Salve ho difficoltà a comprendere il modo in cui la concentrazione di ioni H+ di una soluzione venga misurata come differenza di potenziale e dare quindi un misura in Volt in un pH-metro con elettrodo a vetro.
Vi spiego ciò che so io: questo pH-metro è formato da un tubo esterno in cui sono contenuti un filo d'argento, del cloruro d'argento e un elettrolita (generalmente una soluzione di cloruro di potassio) che fungono da elettrodo di riferimento. Nel tubo interno, che funge da elettrodo di misura, si trovano un filo d'argento, del cloruro d'argento e un elettrolita; all'elettrolita è aggiunta una soluzione tampone a pH noto.
Il tubo interno è in contatto con la soluzione del campione da misurare attraverso una membrana di vetro sottile posta alla sua estremità, sui cui strati superficiali esterno e interno avviene uno scambio tra gli ioni Na+ del vetro e gli ioni H+ delle soluzioni con cui queste superfici sono in contatto; sulla faccia esterna la soluzione è quella sottoposta a misura - se è acida si avrà un accumulo di ioni H+ sullo strato superficiale della membrana, se è basica si avrà un impoverimento di ioni H+ sullo strato superficiale della membrana. Il potenziale elettrico registrato dall'elettrodo è dovuto a questo squilibrio tra gli ioni H+ presenti sugli strati superficiali interno ed esterno della membrana di vetro.
LA MIA DOMANDA E' QUESTA: in che modo l'aumento degli ioni H+ sulla faccia esterna della membrana si traduce in un segnale elettrico misurabile? Cosa avviene? Sicuramente si ha una differenza di potenziale, ma come viene misurata? Si ha il passaggio di corrente? C'è movimento di elettroni? Succede qualche reazione chimica che coinvolge l'AgCl degli elettrodi? Insomma, come viene tecnicamente misurata questa differenza di potenziale dovuta agli ioni H+?