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Danilo_L
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Inserito il - 06 giugno 2013 : 22:03:28
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Salve a tutti, sono uno studente liceale che si trova nel limbo fra la maturità e la scelta della laurea. In questo momento sono molto dubbioso su quale corso di laurea intraprendere, con la sicurezza di voler spendere tempo ed energie per arrivare a fare ricerca in campo biomedico/biochimico o in qualcosa di affine. Vado subito al sodo dicendo che sto valutando di iscrivermi ad uno di questi corsi:
-medicina e chirurgia -biologia -chimica -ing. fisica( per fare poi bioinformatica)
Io vivo a Torino, se a qualcuno servisse come informazione. Non ho mai apprezzato i toni, mi piacerebbe invece che voi tranquillamente mi raccontaste le vostre esperienze universitarie( e magari come siete finiti a fare ciò che fate adesso) come si farebbe durante una chiacchierata amichevole. Eventualmente, se potete, consigliatemi come fareste con un fratello minore. Non ho mai apprezzato le discussioni troppo infervorate di medici che difendevano la loro posizione insultando biologi e viceversa ( quando tra le altre cose si parla di due professioni tra le più belle in assoluto).
Inoltre avevo una domanda specifica riguardo al corso di laurea in chimica: si può finire dalla chimica alle biotecnologie oppure alla ricerca in campo biochimico-farmacologico? Ho letto gli esami universitari qui a Torino e sembrano quasi due mondi separati, quello della chimica e quello delle scienze "bio" ( scusate il prefisso). Mi piacerebbe anche sapere, se non sono indiscreto, come se la passano i biologi parlando di lavoro( odio essere cosi venale, però non posso e non voglio gravare troppo sulle spalle della mia famiglia) e magari qualcuna delle vostre esperienze passate.
Vi ringrazio tutti in anticipo, spero di non essere stato di troppo disturbo
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 06 giugno 2013 : 23:07:30
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Citazione: con la sicurezza di voler spendere tempo ed energie per arrivare a fare ricerca in campo biomedico/biochimico
se vuoi veramente fare ricerca scordati di restare in Italia (a meno che da qui alla tua laurea San Gennaro non faccia un miracolo)
Citazione: -medicina e chirurgia -biologia -chimica -ing. fisica( per fare poi bioinformatica)
Biologia, biotecnologie, farmacia, CTF etc. danno tutte la possibilità di fare ricerca in campo biomedico. Chimica la sceglierei per fare ricerca in campo chimico (anche se nessuno ti vieta di laurearti in chimica e poi passare alla biologia). Ingegneria fisica non l'ho mai sentita... che sarebbe? E comunque dubito che ti formerebbe alla bioinformatica... se non erro a Milano c'era un indirizzo di biotech più puntato alla bioinformatica. Ad ogni modo, anche volendo fare della bioinformatica una qualsiasi facoltà che vagamente c'entri con la biologia o con l'informatica/fisica/matematica va bene.
Insomma, se vuoi fare ricerca fregatene del titolo specifico e fai qualcosa che ti interessa, il resto lo impari sul campo.
Ho volutamente lasciato da parte medicina e chirurgia per il semplice motivo che sconsiglio di fare medicina se vuoi fare ricerca. Se vuoi fare il medico allora fai medicina, ma se fare il medico non ti interessa per quale motivo sbattersi a fare un corso che non è comunque una passeggiata? Ad ogni modo ovviamente come dovrebbe essere chiaro da quanto ho scritto sopra puoi essere medico e fare ricerca.
Citazione: Mi piacerebbe anche sapere, se non sono indiscreto, come se la passano i biologi parlando di lavoro( odio essere cosi venale, però non posso e non voglio gravare troppo sulle spalle della mia famiglia)
Diciamo che il problema non sta tanto nel trovare un posto ma nel fatto che i contratti sono spesso a progetto e in alcuni Paesi c'è difficoltà a rinnovarli (anche grazie a leggi fatte da persone probabilmente su LSD...). La paga è corretta/buona all'estero (a seconda del Paese può essere anche molto buona), ovviamente piuttosto magra in Italia. Certo, è un lavoro dove gli straordinari sono spesso all'ordine del giorno e sono sempre non pagati. Però almeno ti permette di girare il mondo . |
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Danilo_L
Nuovo Arrivato
21 Messaggi |
Inserito il - 07 giugno 2013 : 14:21:45
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Grazie davvero Chick, era il tipo di conversazione che volevo avere.
Posto un po' di info per chi avesse la voglia di dargli una spulciata. Vi chiedo cortesemente di potermi dedicare quei 5 minuti che servono
Pensavo principalmente a medicina per entrare qui dentro http://www.medicina-mdphd.unito.it/do/home.pl Anche se la selezione sembra essere molto tosta
Chimica invece mi lasciava molto perplesso proprio per quello di cui parlava Chick, ovvero il fatto che la ricerca chimica sia orientata sulla chimica tutta piuttosto che solo sul ramo "bio". Io ho tralasciato volutamente farmacia e ctf perché pensavo fosse meglio partire dalla formazione da chimico di base e poi sviluppare più in la, magari dalla magistrale o dal phD un background più biologico/biochimico
Per quello che riguarda ingegneria fisica, è un corso ibrido tra ing. elettronica e fisica e per questo un po' sconsigliato dai professori( almeno a me è successo così). Dalla magistrale in avanti ci si potrebbe però occupare di sistemi complessi e dare un taglio netto verso la biologia (http://areeweb.polito.it/didattica/pcs/).
Un'altra domanda che mi ponevo era quali fossero i lavori da biologo oltre alla ricerca in giro per il mondo, e se ci fosse l'opportunità, arrivati ad un certo punto, di potersi fermare in pianta più o meno stabile. So che la ricerca porta con sé una buona componente di viaggi e spostamenti vari che si susseguono ( ed è anche meglio cosi per la formazione e per il bagaglio umano che ne conseguono) ma penso anche che sia una condizione invivibile, arrivati ad una certa età, quella del globe-trotter.
Grazie davvero a tutti voi |
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 07 giugno 2013 : 15:23:05
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Io sono d'accordo con Chick per quanto riguarda il corso in medicina e chirurgia, che non è diretto alla ricerca e comunque prima di arrivare a fare ricerca devi formarti (ameno un po') come clinico e se non ti interessa non è proprio un piacere! Nulla vieta che tu possa fare poi ricerca ma il corso di laurea non ti indirizza verso quella strada.
La tua idea di accedere al programma MD-PhD è meravigliosa ma ci sono solo 10 posti l'anno e quindi devi attentamente considerare la concreta possibilità di non entrare e di dover quindi continuare il corso di laurea standard in medicina e chirurgia.
Considera comunque che io sono iscritto a medicina e chirurgia e faccio una buona parte di attività pratica (un po' per volontà ma un po' anche per caso) in laboratorio, collaborando, almeno per un po' di tempo, in alcuni progetti di ricerca... Comunque, ripeto, se vuoi fare ricerca non te lo consiglio! |
[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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Danilo_L
Nuovo Arrivato
21 Messaggi |
Inserito il - 07 giugno 2013 : 15:51:29
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Citazione: Messaggio inserito da Caffey
Io sono d'accordo con Chick per quanto riguarda il corso in medicina e chirurgia, che non è diretto alla ricerca e comunque prima di arrivare a fare ricerca devi formarti (ameno un po') come clinico e se non ti interessa non è proprio un piacere! Nulla vieta che tu possa fare poi ricerca ma il corso di laurea non ti indirizza verso quella strada.
La tua idea di accedere al programma MD-PhD è meravigliosa ma ci sono solo 10 posti l'anno e quindi devi attentamente considerare la concreta possibilità di non entrare e di dover quindi continuare il corso di laurea standard in medicina e chirurgia.
Considera comunque che io sono iscritto a medicina e chirurgia e faccio una buona parte di attività pratica (un po' per volontà ma un po' anche per caso) in laboratorio, collaborando, almeno per un po' di tempo, in alcuni progetti di ricerca... Comunque, ripeto, se vuoi fare ricerca non te lo consiglio!
Pensavo all'eventualità di poter lavorare in laboratorio anche senza il programma Md-Phd, che dev'essere un'esperienza bellissima ma appunto con una fortissima selezione iniziale che non permette a tutti di potervi partecipare. A questo proposito, mi ero messo in contatto con una ricercatrice( laureata in medicina) dell'università di Torino che mi aveva parlato dell'eventualità di frequentare appunto progetti di ricerca pur facendo medicina, che ha il pregio/difetto di porre l'accento su una forte preparazione clinica ( che è utilissima al medico ma può passare in secondo piano per il ricercatore, anche se può essere, stando a ciò che lei mi ha raccontato, un valore aggiunto anche nel mondo della ricerca, a fronte di un bel po' di volontà e olio di gomito per superare il dislivello che separa l'abilità in laboratorio e le conoscenze biomolecolari del biologo da quelle del medico)
Di chimica invece voi cosa ne pensate? Ripeto, mi sembra una laurea che fornisce un background completo ma forse non mi permetterebbe di affrontare questo tipo di ricerche. Insomma a cosa potrebbe portare una formazione da chimico? Parlando di lavoro( e riporto il discorso su questo piano solo perché ho già espresso prima la mia volontà di non farmi mantenere per troppo tempo dai miei genitori, il che può sembrare in antitesi con la mia idea di frequentare medicina e probabilmente lo è) sapevo che il chimico è più ricercato del biologo, o perlomeno più spendibile nel mondo del lavoro ( solo che, ramo farmaceutico a parte, ho paura di investire tempo ed energie per poi essere dirottato verso qualcosa che al momento non mi interessa affatto) |
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ValeCGC
Utente
746 Messaggi |
Inserito il - 08 giugno 2013 : 09:36:47
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non mi metto tanto a darti consigli, perchè tra i biologi di mia conoscenza quelli che sono riusciti a trovare un lavoro da biologo e a fare ricerca stanno sulle dita di una mano...e avanzano ancora dita... e comunque sono TUTTI precari, quindi io sconsiglierei questa laurea (questo ambito intero) sebbene sia molto bella hai chiesto più volte come sono le prospettive di lavoro per determinati percorsi di formazione, io non ho ancora capito bene se sei disposto ad andartene senza tornare più in italia o no, penso sarebbe utile saperlo per chiunque volesse darti un consiglio, perchè se vuoi restare qui o tornare qui sarebbe meglio che tu facessi un corso da imbianchino piuttosto che una laurea scientifica i chimici sono più ricercati dei biologi? per quanto mi risulta sì, ma non significa che abbiano più possibilità in ricerca, solo che possono lavorare anche in laboratori che fanno colori piuttosto che materiali per edilizia o qualsiasi altra cosa.. un biologo lì non lo prendono di norma, ma un chimico sì. come ti è già stato detto fai medicina solo se vuoi fare il medico, non se vuoi fare il ricercatore. la scelta di quella facoltà deve essere a mio avviso una specie di vocazione, non si fa per trovare un lavoro sicuro, si fa per vocazione alla professione medica, però è un mio parere. se sei disposto a trasferirti in pianta stabile all'estero (non necessariamente nello stesso posto per sempre, perchè cmq la professione di ricercatore è spesso "itinerante"), allora scegli una branca della biologia, quello che ti piace di più, e poi cerca di fare un dottorato all'estero, ma non aspettare troppo stando in italia, perchè rischi paradossalmente di diventare troppo vecchio e poco appetibile, pur essendo giovane, ricordati che il sistema scolastico fuori dall'italia è diverso, si diplomano prima, si laureano molto prima e sono già nel mondo del lavoro quando gli italiani ancora devono iscriversi alla laurea magistrale per dire non sono stata molto utile, comunque in bocca al lupo!
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 12 giugno 2013 : 21:00:47
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Medicina è in primis un CdL che forma professionisti medici e solo secondariamente alcuni si dedicano alla ricerca, ma la loro professione è sul campo, sul malato. Se si vuole fare ricerca e quindi stare principalmente in laboratorio e non interessarsi della clinica (perchè Med&Chir E' CLINICA), Medicina deve essere scartata immediatamente. Per il resto quoto Chick e gli altri, la ricerca si fa con una qualsiasi laurea in campo biologico/biomedico.
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Danilo_L
Nuovo Arrivato
21 Messaggi |
Inserito il - 13 giugno 2013 : 22:02:00
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Grazie a tutti. Certamente mi rendo conto che medicina sia molto distante dalla ricerca, che sia principalmente un percorso per poter, come è giusto che sia, lavorare in ambito clinico.
Ho ancora un dubbio riguardante la figura del chimico... nonostante il suo orientamento sia, un po' come per il fisico, per forza di cose generalista e mirato alla conoscenza della chimica tutta, questo tipo di laurea si può sviluppare poi verso un tipo di ricerca biologica/biomedica/farmacologica? Non so se l'avessi già scritto o no, ma non mi piace molto l'idea di frequentare ctf appunto credendo che sia un corso di laurea che formalmente non crea nè un chimico nè un farmacista, ma una figura intermedia. Mi sembra che un tipo di preparazione del genere si possa ottenere anche arrivando al dottorato in farmacologia, a cui possono accedere anche i chimici, confermate?
Detto questo mi piacerebbe se qualcuno di voi mi raccontasse la propria esperienza e com'è finito a fare ciò che attualmente fa ovviamente sempre se non è un disturbo
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 14 giugno 2013 : 07:46:23
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Non ci sono restrizioni di corso di laurea per entrare in un dottorato. Conosco molti chimici che lavorano in farmacologia o comunque che si occupano di applicazioni biologiche (es. noi lavoriamo molto con un gruppo di chimici che sintetizza composti fluorescenti per applicazioni biologiche) |
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Danilo_L
Nuovo Arrivato
21 Messaggi |
Inserito il - 14 giugno 2013 : 19:42:49
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E quanto si avvicinano alla biologia, partendo dalla chimica? Ho paura un po' di allontanarmi troppo dal tracciato ( come del resto con ingegneria o medicina, a essere sincero)
Volevo sapere da qualcuno di voi come se la passa adesso il biologo nel mondo, lavorativamente parlando. Se da un lato esistono le possibilità di fare ricerca per università o altri enti, nel privato ( non solo in Italia) quali possibilità ci sono?
Volendo parlare d'altro, ho trascurato il fatto che mi piacerebbe in un futuro insegnare perché non ho idea di come si possa entrare a lavorare nella scuola ( anzi, mi sembra a dirla tutta un settore molto chiuso che non vede molte nuove assunzioni da tempo. Non vorrei spararla troppo grossa, ma lo stesso "concorsone" che era stato organizzato tempo fa mi sembra fosse molto limitante per l'età perché tagliava fuori molti candidati considerati troppo "giovani", come se fosse di fatto un difetto)
p.s: Io non ci ho pensato, ma biotecnologie? A me l'avevano sconsigliata, almeno come triennale, per sciropparmi la base di ecologia,tassonomia etc...che sembra essere importante( al di là di tutto, penso che lo sia dal punto di vista personale), ma la magistrale sembra essere interessante. Qualcuno mi sa dire se c'è una certa dose di crediti da recuperare per fare la magistrale in biotech arrivando da biologia, oppure si può fare senza problemi( come sapevo io)? La stessa cosa vale per chimica: un chimico può lanciarsi verso le biotech nella magistrale?
Rinnovo poi la richiesta, se non vi scoccia, a raccontarmi un po' delle vostre esperienze |
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chim2
Utente Attivo
2110 Messaggi |
Inserito il - 15 giugno 2013 : 10:47:41
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Citazione: Messaggio inserito da Danilo_L
Grazie a tutti. Certamente mi rendo conto che medicina sia molto distante dalla ricerca, che sia principalmente un percorso per poter, come è giusto che sia, lavorare in ambito clinico.
Ho ancora un dubbio riguardante la figura del chimico... nonostante il suo orientamento sia, un po' come per il fisico, per forza di cose generalista e mirato alla conoscenza della chimica tutta, questo tipo di laurea si può sviluppare poi verso un tipo di ricerca biologica/biomedica/farmacologica? Non so se l'avessi già scritto o no, ma non mi piace molto l'idea di frequentare ctf appunto credendo che sia un corso di laurea che formalmente non crea nè un chimico nè un farmacista, ma una figura intermedia. Mi sembra che un tipo di preparazione del genere si possa ottenere anche arrivando al dottorato in farmacologia, a cui possono accedere anche i chimici, confermate?
Detto questo mi piacerebbe se qualcuno di voi mi raccontasse la propria esperienza e com'è finito a fare ciò che attualmente fa ovviamente sempre se non è un disturbo
mmm diciamo che dopo la triennale che è generale per tutti,la specialistica è sempre incentrata in un settore - si conosco un ricercatore di vecchia scuola in farmacologia che è un chimico -ad ogni modo l'applicazione che è più semplice per un chimico in campo bio-medico sono la chimica farmaceutica e la chimica medica e strettamente la biochimica,e non ultimo polimeri e nanoparticelle per le formulazioni farmaceutiche - ad ogni modo studia semplicemente cosa ti piace e cosa per cui ti senti portato è sempre la cosa migliore e ragiona con la tua testa |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 15 giugno 2013 : 10:53:12
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Citazione: E quanto si avvicinano alla biologia, partendo dalla chimica? Ho paura un po' di allontanarmi troppo dal tracciato ( come del resto con ingegneria o medicina, a essere sincero)
Dipende, chi più chi meno, sono scelte personali. La cosa bella di fare ricerca è che sei tu a decidere dove dirigere il tuo interesse.
Citazione: Io non ci ho pensato, ma biotecnologie? A me l'avevano sconsigliata, almeno come triennale, per sciropparmi la base di ecologia,tassonomia etc...che sembra essere importante
Io sono laureato in biotecnologie farmaceutiche* e non ho mai fatto neanche un mezzo esame di ecologia, tassonomia etc.
* vecchio vecchio vecchio (non so quanti ne abbiano cambiati nel frattempo!) ordinamento |
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Danilo_L
Nuovo Arrivato
21 Messaggi |
Inserito il - 15 giugno 2013 : 14:21:45
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Citazione: E quanto si avvicinano alla biologia, partendo dalla chimica? Ho paura un po' di allontanarmi troppo dal tracciato ( come del resto con ingegneria o medicina, a essere sincero)
Dipende, chi più chi meno, sono scelte personali. La cosa bella di fare ricerca è che sei tu a decidere dove dirigere il tuo interesse.
Citazione: Io non ci ho pensato, ma biotecnologie? A me l'avevano sconsigliata, almeno come triennale, per sciropparmi la base di ecologia,tassonomia etc...che sembra essere importante
Io sono laureato in biotecnologie farmaceutiche* e non ho mai fatto neanche un mezzo esame di ecologia, tassonomia etc.
* vecchio vecchio vecchio (non so quanti ne abbiano cambiati nel frattempo!) ordinamento
Differenze tra i corsi di laurea in biologia e biotech? Comunque, mi è sembrato di capire che si può fare la magistrale in biotech anche arrivando da biologia, senza essere in nessun modo svantaggiato rispetto ad un biotecnologo ( e senza neanche dover recuperare crediti/esami vari) |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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Danilo_L
Nuovo Arrivato
21 Messaggi |
Inserito il - 17 giugno 2013 : 16:15:10
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Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
biologia ha zoologia, ecologia, fisiologia vegetale, botanica. È un programma più ad ampio respiro, biotech invece è incentrata sulla vita di laboratorio, con le dovute differenze tra i vari corsi
E sì, puoi fare la magistrale biotech anche arrivando da biologia (e credo anche il contrario)
A me l'avevano sconsigliata proprio perché perderei una parte importante non tanto per il laboratorio ma per cultura personale
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 17 giugno 2013 : 19:53:35
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Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
Se ti dico "hanno ragione" i colleghi biotech del forum (tra cui chick80 e atreliu, fondatori) mi linciano, perciò non posso dirtelo :-D
No no, per carità, dillo pure...
Scherzi a parte... molte cose che mi servono giornalmente io me le sono studiate da solo DOPO l'università. Credo sia "fisiologico". |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
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Danilo_L
Nuovo Arrivato
21 Messaggi |
Inserito il - 20 giugno 2013 : 20:44:31
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Infatti credo che abbiate ragione tutti e due, e che soprattutto i corsi di ecologia e tassonomia sicuramente non serviranno in laboratorio ma fanno parte di un bagaglio di conoscenze che ci si porta dietro. Poi, ovviamente, biologi e biotecnologi non importa: a tutti toccherà aggiustare e arricchire le proprie conoscenze per fare sempre meglio il proprio lavoro.
Se posso, approfitto per chiedere una cosa parallelamente che non ha nulla a che fare con la ricerca. E' una domanda che vorrei fare soprattutto a Giuliano, se posso, che se ho capito bene si dedica alla nutrizione: cosa cambia tra l'essere un medico specialista in scienze della nutrizione e un biologo nutrizionista? Dal mio punto di vista, quindi esterno alla vicenda e probabilmente molto superficiale, il biologo ha una conoscenza maggiore riguardo alle proprietà chimiche e biochimiche degli alimenti, e forse anche per ciò che tocca la fisiologia; mentre al medico tocca la patologia. Quindi mi chiedo: queste due figure si compenetrano e lavorano in armonia oppure è un continuo battibecco tra chi è meglio di chi? ( cosa che non apprezzo particolarmente, anche se questo mi sembra di averlo già detto) |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
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Danilo_L
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21 Messaggi |
Inserito il - 21 giugno 2013 : 13:46:35
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Un'altro problema (vero o presunto) che mi sono posto è la "scientificità" della biologia. Mi spiego meglio: mentre possiamo facilmente individuare come il metodo scientifico e la "precisione" tocchino discipline come quelle fisiche o chimiche, lo stesso si può dire della biologia? Non voglio certamente fare l'errore di dire che i progetti di ricerca in ambito biomedico procedano per tentativi e senza attenersi a protocolli o al metodo scientifico, che guida ogni ricerca sensata e più in generale degna di essere chiamata tale, mi riferisco soprattutto alla "matematizzazione" della disciplina. Anche in questo caso, se per la chimica e la fisica l'aspetto matematico appare chiaro e sempre presente, lo stesso si può dire della biologia? Non è un'accusa né un'affermazione, solo un dubbio di chi per adesso ha visto le scienze ( e le ho viste tutte e sempre durante tutto il percorso liceale, avendo scelto uno scientifico della vecchia sperimentazione Brocca) ma solo attraverso il limitato programma ministeriale ( che, tra le altre cose, mi ha permesso di vedere il laboratorio solo in casi sporadici, spesso senza neanche mettere le mani su ciò che osservavo).
P.s: Mi è venuta in mente un'altra domanda: laboratori. Le facoltà che prima ho citato ( chimica, biotech, biologia) come sono messe a laboratori? Nel senso, si frequentano da subito oppure rimangono anche qui limitati nell'utilizzo? Chiedo tutto questo perché è una cosa che al liceo ho sofferto molto, quella di dover sempre e nonostante tutto avere un approccio solo teorico e quasi mai affiancato da esperienze laboratoristi
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 21 giugno 2013 : 18:39:33
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Citazione: Un'altro problema (vero o presunto) che mi sono posto è la "scientificità" della biologia. Mi spiego meglio: mentre possiamo facilmente individuare come il metodo scientifico e la "precisione" tocchino discipline come quelle fisiche o chimiche, lo stesso si può dire della biologia? Non voglio certamente fare l'errore di dire che i progetti di ricerca in ambito biomedico procedano per tentativi e senza attenersi a protocolli o al metodo scientifico, che guida ogni ricerca sensata e più in generale degna di essere chiamata tale, mi riferisco soprattutto alla "matematizzazione" della disciplina. Anche in questo caso, se per la chimica e la fisica l'aspetto matematico appare chiaro e sempre presente, lo stesso si può dire della biologia?
Dipende molto dall'approccio del singolo ricercatore. La matematica è sicuramente molto applicabile alla biologia e soprattutto in ambito di fisiologia se ne fa un uso consistente. Poi è vero che per molti biologi la matematica è qualcosa che "tanto non capisco" e quindi spesso alcuni lavori sono devalorizzati a causa di una scarsa qualità dell'analisi dei risultati.
Citazione: Mi è venuta in mente un'altra domanda: laboratori. Le facoltà che prima ho citato ( chimica, biotech, biologia) come sono messe a laboratori? Nel senso, si frequentano da subito oppure rimangono anche qui limitati nell'utilizzo? Chiedo tutto questo perché è una cosa che al liceo ho sofferto molto, quella di dover sempre e nonostante tutto avere un approccio solo teorico e quasi mai affiancato da esperienze laboratoristi
Noi ne abbiamo fatti una buona quantità. Poi certo, sono sempre laboratori didattici, dove tutto è un po' già pronto e funzionante, ma è una prima interessante interazione con la vita di lab. |
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Danilo_L
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21 Messaggi |
Inserito il - 22 giugno 2013 : 00:14:44
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Non mi sono fatto ancora un'idea chiara, invece, del lavoro che riguarda il biologo al di fuori dell'università, ma che lo collochi sempre in un contesto di laboratorio ( quindi niente nutrizionismo)
Chiedo perché mi era già capitato di parlare con un biologo che lavora in un'azienda privata all'estero e mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha altre esperienze. In realtà tutto il discorso verte sul fatto che mi piacerebbe anche essere pagato il giusto per gli sforzi e l'impegno e non sfruttato come si sente spesso dire della ricerca qui in Italia ( spero di non essere frainteso, non voglio arricchirmi con quel tipo di lavoro, so che è impossibile e nemmeno mi interessa. Vorrei solo sapere se è possibile camparci dignitosamente, nel pubblico come nel privato) |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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Danilo_L
Nuovo Arrivato
21 Messaggi |
Inserito il - 09 luglio 2013 : 23:19:44
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Riesumo il post dopo il mio esame di maturità, che mi ha risucchiato tempo ed energie per dedicarmi al mio futuro. Volevo riportare in argomento ciò di cui si parlava brevemente tempo fa, ovvero: come sta' messa la posizione del biologo in azienda? E' più facile, per un chimico, finire in questo contesto?( mi riferisco al ramo farmaceutico in particolare, che credo sia il più florido nonché l'unico in cui un biologo venga utilizzato per fare ricerca molecolare e cellulare) Ripeto che per esperienza mi è capitato di scambiarmi qualche mail con uno scienziato che ora lavora in Danimarca, per un'azienda privata, dopo aver fatto biologia nella mia stessa città. Altri tempi, altre condizioni, non saprei: ciò che mi frena è fondamentalmente la paura di rimanere a piedi in un contesto in cui non possa mantenermi dignitosamente della mia professione di scienziato.
Rilancio inoltre un pensiero che mi girava in testa tempo fa, potrei farmi odiare per tutto ciò e chiedo da subito perdono: le scienze cosiddette "dure" (matematica e fisica, a cui aggiungerei la chimica che basa gran parte della propria essenza sulla meccanica quantistica, da ciò che credo di aver capito, tanto che abbiamo trattato al liceo i fondamenti della meccanica quantistica proprio nelle ore di chimica anziché in quelle di biologia o di fisica stessa) sono difficili e basano la loro efficacia sul loro essere solidamente basate sulla matematica. La biologia da un confronto diretto con esse non risulta essere la più "facilotta"? Lo affermo con un'ingenuità disarmante, quella di uno che ha sempre studiato sui libri di scuola e che, purtroppo, non ha mai avuto opportunità di tirare fuori il naso di li per farsi delle idee.
Spero di non aver disturbato troppo e, come già in precedenza, mi auguro che questa conversazione sia fonte di discussione per me come per tutti noi. |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 10 luglio 2013 : 08:14:50
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Citazione: Rilancio inoltre un pensiero che mi girava in testa tempo fa, potrei farmi odiare per tutto ciò e chiedo da subito perdono: le scienze cosiddette "dure" (matematica e fisica, a cui aggiungerei la chimica che basa gran parte della propria essenza sulla meccanica quantistica, da ciò che credo di aver capito, tanto che abbiamo trattato al liceo i fondamenti della meccanica quantistica proprio nelle ore di chimica anziché in quelle di biologia o di fisica stessa) sono difficili e basano la loro efficacia sul loro essere solidamente basate sulla matematica. La biologia da un confronto diretto con esse non risulta essere la più "facilotta"? Lo affermo con un'ingenuità disarmante, quella di uno che ha sempre studiato sui libri di scuola e che, purtroppo, non ha mai avuto opportunità di tirare fuori il naso di li per farsi delle idee.
Dipende un po' da cosa ti ritrovi a fare. E' sicuro che molti biologi hanno una (sbagliatissima) tendenza a stare il più lontano possibile da tutto ciò che è matematica/fisica/statistica. Tuttavia, oggigiorno questo non è veramente più possibile. Siamo in un periodo in cui il fenomeno delle "big data" invade anche la biologia. Quando ti ritrovi in mano dei risultati di sequenziamento di un genoma o qualche decina di migliaia di immagini delle connessioni in un cervello non puoi permetterti di dire "lo analizzo a mano". Sempre di più la figura del bioinformatico/biostatistico/biofisico sono di importanza fondamentale in un laboratorio di biologia.
Inoltre quando cominci a lavorare seriamente nella microscopia allora -se vuoi fare le cose per bene- devi avere delle serie conoscenze di ottica, fisica e matematica per correttamente analizzare i risultati delle tue immagini. Per non parlare ovviamente di chi fa dinamica molecolare!
Certo, parla con qualcuno che lavora nella fisiologia, specialmente elettrofisiologia (lo stai facendo), e questo ti dirà che questa non è di certo cosa nuova. Modelli matematici / fisici nella biologia sono stati sviluppati già dall'inizio del secolo scorso... Hodgkin e Huxley ci hanno anche vinto un Nobel! Prendi un qualsiasi paper pubblicato su Neuron* e avrai forti chances di trovarci dentro dell'analisi matematica/statistica molto complessa.
* o magari su PLoS Computational Biology che è open-access. |
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