Autore |
Discussione |
|
Citosina
Nuovo Arrivato
Città: Milano
73 Messaggi |
Inserito il - 16 settembre 2010 : 19:13:55
|
So che di questo argomento se ne è discusso molto sul forum, però vorrei sapere - alla luce della nuova riforma universitaria - quali secondo voi sono le reali prospettive di un dottorato in Italia, magari da qualcuno che c'è dentro.
So che si parla molto di migrare all'estero, ma per motivi personali non ho nessuna intenzione di fare un'intero dottorato all'estero nè di viverci (potrei fare solo dei periodi di attività all'estero)...detto questo l'idea del dottorato mi attira parecchio, solo che mi chiedevo se vale la pena di farlo qui in Italia. Insomma va bene l'amore per la ricerca e compagnia bella, ma nella vita avrei anche altri obiettivi (tipo una famiglia) e l'idea di fare un dottorato per poi sentirmi dire che in università non c'è posto per me e che in azienda non mi vogliono perchè troppo qualificata non mi piace molto. Parlando con dei ragazzi che stanno facendo il dottorato mi sono resa conto che davvero non hanno idea di cosa faranno quando finiranno il ciclo di dottorato e questa cosa, onestamente, mi spaventa un po'.
Per cui ultimamente stavo cercando di capire se ci possono essere anche altri sbocchi in azienda per un laureato in biologia, magari diversi dal solito informatore scientifico che francamente mi deprime un po' come idea. =/
ci sono altri in giro con questi dubbi?
|
|
|
Rinon84
Nuovo Arrivato
47 Messaggi |
Inserito il - 17 settembre 2010 : 10:00:24
|
Io sono abbastanza disilluso dal dottorato in italia. La mia esperienza personale è che la laurea già ti precluda molte strade rispetto al semplice dipoloma; sono perito chimico-biologico e in alcune aziende mi sono sentito dire :"Hai anche la laurea? Eh allora no, mi dispiace!". Onestamente investire 3 o 4 anni della propria vita in un dottorato lo posso considerare utile solo se per un futuro lavorativo all'estero.. E' un po' una scelta di vita!Onestamente nel settore privato in Italia, in 2 anni di ricerche e di colloqui non ho MAI visto un annuncio in cui si richiedesse il dottorato! Per quanto riguarda gli sbocchi, parlando del nord-est perlomeno, quello che vedo è che di tanto in tanto alcuni biologi sono richiesti in aziende alimentari per il controllo qualità.. |
|
|
Stefy84
Nuovo Arrivato
64 Messaggi |
Inserito il - 20 settembre 2010 : 11:22:49
|
Citazione: So che si parla molto di migrare all'estero, ma per motivi personali non ho nessuna intenzione di fare un'intero dottorato all'estero nè di viverci (potrei fare solo dei periodi di attività all'estero)...detto questo l'idea del dottorato mi attira parecchio, solo che mi chiedevo se vale la pena di farlo qui in Italia. Insomma va bene l'amore per la ricerca e compagnia bella, ma nella vita avrei anche altri obiettivi (tipo una famiglia) e l'idea di fare un dottorato per poi sentirmi dire che in università non c'è posto per me e che in azienda non mi vogliono perchè troppo qualificata non mi piace molto. Parlando con dei ragazzi che stanno facendo il dottorato mi sono resa conto che davvero non hanno idea di cosa faranno quando finiranno il ciclo di dottorato e questa cosa, onestamente, mi spaventa un po'.
Ciao, anch'io ho i tuoi stessi dubbi. Non so davvero che fare. Il dottorato mi piacerebbe ma non sono disposta a spostarmi all'estero. C'è qualcuno che magari sta finendo ora il dottorato o lo ha finito da poco e sa dirci qualcosa di più sulla situazione della ricerca in Italia?
|
|
|
domi84
Moderatore
Città: Glasgow
1724 Messaggi |
Inserito il - 20 settembre 2010 : 12:57:49
|
Io ho iniziato il dottorato da poco, e da dentro vi dico che non mi sembra che sia cambiato molto. Io mi sono iscritto al primo anno di università volendo fare il ricercatore all'estero. Ho dei colleghi che hanno fatto il dottorato in italia e ora lavorano bene all'estero, e altri che invece non sono andati all'estero e ora stanno a piedi.
Citazione:
alla luce della nuova riforma universitaria
Mmm...forse mi sono perso io qualcosa...ma cosa è cambiato?
|
Il mio blog: http://domi84.blogspot.com/ Le foto che ho scattato... |
|
|
kristanko
Utente Junior
Città: Bologna
123 Messaggi |
Inserito il - 20 settembre 2010 : 16:52:22
|
ragazzi/e, è inutile nascondersi dietro a un dito. La situazione è tragica. I soldi sono sempre di meno. Anche i laboratori notoriamente più riforniti di moneta e quindi di possibilità (parlo per bologna) stanno iniziando ad economizzare, stringere la cinghia e rinunciare ai progetti pur di risparmiare. E' come un lago che si sta prosciugando. Il mio non è un discorso politico, perché destra o sinistra la ricerca italiana PUBBLICA è compromessa da anni. Quello che so però è che questa tendenza non può durare per sempre. Prima o poi "si sveglieranno le coscienze", ci sarà un cambiamento. Andare all'estero per fare ricerca? Io rispondo NO GRAZIE. La faccio in Italia, finchè me la fanno fare. Sono dell'opinione che le cose vadano cambiate dall'interno. Andrò all'estero a fare esperienza, ma non ci resterò a lavorare... il mio futuro DEVE essere l'Italia perchè amo il mio paese e credo in quello che faccio. Chi vuole fare ricerca in italia deve essere consapevole di questo.
Kri, dottorando al secondo anno. |
|
|
simone81
Nuovo Arrivato
20 Messaggi |
Inserito il - 20 settembre 2010 : 17:15:15
|
un articolo che lessi diceva che se venissero assorbiti i precari della scuola si dovrebbero tagliara altri ricercatori italiani.mha! certo che ce ne sono di sprechi specie alcune triennali inutili che costano alla collettività 1000000 di euro al mese tra spese di gestione e amministrative,magari cn pochi iscritti futuri precari.il bello è che quando le stavano tagliando qualcuno disse,stanno tagliando la ricerca,cn di pietro in prima fila.mha |
|
|
Donde
Utente Junior
272 Messaggi |
Inserito il - 20 settembre 2010 : 18:30:52
|
non me ne intendo di economia, ma spesso mi chiedo: ci si può effettivamente permettere di avere tutto? sanità pubblica, università aperta a tutti, ricerca ben finanziata, scuola senza precari... è solo una questione di scelte? cioè basta semplicemente "decidere di dare più soldi alla ricerca"? a occhio direi che se si decide di finanziare maggiormente un settore, senza cambiare radicalmente il sistema, automaticamente se ne deve trascurare un altro. quindi quello che dovremmo fare forse è trovare un modo per investire il denaro che abbiamo nel modo più intelligente possibile, rinunciando a certe cose e favorendone altre per salvare il salvabile. ad esempio: io sono d'accordo che l'università debba essere un diritto di tutti. ma se non siamo in grado di sostenere economicamente un sistema del genere, allora forse sarebbe meglio ammettere solo un numero limitato di studenti. così avremmo più soldi per pagarli una volta che saranno laureati. forse non è molto bello pensarlo, ma sarebbe meglio avere pochi ricercatori pagati, piuttosto che un esercito di ricercatori tutti disoccupati.. non mi fraintendete: io non sono affatto d'accordo con la privatizzazione delle università, penso che non sia giusto. però, al di là del giusto o non giusto, date le limitate disponibilità economiche mi sorgono dei dubbi sulla sostenibilità di un sistema universitario completamente aperto e accessibile economicamente da tutti. |
"DNA just is. And we dance to its music." |
|
|
Citosina
Nuovo Arrivato
Città: Milano
73 Messaggi |
Inserito il - 21 settembre 2010 : 00:03:44
|
Grazie a tutte per le risposte
Citazione: Andrò all'estero a fare esperienza, ma non ci resterò a lavorare... il mio futuro DEVE essere l'Italia perchè amo il mio paese e credo in quello che faccio.
Capisco perfettamente tutto questo e anche il discorso che le cose dovrebbero essere cambiate da dentro. Fra i tanti motivi per cui l'idea dell'estero come scelta definitiva o quasi non mi piace risieede per l'appunto nel fatto che personalmente adoro la mia città e la mia vita qui e l'idea di dover cambiare tutto perchè in Italia il sistema universitario non ha fondi ed è succube di baronati ecc mi fa incavolare.
@Donde...non sono un'esperta di economia nemmeno io, però credo che i pochi soldi siano dovuti fortemente anche ai grandi sprechi. Le Università per anni hanno fatto quel cavolo che hanno voluto aprendo corsi INUTILI con due iscritti messi in croce solo per dare cattedre ai pupilli dei vari professori. E cose analoghe credo che accadano anche in altri settori
Comunque tornando al discorso del dottorato, sarei curiosa di sapere se c'è qualcuno che l'ha fatto in Italia e che cosa ha fatto dopo, giusto per capire che sbocchi concreti ha. |
|
|
phoeniz
Nuovo Arrivato
Città: palermo
15 Messaggi |
Inserito il - 21 settembre 2010 : 11:09:46
|
Anch'io sono piena di dubbi in proposito, tanto più che ho vinto un dottorato senza borsa in una città che non è quella in cui abito. Non ho ancora deciso se voglio veramente affrontare questi 3 anni non pagati con tutti i problemi economici che ne conseguono, per poi fare che? Tornare a casa con un titolo in più e ritrovarsi nella stessa situazione di tre anni prima? Illuminatemi... |
|
|
Giffredo
Nuovo Arrivato
92 Messaggi |
Inserito il - 10 aprile 2014 : 23:08:00
|
Piccola parentesi, se si accetta un dottorato senza borsa non c'è modo di fare domanda per altre "borse di studio" per il secondo o terzo anno? Si sa già che non si vedrà un soldo per 3 anni?
|
|
|
overtherainbow
Nuovo Arrivato
24 Messaggi |
Inserito il - 11 aprile 2014 : 01:46:41
|
Che io sappia é possibile...anche se non saprei dirti quanto sia facile! |
|
|
Giffredo
Nuovo Arrivato
92 Messaggi |
Inserito il - 11 aprile 2014 : 08:22:23
|
Tutti dovrebbero rifiutarsi di accettare un dottorato senza borsa. Diventa una spesa non indifferente per coloro che ti mantengono siccome bisogna pagare anche le tasse universitarie durante i 3 anni. Si rischia che solo i figli delle famiglie benestanti si possono permettere di poter accettare il dottorato in queste condizioni.. con le ovvie e spiacevoli conseguenze sociali che ne derivano! In più, visto che il 75% della vera ricerca viene fatta da dottorandi e post-doc, immagino verrebbero emesse più borse, magari anche dai singoli istituti di ricerca, per poter avere un dottorando che sforna dati all'interno del Lab. (Scusate la riflessione sociale) |
|
|
chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 11 aprile 2014 : 09:51:01
|
Citazione: non me ne intendo di economia, ma spesso mi chiedo: ci si può effettivamente permettere di avere tutto? sanità pubblica, università aperta a tutti, ricerca ben finanziata, scuola senza precari...
No non si può, ed è normale che se si deve scegliere tra la sanità e la ricerca o tra avere scuole che non crollano e la ricerca non si scelga la ricerca. La ricerca è un indice di come sta il Paese. E l'Italia sta male. Ovviamente il discorso cambia radicalmente se si deve scegliere tra la ricerca e tutti gli sprechi di cui il bel Paese fa sfoggio.
Citazione: ad esempio: io sono d'accordo che l'università debba essere un diritto di tutti. ma se non siamo in grado di sostenere economicamente un sistema del genere, allora forse sarebbe meglio ammettere solo un numero limitato di studenti. così avremmo più soldi per pagarli una volta che saranno laureati. forse non è molto bello pensarlo, ma sarebbe meglio avere pochi ricercatori pagati, piuttosto che un esercito di ricercatori tutti disoccupati..
Sono d'accordo con te. Ma non è nemmeno un fatto di privatizzare o non privatizzare. Il problema è che avere la possibilità di accedere all'università deve essere un diritto di tutti, tuttavia ottenere una laurea non è un diritto. Bisognerebbe selezionare e selezionare fortemente e smetterla di considerare l'università come un'estensione della scuola dell'obbligo, perchè non lo è. |
Sei un nuovo arrivato? Leggi il regolamento del forum e presentati qui
My photo portfolio (now on G+!) |
|
|
GFPina
Moderatore
Città: Milano
8408 Messaggi |
Inserito il - 11 aprile 2014 : 11:26:57
|
Citazione: Messaggio inserito da Giffredo
Tutti dovrebbero rifiutarsi di accettare un dottorato senza borsa. Diventa una spesa non indifferente per coloro che ti mantengono siccome bisogna pagare anche le tasse universitarie durante i 3 anni. Si rischia che solo i figli delle famiglie benestanti si possono permettere di poter accettare il dottorato in queste condizioni.. con le ovvie e spiacevoli conseguenze sociali che ne derivano! In più, visto che il 75% della vera ricerca viene fatta da dottorandi e post-doc, immagino verrebbero emesse più borse, magari anche dai singoli istituti di ricerca, per poter avere un dottorando che sforna dati all'interno del Lab. (Scusate la riflessione sociale)
Basta demonizzare il dottorato "senza borsa"! Dottorato "senza borsa" non significa affatto "senza soldi", quello è solo il cattivo uso che se ne fa a volte in Italia. L'Università mette a disposizione alcune borse di studio per i singoli dottorati e ditte private posso dare i soldi all'Università per stipulare altre borse, poi ci sono dei "posti in più" che sono "senza borsa". Questo vuol dire dare la possibilità di iscriversi al dottorato e conseguire il titolo a tutti, non solo a chi lavora in Università e non è affatto una cosa brutta! Poi essere iscritto al dottorato lavorando ad es. in una azienda farmaceutica (che ti permetta ovviamente di seguire un progetto di ricerca), poi lavorare in laboratori convenzionati ad es. all'interno di Ospedali in cui sei pagato con un altro tipo di contratto o ancora puoi sempre lavorare in Università ma prendere un assegno di ricerca al posto di una borsa di dottorato (che ovviamente conviene economicamente). Conosco persone in tutte queste categorie e persone che hanno "vinto" la borsa di studio, ma hanno rifiutato perchè ad es. significava lasciare il laboratorio dove stavano con già uno stipendio per lavorare in un altro laboratorio università con una borsa di studio più bassa e magari in condizioni peggiori. Inoltre rifiutando la borsa hanno permesso a chi era dopo in graduatoria e che non aveva magari altre possibilità di avere il posto in Università.
Poi che esistano alcuni laboratori che se ne approfittino e tengano le persone senza pagarle non lo nego, ma è quello che bisogna combattere sia che sia per un dottorato che per altro!
Comunque quando si vince un posto di dottorato (e non si è già all'interno di un laboratorio) che sia con borsa o meno bisognerebbe contattare il responsabile del dottorato e chiedere quali sono le possibilità e di essere indirizzato verso un laboratorio! Anzi magari sarebbe anche meglio informarsi "prima" di partecipare al concorso di dottorato! |
|
|
Giffredo
Nuovo Arrivato
92 Messaggi |
Inserito il - 11 aprile 2014 : 13:45:10
|
Citazione: Poi essere iscritto al dottorato lavorando ad es. in una azienda farmaceutica (che ti permetta ovviamente di seguire un progetto di ricerca), poi lavorare in laboratori convenzionati ad es. all'interno di Ospedali in cui sei pagato con un altro tipo di contratto o ancora puoi sempre lavorare in Università ma prendere un assegno di ricerca al posto di una borsa di dottorato (che ovviamente conviene economicamente).
Questo é molto interessante! Pensavo erroneamente che il dottorato fosse un titolo che si potesse prendere solo attraverso iscrizione all'università e quindi di poter contare solo sulla borsa di dottorato (private oppure direttamente elargite dall'università) per poter avere un aiuto economico. Come un normale studente iscritto all'università). Invece da quel che leggo qui é possibile ottenere il titolo anche lavorando in un progetto di ricerca staccato dall'università e pagato direttamente dal laboratorio.
Quindi da questo potrei azzardarmi a dedurre che si potrebbe presentare all'università un progetto di ricerca "proprio" o del lab in cui si vorrebbe o si sta già lavorando, e se l'università lo ritiene adeguato per il dottorato entri (dopo iscrizione all 'univ) a far parte dei dottorandi senza borsa. Ma in questo modo il concorso non sarebbe pubblico poichè il progetto non sarebbe proposto dall'università. Mi sembra strano.. |
|
|
GFPina
Moderatore
Città: Milano
8408 Messaggi |
Inserito il - 11 aprile 2014 : 14:55:49
|
Citazione: Messaggio inserito da Giffredo
Quindi da questo potrei azzardarmi a dedurre che si potrebbe presentare all'università un progetto di ricerca "proprio" o del lab in cui si vorrebbe o si sta già lavorando, e se l'università lo ritiene adeguato per il dottorato entri (dopo iscrizione all 'univ) a far parte dei dottorandi senza borsa. Ma in questo modo il concorso non sarebbe pubblico poichè il progetto non sarebbe proposto dall'università. Mi sembra strano..
L'ente in cui lavoreresti ovviamente deve essere convenzionato con l'Università, non è che in qualunque posto tu sia tu possa iscriverti ad un dottorato qualunque e fare ricerca lì! Il progetto di ricerca non è "proposto" dall'Università ma dal singolo gruppo es. docente universitario. Quindi può succedere che: - il Prof. Pinco Pallo proponga un progetto e poi sia in attesa di avere un dottorando che lo porti avanti e quindi chiunque passi il concorso di dottorato potrà scegliere quel progetto - Tizio che lavora nel laboratorio del Prof. Pinco Pallo, perchè magari ha fatto la tesi lì, si iscriva al concorso di dottorato, (lo vinca ovviamente ) e poi mandi il suo progetto in accordo con il Prof. Pinco Pallo all'inizio del suo dottorato insomma non è che c'è una regola fissa.
Per quanto riguarda invece il dottorato "al di fuori dell'Università", non è che sei del tutto al di fuori ma fai il tuo progetto di ricerca un ente convenzionato con l'Università, sarai seguito da un co-tutore che si trova presso l'ente dove lavori ma avrai anche necessariamente un tutore che farà parte del collegio docenti di quel dottorato. E ovviamente... ti devi iscrivere al dottorato e pagare le tasse.
Il concorso è comunque pubblico perchè tu ti iscrivi al concorso di ammissione e vieni valutato tu in prima persona, non il laboratorio dove lavorerai se vieni ammesso allora hai varie possibilità.
Poi ovviamente va valutato tutto per ogni singolo dottorato, un ente può essere convenzionato con l'Università per un dottorato ma non per un altro e ovviamente da Università a Università cambia. Per quello se si è interessati ad un certo dottorato è meglio informarsi su quel dottorato prima di partecipare al concorso. |
|
|
Giffredo
Nuovo Arrivato
92 Messaggi |
Inserito il - 12 aprile 2014 : 13:56:07
|
Ok grazie, la visione è più chiara adesso. Mi sembra regolato non troppo bene questo tipo di concorso. Qui a Parigi devi contattare un Group Leader proporti come phd per un progetto nel suo lab. e lui ti dice per quale scuola di dottorato devi concorrere. A quel punto ti presenti la data dei concorsi e l'esame consiste nel presentare il progetto e difenderlo (passano in media il 40-50%).
In Italia invece mi sembra che concorri più per il posto in lab e non per il progetto che teoricamente potresti anche non sapere. Anche il concorso da quel che sento sembra più impegnativo (molti più candidati) e basato sulle conoscenze che hai come una specie di esame di stato incentrato sul soggetto del lab. Mi sto sbagliando? Domanda: quando un lab mette a disposizione ad esempio 10 borse vuol dire 5 pagate e 5 no? |
|
|
Citosina
Nuovo Arrivato
Città: Milano
73 Messaggi |
Inserito il - 26 aprile 2014 : 16:05:45
|
Citazione: Messaggio inserito da Giffredo
Ok grazie, la visione è più chiara adesso. Mi sembra regolato non troppo bene questo tipo di concorso. Qui a Parigi devi contattare un Group Leader proporti come phd per un progetto nel suo lab. e lui ti dice per quale scuola di dottorato devi concorrere. A quel punto ti presenti la data dei concorsi e l'esame consiste nel presentare il progetto e difenderlo (passano in media il 40-50%).
In Italia invece mi sembra che concorri più per il posto in lab e non per il progetto che teoricamente potresti anche non sapere. Anche il concorso da quel che sento sembra più impegnativo (molti più candidati) e basato sulle conoscenze che hai come una specie di esame di stato incentrato sul soggetto del lab. Mi sto sbagliando? Domanda: quando un lab mette a disposizione ad esempio 10 borse vuol dire 5 pagate e 5 no?
In realtà dipende molto dal concorso del singolo corso di dottorato o dall'Università. In genere viene tutto specificato nel bando.
Ad esempio, quando ho fatto il concorso per entrare nel dottorato (in Italia) ho dovuto presentare un progetto piuttosto lungo (circa sulle 6 pagine) in cui ho dovuto spiegare stato dell'arte, obiettivi e come intendevo svilupparlo. Oltre a questo progetto veniva anche valutato il CV, i voti di laurea ed eventuali pubblicazioni e lettere di referenza. Infine c'era una prova orale in cui si discuteva del progetto e si verificava la conoscenza della lingua inglese. Il progetto potevi scriverlo su quello che volevi perchè non era vincolato al progetto di dottorato (ovvio che se lavori in un lab che già afferisce alla scuola di dottorato, scriverai un progetto che verosimilmente sarà anche quello di dottorato). Io ad esempio mi presentai con un progetto che poi non ha più avuto nulla a che vedere con quello che sto facendo ora. Serve più che altro a valutare se sei in grado di discutere un progetto e - in parte - idearlo. Comunque nel concorso viene valutato il candidato in termini di preparazione scientifica e attitudine, non il progetto in sè.
In un altro concorso che feci, invece, veniva richiesta solo una buona lettera motivazionale e una spiegazione molto generica dei propri interessi di ricerca. Anche in questo caso però veniva valutata la preparazione e motivazione del candidato.
Generalmente è comunque buona norma contattare il group leader del laboratorio che ti interessa prima del concorso di dottorato (io non lo feci e riuscii comunque a entrare..ma consiglio vivamente di contattare prima!!!).
Sulla domanda delle borse...non mi è chiaro. E' pressochè impossibile che un laboratorio abbia a dispozione 10 borse Generalmente è l'intero corso di dottorato che ha a disposizione 10 (o più o meno) borse di studio che saranno ripartite fra i vari laboratori. In genere per i dottorati in Italia funziona che il singolo corso di dottorato ha a dispozione XX posti di cui Y saranno finanziati da borse dell'Università e Z saranno "senza borsa", il che vuole dire, in genere, che devi reperirti i fondi in maniera autonoma (di norma è il laboratorio stesso che ti paga, a volte con stipendi sensibilmente più alti di quelli della borsa universitaria). Per esempio: al corso di dottorato in caramelle afferiscono 20 diversi laboratori e può avere 15 posti di dottorato disponibili di cui 10 coperti da borse universitarie e 5 'senza borsa'. Le borse universitarie sono in genere di 1000 euro mensile esenti dal pagamento delle tasse (IRPEF) e non concorrono al reddito. L'INPS è a gestione separata. Ne puoi usufruire per 3 anni. Puoi avere anche altre fonti di reddito purchè non superi i 15000 euro lordi annui. In caso di soggiorno all'estero la borsa è aumentata del 50%. Per le borse private dipende dall'ente con cui le stipuli e dipende dal tipo di contratto che ti viene offerto..di solito l'importo è più alto di quella universitaria ma non sempre copre le spese per missioni all'estero.
Se hai altre domande chiedi pure :) |
|
|
Geeko
Utente
Città: Milano
1043 Messaggi |
Inserito il - 26 aprile 2014 : 20:05:20
|
Cosa intendi con "L'INPS è a gestione separata"? |
|
|
|
GFPina
Moderatore
Città: Milano
8408 Messaggi |
Inserito il - 26 aprile 2014 : 20:43:39
|
Ah scusa Giffredo, mi ero persa il tuo ultimo intervento, ma vedo che ti ha risposto benissimo Citosina. Quello che volevo farti capire è appunto che il concorso di dottorato (comunque sia organizzato) è fatto per valutare il "candidato" e non il laboratorio, come è giusto che sia. Ma non ti preoccupare, non è che i laboratori o i professori non siano valutati eh, anzi! Solo vengono valutati secondo altri processi. Ad es. quest'anno c'è stato un "rivoluzionamento" nei dottorati che dovevano rispettare determinati criteri imposti dal ministero e alcuni corsi sono stati chiusi, altri sono stati fusi per raggiungere i criteri stabiliti ecc...
La domanda sulle borse non l'ho capita neanche io! Citazione: Domanda: quando un lab mette a disposizione ad esempio 10 borse vuol dire 5 pagate e 5 no?
A parte il fatto che un lab è praticamente impossibile che abbia 10 borse, ma comunque sia per definizione la "borsa di studio" è un pagamento, quindi come può esistere una borsa non pagata?
@Geeko: la "gestione separata" è semplicemente la "categoria" (chiamiamola così) dell'INPS a cui ti devi iscrivere: https://www.inps.it/portale/default.aspx?lastMenu=5653&iMenu=1&iNodo=5653&p1=2 |
|
|
primetamina
Nuovo Arrivato
10 Messaggi |
Inserito il - 27 aprile 2014 : 18:25:17
|
Ammetto la mia ignoranza sul discorso borse di studio! in che senso non concorrono a reddito? e la gestione separata? Qualcuno può illuminarci? |
|
|
Citosina
Nuovo Arrivato
Città: Milano
73 Messaggi |
Inserito il - 27 aprile 2014 : 21:11:04
|
Citazione: Messaggio inserito da primetamina
Ammetto la mia ignoranza sul discorso borse di studio! in che senso non concorrono a reddito? e la gestione separata? Qualcuno può illuminarci?
Generalmente sono tutte cose specificate nel bando di concorso. Le borse di studio finanziate dall'Università (i posti detti "con borsa") non concorrono a reddito nel senso che non fai la dichiariazione dei redditi e NON paghi le tasse allo stato (non paghi l'IRPEF). Tanto è vero che sono destinante a coloro che hanno un reddito inferiore a XXX euro/anno (generalemente 15000 euro o meno). Il che significa che se hai un reddito di 12.000 euro/anno perchè fai altri lavori pagati e su quei guadagni fai la dichiarazione dei redditi e paghi le tasse (in pratica non li prendi in nero), puoi comunque ancora usufruire della borsa di studio universitaria (in genere poco più alta di 13.000 euro). I regolamenti possono variare leggermente da uni a uni (e non sono sicura che il discorso valga identico anche per le Università Private dove le borse di studio, tendenzialmente sono un filo più alte) ma in generale è così. Nel caso in cui però superi un reddito stabilito dal bando, allora non puoi usufruire della borsa (e nel caso tu l'abbia percepita sei tenuto a restituirla). Di fatto, essendo il dottorato un'attività a tempo pieno (specialmente per l'ambito scientifico), la borsa di studio è poi l'unico reale stipendio che un dottorando prende. Ci sono anche casi di persone che però riescono, in parte, a conciliare due attività.
Dal momento che non paghi le tasse, non puoi però richiedere detrazioni fiscali per, ad esempio, visite mediche.
Ad esempio, riporto dal sito dell'Università di Milano che conosco bene ed è abbastanza chiaro:
Quali sono l’importo della borsa di studio e i limiti di reddito per averne diritto? L'ammontare della borsa di studio di dottorato per l’anno 2014 è di 13.638,47 euro annui. La borsa è compatibile con un reddito annuo personale complessivo non superiore a 15.000 euro (esclusi i redditi di lavoro autonomo percepiti occasionalmente) nell'anno solare in cui è percepita la borsa (reddito presunto per l’anno 2014).
Qual è il trattamento fiscale e previdenziale della borsa di dottorato? La borsa non è soggetta a dichiarazione dei redditi, né imposizione IRPEF (L. 476/84 art. 4; L. 398/89 art. 6, comma 6)
Sulla Borsa di studio è previsto un contributo pensionistico alla Gestione Separata del Lavoro Autonomo (Parasubordinati) complessivo del 28,72%. La quota a carico del borsista è pari al 9,57% della rata, mentre per coloro che versano contributi ad altre casse previdenziali (ad esempio quelle obbligatorie per chi è iscritto a un ordine professionale - Enpam, Enpav, ecc.) la ritenuta INPS a carico del dottorando è ridotta al 7,33% per un'aliquota complessiva del 22%. I contributi sono trattenuti automaticamente dalla rata mensile e versati dall'Università direttamente all'INPS competente.
In breve l'INPS a gestione separata serve per maturare la pensione. E' una particolare gestione dei contributi pensionistici per tutti i lavoratori "atipici" (dai contratti a progetto alle borse). https://www.inps.it/portale/default.aspx?lastMenu=5653&iMenu=1&iNodo=5653&p1=2 |
|
|
Miki_
Nuovo Arrivato
29 Messaggi |
Inserito il - 29 aprile 2014 : 14:17:35
|
Citazione: Messaggio inserito da Giffredo
Ok grazie, la visione è più chiara adesso. Mi sembra regolato non troppo bene questo tipo di concorso. Qui a Parigi devi contattare un Group Leader proporti come phd per un progetto nel suo lab. e lui ti dice per quale scuola di dottorato devi concorrere. A quel punto ti presenti la data dei concorsi e l'esame consiste nel presentare il progetto e difenderlo (passano in media il 40-50%).
In Italia invece mi sembra che concorri più per il posto in lab e non per il progetto che teoricamente potresti anche non sapere. Anche il concorso da quel che sento sembra più impegnativo (molti più candidati) e basato sulle conoscenze che hai come una specie di esame di stato incentrato sul soggetto del lab. Mi sto sbagliando? Domanda: quando un lab mette a disposizione ad esempio 10 borse vuol dire 5 pagate e 5 no?
che io sappia un dottorato può avere un massimo di posti senza borsa pari a quelli con borsa es. hai 10 posti con borsa? il numero totale di iscritti alla scuola di dottorato per quell'anno può essere 20 (10 con e 10 senza). il numero di borse per ogni scuola dipende da quanto questa è quotata: produzione scientifica dei dottorandi, numero di lezioni e seminari, numero di lab afferenti, ecc...
detto ciò...diciamo che quasi nessuno fa un concorso di dottorato senza sapere in che lab (universitario o meno) andrebbe a finire. |
|
|
Giffredo
Nuovo Arrivato
92 Messaggi |
Inserito il - 29 aprile 2014 : 17:10:01
|
grazie per le chiare risposte al mio quesito mal posto
Volevo sapere: nel caso che in un bando sia scritto che verranno accettati i primi X candidati, saranno solo X/2 a ricevere la borsa o tutti gli X? Comunque mi avete risposto abbondantemente!
Trovo interessanti la diversità nella mentalità che è dietro ai concorsi tra Francia e Italia. Penso che l'italia in questo sia più meritrocatica.
|
|
|
Giffredo
Nuovo Arrivato
92 Messaggi |
Inserito il - 29 aprile 2014 : 17:35:21
|
Faccio una domanda fuori tema:
Esiste un sito o comunque un modo per avere una lista dei progetti di ricerca o Labs che hanno ricevuto dei finanziamenti/grants nel 2014? |
|
|
Citosina
Nuovo Arrivato
Città: Milano
73 Messaggi |
Inserito il - 29 aprile 2014 : 19:49:19
|
Citazione: Volevo sapere: nel caso che in un bando sia scritto che verranno accettati i primi X candidati, saranno solo X/2 a ricevere la borsa o tutti gli X?
No. Ad oggi le regole per l'assegnazione del numero di posti al singolo corso di dottorato sono più strigenti e anche abbastanza complesse sia per quanto riguarda il numero di borse che di senza borse e non vige una regola come la descrivi tu (dal ciclo 29 è entrata in vigore la riforma dei dottorati che prevede anche determinate verifiche sulla qualità dei lab afferenti, numero di pubblicazioni dei dottorandi, valutazione dei fondi ecc....). Sul sito delle uni puoi trovare la normativa ma è un faldone immenso e piuttosto complessa.
In ogni caso, nel bando viene sempre specificato il numero di posti totatli disponibili e di questi quanti sono finanziati con borsa universitaria e quanti sono "senza borsa". Ci possono essere benissimo 15 posti di dottorato di cui solo 10 finanziati da borsa universitaria e i restanti 5 "senza borsa". Generalmente anche i "senza borsa" sono pagati (o almeno nel mio dottorato non c'è NESSUNO che lavora gratis!)
Citazione: Trovo interessanti la diversità nella mentalità che è dietro ai concorsi tra Francia e Italia. Penso che l'italia in questo sia più meritrocatica.
...Ni. A livello puramente teorico posso darti ragione, in pratica è abbastanza risaputo che chi vince un dottorato è perchè è già noto ai prof e già lavora in quel lab (magari perchè ha fatto la tesi, magari perchè ha fatto dei mesi di prova gratis perchè poi "vinci il dottorato e la borsa"). Ciò non significa che chi vince il dottorato in questo modo sia meno meritevole, anzi! Spesso è tutta gente preparata, ma è anche vero che taglia le gambe a chi - egualmente meritevole - si presenta al concorso senza conoscere neanche un prof. Per questo tutti consigliano di contattare i prof prima del concorso perchè sicuramente aumentano le possibilità di entrare. E' anche vero che non è sempre così (io ho vinto un posto con borsa senza conoscere un singolo professore e come me conosco altre persone....questo però accade solitamente nei corsi di dottorato che hanno parecchi posti e in cui la selezione è seria o nei posti in cui i laboratori fanno fatica a reclutare tesisti perchè magari i prof afferiscono e insegagno in corsi di laurea che non prevedono attività laboratoriale obbligatoria come, ad esempio, medicina e chirurgia, infermieristica e via dicendo).
Citazione: Esiste un sito o comunque un modo per avere una lista dei progetti di ricerca o Labs che hanno ricevuto dei finanziamenti/grants nel 2014?
Anche qui...ni. Cercando banalmente su google il nome dei finanziamenti italiani (PRIN, FIRB per citarne alcuni) è possibile trovare una lunga e laboriosa lista di vincitori con tanto di importo. Conta però che spesso l'esito di questi finanziamenti può richiedere anche anni ad essere deciso. Tipo non ci sono ancora gli esiti del 2013. Per farti un'idea questo è il sito http://prin.miur.it/index.php?pag=2012
Alcuni finanziamenti però provengono da enti privati o dalla comunità europea e per questi non sempre è facile risalirci. Telethon rende pubblici i finanziamenti: https://www.telethon.it/ricerca-progetti/progetti-finanziati Conta però che Telethon finanzia solo determinati tipi di ricerca (malattie genetiche E rare).
L'Università degli Studi di Milano ha recentemente reso pubblici tutti i finanziamenti ricevuti dai singoli gruppi. Basta andare sui siti dei singoli dipartimenti e cercare la sezione finanziamenti. Puoi visionare sia quelli ancora attivi, sia quelli conclusi con relativo importo. E' abbastanza aggiornato. Forse anche altri uni hanno un sistema simile (a volte se il lab è dotato di sito proprio specifica gli enti da cui riceve finanziamenti)
In linea generale è comunque difficile capire a priori se il lab ha fondi. Un buon indizio è vedere quante persone vi lavorano. Se sono tante, generalmente è perchè hanno i fondi. Se però il group leader è giovane può avere comunque poche persone e nonostante questo avere parecchi fondi (specialmente se ha vinto un ERC..).
|
|
|
Discussione |
|