perchè il biotech, come rivela il caso del mais bt, ogm, in Italia trova molti ostacoli, come nel settore agroalimentare dai produttori biologici, che sono molto sponsorizzati da certi gruppi politici, ma come dimostrato, non sono prodotti più nutrienti e per di più hanno bisogno di quantitativi d'acqua e di terreno tre volte maggiori di quelli biotech, e di quelli che utilizzano fertilizzanti chimici. http://www.alagoas.it/economia54.asp |
la scienza è progresso |
|
|
caramella
Utente Junior
127 Messaggi |
Inserito il - 09 luglio 2007 : 14:41:32
|
Fpotpot, ho letto tanti tuoi messaggi sul forum.. Ma mi sorge spontanea una domanda, leggendo tanta insoddisfazione da parte tua: ti piace veramente quello per cui hai studiato? Lo dico perché nonostante legga come la situazione in Italia sia tragica, io preferisco andare avanti per questa strada.. Se mi trovassi a dover studiare per ingegneria o economia, credo che dopo 2 mesi mi butterei da una finestra.... Se sei sicura che tornando indietro, ingegneria non ti avrebbe fatto poi così schifo, forse sì, hai sbagliato. Io non credo di aver sbagliato perché economia o ingegneria non avrei mai potuto farle, nonostante (dicono) sia dotata delle capacità per farle.. indi per cui so contenta così, so che altra strada non avrei potuto percorrere..... |
|
|
dallolio_gm
Moderatore
Prov.: Bo!
Città: Barcelona/Bologna
2445 Messaggi |
Inserito il - 09 luglio 2007 : 15:08:22
|
Anche io ho qualche dubbio sul fatto di venire a fare ricerca in Italia, o rimanere all'estero.
In questo periodo sto cercando delle borse di studio per iniziare un dottorato l'anno prossimo, e ho visto che a Bologna lo standard arriva a circa 800 euro al mese. Qui in Spagna, la piu' bassa che ho trovato e' a 1000 al mese e se ne possono trovare a 1200-1500 senza sforzi eccessivi. E dire che la Spagna rimane anch'essa al di sotto della media europea come stipendio dei ricercatori, leggete per esempio questo rapporto: http://www.molecularlab.it/insideresearch/?p=12 .
Pensate poi che una ragazza che ho conosciuto qui a Barcellona, ha finito la tesi in un laboratorio a giugno ed e' riuscita a farsi riassumere per un mese nello stesso, un po' come una specie di lavoretto estivo, per sostituire i ricercatori che andavano in ferie... e cosi' ho visto fare anche ad altre persone. In Italia credo che non sarebbe mai venuta in mente a nessuno un'idea del genere.. |
Il mio blog di bioinformatics (inglese): BioinfoBlog Sono un po' lento a rispondere, posso tardare anche qualche giorno... ma abbiate fede! :-) |
|
|
fpotpot
Utente
Città: middleofnowhere
1056 Messaggi |
Inserito il - 09 luglio 2007 : 18:48:40
|
di sicuro la Spagna ha cominciato a darsi una svegliata da qualche anno,ormai nn possiamo piu' dire "meglio che spagna e portogallo"..ormai anche sul fronte ricerca ci possiamo solo gasare di fronte alla grecia... PEr quanto riguarda la mia scelta,caramella,si,credo di aver sbagliato di grosso.Le materie scientifiche e biologiche mi piacciono un sacco se le studio e mi incuriosiscono ma a livello pratico,quando si arriva all'applicazione nn mi sento realizzata,mi finisce tutto.Nn e' il lavoro che fa per me e credo mi sarei sentita a mio agio con qualcosa di piu' numerico ma concreto,forse ci avrei messo 10 anni ma penso che per me sia importante sentire di aver progredito e che la mia esperienza mi possa essere utile nel futuro,cosa che nn sento facendo questa attivita'.Non cerco di scoraggiare nessuno,conosco gente (e d'altronde anche qui nel forum ci son esempi..) che ama profondamente la ricerca,e nn vorrebbe fare altra cosa se nn quella!E penso sia una fortuna aver la possibilita' di dare il massimo in qualcosa che e' il tuo pane e ti senti a tuo agio al 100%! La cosa che mi sembra evidente cmque,e quello che volevo dire a prescindere dalle mie ambizioni o dalle mie scelte personali,e' che in generale la situazione in italia nn incoraggia neppure i piu' volenterosi.E la passione e la gloria-per quanto belle cose e onorevoli-bastano fino a che hai 30 anni. Poi in generale-ma e' una scelta che uno puo' nn fare-la vita si allarga e se hai dei figli quella diventa la preoccupazione maggiore.Il non riuscire a garantire un futuro a loro per amore della scienza e' un pensiero che nn mi appartiene.E purtroppo credo in italia uno debba fare dei conti seri anche su questo (e nn solo in ambito di ricerca ahime',la situazione lavoro nn e' super-rosea--ma almeno in altri ambiti c'e' una minore precarieta'). Tutto qua.Accontentarci della passione ci porta alla situazione attuale.Se la ricerca e' un lavoro,deve garantire una dignita' di persona a chi lo fa e questo avviene solo con una cosa che nella nostra mentalita' ahime' consideriamo spesso molto meschina e sporca...i soldi!e contratti seri che nn finiscano dopo 2 mesi. Senno'facevo la suora e vivevo dei fondi per amore del prossimo.Se uno fa un lavoro deve essere pagato,e se nn ci leviamo dalla testa questo concetto che "fa lo stesso" rimarremo sempre incagliati quaggiu'.L'europa si muove e noi stiamo a guardare:perche'ci dobbiamo accontentare della passione. La passione puo' esserci in qualsiasi lavoro,la ricerca puo' appassionare ma deve essere considerato per prima cosa un lavoro.Senno' diventa una passione come studiare le lingue,andare a pesca,suonare il violoncello.Con questa storia della passione ci freghiamo da soli,ci accontentiamo di sopravvivere. In altri paesi...che so,gli USA,uno a caso,la ricerca la fanno e con altrettanta passione se nn di piu' (e con migliori mezzi e migliori risultati)... Gli incentivi di un buono stipendio e la possibilita' di mantenere la propria famiglia credimi aumentano la passione: nn la diminuiscono.
|
|
|
metodico
Nuovo Arrivato
Prov.: Torino
Città: chivasso
65 Messaggi |
Inserito il - 10 luglio 2007 : 02:20:51
|
la Spagna ci ha ormai raggiunto come Pil (fatto storico) e con il governo Aznar ha investito molto nella ricerca scientifica, ha finanziato la ricerca sulle staminali con miliardi di euro, come altri Paesi europei ha sviluppato gli ogm anche in campo agricolo, come vi ho detto riguardo il mais bt ogm ad esempio. Il problema dell'Italia è generale: paghiamo poco i lavoratori e paghiamo poco i ricercatori. Per noi la competizione tecnologica non è ancora una priorità nazionale, se non grazie all'iniziativa dei singoli, che ovviamnete di muovono tra mille difficoltà non solo burocratiche ma per reperimento finanziamenti. Il sistema bancario italiano poi è forse ancora più..cieco..dei nostri politici !!
|
la scienza è progresso |
|
|
laila82
Nuovo Arrivato
2 Messaggi |
Inserito il - 04 agosto 2007 : 15:23:12
|
ciao ragazzi sono nuova del forum ho gia fatto un anno di lingue all' università ke a me piace tantissimo però sento solo dire ke le lingue sono una cosa in più da sapere nn una laurea vera e propria quindi lavoro difficile da trovare!! sto pensando perciò di iscrivermi a economia e commercio ke come dite voi magari è piu facile trovore un lavoro... qualcuno di voi sa dirmi qualcosa di più se ha avuto qualke esperienza simile!!! giudicando anke il fatto ke io gia lavoro e prendo 1200 euro al mese in una fabbrica e tornare a lingue vorrebbe dire lincenziarmi perkè la facoltà nn si trova nella mia città invece economia si ,quindi potrei conciliare piano piano il tutto!!!! |
|
|
metodico
Nuovo Arrivato
Prov.: Torino
Città: chivasso
65 Messaggi |
Inserito il - 06 agosto 2007 : 12:41:23
|
ciao laila82 Certo la laurea in Economia e Commercio ti offre diverse possibilità lavorative a secondo della specializzazione. Io sono laureato del vecchio ordinamento, dove c'erà meno specializzazione di oggi, ma ho sviluppato il piano di studi con esami di indirizzo economico macro-internazionale piuttosto che quello finanziario-bancario o aziendale ( commercialista, revisore dei conti). Alla fine comunque la laurea anche con la specializzazione non impedisce di cogliere opportunità in tutti i settori citati: bancario-assicurativo, aziendale o centri di anlisi politica-economica internazionale. Importante è l'Università che scegli di frequentare perchè ci sono facoltà eccellenti ( esempio Trento è una delle migliori, ma anche Padova, Torino, Roma però Tor Vergata più che La Sapienza). Al Sud non ho indicazioni da darti, ma non ci hai detto in che città vivi ? |
la scienza è progresso |
|
|
Discussione |
|
|
|
Quanto è utile/interessante questa discussione:
MolecularLab.it |
© 2003-18 MolecularLab.it |
|
|
|