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Piccolaciuff
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 11 settembre 2009 : 12:26:50
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Salve ragazzi, vorrei avere delle informazioni riguardo le particelle pseudo-fagiche... Il mio professore le ha menzionate a lezione e ha anche tentato d spiegarle, ma cn scarsi risultati Sapreste darmi qlk info voi??? grazie!!!!
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là
Utente Junior
565 Messaggi |
Inserito il - 11 settembre 2009 : 13:04:04
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ma era riferito a batteri?
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là
Utente Junior
565 Messaggi |
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là
Utente Junior
565 Messaggi |
Inserito il - 11 settembre 2009 : 13:18:54
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cmq se non ho capito male, sono coinvolte in una forma di trasferimento genico batterico, che prende il nome di GTA ( Gene Transfer Agent). il GTA consiste appunto in particelle pseudo-fagiche che impacchettano corti frammenti di DNA lineare di origine cromosomica. Un ceppo batterico riceve le particelle pseudo-fagiche del ceppo donatore, e integra il DNA contenuto nella particella nel proprio cromosoma. Ecco...purtroppo è tutto quello che ti posso dire. |
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Piccolaciuff
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 11 settembre 2009 : 13:22:23
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grazie molte là... |
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là
Utente Junior
565 Messaggi |
Inserito il - 11 settembre 2009 : 13:28:44
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Prego! |
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Dionysos
Moderatore
Città: Heidelberg
1913 Messaggi |
Inserito il - 11 settembre 2009 : 14:46:52
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Quanto posso dirti è che per pseudovirus si intende una particella virale fenotipicamente simile al corrispondente virus da cui è stata generata, ma fondamentalmente difettiva e/o sostituita per almeno una funzione fondamentale (a livello genotipico o fenotipico)
Il più delle volte si intende un virus "manipolato"in lab: in genere lo si modifica nel fenotipo (proteine del virione, nella fattispecie) attraverso procedimenti di produzione in vitro con costrutti d'espressione multipli. Quando si lavora bene, quello che si assembla è una particella che ha il comportamento del virus parentale, ma presenta delle funzioni diverse (ad esempio presenta un diverso spettro d'ospite). Si chiama pseudotipizzazione virale ed è molto utilizzata per realizzare vettori virali, ma anche per studiare virus particolarmente pericolosi (tipo Ebola).
Meno spesso, per pseudovirus si può intendere anche un virus che è cambiato perchè ha subito mutazioni o eventi di ricombinazione livello genotipico. Le particelle sono del tutto identiche ai virus parentali e infettano (qui meglio: trasducono) con la stessa efficienza, però non sempre riescono a esprimere i propri geni, perchè magari sono andati distrutti da ricombinazione (si parla, in tal caso, di pseudovirus replication-incompetent). Dipende se l'evento è caduto in una regione genica strettamente essenziale alla sua biologia. Potrebbe anche avere acquisito nuove funzioni geniche.
Per "pseudofagi" in genere si intende il secondo esempio che ti ho fatto, in quanto spesso accade che fagi integranti (come il fago lambda) diano luogo ad una trasduzione generalizzata o specializzata portando con sé sequenze casuali del genoma batterico, magari con perdita o acquisizione di funzioni geniche.
Sono importantissimi per due ragioni:
>Evoluzione del batterio, che può scambiare orizzontalmente materiale genetico grazie ai fagi (terza alternativa alla trasformazione e alla coniugazione batterica)
>Evoluzione del fago, che può scambiare perdere funzioni geniche ingombranti e poco utili, acquistando magari nuove funzioni che gli garantiscono un vantaggio selettivo.
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Volere libera : questa é la vera dottrina della volontà e della libertà (F.W. Nietzsche)
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Piccolaciuff
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 11 settembre 2009 : 17:44:32
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Allora posso dirti che il mio prof. alezione le ha definite cm particelle che, nella creazione dei virus ricombinanti, possono avere più capacità x il DNA da inserire in qnt sn solo composte da sequenze cos... Questo è quello che disse... |
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Dionysos
Moderatore
Città: Heidelberg
1913 Messaggi |
Inserito il - 11 settembre 2009 : 18:18:17
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Per favore cerca di scrivere in italiano perchè il linguaggio da sms non mi riesce comprensibile
Non ho capito cosa intendi per:
Citazione: possono avere più capacità x il DNA da inserire in qnt sn solo composte da sequenze cos...
Però mi pare che tu stia parlando delle particelle che sono prodotte a partire da vettori COSMIDICI
In tal caso si tratta di internalizzare, nella particella di un fago, un vettore di DNA ricombinante del tutto identico a un plasmide, ma in cui sono inserite sequenze COS ("cosmide") : ottieni ciò mischiando le proteine fagiche con una preparazione concentrata del vettore di DNA.
Quelle che ottieni sono particelle simili a quelle fagiche, ma genotipicamente differenti, in quanto anzichè contenere il naturale DNA fagico, contengono il vettore che ci hai messo tu, per cui potrebber essere definiti "pseudofagi", anche se - vista l'origine artificiale e lo scopo per cui vengono costruiti - il modo più corretto per definirli è (secondo me) "vettori fagici".
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Volere libera : questa é la vera dottrina della volontà e della libertà (F.W. Nietzsche)
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Piccolaciuff
Nuovo Arrivato
13 Messaggi |
Inserito il - 12 settembre 2009 : 13:25:54
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ok... grazie 1000 davvero x la spiegazione e la disponibilità!!!! |
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0barra1
Utente Senior
Città: Paris, VIIème arrondissement
3847 Messaggi |
Inserito il - 16 settembre 2009 : 00:52:04
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Confesso di non aver seguito tutta la discussione, ma aggiungo il mio contributo:
non è che si riferiva a fagi difettivi quale il fago lambda difettivo gal, ossia un fago lambda che ha lisogenizzato grazie alla sequenza att nel genoma di E. coli in un sito d'inserzione in prossimità dell'operone del galattosio? Nel caso di induzione del profago, ossia del fago internalizzato nel cromosoma batterica, al momento dell'escissione, può accadere, raramente, che l'escissione non avvenga correttamente e vengano dunque escissi geni dell'operone, oltre al genoma virale. Ciò comporta la formazione di un fago difettivo, tanto più incapace di condurre un'infezione una volta avvenuta la penetrazione (che avviene in quanto condotta dalla guaina e dallo stelo dello stesso capside) quanto maggiore o vitale è la regione mancante. Il processo è del tutto naturale. Tuttavia in laboratorio si può affiancare al fago difettivo un fago normale, detto T-helper. Helper perché permette, coinfettanto E. coli insieme a lambda difettivo, la trascrizione delle proteine precoci e poi delle proteine tardive strutturali, di modo che il fago difettivo possa condurre, così aiutato, l'infezione e rilasciare i propri virioni in ambiente extracellulare. La compartecipazione di un fago T-helper ad un fago difettivo permette di creare fagi difettivi di porzioni consistenti del genoma, di fatto sono sufficienti un sito att, le estremità coesive di modo tale che avvenga la circolarizzazione post-penetrazione e un ORC.
L'utilità di quest'ultima parte, ossia l'applicazione in lab, mi sfugge ancora. Ma ora son troppo stanco per esporre tutti i miei dubbi: spero che domattina vorrete leggerli.
'Notte |
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0barra1
Utente Senior
Città: Paris, VIIème arrondissement
3847 Messaggi |
Inserito il - 19 settembre 2009 : 16:09:23
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Domanda: se ciò che ho scritto sopra è corretto, nel caso in cui un fago trasducente infettasse un batterio e lisogenizzasse, si avrebbe la creazione di un parziale diploide, giusto? Ovviamente presupponendo che il fago infetti batteri della stessa specie. In questo caso si può parlare di merodiploidi, come nel caso di non corretta escissione di un episoma dal cromosoma? |
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