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Hermione3392
Nuovo Arrivato
1 Messaggi |
Inserito il - 30 ottobre 2012 : 21:24:52
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Ciao a tutti!!! Vorrei un aiuto su un argomento di fisiologia che sul mio libro non è molto chiaro: le extrasistoli. Vi riporto il testo del libro, così poi vi faccio delle domande specifiche e mirate Extrasistole atriale In un tracciato di ECG che è sul mio libro è riportata un'extrasistole atriale isolata. Il testo spiega in questo modo il verificarsi dell'extrasistole: "L'onda P di questo ciclo si genera troppo precocemente, determinando l'accorciamento dell'intervallo P-R. Questo indica che l'origine ectopica del battito atriale si trova vicino al nodo AV. Si noti anche che l'intervallo tra la contrazione e quella immediatamente successiva è leggermente allungato, si verifica cioè quella che viene definita pausa compensatoria. Una delle ragioni che possono spiegare il fenomeno è che l'extrasistole origina nell'atrio a una certa distanza dal nodo SA e, quindi, l'impulso deve attraversare una notevole porzione di miocardio atriale prima di poter arrivare al nodo SA. Di conseguenza, il nodo SA scarica in ritardo nel ciclo prematuro e questo fa si che la scarica del nodo SA compaia in ritardo nel ciclo successivo." Perchè si può dedurre dall'accorciamento dell'intervallo PR che l'origine del battito ectopico si trova vicino al nodo AV?? In che modo la scarica ectopica influenza quella del nodo SA ritardandola?? Non capisco neanche la spiegazione che da della pausa compensatoria e del ritardo del ciclo prematuro. Il nodo SA non dovrebbe scaricare in ritardo soltanto nel ciclo successivo?? Qui dice che scarica in ritardo anche in quello prematuro...Aiutooo Grazie in anticipo...spero possiate essermi di aiuto!!
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 31 ottobre 2012 : 21:28:07
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Ciao! [sfogo]Ma come viene in mente di spiegare una tale cosa in un corso di fisiologia?!?![/sfogo]
1) Prima di tutto questa cosa dell'accorciamento del P-R io non l'ho mai sentita... A rigor di logica potrebbe essere possibile ma non l'ho mai visto e sentito, anche perché la lunghezza del P-R dipende soprattutto dalla velocità di conduzione all'interno della giunzione (Nodo AV + fascio di His) che nelle ES atriali è perfettamente normale! Le cause di un accorciamento del P-R sono altre (tipo la Wolff-Parkinson-White) che se ti interessa posso spiegarti ma non c'entra niente con questo problema. Ti direi quindi di dimenticarti dell'accorciamento P-R, che in una sistole atriale in genere è nei limiti della norma. In realtà è molto più probabile che il P-R, in alcune condizioni, possa essere allungato, ma non complichiamo.
2) Altro errore è parlare di pausa compensatoria nelle ES atriali, nelle quali è una pausa non compensatoria. Si parla di pausa compensatoria nelle ES ventricolari! Cercherò di spiegarti di cosa si tratta.
Per fare ciò ho bisogno di uno schema che prendo dal seguente libro di testo: Medicina interna Sistematica di C. Rugarli - V Edizione, Masson
Immagine:
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Lo schema A indica la genesi dell'ES atriale e il secondo quello dell'ES ventricolare. Le frecce indicano la progressione dell'impulso dal nodo del seno (S), all'atrio (A) e al nodo AV (AV). Nella seconda immagine si aggiunge anche il ventricolo (V).
Guardiamo ora solo lo schema A, nel quale sono raffigurati 2 impulsi normali che dal S si propagano fino all'AV. Il terzo impulso è un'extra-sistole che si genera nell'atrio (A). Questo si propaga quindi in due direzioni: 1) verso S e 2) verso AV. L'impulso che va verso valle si trasmette normalmente e determina una contrazione normale del ventricolo, soltanto anticipata, visto che l'impulso si è generato prima del normale. L'impulso che va verso S determina un "reset" del nodo del seno che si depolarizza, quindi deve ricominciare da capo il suo ciclo di depolarizzazione. Questo fa sì che tra il "reset" e il successivo normale impulso sinusale passi un tempo normale (come quello tra due impulsi normali, ad esempio 1 e 2). Naturalmente a livello del NV tra l'impulso extrasistolico e l'impulso normale 4 passa un tempo maggiore rispetto a quello tra due impulsi normali in quanto l'impulso deve raggiungere il S partendo dalla sede ectopica in cui è stato generato e poi deve arrivare di nuovo al ventricolo attraverso i ciclo successivo (4). In questo caso si parla di pausa non compensatoria perché la somma tra l'intervallo 2-(3) e (3)-4 (gli intervalli prima e dopo l'extrasistole) è minore rispetto alla somma tra due intervalli normali separati perché il S è stato depolarizzato in anticipo dall'impulso retrogrado a partenza ectopica!
Se guardi lo schema B, che non ti descrivo nei dettagli per non confonderti le idee (ma se vuoi chiarimenti sono felicissimo di darteli), puoi vedere che l'impulso ectopico dal ventricolo non riesce a tornare al S e quindi non lo depolarizza. Il successivo impulso sinusale 3 si ferma alla giunzione perché trova le vie refrattarie, e poi l'impulso 4 è di nuovo normale. Puoi notare che l'impulso 4 si presenta esattamento dopo un intervallo pari a 2 intervalli normali (2-4): questa è un pausa compensatoria!
Capisco che la cosa è molto complessa quindi non so se sono riuscito a farmi capire. Non esitare a chiedere delucidazioni! Forse ho esagerato con la complessità ma la tua domanda è molto specifica. Piuttosto: che libro stai usando? Mi pare che per semplificare dica una serie di strafalcioni...
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[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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