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Martin.diagnostica
Utente Attivo
1582 Messaggi |
Inserito il - 25 febbraio 2012 : 19:18:53
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A 60,000-page report issued yesterday (you can read a 49-page summary here) by UCHC found Das guilty of 145 counts of fabrication and falsification of data, involving at least 23 papers and 3 grant applications. The alleged misconduct involved manipulating the presentation of experiments called western blots, which assess the presence and amounts of specific proteins. The report documents dozens of instances in published papers where protein bands from separate experiments were spliced and pasted together to suggest that they had been measured in the same experiment.
http://blogs.nature.com/news/2012/01/in-vino-non-veritas-red-wine-researcher-implicated-in-misconduct-case.html
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Genaux1989
Utente
715 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 02:25:31
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Per tutti quelli che credono che queste trovate siano confinate all'Italia. |
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Martin.diagnostica
Utente Attivo
1582 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 03:06:47
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ma scusa chi ha mai detto che la frode scientifica è un problema solo italiano? |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 08:36:11
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Veramente sarebbe stupido pensare che queste cose siano limitate all'Italia, dove si pubblica molto meno che all'estero. Anzi, direi che in Italia il fenomeno del publish or perish mi sembra più limitato che in altri Paesi, diminuendo quindi questi casi.
PS: poi, abbiamo capito che vuoi fare una crociata per dire che la ricerca in Italia è meglio che all'estero, ma non è che devi sempre ritirare fuori la solita solfa in ogni santa discussione. |
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IsItSoWrong
Nuovo Arrivato
107 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 18:11:27
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Leggendo questa notizia mi sono sentito come un bambino a cui dicono che Babbo Natale non esiste. (A mia discolpa posso dire che sono ancora lontano dall'entrare nell'ambiente della ricerca)
Credevo che almeno nella scienza, nella ricerca, ci fosse una passione comune che eradicasse a priori comportamenti del genere. Diciamo che l'ho sempre vista come qualcosa di "puro" proprio perché c'è la passione (o ci dovrebbe essere) dietro un lavoro. Poi che si tratti di pressione lavorativa o altro, credo rientri nella coscienza del singolo, che mi augurerei focalizzasse il proprio punto di vista sul bene collettivo della ricerca. |
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Martin.diagnostica
Utente Attivo
1582 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 19:00:11
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Citazione: Messaggio inserito da IsItSoWrong
Leggendo questa notizia mi sono sentito come un bambino a cui dicono che Babbo Natale non esiste. (A mia discolpa posso dire che sono ancora lontano dall'entrare nell'ambiente della ricerca)
Ecco finalmente si torna in topic... pensa che io ho scritto un tema proprio su questo argomento per il concorso del PhD, Ho descritto tutte le fandonie di Dr Dipak Das :( |
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IsItSoWrong
Nuovo Arrivato
107 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 19:13:48
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Io in questi casi non li chiamerei neanche più Doctor; vero è che hanno seguito un percorso che li ha portati a quel titolo (ma a questo punto sarà concesso anche avere dei dubbi sui modi in cui costui ha raggiunto il titolo, no?) però non riesco ad accettare che qualcuno pubblichi qualcosa su cui semmai un altro da qualche altra parte si potrebbe basare per la propria ricerca e rivelarsi non essere corretto, non per errore scientifico ma per il furbo di turno.
Sarò estremo, me ne rendo conto, ma vorrei quantomeno delle "punizioni" esemplari. |
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roberta.s
Utente Junior
Città: Parigi
564 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 21:02:25
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Comunque sono d'accordo con ItIs, anche io mi stupisco di quanto "il gioco" sia dettato spesso da ragioni ben lontane dall'amore per la Scienza e per il Sapere. Ma poi alla fine arrivo sempre alla stessa conclusione: finchè potrò fare questo lavoro senza scendere a vomitevoli compromessi, o semplicemente chiudere un occhio davanti a conduzioni immorali delle attività di ricerca, beh, allora continuerò a farlo. Altrimenti ci rifletterò seriamente.
Giusto per la cronaca, una tipa comincia il PhD volendo continuare il progetto (ben avviato e pubblicato) di un precedente PhD student dello stesso lab. E ad un anno circa dall'inizio degli esperimenti si accorge che non era lei l'idiota a cui non ne veniva bene una, ma semplicemente la precedente persona aveva completamente INVENTATO i risultati, unica soluzione da lei trovata alla già citata pressione proveniente dall'alto.
Nella mia ingenuità credevo fosse uno scherzo |
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IsItSoWrong
Nuovo Arrivato
107 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 22:33:59
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Citazione: Giusto per la cronaca, una tipa comincia il PhD volendo continuare il progetto (ben avviato e pubblicato) di un precedente PhD student dello stesso lab. E ad un anno circa dall'inizio degli esperimenti si accorge che non era lei l'idiota a cui non ne veniva bene una, ma semplicemente la precedente persona aveva completamente INVENTATO i risultati, unica soluzione da lei trovata alla già citata pressione proveniente dall'alto.
E' esattamente questo quello che intendevo. Il punto è che lo sforzo comune dovrebbe essere proprio quello di andare a limitare quanto più possibile episodi del genere e renderli casi sporadici. Situazioni di questo tipo sono semplicemente inaccettabili nell'ambito della ricerca, dove (almeno da me) mi hanno sempre portato a valorizzare molto il rigore scientifico che tanto contraddistingue questo genere di studi e che nessuno dovrebbe mai perdere. Se la noncuranza e l'assecondare cominciano a dilagare, ogni cosa nella ricerca perde senso e finisce che nessuno si fida di nessuno. Sarebbe curioso anche sapere, allo stato attuale delle cose, quanto siano diffusi episodi di questo tipo. |
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roberta.s
Utente Junior
Città: Parigi
564 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 23:05:34
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Citazione: Messaggio inserito da IsItSoWrong
Sarebbe curioso anche sapere, allo stato attuale delle cose, quanto siano diffusi episodi di questo tipo.
Non so quanto diffusi siano attualmente, ma il mio timore è che, stando alla natura dei finanziamenti delle ricerche ed alle modalità con cui questi stessi vengono assegnati, il fenomeno sia in crescita. Mi spiego: i soldi che permettono ad un gruppo di ricerca vengono stanziati in parte con finanziamenti pubblici, ma sappiamo tutti che la loro entità sta diminuendo sempre più, ed in gran parte grazie all'ottenimento di "grant". Non ho mai scritto un progetto per la richiesta di un grant in prima persona (quindi chi è più esperto di me potrà correggermi se dico fesserie:) ), ma l'ho visto fare al mio capo l'ultima volta un mesetto fa. Per ottenere soldi in questo modo sono necessari diversi fattori, e ovviamente il numero di pubblicazioni effettuate dal laboratorio interessato è la principale discriminante. Al punto che il capo suddetto non fa altro che ripeterci "Three rules: publications, publications and publications".
Ora, per quanto io convenga con l'equazione <numero e qualità di papers=prestigio>, mi rendo anche conto di tutto ciò che da questa equazione consegue, che, se gestito male, può facilmente portare a degenerazione...
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Martin.diagnostica
Utente Attivo
1582 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 23:08:07
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plastichina Das in prtaica è riuscitro a pubblicare la bellezza di 26 articoli taroccati sul resveratrol. E' incredibile
Das had gained attention in recent years for his work into the beneficial properties of resveratrol, which is found in red wine. He has been employed by the Health Center since 1984, and was awarded tenure in 1993.
The journals notified by the Health Center are:
American Journal of Physiology – Heart & Circulatory Antioxidants & Redox Signaling Cellular Physiology & Biochemistry Free Radical Biology Free Radical Research Journal of Agriculture and Food Chemistry Journal of Cellular & Molecular Medicine Journal of Nutritional Biochemistry Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics Molecular & Cellular Cardiology Molecular & Cellular Chemistry
link |
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roberta.s
Utente Junior
Città: Parigi
564 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 23:16:56
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Assurdo, davvero non ho parole. L'etica professionale dovrebbe accompagnare ogni professionista degno del suo nome e in ogni settore. Ma visto che non è sempre così, mi chiedo: quali sono (se esistono) le norme di controllo dei dati pubblicati su riviste scientifiche? Cioè, se mi gira io domani mi sveglio e mi metto a disegnare con Photoshop delle bande su un ipotetico gel per costruirci su una storia pubblicabile??? |
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Martin.diagnostica
Utente Attivo
1582 Messaggi |
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roberta.s
Utente Junior
Città: Parigi
564 Messaggi |
Inserito il - 26 febbraio 2012 : 23:29:21
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E meno male! Però mi viene da pensare alla componente "politica" del tutto: reviewer e publisher sono spesso nello stesso giro e si alternano i ruoli un mese sì e l'altro no (ovviamente parlo di group leaders abbastanza affermati). Il dubbio ogni tanto mi viene... |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 27 febbraio 2012 : 07:44:03
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Citazione: Messaggio inserito da roberta.s Non so quanto diffusi siano attualmente, ma il mio timore è che, stando alla natura dei finanziamenti delle ricerche ed alle modalità con cui questi stessi vengono assegnati, il fenomeno sia in crescita. Mi spiego: i soldi che permettono ad un gruppo di ricerca vengono stanziati in parte con finanziamenti pubblici, ma sappiamo tutti che la loro entità sta diminuendo sempre più, ed in gran parte grazie all'ottenimento di "grant". Non ho mai scritto un progetto per la richiesta di un grant in prima persona (quindi chi è più esperto di me potrà correggermi se dico fesserie:) ), ma l'ho visto fare al mio capo l'ultima volta un mesetto fa. Per ottenere soldi in questo modo sono necessari diversi fattori, e ovviamente il numero di pubblicazioni effettuate dal laboratorio interessato è la principale discriminante. Al punto che il capo suddetto non fa altro che ripeterci "Three rules: publications, publications and publications".
Beh, diciamo che oramai più che chiedere un grant devi chiedere un rimborso spese... se non hai già 3/4 dei risultati il progetto spesso non viene finanziato perchè "troppo rischioso" (doh...). Ovviamente nessuno può venire a controllare che quei risultati siano veri e che quella cosa di cui ti dici certo non derivi da un n=1: sono risultati preliminari d'altronde!!
Poco male, i soldi li usi lo stesso per fare, di fianco, il tuo progetto rischioso (tanto per dire, il nostro ultimo "progetto rischioso" non finanziato si sta rivelando IMHO molto molto più interessante e fruttuoso che il progetto "sicuro" per cui ci hanno finanziato).
Insomma è il solito cane che si morde la coda: i politici vogliono risultati facili per far vedere che danno i soldi pubblici a gente brava, ma servono soldi per ottenere questi risultati, ma non vi diamo soldi se non avete già i risultati.
Ah, e non dimentichiamoci l'aspetto clinico della cosa. Una delle cose che mi dà MOLTO sui nervi è il fatto che lo stesso identico progetto, senza la parolina magica dentro ("diabetes", "inflammation", "ALS", "tumour", etc.) non viene finanziato. E allora si gioca il gioco, certo. E il mio progetto di ricerca di base che più di base non si può farà luce sui meccanismi di questa e quella malattia. Solo, non aspettatevi troppa luce nei prossimi 20 anni. Almeno risparmiamo sulla bolletta!
Citazione: Ora, per quanto io convenga con l'equazione <numero e qualità di papers=prestigio>, mi rendo anche conto di tutto ciò che da questa equazione consegue, che, se gestito male, può facilmente portare a degenerazione...
Qualità, sono d'accordo. Numero... dipende.
Ho di recente rifiutato un paper di un gruppo che da 20 anni continua a pubblicare la solita solfa girata e rigirata sempre sugli stessi 2 giornali e continuando a citare i loro lavori. A loro discolpa, sono gli unici al mondo a fare quegli esperimenti nel loro specifico modello (che è stato il motivo principale del rifiuto), quindi non è che possono citare molta altra gente...
Concludo con una citazione che sembra scritta ieri.
To train young people to grind lenses, and to found a sort of school for this purpose, I can't see there'd be much use ... because most students go there to make money out of science, or to get a reputation in the learned world. But in lens-grinding, and discovering things hidden from our sight, these count for nought.
Anton van Leeuwenhoek, 1715, in risposta alla domanda di fondare una scuola per microscopisti...
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IsItSoWrong
Nuovo Arrivato
107 Messaggi |
Inserito il - 27 febbraio 2012 : 10:31:43
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Interessante che una frase del '700 sia in parte ancora valida oggi.
Citazione: E il mio progetto di ricerca di base che più di base non si può farà luce sui meccanismi di questa e quella malattia. Solo, non aspettatevi troppa luce nei prossimi 20 anni. Almeno risparmiamo sulla bolletta!
Ecco. Anche questo è uno dei miei pensieri. Molte cose oggi sono valorizzate solo se strettamente finalizzate a qualche malattia o necessità immediata, correndo il rischio di perdere lo scopo della ricerca in sé, che dovrebbe avere un motore proprio, a prescindere dalle possibili applicazioni nell'immediato (ma questo è un mio pensiero).
Questa pressione nel pubblicare è sicuramente controproducente, ma per come oggi tutto il piano dei finanziamenti è impostato credo sia inevitabile, purtroppo. Sono un idealista e ne sono consapevole |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 27 febbraio 2012 : 15:04:14
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No, ma infatti, come dicevo si gioca il gioco e via.
Fortunatamente si può continuare a fare ed apprezzare la ricerca anche se ogni tanto devi perdere tempo a fare della politica (OK, OK, è il mio capo a farla nel 99% dei casi... ma hey, lui è il capo, altrimenti a che serve? ) |
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Ale_90
Utente Junior
296 Messaggi |
Inserito il - 27 febbraio 2012 : 17:45:00
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In un caso simile (23 papers, si legge di western blot photoshoppati), come vi comportereste con i reviewers? Possibile che siano ampiamente coinvolti in questa frode? |
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Citosina
Nuovo Arrivato
Città: Milano
73 Messaggi |
Inserito il - 27 febbraio 2012 : 21:05:40
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Questa del resveratrolo mi ha veramente scioccato, più che altro perchè durante gli studi (sia in triennale sia in magistrale) avevo un docente a cui piaceva particolarmente citare proprio questi studi. Lui si occupava di tutt'altro ma per qualche motivo citava sempre questo resveratrolo, al punto tale che fu anche domanda d'esame. E ora scopro che è una bufala.
Comunque anche io, nel mio piccolo e nella mia poca esperienza, mi sono accorta che se studi qualcosa legato a qualche malattia (meglio se genetica) allora hai fondi, o almeno ha più possibilità di averli. Altrimenti è difficile. La maggior parte dei laboratori che ho visto offrire borse sono tutti collegati allo studio di qualche malattia (anche se poi la ricerca che fanno è praticamente di base). |
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