L'Italia vota sulla Carta Sì o No alla riforma Cdl Il 25 e 26 giugno il referendum sulla devolution e le altre modifiche costituzionali votate a maggioranza.
IL QUESITO "Approvate il testo della legge costituzionale concernente 'Modifiche alla Parte II della Costituzione' approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 269 del 18 novembre 2005?"
Votare SI se si vuole mantenere il testo approvato nel 2005 (i cui punti salienti sono descritti sotto), votare NO se si vuole tornare al testo precedente.
PS: in questo referendum NON c'è il quorum, quindi il risultato ottenuto sarà ritenuto valido indipendentemente dall'affluenza, per cui chi vuole votare "no" deve presentarsi alle urne e non astenersi.
LA RIFORMA APPROVATA:
Arriva il premierato forte, accompagnato da devolution, Senato federale, riduzione del numero dei parlamentari. La riforma della Costituzione che il Senato ha approvato, riscrive in gran parte la seconda parte della carta costituzionale approvata nel 1947.
Il nuovo sistema prevede un primo ministro scelto direttamente dagli elettori (anche se il suo nome non sarà stampato sulla scheda), con grandi poteri (nomina e revoca dei ministri, scioglimento della Camera) e meno vincoli per la realizzazione del programma di governo. Ecco, punto per punto, i punti salienti della riforma, nella ricostruzione della agenzia Ansa.
Il nuovo Parlamento - Il Parlamento si compone della Camera e del Senato federale della Repubblica.
Un taglio ai parlamentari - La Camera è composta da quattrocento deputati, e dai dodici deputati degli italiani all'estero, e resta in carica cinque anni. Il Senato è eletto a suffragio universale e diretto su base regionale e resta in carica cinque anni: è composto da duecento senatori e dai sei rappresentanti degli italiani all'estero.
Senato federale - Palazzo Madama cambia natura. L'assemblea dei senatori perde il potere di sfiduciare il premier, che resta , con nuove regole, esclusiva della Camera. Si occuperà delle leggi che riguardano le materie su cui Stato e Regioni hanno competenze comuni.
Contestualità piena - L'elezione del Senato avviene contestualmente a quella dei consigli regionali. In caso di scioglimento anticipato di un consiglio regionale, il nuovo resta in carica solo fino alla fine della legislatura del Senato.
Solo tre senatori a vita - Il presidente della Repubblica può nominare senatori a vita, ma il loro numero totale non può essere superiore a tre. I senatori a vita in carica mantengono il loro seggio.
Cambia l'iter delle leggi - La Camera esamina le leggi riguardanti le materie riservate allo Stato. Il Senato può chiedere di riesaminarle (serve una richiesta di due quinti dei senatori), quindi il testo torna alla Camera, che decide in maniera definitiva. Il Senato esamina le leggi riguardanti le materie riservate sia allo Stato che alle regioni (materie concorrenti), ma anche le leggi di bilancio e la finanziaria. La Camera può chiedere di riesaminarle (su richiesta dei due quinti dei deputati).
L'elezione del Capo dello Stato - Il presidente della Repubblica è eletto dall'assemblea della repubblica, composta da deputati, senatori, presidenti delle regioni e da tre delegati per ciascun consiglio regionale.
Poteri - Il presidente della Repubblica è garante della Costituzione e rappresenta l'unità federale della nazione. Può inviare messaggi alle Camere, promulga le leggi, indice i referendum, nomina i presidenti delle authority, ha il comando delle forze armate, presiede il Csm e ne designa il vicepresidente, presiede il consiglio supremo della difesa, può concedere la grazia e commutare pene (senza necessità di proposta e controfirma del ministro della Giustizia). Perde invece il potere di autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge del governo, quello di sciogliere le Camere e quello di scegliere il primo ministro.
Premier più forte - Aumentano vistosamente i poteri del primo ministro. La sua elezione, di fatto è un'elezione diretta: nelle elezioni i candidati premier si collegano ai candidati all'elezione della camera. Sulla base dei risultati il capo dello stato nomina primo ministro il leader della coalizione vincente. Per insediarsi non ha bisogno della fiducia della Camera. Tra i suoi poteri, quello di nomina e revoca dei ministri e quello di sciogliere la Camera.
Di fronte a questa decisione, però, i deputati della maggioranza (senza ribaltoni) hanno il potere di indicare un nuovo premier. Se invece la camera vota una mozione di sfiducia contro il primo ministro, c'è lo scioglimento automatico dell'assemblea.
Csm - Con le nuove regole i componenti del Csm sono eletti per un terzo dal Senato federale (integrato dai presidenti delle regioni) e per due terzi dalla magistratura.
Roma capitale - A Roma viene riconosciuto lo status di capitale delle Repubblica federale. Gode di una sua autonomia sulle materie di competenza regionale, nei limiti stabiliti dallo Statuto della Regione Lazio
Devolution - Alle Regioni viene attribuita la competenza esclusiva sull'organizzazione della Sanità, l'organizzazione scolastica (compresa la parte riguardante i programmi scolastici di interesse regionale) e la polizia locale. Introdotta una clausola di interesse nazionale: Il Governo può bloccare una legge regionale che pregiudichi l'interesse nazionale. Della questione si occupa il Senato; se la Regione non cambia la legge incriminata, il Senato può chiedere al capo dello stato di abrogarla.
Corte Costituzionale - I giudici costituzionali sono 15: quattro li nomina il capo dello Stato, quattro la magistratura, sette il Senato federale integrato dai presidenti delle Regioni. Prevista l'incompatibilità tra incarico di giudici e membro del Parlamento o di un consiglio regionale. Dalla scadenza dell'incarico , i giudici non potranno per cinque anni entrare nel governo, nel Parlamento e ricoprire incarichi pubblici.
A pieno regime dal 2011 - La riforma entrerà in vigore dalla prossima legislatura. Ma solo dal 2011 la parte riguardante la riduzione dei parlamentari e la contestualità dell'elezione del Senato e delle Regioni.
Quorum per referendum costituzionale - Cambiano le regole per il referendum confermativo delle leggi costituzionali. Perchè sia valido dovrà votare almeno la metà più uno degli aventi diritto. Altra novità: il referendum potrà essere chiesto anche se la legge costituzionale viene approvata in Parlamento con la maggioranza dei due terzi: in questo caso non c'è bisogno di alcun quorum per la validità del referendum.
Nuove regioni - Per cinque anni dopo l'entrata in vigore delle riforme, sarà possibile dar vita a nuove regioni (purchè abbiano almeno un milione di abitanti) con una procedura semplificata rispetto a quella attuale.
al fine di mantenere par condicio del forum..io voto SI (e aggiungerei..piu' che per salvare la costituzione..per salvare tutti i cittadini che son di gran lunga piu' importanti..ehm scusa Alexo,ho gia' capito che ricevero' una serie di incornate..)
Per bocciare i devastanti contenuti della riforma costituzionale (devolution, premierato, senato federale, riduzione delle prerogative e delle funzioni di garanzia del Presidente della Repubblica....etc...etc) bisogna andare a votare e VOTARE NO!
Avevo notato ank'io il bellissimo spot di mediaset e la pubblicità ingannevole ke hanno fatto per questo referendum... Secondo voi con la devolution ci saranno meno finanziamenti statali per sanità, istruzione e università? Per esempio so ke le entrate delle università pubblike (la maggior parte in Italia) sono dovute solo per il 30% alle rette, mentre il restante 70% si devono ai finanziamenti statali (ad esempio la statale di milano prende 15 milioni di euro l'anno dallo stato).. E poi: la mobilità lavorativa e universitaria da regione a regione sarà ridotta? (già con sta storia dell'autonomia delle università è quasi impossibile farsi approvare tutti i cfu per un trasferimento............................................) Ah dimenticavo: voto NO!!!
Che senso ha andare a votare per una decisione che poi ci verrà tolta? entrambi i leader delle coalizioni hanno detto che la riforma, siccome entrerà in vigore tra un sacco di tempo, verrà "migliorata in parlamento" (Berlu) oppure "rielaborata e riproposta con più ampi consensi" (Prodi)
E allora per cosa andiamo a votare?
Un referendum-buffonata valido pure con un affluenza del 40% come questo NON avrà nessun peso : come al solito decideranno tutto loro. Abrogheranno e rifaranno secondo i loro comodi... l'han pure detto.
Io me ne sto a casa. La costituzione va RIVISTA, ma pensare che sia tutto qui, in uno stupido referendum senza peso, è una presa in giro.
Volere libera : questa é la vera dottrina della volontà e della libertà (F.W. Nietzsche)
Io vado a votare sempre ma per i referendum se potessi voterei di più, dato che chiedono il MIO parere, se non lo do decidono gli altri che vanno a votare. Escluso!
E’ subito bene precisare che si tratta di un referendum diverso rispetto a quelli sulla fecondazione assistita della primavera 2005. Quelli, in quanto referendum abrogativi, prevedevano un quorum del 50% degli elettori, mancando il quale (come è accaduto) non sono stati considerati validi.
L'ormai prossimo referendum di giugno è invece un referendum confermativo e non prevede alcun quorum: la consultazione è valida qualunque sia il numero dei votanti, per assurdo anche uno solo. Ogni voto sarà dunque estremamente importante e pesante e l'astensione non potrà, questa volta, configurarsi come una precisa scelta di campo.
Il fatto che ogni singolo voto sia decisivo, venendo meno la necessità del quorum, non può bastare a conferire peso al voto, se già sappiamo che -qualunque sia l'esito - i contenuti (e quindi, indirettamente, le nostre "decisioni") verrano riplasmati e rimescolati ulteriormente. Questo avverrà necessariamente: i provvedimenti approvandi sono indefiniti ed incompleti. Con questo governo è probabile che vengano perfino rovesciati, chissà in quale direzione al di fuori dalle nostre scelte. L'unica soluzione per addurre motivazioni reali al voto sarebbe quella di illudersi che non sia così, cioè pensare che il potere decisionale stia davvero direttamente nelle nostre mani.
Volere libera : questa é la vera dottrina della volontà e della libertà (F.W. Nietzsche)
Beh il voto è sempre una dis/conferma...dimostrare interesse può far rendere i nostri politici molto cauti perchè percepiscono che le persone sono interessate a ciò che succede nel loro paesem e quindi si sentono di dover rendere conto di più (come dovrebbe in realtà essere).
Avevo notato ank'io il bellissimo spot di mediaset e la pubblicità ingannevole ke hanno fatto per questo referendum... Secondo voi con la devolution ci saranno meno finanziamenti statali per sanità, istruzione e università? Per esempio so ke le entrate delle università pubblike (la maggior parte in Italia) sono dovute solo per il 30% alle rette, mentre il restante 70% si devono ai finanziamenti statali (ad esempio la statale di milano prende 15 milioni di euro l'anno dallo stato).. E poi: la mobilità lavorativa e universitaria da regione a regione sarà ridotta? (già con sta storia dell'autonomia delle università è quasi impossibile farsi approvare tutti i cfu per un trasferimento............................................) Ah dimenticavo: voto NO!!!
Il si ha vinto solo in alcune province, tipo in provincia di Brescia (con il 2% di vantaggio circa), ma NON ha vinto nella singola città di Brescia, esattamente come a Milano: questo indica come la 'questione' sia più provinciale che non cittadina, per cui è sbagliato dire che in tutto il nord abbia vinto il si...
Infatti dove non la lega nord non è forte, il no ha stravinto: questo la dice lunga sulla serietà del referendum... un referendum fatto 'su misura' per una minoranza di italiani che non rappresenta neppure la maggioranza del nord. Per questo è fallito.
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