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smeagol
Nuovo Arrivato



8 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 00:43:18  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di smeagol Invia a smeagol un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Raga non consideratemi venale, ma ho letto la maggior parte dei vostri forum, e sono caduto quasi in depressione!!! Non mi aspettavo una situazione cosi decadente. Io come voi sn d'accordo che uno deve fare ciò che realmente gli piace ma dopo un pò credo che la mancanza di € dopo tutto lo studio che si è svolto, faccia passare la voglia di continuare a sperare. Quello che vorrei chiedervi se esiste una branca della Biologia(specialistica,scuola di specializzazione,master ecc)che renda la vita economica di un biologo abbastanza dignitosa, e non surclassata da persone che hanno studiato di meno o come noi. Spero di sentire qualche notizia positiva che possa tirarmi un pò su. Colgo l'occassione per fare i complimenti a creatori di questi forum, e le persone che condividono la loro vita e le loro esperienze con tutti. Grazie

chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 03:09:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Beh, se vai all'estero e sei bravo puoi anche fare soldi con biologia a mio parere.
Non ho esperienza in azienda quindi non so dirti, ma per quanto riguarda quello che faccio io (ricerca in uni), dopo un bel po' di gavetta quando cominci ad avere un posto da lecturer o assistant professor non stai messo per nulla male.
Poi se riesci ad avere una cattedra e fai della buona ricerca allora lì i soldi cominciano ad arrivare. Non è semplice, non tutti ci riescono ma altrimenti che divertimento ci sarebbe

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n/a
deleted



488 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 07:12:46  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Il settore genetica umana (fecondazione assistita) rende, anche il settore nutrizione.
Più che il settore (anche le analisi cliniche possono rendere) è il fatto che l'università non forma.
Inoltre ci sono questioni sociali:
- per formarsi una professionalità ci vogliono anni di lavoro nello stesso settore, purtroppo il biologo precario salta da un incarico all'altro (ma più spesso da un lavoro all'altro) senza riuscire a crearsi una buona professionalità in alcun settore specifico.
Inoltre la normativa sugli studi di settore ha dato una mazzata quasi definitiva al tutto: se non apri partita iva non lavori, se la apri non rientri negli studi di settore.
Avviamo veramente una situazione istituzionale grave (università esamificio e menefreghismo, governo di incapaci e comunisti che considera lavoratori solo i lavoratori dipendenti, il 90% dei biologi per lavorare DEVE aprire partita IVA).
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Verina
Utente Junior

Città: Milano


285 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 09:08:13  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Verina Invia a Verina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ecco qui:

fai la tua laurea quinquennale, incrocia le dita e fai un MBA.
Saluti il lab, e ti metti a valutare gli aspetti economici dei progetti... ma in teoria... guadagni.
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Dearg-Due
Utente


Prov.: Firenze


1104 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 09:41:16  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Dearg-Due Invia a Dearg-Due un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il settore nutrizione rende se si opera con competenza cioè, detto in soldoni, la laurea non basta.
Non basta per due motivi.
1) non prepara a fare il Nutrizionista.
Le conoscenze che fornisce sull'alimentazione e nutrizione sono scarsissime, e manca totalmente la parte clinica.
Ergo, non saresti in grado nemmeno di prescrivere una dieta per un raffreddore.
2) il settore è inflazionato, e prima di fare il ciarlatano come tanti, conviene approfondire la materia onde offrire un "servizio" migliore.
Meglio sarebbe specializzarsi in Scienza dell'Alimentazione e frequentare un ambulatorio e/o una Clinica Universitaria che si occupa di nutrizione (prevalentemente obesità e patologie correlate, e diabete).

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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 10:22:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Concordo su tutto tranne che sulla specializzazione in scienza dell'alimentazione.
Sia sulla base della mia esperienza da specialista in microbiologia sia sulla base dei racconti di specializzandi in scienza dell'alimentazione.
L'esperienza la fai studiando, partecipando a corsi specifici ecc.
La dieta ipocalorica non funziona (come riportato da testi anche relativamente datati - es. Mayo Clinic, VII edizione italiana-) in quanto induce un rallentamento del metabolismo (l'organismo si adatta al diminuito apporto calorico riducendo il metabolismo, per questo il dimagramento ad un certo punto si blocca).
Molti soggetti sono affetti da patologie multiple: allergie, intolleranze, ipertensione, diabete.
Ritengo essenciale acquisire competenze in relazione all'attività fisica, rinfrescare le competenze in endocrinologia (la normalizzazione della produzione circadiana di cortisolo può determinare grandi migliramenti sulla salute della persona), conoscere gli integratori e la dieta per i diversi sport (i sub hanno delle problematiche assolutamente particolari - dovute all'incremento della diuresi- un pugile - che non può aumentare di peso ma deve mantenere la massa magra- ha probliematiche diverse vs un culturista, ecc.) oltre che saper fornire indicazioni etologiche (riduzione dello stress - che è una modificazione biologica ed endocrina, non psicologica-, suggerimento di attività che incrementano il controllo sul cibo).
Sulla mancanza di formazione delle università (ribadisco: comprese scuole di specializzazione sia per medici che per biologi) concordo pienamente il punto è che hai docenti conviene di più ripetere 1000 volte le stesse cose (con piccolissimi cambiamenti) piuttosto che reperire informazioni su temi specifici.
Comunque non vale solo per il settore nutrizione vale per tutti i settori, per questo non hanno senso percorsi universitari così lunghi e iperspecifici.
Il laboratorio rende se sai fare cose che gli altri non sanno fare (ed hanno mercato), es. fecondazione assistita, per esempio metodiche avanzate di biologia molecolare, ecc.
La formazione bisogna curarsela da soli.
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fpotpot
Utente

Città: middleofnowhere


1056 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 10:24:33  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di fpotpot Invia a fpotpot un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
hehehhee!!!ma questa è la domanda da un milione di dollari..!!!
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Dearg-Due
Utente


Prov.: Firenze


1104 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 14:12:57  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Dearg-Due Invia a Dearg-Due un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sì ancelkeys, l'autoapprendimento è fondamentale, ma da solo non basta.
Hai detto bene, è l'esperienza che conta... ma quella si fà solo nelle Cliniche.

Se si riesce ad entrare come volontario in un'Ambulatorio o in una Clinica dove si pratica la nutrizione clinica, ben venga, anzi, è auspicabile.

Ma se crede di poter fare tutto da soli è meglio rinunciare in partenza.
Lo studio anche di 200 libri non consentirà mai di acquisire quelle conoscenze di ordine clinico-tecnico-pratico che si devono obbligatoriamente possedere se si vuole avere a che fare con la salute delle persone.

Si può rinunciare alla Scuola di Specializzazione, ma non ad alcuni anni di esperienza sul campo prima di "mettere le mani addosso alla gente".
E l'esperienza si fà in Ospedale.

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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 14:46:48  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Secondo me si può svolgere l'attività di nutrizionista anche senza la preventiva esperienza ospedaliera.
Una buona esperienza ospedialiera può essere utile ma non è essenziale.
Anche sulla scorta della formazione clinica (seguire l'iter di 100 casi clinici/anno) prevista dal regolamento della scuola di specializzazione che ho frequentato.
Inoltre la formazione clinica ha il limite di perdere di vista la persona e focalizzarsi sulla malattia.
Una ipertensione, ad esempio, può essere contrastabile in vari modi (escludendo la riduzione del sodio- i pazienti sodio- sensibili sono il 50% del totale): un incremento degli alimenti ricchi in potassio (indicativamente il consumo da 6-8 porzioni di frutta e verdura - indicando quanto è una porzione, come inserirle ecc.), la riduzione del consumo di alcol, l'attività fisica AEROBICA- non il sollevamento pesi- (a meno che non sia organizzato come circuit training, oppure lasciando che la persona vada in palestra - ma inserisca anche eserzizi aerobci - o almeno scenda e salga le scale di casa per 20 minuti), il calo di peso (non certo ottenuto con diete ipocaloriche inferiori o pari a 1200 kcal), l'incremento del consumo di calcio.
Il nutrizionista deve avere una conoscenza molto ampia al fine di poter trovare una serie di interventi che adattino il trattamento alla persona e non viceversa.
Il trattamento medico molto spesso si riduce ad una mera indicazione di ordini che alterano la vita della persona e generano stress (con 1 mano si dà con l'altra si toglie e condendo il tutto con i soliti farmaci che tappano una falla senza risolvere il problema).
La differenza sostanziale tra il medico ed il biologo è quella: il medico tratta la malattia, il biologo cerca di riequilibrare il metabolismo e la fisiologia.
Purtroppo (perchè mancano), per fortuna (perchè sennò non lavoreremmo) le persone hanno bisogno di professionisti che adattino il trattamento alle loro esigenze e i medici questo non lo fanno, e per saperlo fare bisogna studiare (di solito su foniti non italiane).
Una persona può vedere anche 1000 pazienti al giorno ma se li tratta tutti allo stesso modo la sua esperienza è zero.
Studiare significa: ricercare nuove possibili soluzioni (che abbiano una base scientifica, ovviamente) in modo da non sconnolgere la vita della persona che hai di fronte.
Lo stesso tipo di forma mentis che acquisivamo nei laboratori quando i primari ci incaricavano di mettere a punto nuove metodiche: si ricercano informazioni che forniscano soluzioni.
Il medico troppo spesso vede solo la malattia (come sosteneva il noto oncologo: "signora: le eradico il tumore, dovessi amazzarla per riuscirci...").
Un mio collega una volta mi disse: "la facoltà di medicina ti apre le porte e ti chiude la mente, la facoltà di biologia ti apre la mente ma ti chiude le porte". Sante parole.
Sia chiaro: ben vengano i trattamenti medici ma la somministrazione delle pasticchette non può essere la soluzione primaria in un Paese in cui la vita media si allunga.
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RNA world
Utente Junior

dna



370 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 18:28:29  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di RNA world Invia a RNA world un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
se vuoi fare soldi vai all'estero... già se fai un dottorato fuori dall'italia inizi a prendere uno stipendio piu che dignitoso... poi una bella company farmaceutica, sempre all'estero, e vedi come i soldi iniziano ad arrivare!


ciao
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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 18:41:56  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
A onor del vero ci sono anche dei biologi che guadagnano in Italia (una percentuale minima del totale, purtroppo). Non costruisci una professionalità in 1 anno e, soprattutto, non la costruisci rimanendo all'interno dell'università a vita.
Quello che non va bene dell'andare all'estero è che, se tutti vanno via, in Italia le cose non cambieranno mai (ma allora che cacchio di europa siamo?), noi stiamo all'europa come Napoli sta all'Italia.
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Dearg-Due
Utente


Prov.: Firenze


1104 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 19:47:47  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Dearg-Due Invia a Dearg-Due un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sì ancelkeys (vecchia conoscenza di altri forum... ), il concetto che esprimi è giusto.
Ma al Biologo manca tutta quella parte di patologia e di clinica che deve per forza possedere se vuole trattare i pazienti con patologie organiche e/o metaboliche.
Non basta conoscere la definizione di ipertensione per sapere tutte le implicazioni a livello organico.
Bisogna avere basi di patologia e di clinica che vanno oltre un semplice testo o esame superato di patologia generale.
E la ricchezza della differenza di preparazione e mentalità fra medico e biologo, che sarebbe il valore aggiunto, è (anzi, sarebbe) proprio questa: la diversità di visione di uno stesso problema.
Ma la comprensione del problema deve essere identica.
Ed un biologo non ha basi sufficienti per farlo, nemmeno se si legge l'intera biblioteca del Dipartimento di Patologia Clinica senza acquisire la visione "clinica" sul campo del soggetto sotto la guida di un clinico (con possibilità di interscambio di conoscenze ovviamente).
Prescrivere una dieta è un atto sanitario, ed i Biologi non sono Professionisti Sanitari.
Ma naturalmente, per cambiare questo stato di cose occorrerebbe riformare tutta la legislazione sanitaria, che nessuno vuole, specialmente i medici.
Però ribadisco che se un Biologo vuole fare il Nutrizionista deve avere l'onestà intellettuale di riconoscere l'inadeguatezza della sua formazione e deve necessariamente adoperarsi per colmare le lacune culturali specifiche, cercando di acquisire una professionalità costruita sul campo e sotto la guida di esperti, e non sui libri.

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smeagol
Nuovo Arrivato



8 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 20:09:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di smeagol Invia a smeagol un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie a tutti per l'informazioni. Volevo approfondire alcune cose a me poco chiare! Il campo della nutrizione è abbastanza approfondito quindi non trovo problemi, per quanto riguarda il campo della genetica, vorrei sapere quale strada dovrei prendere, e precisamente un MBA cosa mi permetterebbe di fare? Per chi lavora all'estero quali sono i paesi che hanno una maggiore richiesta? Tutto riferito naturalmente dopo la triennale in Scienze Biologiche. In parole più chiare, cosa mi consigliate di fare dopo la triennale? Indifferentemente da ciò che mi piace o no, cosa dovrei fare?
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 24 luglio 2007 : 23:58:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Se vuoi farti un'idea dei lavori all'estero guarda un po':

http://www.naturejobs.com
http://www.findaphd.com
http://aaas.sciencecareers.org/js.php

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n/a
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488 Messaggi

Inserito il - 25 luglio 2007 : 07:30:02  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di n/a  Rispondi Quotando
Sì ancelkeys (vecchia conoscenza di altri forum... ), il concetto che esprimi è giusto.
Ma al Biologo manca tutta quella parte di patologia e di clinica che deve per forza possedere se vuole trattare i pazienti con patologie organiche e/o metaboliche.
Non basta conoscere la definizione di ipertensione per sapere tutte le implicazioni a livello organico.
Bisogna avere basi di patologia e di clinica che vanno oltre un semplice testo o esame superato di patologia generale.
E la ricchezza della differenza di preparazione e mentalità fra medico e biologo, che sarebbe il valore aggiunto, è (anzi, sarebbe) proprio questa: la diversità di visione di uno stesso problema.
Ma la comprensione del problema deve essere identica.
Ed un biologo non ha basi sufficienti per farlo, nemmeno se si legge l'intera biblioteca del Dipartimento di Patologia Clinica senza acquisire la visione "clinica" sul campo del soggetto sotto la guida di un clinico (con possibilità di interscambio di conoscenze ovviamente).
Prescrivere una dieta è un atto sanitario, ed i Biologi non sono Professionisti Sanitari.
Ma naturalmente, per cambiare questo stato di cose occorrerebbe riformare tutta la legislazione sanitaria, che nessuno vuole, specialmente i medici.
Però ribadisco che se un Biologo vuole fare il Nutrizionista deve avere l'onestà intellettuale di riconoscere l'inadeguatezza della sua formazione e deve necessariamente adoperarsi per colmare le lacune culturali specifiche, cercando di acquisire una professionalità costruita sul campo e sotto la guida di esperti, e non sui libri.


Non so chi tu sia (c'era uno specializzando biologo in scienza dell'alimentazione che sostenetva la superiorità professionale dei biologi specialisti in scienza dell'alimentazione rispetto ai non specialisti per una presunta competenza clinica).
Per onestà verso i colleghi:
- la "clinica" che viene insegnata ai biologi nelle scuole di specializzazione è penosa (quando non criminosa);
- la non formazione attuata nelle scuole di specializzazione è nota a tutti coloro che siano specialisti (compresi i medici).
- La formazione prevista per i biologi non è solo quella specialistica (master, corsi ECM e non ECM).
La cosa che francamente fa irritare è sentire persone allusive ed offensive ("vecchia conoscenza di chi? Abbiamo mangiato assieme?) che dicono falsità.
La specializzazione in Italia non forma ma ti dà una qualifica. Molto spesso la didattica si fa a "colpi di tesine".
Sono uno specialista, la realtà delle scuole di specializzazione la conosciamo tutti (ribadisco: compresi i medici).
Se poi ci si vuol dare delle arie è un altro discorso, ma con quelle non si lavora.


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fpotpot
Utente

Città: middleofnowhere


1056 Messaggi

Inserito il - 25 luglio 2007 : 08:48:21  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di fpotpot Invia a fpotpot un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
moderatori?!!!...suvvia gente nn vi offendete sennò diventa una boxe,in fondo se uno scrive in un forum è anche per scambiare esperienze pareri,vabbè pure polemiche ma nn ci incazziamo a vicenda ogni volta cmque sennò si perde il filo del discorso e si và sul personale...siam qui tutti per capire..calma y sangre frio..
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Verina
Utente Junior

Città: Milano


285 Messaggi

Inserito il - 25 luglio 2007 : 08:58:20  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Verina Invia a Verina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SMEAGOL

Dopo la triennale fai la specialistica in quello che più ti piace, non credo ci siano molte differenze nel trovare poi lavoro.

PEr quanto riguarda MBA è un master di 2^ livello in BusinessAdministration.. non ha niente di biologico.. ma ti permette di accedere alle zone manageriali delle aziende.. dato che la tua domanda era come fare $$... è la prima e unica risposta che ho pensato..
Ovviamente, se nn vuoi andare all'estero!
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Dearg-Due
Utente


Prov.: Firenze


1104 Messaggi

Inserito il - 25 luglio 2007 : 12:24:59  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Dearg-Due Invia a Dearg-Due un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oh ancelkeys... e smettila un pò coll'aria sempre del sindacalista incazzato...

A parte che "vecchia conoscenza..." era solo una battuta per farti capire che "virtualmente" ti conosco, per averti letto su altri forum (e che tu ovviamente non hai recepito, ma non mi meraviglio), ricordati che se sul forum della SINU tenevi banco (e quanto ti piaceva...) e potevi anche illuderti di impressionare qualcuno, qui invece, e con me specialmente, ti conviene tenere i toni bassi perchè non conti più di altri e non ci sono solo studentelli imberbi che ancora non capiscono una mazza della professione e della legislazione, ma anche gente con 15 o 20 anni di professione sulle spalle.
Mi preme sottolineare che io non ti ho nè offeso nè trattato in modo sgarbato, quindi datti una bella ghiacciata e abbassa la cresta.
E se c'è uno che se l'è sempre tirata per i titoli posseduti sei proprio TE con i tuoi 9 anni di Università del menga sbattuti in faccia a tutti, specialmente quando facevi il grosso con le Dietiste che avevano studiato "solo" 3 anni.
Mentre quando (raramente) sul forum SINU scrivevano i Medici, stranamente te ne stavi buono a cuccia...

Se vuoi saperla tutta io toglierei la possibilità ai Biologi (senza formazione specifica, da regolamentarsi) la possibilità di fare i Nutrizionisti in quanto:
- non sono Professionisti Sanitari
- non possiedono formazione specifica

La differenza fra una Dietista ed un semplice Biologo è legalmente solo negli anni di studio.
Per il resto una Dietista non lega nemmeno le scarpe ad un plotone di Biologi.
E spesso anche ai medici, alla faccia dei loro 6 anni di Università + Specializzazione.

E' la formazione che conta, non i titoli o gli anni di studio.
I Biologi NON SANNO FARE NULLA DI NULLA quando escono dall'Università, ed è criminoso che sia data loro la possibilità di prescrivere diete senza avere conoscenze adeguate.
Che dire di un laureato in Scienze Ambientali che non distingue un fegato da un estintore, e che magari sostiene l'Esame di Abilitazione e si ritrova Biologo con la possibilità di prescrivere diete??
Via, cerchiamo di non essere ridicoli.

Che la nostra professione sia una delle più bistrattate è fuori di dubbio.
Purtroppo lo strapotere (molto spesso ingiustificato) dei medici è un ostacolo difficilissimo da aggirare, e noi poi viviamo professionalmente secondo una legge vecchia di 40 anni.
Si sperava che la riforma dell'Università portasse una ventata di novità per le Scienze Biologiche e gli sbocchi professionali relativi.
Invece così non è stato: si sono solo creati ulteriori CdL per dare la cattedrina a tanti professorotti, figli di professorotti, amici, nipoti, massoni et similia, che si sono rivelati essere solo un'ulteriore fonte di guadagno per chi già guadagnava.
Poichè la nostra professione è regolata dal Profilo Professionale previsto dall'Ordine, se non cambia questo non cambierà mai niente.
E io abolirei anche gli Ordini.

Ma la mancanza di regolamentazione non deve essere una scusa per diventare ciarlatani.
Non si può credere che, poichè si ha sulle spalle una Laurea Magistrale, di essere investiti di onniscienza divina e che sia sufficiente leggere un paio di libri per acquisire quelle conoscenze che non abbiamo.
E senza preparazione si è solo dei ciarlatani, in tutti i campi, Legge o non Legge.
E dove non basta la Legge deve subentrare l'onestà del singolo.

N.B.
Io non sono specializzato in SdA, ma prima di aprire il mio ambulatorio nutrizionale presso un centro polispecialistico(insieme a Medici, Psicologi ed altri Professionisti) sono stato volontario 5 anni presso l'ambulatorio Obesità e Malattie Metaboliche afferente al reparto di Endocrinologia dell'ospedale della mia città.
Se non avessi acquisito un'infinità di conoscenze tecniche e culturali in quell'ambulatorio, grazie al quale ho imparato davvero qualcosa, molto più che all'Università, mi vergognerei anche a consigliare una camomilla.
E mi rattristo quando vedo colleghi/e che se le inventano di tutte pur di raccattare qualche euro in più, infinocchiando la gente con le più assurde boiate come la cura delle intolleranze alimentari, il VegaTest, il test Kinesiologico e tutte le menate olistiche per autoilludersi di avere quell'autonomia che invece non abbiamo (e per farci sentire un pò "medici").
Che piace a tanti.

E anche a me piace il modello americano, meritocratico, ma sappiamo benissimo che è praticamente impossibile esportarlo in Italia.
Quindi bisogna adattarsi a questa nostra realtà, senza piangere tanto.
Mio zio (Biologo) ha trovato il "posto fisso" a 52 anni, e prima si arrangiava come poteva (a Partita IVA, consulenze, due anni lì, un anno là, e così via).
Ma non l'ho mai sentito piangere come fai te.
E ovviamente anche lui dice che se tornasse indietro non farebbe più Scienze Biologiche.
Se a qualche studente non piace la prospettiva professionale del laureato in Scienze Biologiche, cambi fino a che è in tempo.
Come stanno le cose è stato detto e ridetto fino alla noia, ed è tutto ormai risaputo.
A noi che ormai non possiamo cambiare non resta che adattarsi.
Ma quando facciamo qualcosa, facciamolo perchè lo sappiamo fare, e non perchè lo dice il "Tariffario".
Agire così, è agire secondo il modello americano.

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AleXo
Moderatore

OrniAle

Prov.: Estero
Città: San Francisco, California


1550 Messaggi

Inserito il - 25 luglio 2007 : 13:13:58  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di AleXo  Invia a AleXo un messaggio AOL Invia a AleXo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
calm down, please!

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