s.maccaferri
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Inserito il - 31 gennaio 2011 : 20:20:11
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Al Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Silvio Berlusconi Al Sottosegreterario alla Presidenza del Consiglio On.le Gianni Letta Ai Ministri Competenti On.li Sandro Bondi, Maria Stella Gelmini, Stefania Prestigiacomo, Giancarlo Galan, Franco Frattini, Paolo Romani, Andrea Ronchi Al Presidente del Comitato Nazionale di Biotecnologie, Biosicurezza e Scienze della Vita Prof. Leonardo Santi
Per l’ennesima volta la comunità scientifica italiana si vede tradita dalle istituzioni politiche di questo paese. Dopo essere stata lasciata sola, ora si trova esposta anche al ridicolo sulla scena internazionale, vedendosi preferire, nell’assegnazione dei fondi per la ricerca, da Fondazioni private con espliciti obiettiti politici.
La Fondazione Diritti Genetici, presieduta da Mario Capanna, si pone come finalità ultima quella di impedire l’uso degli OGM in agricoltura. Tale Fondazione, che non presenta al suo interno né competenza, né storia scientifica, ha annunciato di aver raccolto 20 milioni di euro attraverso 7 ministeri e altre istituzioni statali. Per capire l’enormità del contributo è sufficiente sapere che esso è pari a 1/5 dell’intero budget che l’Italia ha stanziato per la ricerca “libera” in tutti i settori disciplinari. A rendere il tutto ancora più inaccettabile vi è il fatto che tale elargizione di fondi è avvenuta al di fuori di qualunque sistema di valutazione scientifica della qualità del progetto né delle credenziali scientifiche del soggetto proponente. Tutto ciò costituisce uno schiaffo senza precedenti al metodo scientifico che vuole che tutti i ricercatori sottopongano il proprio lavoro all’analisi dei colleghi e pubblichino i propri risultati su riviste scientifiche riconosciute internazionalmente.
Come può l’Università, e questo paese, insegnare il merito ai suoi giovani se esso non serve nemmeno a decidere l’assegnazione dei fondi per la ricerca? Martedì 25 gennaio il Sottosegretario Gianni Letta ha tenuto a battesimo, a Ladispoli vicino Roma, il progetto GenEticaMente, della Fondazione Diritti Genetici, denominato di “ricerca partecipata”. A supportare l’iniziativa, oltre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche 7 Ministeri (Università e Ricerca, Agricoltura, Economia, Ambiente, Beni culturali, Sviluppo economico, Affari Esteri e Politiche Comunitarie), altri enti pubblici, tra cui la Regione Lazio, la Regione Puglia e la Città di Roma, e il Gruppo Privato COOP.
Il progetto risulterebbe finanziato con 20 milioni di euro per i prossimi quattro anni, e si propone di utilizzare una serie di piattaforme biotecnologiche per svolgere attività di miglioramento delle piante di interesse agrario attraverso processi di selezione genetica assistita da marcatori molecolari (MAS).
Tale iniziativa suscita profonda perplessità e preoccupazione per almeno i seguenti tre ordini di motivi:
Competenza. La tecnologia MAS, proposta erroneamente dalla Fondazione Diritti Genetici come innovativa e contrapposta a quella che porta alla produzione di OGM, risulta già applicata da anni con successo nel nostro paese da diverse decine di Università, Centri e Fondazioni di Ricerca con pubblicazioni scientifiche sulle più prestigiose riviste internazionali e il rilascio di nuove varietà di interesse agronomico. La Fondazione di Mario Capanna non rientra tra questi. Uso delle risorse. La quantità di risorse da investire nel progetto, 20 milioni di €, è pari ad 1/5 dell’intero fondo PRIN che l’Italia dedica alla ricerca “libera” in tutti i settori del sapere. Affidare una tale quantità di denaro pubblico, senza criteri di merito o sistemi di valutazione della fattibilità tecnico-scientifica del progetto, ad una Fondazione privata che non presenta alcuna competenza nel campo di ricerca per il quale tali fondi sono stati erogati, oltre che uno schiaffo ai Centri che da anni si occupano di MAS, è una garanzia di insuccesso. Finalità politiche. Accanto alle attività di ricerca sono previste, dal progetto della Fondazione Diritti Genetici, attività di comunicazione e formazione. Anche in questi ambiti tale istituzione si è in questi anni distinta per essere portatrice di una visione di parte profondamente ascientifica. Nella sue campagne contro gli OGM ha peraltro ignorato tutti i pareri espressi dalle Società Scientifiche italiane attraverso Consensus Document e tutti i pronunciamenti delle diverse Accademie delle Scienze arrivando inoltre, per voce del suo Presidente, anche a dileggiare pubblicamente stimati ricercatori del settore perché non allineati alla posizione della Fondazione. Davanti a questo scenario non possiamo che dichiararci amareggiati e profondamente turbati per il futuro della ricerca agaria e biotecnologica nel nostro paese.
Chiediamo pertanto con forza alle istituzioni di ritirare, da subito, il loro supporto all’iniziativa e di inserire quelle risorse in un bando ufficiale che presenti criteri di assegnazione trasparenti al fine di consentire un loro utilizzo effettivo per il bene del paese.
Ci permettiamo di ricordare che ogni volta che, nella storia umana, la Stato ha cercato di controllare politicamente la ricerca, abbandonando il metodo scientifico nella sua valutazione, questo ha portato a immani disastri. Non ripetiamo questo errore anche nel nostro paese.
Simone Maccaferri Presidente ANBI
Questa lettera è stata inviata alle Istituzioni ieri, 30 gennaio 2011, e si inserisce all'interno dei contributi elaborati dalle Associazioni professionali e dalle Società Scientifiche come corollario della sottoscrizione presentata sul sito www.salmone.org
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