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_WS_
Nuovo Arrivato
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Inserito il - 16 agosto 2011 : 12:24:11
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Nel giro di pochi mesi mi laureerò in Biologia Evoluzionistica (laurea magistrale): inizio ora, forse un po' in ritardo, a pensare a cosa fare in futuro.
Ho sempre creduto che per un laureato in questo campo il passo successivo fosse naturalmente, e quasi obbligatoriamente, il dottorato di ricerca, seppure sempre rimanendo dubbioso su come l'università potesse assorbire tutti i dottorandi che avessero finito il proprio percorso. Di fatto la struttura universitaria è di tipo piramidale, come una qualsiasi azienda (studenti --> Dottorandi --> Postdoc --> Vari gradi più elevati, naturalmente con numero di persone impiegatte via via decrescente), con i dottorandi che però rimangono tali solo per un limitato numero di anni, tre o quattro: non credo quindi che l'inizio di un dottorato possa portare ad una via in discesa per il proprio futuro, tutt'altro.
Mi trovo ormai ad aver speso 6 mesi in Finlandia a lavorare sul mio progetto di tesi, ed ho iniziato a vedere come stanno le cose qui (sicuramente migliori rispetto a casa nostra), nonostante la riservatezza e la "chiusura" dei finlandesi rendano molto difficile il tutto (gente con cui passo il giorno in ufficio assieme, e che mi ha parlato si e no una volta la settimana per chiedermi se dovevo usare la cappa), specialmente capire quali siano i compiti, come interagiscano con i capi (il mio l'ho visto due volte in sei mesi, loro comunicano solo via mail per allestire gli esperimenti, scrivere i paper, ecc). Di fatto, almeno nel campo in cui lavoro, la maggior parte del tempo è spesa a leggere articoli, analizzare dati, scrivere report ai supervisor e scrivere o correggere report e paper.
Complici forse due pessime esperienze con le tesi sperimentali di triennale e magistrale, mi sono reso conto che la strada della ricerca non fa per me: sono convinto serva grande motivazione per rimanere in questo campo, anche perché mi è stato assicurato che questa crolla di sicuro dopo un po’. Io credo di non averne affatto, già in partenza.
Sono invece molto più interessato al lavoro vero in laboratorio, in particolare nell’uso di tecniche molecolari. Di fatto do il meglio quando mi trovo lì dentro, sia in termini di resa “qualitativa”, che di capacità di organizzare il mio lavoro. Inoltre ho interagito con tecnici di laboratorio: una parte del lavoro che svolgono è normale gestione dell’ambiente di lavoro (rifornimento del materiale, contatto con i fornitori, intermediazione tra i bisogni dei gruppi di ricerca e l’approvvigionamento dei reagenti, manutenzione, quando necessario, dei macchinari), ma anche aiuto per quei ricercatori che lavorano quasi indipendentemente al proprio progetto anche nella parte pratica; infine, almeno nel luogo in cui mi trovo, il tecnico di laboratorio si occupa anche di effettuare la parte pratica (ripeto, molecolare) di specifici gruppi di ricerca, i cui membri si trovano quindi sgravati dall’imparare l’uso delle tecniche, specialmente le più complesse. Il tecnico svolge il proprio lavoro e si occupa di organizzare i risultati in modo da poterli passare, già pronti, a chi sta svolgendo l’attività di ricerca.
La mia idea è quindi quella di intraprendere una strada di questo tipo, da una parte perché davvero mi piace ed interessa, dall’altra perché priva di quella componente di continua pressione nell’organizzare articoli, tesi, report che non sento mia e che non mi darebbe, una volta magari pubblicato il lavoro o tenuta una conferenza, quella soddisfazione che ripaga di tutta la fatica e lo stress sopportati nel periodo precedente.
Si potrebbe obiettare che il tecnico di laboratorio sia da considerare “un gradino sotto” la figura del ricercatore, in quanto non ha parte attiva nel “pensare” lo studio, ma solo “manuale”. Credo questo possa valere solo nel caso in cui il tecnico si occupi di attività di base, come preparare terreni, o dedicarsi alla sola estrazione del DNA e fare banali PCR: se ci si specializza in tecniche più elaborate ritengo che la figura del tecnico diventi fondamentale e acquisti maggior peso. Resta il fatto che questa figura non venga quasi mai riconosciuta negli articoli scientifici, se non nei ringraziamenti. Avevo letto qualcosa riguardo questo in un post, credo, di chick80.
Fatta questa lunga premessa, vorrei sapere quale sia, a vostro avviso, il percorso da effettuare in una situazione come la mia. Sono un biologo, non ho un forte background pratico, di fatto sono in grado solamente di estrarre DNA, effettuare PCR, elettroforesi, sequenziamento e di maneggiare un sequenziatore ABI Prism. Tra poche settimane avrò l'opportunità di seguire un seminario teorico (e con un po’ di fortuna, pratico) di 4 giorni sull’uso delle nuove tecniche di sequenziamento, in particolare pirosequenziamento.
Non posso quindi sperare di ottenere un posto immediato, da una parte perché ho prima bisogno di imparare come lavorare bene, perché ora so lavorare e basta :) , dall'altra perchè conosco solo i "fondamentali". Inoltre gran parte degli annunci di lavoro che ho trovato richiedono almeno una provata esperienza di almeno 12 mesi.
Ecco qui il punto: cercare qualche corso specifico per la preparazione di un tecnico o trovare un laboratorio in cui si faccia ricerca su un argomento che mi piaccia e che soprattutto dia la possibilità di lavorare nel gruppo e di utilizzare varie tecniche, in modo da imparare sul campo e non con un percorso specifico?
Naturalmente sono conscio che questo periodo sarà caratterizzato prettamente da lavoro non retribuito; inoltre credo sarà molto probabile che mi dovrò spostare all’estero, sia nel caso trovi un corso, sia un normale lab di ricerca. Le nazioni del nord Europa sono spesso “più avanti” in questo, ma se so che non sarò pagato, dovrò rimanere in luoghi dove il costo della vita sia abbordabile (questo sarebbe interessante http://www.sars.no/jobs/, ma la Norvegia è uno dei Paesi più costosi in assoluto).
Non so se si riescano a trovare grant per questo tipo di attività: quelli che ho trovato sono sempre finalizzati ad una attività di ricerca, per studenti o dottorandi.
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n/a
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Inserito il - 17 agosto 2011 : 12:37:10
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Ciao, ma hai mai pensato di partecipare a uno dei bandi per laureati in biologia/biotecnologie triennali? Infatti sono i laureati triennali che generalmente hanno ruoli tecnici. Purtroppo però sono sempre a borsa di studio e a tempo determinato (che è ben diverso dall'essere ricercatore eh), quindi sarebbe un continuo cercare borse... Ho sentito di alcuni biologi triennali assunti ad esempio in IRCCS, ma non so bene di cosa si occupino e il tipo di contratto (avevo sentito chimico-farmaceutico, boh).
Per "imparare i fondamentali" potresti semplicemente andare in un buon lab dove si eseguono le tecniche che ti interessano e chiedere di fare un tirocinio volontario.
Sul fatto che i tecnici non vengono mai inseriti nelle pubblicazioni avrei da dissentire. Io li ho visti Certo, non sempre e non spesso, ma ci sono. |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
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Inserito il - 17 agosto 2011 : 13:57:32
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Citazione: Sul fatto che i tecnici non vengono mai inseriti nelle pubblicazioni avrei da dissentire. Io li ho visti Certo, non sempre e non spesso, ma ci sono.
Confermo. Li ho visti anche come primo nome e su grossi giornali (ma è molto lab-dipendente) |
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naturina
Nuovo Arrivato
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Inserito il - 17 agosto 2011 : 18:09:03
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Da quello che ho sentito da me ci sono alcuni prof, o ricercatori, che sono entrati all'università come tecnici e poi hano "fatto carriera", ma questo diversi anni fa, adesso non so come funziona. Anche io ho visto tecnici che hanno pubblicato, presentato poster, che fanno da corelatori dei tesisti che gli sono stati affidati. |
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_WS_
Nuovo Arrivato
Città: Jyvaskyla (FIN)
15 Messaggi |
Inserito il - 17 agosto 2011 : 19:04:44
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Grazie per le risposte. Tornando invece al punto centrale? Tirocinio in un lab che faccia cose che mi interessano, attività da mettere quindi nel curriculum, oppure un corso "ufficiale" che dia qualche tipo di attestato?
Parlando oggi con una compagna di corso che sta lavorando alla sua tesi sperimentale nell'università di Parigi XI ho scoperto che in Francia i tirocini di durata superiore ai 4 mesi devono essere retribuiti almeno 330 al mese. E credo lo stesso valga in Germania.
(Parigi XI tra l'altro ha una marea di gruppi di ricerca). |
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n/a
deleted
1123 Messaggi |
Inserito il - 18 agosto 2011 : 09:52:31
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Ma per fare pratica perchè non parti direttamente con una borsa di studio? Ce ne sono abbastanza per laureati triennali (e quindi con incarichi tecnici). Non credere che tutti gli altri che proveranno hanno grande esperienza rispetto a te, anzi.. Probabilmente ne hai più tu visto che hai fatto 2 tesi (di cui una all'estero mi pare di capire)...
I "corsi ufficiali" sono i master o i corsi di perfezionamento, di sicuro cercando troverai qualcosa di tuo interesse... |
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_WS_
Nuovo Arrivato
Città: Jyvaskyla (FIN)
15 Messaggi |
Inserito il - 18 agosto 2011 : 11:05:45
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Non conosco molto sul mondo delle borse di studio...per l'erasmus avevo una borsa di mobilità, ma non sono dovuto "andare in cerca". In generale ho sempre avuto l'impressione che si tratti di una vera e propria giungla; avevo visto le marie curie ma mi sembra fossero solo per la presentazione e sviluppo di progetti di ricerca e comunque per persone con almeno 4 anni di ricerca alle spalle.
Mi metto a sondare il sito, immagino si sia già discusso a riguardo :) |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 18 agosto 2011 : 11:27:16
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Citazione: ho scoperto che in Francia i tirocini di durata superiore ai 4 mesi devono essere retribuiti almeno 330 al mese.
Vero... infatti spesso fanno fare agli studenti dei tirocini di 3 mesi... |
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_WS_
Nuovo Arrivato
Città: Jyvaskyla (FIN)
15 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2011 : 09:54:11
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Scusate ma giusto per curiosità: immagino che se si applica per una borsa serva già indicare per quale scopo la si richiede, un po' come per quelle di dottorato si parla del progetto.
Quindi in pratica dovrei contattare i laboratori che mi interessano e in caso abbiano la disponibilità a tenermi (gratis, dal punto di vista loro) chiedergli di aspettare gli esiti dei bandi di concorso? E' normale questa cosa (e quindi se lo aspettano), o rischio di passare per il rompi*** che prima chiede di poter imparare ma poi fa aspettare finchè non trova i soldi?
Un esempio è questo: http://www.unipd.it/unipdWebServices/ShowBinary/wwwunipd/FILE/premi/BANDO_gini2011.pdf
deadline 13 settembre 2011, prime risposte novembre 2011. Nell'ipotesi che avessi un contatto, lo dovrei far aspettare minimo due mesi, e nel contempo applicare per molte borse sperando di prenderne, chissà quando, una.
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 19 agosto 2011 : 11:10:43
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Citazione: E' normale questa cosa (e quindi se lo aspettano), o rischio di passare per il rompi*** che prima chiede di poter imparare ma poi fa aspettare finchè non trova i soldi?
In un laboratorio serio prima ti metti d'accordo per essere preso (colloqui etc.), poi si cercano i soldi insieme e di solito non ti prendono a lavorare gratis. |
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