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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 01 dicembre 2010 : 22:07:52
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Apro questo post un pò in controtendenza. Non voglio chiedere o dare consigli, ma semplicemente esprimere un parere in merito alla questione "fuga dei cervelli".
Il concetto di base del mio pensiero è che dobbiamo smetterla di parlare di fuga di cervelli, è un motto che non ha senso e il primo che l'ha creato ha originato un senso di angoscia e frustrazione perchè ci fa vedere il futuro come qualcosa di negativo.
Analizziamo il termine "FUGA"...già cominciamo male! Io preferisco il termine SPOSTAMENTO oppure MOBILITA' perchè FUGA mi dà tanto di qualcuno che "scappa per disperazione". Se invece parlassimo di MOBILITA' o di SPOSTAMENTO il concetto assumerebbe connotati meno disfattisti.
In un settore come il nostro SPOSTARSI è di vitale importanza. Certo non ce lo insegnano alle superiori e questo è stato un handicap per molti, ma dopo 1 o 2 anni di unversità si comincia a capire che nel mondo eterogeneo delle biotecnologie bisogna imparare tantissimo. Come? spostandosi! Negli anni 70' se volevi fare una band rock dove andavi? a Londra! Se volevi imparare l'arte della pittura ai primi del 900 dove andavi? A Parigi! Se vuoi diventare un ingegnere di successo dove vai? In Germania!
Il concetto è SI VA, DOVE LE COSE ACCADONO. Anche le multinazionali dei farmaci costruiscono le sedi nell'area delle Università di Boston (MIT) perchè vanno laddove si concentrano i cervelli, laddove ci sono i poli di ricerca più importanti. Noi biologi e biotecnologi dobbiamo metterci in testa che per formarci dobbiamo viaggiare, conoscere il mondo, metterci ogni giorno in discussione, frequentare lab stranieri, imparare da ogni singola cultura. E' giusto battersi per migliorare le attuali condizioni in Italia, ma per favore SMETTIAMOLA DI DIPINGERCI COME I TRISTI EMIGRANTI CHE PER IL DESTINO AVVERSO VANNO A FARE RICERCA IN AMERICA. Bisogna essere orgogliosi di viaggiare, di aver frequentato i laboratori dell'NIH a Bethesda, o il Wiezmann Institute in Israele o di essere stati a Singapore.
La ricerca è un gioco di squadra e nella squadra ci sono italiani, francesi, americani, giapponesi, marocchini ecc...E' anacronistico pensare o dire "la scoperta dell'italiano Tizio". Il futuro dell ricerca specie quella in ambito medico è cooperazione di persone, nazioni, etnie, culture diverse. Siamo cittadini del mondo. Persino definirci "europei" o "americani" dovrebbe starci stretto.
Quindi perchè chiamarla FUGA? Io la chiamerei OPPORTUNITA'.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/11/30/visualizza_new.html_1675332978.html articoli come questo non fanno che cementare la nostra convinzione che FUGA sia il corretto termine e che si fugge per disperazione.
Io vorrei sapere se nei paesi come Romania, Montenegro, Albania che certamente non brillano per produzione scientifica, gli studenti di biologia o di biotecnologie che evadono, vengono mostrati come cervelli in fuga!! La fuga è a mio parere solo un concetto da Italia anacronistica, non al passo coi tempi. L'Italia in cui ci si lamenta di tutto!
Il vero problema dell'Italia è che non riusciamo ad attirare i cervelli dall'estero!! Perchè li pagheremmo poco e lavorerebbero male. E cadiamo nella grande contraddizione: vorremo attirare cervelli da fuori (con buona pace delle loro nazioni di provenienza) ma vogliamo tenerci stretti i nostri, quasi a dire LORO SPOSTANDOSI NON STANNO "FUGGENDO", NOI SPOSTANDOCI FUGGIAMO!
Che paese strano è l'Italia! La mia Italia che amo, ma poco importa se non mi darà mezzi e risorse per crescere professionalmente perchè esiste qualcosa che amo di più...IL MONDO!
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 09:57:23
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Si Giuliano, ma vediamo la cosa da un punto di vista relativo: L'Italia ha i suoi centri di eccellenza in alcuni settori della ricerca, e in questi centri più avanzati si lavora certamente meglio che in un ospedale in Albania, Bulgaria, o qualche altro paese vicino dove la produzione scientifica è pressochè nulla. Ogni paese cerca di esprimere le sue potenzialità, facciamo quello che sappiamo fare meglio. L'Italia che ci piaccia o no, è un paese dove non c'è la cultura della scienza; è un male, lo so, ma esprimiamo il nostro potenziale in altri settori (automobilismo, prodotti eno-gastronomici ecc) però chi decide di fare il ricercatore può trovare anche in Italia degli ottimi centri.
Ma se vuoi fare il salto di qualità allora devi spostarti, non fuggire. Devi andare "dove le cose accadono", perchè il MEGLIO di ogni cosa non lo possiamo avere dietro l'angolo. Io non sono d'accordo che le condizioni in Italia sono pessime, quì abbiamo ottimi centri, persone e associazioni (vedi airc, telethon) molto competenti e seri. L'Italia investe poco del suo PIL in ricerca perchè semplicemente non c'è la cultura della scienza...non è un discorso politico, il mio. Ma solo un cercare di dare una visione alternativa al problema FUGA DI CERVELLI. Se noi italiani ragionassimo con un respiro più internazionale, (solo in Italia si rimane a casa dei genitori fino a 30 anni!!) faremmo di questa fuga, un'opportunità di crescita personale. |
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tesla
Utente
752 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 10:59:43
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Citazione: Messaggio inserito da wcipri L'Italia investe poco del suo PIL in ricerca perchè semplicemente non c'è la cultura della scienza...non è un discorso politico, il mio.
E' inutile paragonare l'Italia a paesi come Montenegro e Albania che non vantano l'appartenenza al G20. Oltretutto devi dar tempo all'Albania dove da poco stanno sorgendo le prime banche (anche nostrane che non investono nel sud Italia) e i primi investimenti. In Italia già basterebbe destinare l'8x1000 alla ricerca e non ai preti (un'anomalia più volte contestata dall'UE). Altro che AIRC e Telethon... Aumenterebbe la produttività di un paese dove le aziende chiudono per andare a produrre in Serbia o in Cina. L'Italia non attrae cervelli perchè non attrae investitori. Chi produce in Italia? Alitalia? Fiat? Finmeccanica? Se non ci sono investimenti non c'è ricerca e le persone "si spostano" andando ad aumentare la produttività di altri paesi.
Citazione: Se noi italiani ragionassimo con un respiro più internazionale, (solo in Italia si rimane a casa dei genitori fino a 30 anni!!) faremmo di questa fuga, un'opportunità di crescita personale
Hai ragione ma poi non lamentarti se quando torni ti sembrerà di essere in Africa.
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Patrizio
Moderatore
Città: Barcellona
1914 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 11:10:41
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Citazione: Messaggio inserito da wcipri
[quote](solo in Italia si rimane a casa dei genitori fino a 30 anni!!).
Non ti mando male per educazione.. |
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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 15:44:37
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Citazione: Messaggio inserito da Patrizio
Citazione: Messaggio inserito da wcipri
[quote](solo in Italia si rimane a casa dei genitori fino a 30 anni!!).
Non ti mando male per educazione..
Ti ringrazio, sei l'esempio della gentilezza, la dimostrazione che in questo forum c'è gente che sa esporre il proprio parere anche quando è contrario a quello di qualcun altro.
Io merito di essere mandato male per aver scritto "Solo in Italia si rimane a casa dei genitori fino a 30 anni"...Incredibile...
Prego chi vorrà commentare di NON essere d'accordo con me, ma di esporre le proprie motivazioni nel rispetto delle idee reciproche...del resto poi che gusto c'è nel mandarsi male via web? Boh |
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kristanko
Utente Junior
Città: Bologna
123 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 15:57:06
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ma allora... perchè chiamare "fuga" quello che fanno gli africani quando "scappano" dalla propria terra senza opportunità per andare a cercar da mangiare in italia o altrove? Chiamiamolo "spostamento", così non sembrerà così brutto. Quello di cui parli tu secondo me avrebbe senso in un contesto in cui l'italia fosse uguale, nell'investimento alla ricerca, a tutti gli altri paesi dove ORA si FUGGE. Se fossimo allo stesso livello, allora potremmo dire che ci spostiamo per "imparare", facendo della crescita individuale un accrescimento COMUNE. Invece se vuoi far ricerca nel tuo paese e vieni preso a calci in culo, SEI COSTRETTO ad andare via. COSTRETTO. Non è uno "spostamento dovuto alla voglia di imparare". E' una necessità per avere la pagnotta anche facendo ricerca. E' una FUGA dal proprio paese, A SENSO UNICO. SENZA POSSIBILITA' DI TORNARE. Ecco perchè è preoccupante. Il paese si svuota dei propri "cervelli", del proprio grado di "conoscenza". Un corpo con un cervello che non sa ragionare. Ecco quello che resta. Lentamente un vegetale destinato a morire e non a confrontarsi con il resto del mondo che tu ami. Pensaci... |
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chim2
Utente Attivo
2110 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 16:02:05
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Citazione: Messaggio inserito da tesla
Citazione: Messaggio inserito da wcipri L'Italia investe poco del suo PIL in ricerca perchè semplicemente non c'è la cultura della scienza...non è un discorso politico, il mio.
E' inutile paragonare l'Italia a paesi come Montenegro e Albania che non vantano l'appartenenza al G20. Oltretutto devi dar tempo all'Albania dove da poco stanno sorgendo le prime banche (anche nostrane che non investono nel sud Italia) e i primi investimenti. In Italia già basterebbe destinare l'8x1000 alla ricerca e non ai preti (un'anomalia più volte contestata dall'UE). Altro che AIRC e Telethon... Aumenterebbe la produttività di un paese dove le aziende chiudono per andare a produrre in Serbia o in Cina. L'Italia non attrae cervelli perchè non attrae investitori. Chi produce in Italia? Alitalia? Fiat? Finmeccanica? Se non ci sono investimenti non c'è ricerca e le persone "si spostano" andando ad aumentare la produttività di altri paesi.
Citazione: Se noi italiani ragionassimo con un respiro più internazionale, (solo in Italia si rimane a casa dei genitori fino a 30 anni!!) faremmo di questa fuga, un'opportunità di crescita personale
Hai ragione ma poi non lamentarti se quando torni ti sembrerà di essere in Africa.
anche se esco un pò OT ma secondo Odifredi nel 2006 la spesa per lo stato della chiesa è stato il 45% di quella pubblica http://it.wikipedia.org/wiki/Perch%C3%A9_non_possiamo_essere_cristiani_%28e_meno_che_mai_cattolici%29 (questo libro lo inizia a leggere è molto ironico anche)cmq insomma anche se forse avrà esagerato un pò, rimangono sicuramente troppi soldi spesi male |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 16:02:50
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Patrizio, scusa ma non vedo perchè offendersi per una cosa del genere... visto che tra l'altro è vera (anche se non capisco bene cosa c'entri con il resto del discorso). |
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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 16:23:28
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Senti, non è lontanamente paragonabile chi scappa perchè muore di fame, da chi scappa per realizzarsi professionalmente...cominciamo a vedere le cose da un punto di vista relativo...non si mai visto uno che in Italia facendo il ricercatore è morto di fame e stenti. Certo hai mille difficoltà e nessuno lo sta negando..nemmeno io!
Non sono d'accordo quando dici che uno si sposta solo quando va in un paese che è "allo stesso livello". Come si quantifica il livello? Dalla produzione scientifica! USA hanno una produzione scientifica superiore alla Francia...ci saranno francesi che stanno in USA a fare ricerca nonostante la Francia sia messa meglio dell'Italia...è fuga?
Il mio discorso fa leva sul fatto che chi parla di FUGA DI CERVELLI vuole nazionalizzare le scoperte scientifiche! E' questo a mio parere il concetto di fondo sbagliato. La ricerca non ha confini, come ho già detto e ripeto, SI VA DOVE LE COSE ACCADONO.
Perchè pensare sempre e solo al fatto che in Italia la ricerca non va bene (anche se andiamoci piano...i centri di ricerca considerati eccellenze a livello europeo, ci sono!!) non deve essere solo motivo per abbatterci, perchè l'italiano che scopre il vaccino anti AIDS in USA non è sempre e solo lo stereotipo che i media dipingono ogni giorno: il disperato emigrante che sconfitto dall'incapacità del suo paese fa il fagotto e se ne va.
Esistono ricercatori che non ragionano così, ma persone che sono avide di cultura, avide di conoscenza e vanno dove le cose accadono!
A cosa serve scrivere "il biologo...italiano" "il biotecnologo...italiano", "il dottore...italiano"?? scrolliamoci di dosso questa mentalità "nazionalizzante"... la ricerca non ha patria, non è di una nazione! la ricerca è di tutti, il mondo è di tutti e c'è spazio per tutti quelli che hanno buone idee.
Tu dici "il paese si svuota dei propri (la parola "propri" è frutto del nostro obsoleto modo di pensare "nazionalizzante") cervelli"...il problema non è questo, bensì "il paese non attira cervelli da fuori"...lottiamo per cambiare QUESTA tendenza, NON LA DIASPORA DI ITALIANI VERSO IL MONDO. |
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Patrizio
Moderatore
Città: Barcellona
1914 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 16:33:03
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Chick80: Se è vero, sarà perche' in questo schifo di Paese non funziona niente, non c'è investimento non c'è produzione non ci sarà futuro per noi, è vero che gli Italiani stanno a casa ancora a 30 e piu' anni, ma pensi che ad un ragazzo non piacerebbe essere autonomo ed indipendente e farsi una sua famiglia? hai idea di quanta gente non puo' far progetti per il semplice motivo che non ha lavoro, quando il lavoro dovrebbe essere un diritto per tutti? Un Politico chiamo' gli italiani bamboccioni, e spero che faccia la stessa sorte di mussolini in piazza! E io non lo ritengo giusto che questa FUGA debba essere una costrizione(non solo in ambito scientifico). Spostarsi è si importante, ma non devo per FORZA fare la mia vita in Nuova Zelanda o in USA, io sono Italiano e devo con il mio lavoro cercare di contribuire nel miglior modo alla crescita del mio paese e devo avere le condizioni per farlo. |
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kristanko
Utente Junior
Città: Bologna
123 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 16:37:10
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condivido in pieno Patrizio. Con wcipri sembra che stiamo parlando da due binari paralleli... |
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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 16:37:53
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Citazione: Messaggio inserito da chick80
Patrizio, scusa ma non vedo perchè offendersi per una cosa del genere... visto che tra l'altro è vera (anche se non capisco bene cosa c'entri con il resto del discorso).
Nel senso che gli italiani a mio modestissimo parere sono culturalmente non esercitati a pensare di andare fuori. Basti vedere chi a 30 anni rimane ancora nella casa dei propri genitori...certo per molti è un'esigenza anche economica, ma quando vedi Indiani che vanno in Silicon Valley con uno zainetto soltanto pieno di curriculum vitae ed una cravatta, dormendo in 4 in pochi metri quadrati, ti fermi a pensare che forse abbiamo perso la voglia, il gusto di rischiare. In Spagna ho visto ragazze che a 19 anni si pagavano l'affitto in stanze piccole pur di andare a studiare a Barcellona, lavorando duro ogni sera! Ho consciuto un barbiere polacco (sempre a Barcellona) che si pagava la stanza lavorando al Mc Donald ogni sera. E potrei andare oltre Io ammiro queste persone, perchè non si lasciavano abbattere, ma inseguivano il loro sogno.
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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 16:43:30
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Citazione: Messaggio inserito da kristanko
condivido in pieno Patrizio. Con wcipri sembra che stiamo parlando da due binari paralleli...
si chiamano "mentalità differenti", una non è più giusta dell'altra. Rispetto il vostro parere, io ho un'idea di ricerca più globale.
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 18:01:57
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Patrizio, il mio punto è che secondo la mentalità/tradizione/chiamala come vuoi tu italiana (o direi del Sud Europa) si rimane in casa molto più a lungo che nei Paesi anglosassoni, dove invece a 18 anni prendono e gli danno un calcio nel didietro.
Sono due situazioni diverse e come ho già detto mille volte non possiamo prendere i modelli inglesi e metterli in Italia. Non funzionano e non sono necessariamente migliori quando estrapolati dal loro contesto.
Citazione: Non sono d'accordo quando dici che uno si sposta solo quando va in un paese che è "allo stesso livello". Come si quantifica il livello? Dalla produzione scientifica! USA hanno una produzione scientifica superiore alla Francia...ci saranno francesi che stanno in USA a fare ricerca nonostante la Francia sia messa meglio dell'Italia...è fuga?
No, non è una fuga, perchè i francesi in Francia ci ritornano dopo essere stati all'estero. E il flusso non è solamente Francia->USA, ma anche viceversa. E la produzione scientifica francese è abbastanza equiparabile a quella americana, se normalizzi per numero di persone e PIL.
Qui è pieno di Erasmus students, PhD e postdoc stranieri. In Italia chi ci viene??
Non so come sia la situazione attuale, ma quando io ero in università il numero di stranieri nel mio corso era 0. |
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chim2
Utente Attivo
2110 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 18:04:43
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Citazione:
Citazione: Non sono d'accordo quando dici che uno si sposta solo quando va in un paese che è "allo stesso livello". Come si quantifica il livello? Dalla produzione scientifica! USA hanno una produzione scientifica superiore alla Francia...ci saranno francesi che stanno in USA a fare ricerca nonostante la Francia sia messa meglio dell'Italia...è fuga?
No, non è una fuga, perchè i francesi in Francia ci ritornano dopo essere stati all'estero. E il flusso non è solamente Francia->USA, ma anche viceversa. E la produzione scientifica francese è abbastanza equiparabile a quella americana, se normalizzi per numero di persone e PIL.
Qui è pieno di Erasmus students, PhD e postdoc stranieri. In Italia chi ci viene??
Non so come sia la situazione attuale, ma quando io ero in università il numero di stranieri nel mio corso era 0.
è pieno di greci e albanesi da me e in altre uni da ciò che mi dicono |
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n/a
deleted
1123 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 18:20:48
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Io sinceramente vedo studenti erasmus ovunque anche nei corsi scientifici...Molti dall'est Europa ma anche Francia, Germania ecc...Ma usare come metro di giudizio il num. di studenti in erasmus e' ridicolo visto che il 90% di essi non ha di certo scelto l'Italia per meriti scientifici (lo stesso he accade per lo studente medio italiano che va a Barcellona). Come ha scritto qualcuno in un altro topic la differenza sostanziale e' che in tutti gli altri paesi civili puoi scegliere Liberamente di lavorare nella tua patria o spostarti all'estero....In Italia no! E non stiamo parlando di lavoro per fare carriera, ma lavoro per sopravvivere... |
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kristanko
Utente Junior
Città: Bologna
123 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 18:27:37
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NO wcipri!! Non intendevo dire che "abbiamo due modi diversi di pensare" perchè anche in quel caso i binari si possono incrociare. Sembra che io stia parlando di "frutta" e tu di "verdura". :D Certo che rispetto il tuo modo di pensare ed è proprio per questo che ci tengo che tu sappia che lo vedo "sbagliato", perchè nell'ottica del pensiero GLOBALE, bisognerebbe essere tutti allo stesso livello. Vedi l'euro... Se non sei "all'altezza" sei fuori (in linea teorica ovviamente parlo..) Per la cultura, secondo il tuo pensiero GIUSTAMENTE globale, allora dovremmo andare appunto anche in Africa, Filippine, Haiti... E io ci andrei con mucho gusto nell'ottica del pensiero globale... prediligendo ovviamente il ritorno in patria, come lo faresti anche tu credo. Avere una casa, un punto di partenza nel tuo modo di vedere le cose, è FONDAMENTALE, o no? Ma in italia non si ha questo punto di partenza, e la CAUSA del fatto che nessun straniero si azzarda a far ricerca in italia è perchè FACCIAMO SCHIFO! Continuerò a pensare che PER COME STANNO ORA LE COSE, la nostra è una FUGA dall'Italia perchè non si ha un giusto interscambio. La maggior parte van via perchè in Italia NON SI PUO', non per un "sapere globale". Vorrei regalarti una ITALIA dove invece il tuo amore per il mondo sia apprezzato, grazie ALLA PARITA' DI SETTORE IN TERMINI DI DENARO E QUINDI DI POSSIBILITA'. E come hanno già detto precedentemente uno non si deve sentire OBBLIGATO AD ANDAR FUORI, ci deve andare per il sapere globale, ma bisogna permettergli di avere un punto di partenza...
saluti!
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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 19:08:28
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devo dire che sono contento delle vostre risposte, è un argomento che va affrontato a mio avviso. Aggiungo che (sempre a mio parere) uno che vuole rimanere in Italia a fare il ricercatore è liberissimo di farlo, non bisogna andare fuori per forza e chi rimane deve essere messo in condizioni lavorative adeguate. Però siamo, a mio avviso, continuamente tartassati dai media che ci informano di come sia un evento triste l'andare fuori per costruirsi una carriera. E questo dipende dal fatto che consideriamo una cosa negativa varcare i confini, è l'approccio mentale che non va. Ripeto l'Italia è un paese che è così, ed è così da anni! Non è che adesso improvvisamente diamo meno soldi alla ricerca! La situazione si conosce e probabilmente non cambierà per un bel pezzo. Ecco perchè ritengo dobbiamo dare adesso il meglio di noi stessi, rimboccarci le maniche e risollevarci, sin dai primi anni di Università. Un pò come fecero i nostri nonni quando partivano per il Venezuela per mandare i soldi a casa...bè, quella sì che era una fuga. Perchè partivi che non avevi niente! Direi che è abbastanza azzardato poter pensare che siamo messi nella stessa condizione, per questo non trovo corretto parlare di fuga. 1000 euro al mese ad un ricercatore sono pochi lo so, ma mio nonno partito per il Venezuela non aveva nemmeno quelli quì in Italia.
Ringrazio ancora per i commenti |
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Patrizio
Moderatore
Città: Barcellona
1914 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 19:29:09
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Citazione: Messaggio inserito da wcipri
Un pò come fecero i nostri nonni quando partivano per il Venezuela per mandare i soldi a casa...bè, quella sì che era una fuga. Perchè partivi che non avevi niente! Direi che è abbastanza azzardato poter pensare che siamo messi nella stessa condizione, per questo non trovo corretto parlare di fuga. 1000 euro al mese ad un ricercatore sono pochi lo so, ma mio nonno partito per il Venezuela non aveva nemmeno quelli quì in Italia.
Ringrazio ancora per i commenti
Posso garantirti e non entro nei particolari che io sto peggio di tuo nonno del venezuela attualmente |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 19:52:25
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Citazione: Però siamo, a mio avviso, continuamente tartassati dai media che ci informano di come sia un evento triste l'andare fuori per costruirsi una carriera. E questo dipende dal fatto che consideriamo una cosa negativa varcare i confini, è l'approccio mentale che non va.
Io personalmente non lo considero un evento negativo, anzi è una cosa che mi ha arricchito personalmente in maniera incredibile. Tuttavia sono a favore dell'utilizzo del termine "fuga" nel senso che in media chi parte non vuole ritornare... |
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n/a
deleted
1123 Messaggi |
Inserito il - 02 dicembre 2010 : 19:58:13
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Beh è parecchio triste non poter decidere se restare o partire..Ed essere costretti a partire per forza..Quello si. |
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cidsmoke
Utente Junior
534 Messaggi |
Inserito il - 03 dicembre 2010 : 07:50:42
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Condivido in pieno quanto detto da wcipri! |
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egf2
Nuovo Arrivato
6 Messaggi |
Inserito il - 04 dicembre 2010 : 19:31:45
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Secondo me un po' di ragione wcipri ce l'ha anche. Insomma io vedo nel mio lab che ci sono dottorandi che non volgiono assolutamente andare all'estero con la scusa che "io voglio fare ricerca nel mio paese". In parte posso condividere questo discorso ma se intraprendi una strada come quella della ricerca devi essere assolutamente consapevole che andare all'estero è d'obbligo. Devi vedere come lavorano in altri laboratori, devi poter spostarti per impare una nuova tecnica ecc... altrimenti, per quanto bravo tu potrai essere rimarrai sempre limitato, almeno dal mio punto di vista.
Per me ha senso parlare di fuga di cervelli solo per quei ricercatori che hanno avuto esperienze all'estero, che hanno un phD e un'esperienza come postdoc, e che sono costretti a rimanere all'estero perchè in Italia non trovano nulla. Questa è fuga.
Per quanto riguarda il flusso di stranieri in Italia...in realtà ci sono parecchi albanesi (almeno a milano) e studenti dell'est europa. Gli americani sarebbero anche interessati ai nostri centri di eccellenza (vedi IFOM, IEO, San Raffaele ecc...) solo che non essendoci borse o cose simili sono piuttosto restii a venire qui. |
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jeCO85
Nuovo Arrivato
51 Messaggi |
Inserito il - 04 dicembre 2010 : 22:10:13
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Letti tutti gli interventi finora...
Mi sembra di poter condividere quasi tutti i punti di vista, specie quelli di wcipri perchè sono quelli più pacatamente esposti.
Ma se devo guardare il mio attuale stato d'animo non posso che agganciarmi a quello che ha scritto e come ha scritto Patrizio.
Wcipri, probabilmente non posso permettermi di dire quello che sto per scrivere qui di seguito, ma un ragionamento come quello che hai esposto tu finora non può venire sicuramente da una persona che in Italia fa veramente fatica a sopravvivere, nonostante lauree, esami di stato, specializzazioni varie. Qui ti parla un ragazzo che è uscito di casa a 19 anni, e che si pente amaramente di non essere un "bamboccione", visto che attualmente non si può permettere di fare una vita sociale al pari dei propri coetanei (ti sto scrivendo a quest'ora dal lavoro giusto per intenderci), nè tanto meno pensare di avere una casa propria o lontanamente pensare di avere una propria famiglia.
Per come la vedo io quella di molti ricercatori dall'Italia è una vera e propria FUGA per la sopravvivenza, altro che uno spostamento (per intenderci in Italia i vari centri commerciali e in genere tutti i lavori che non richiedono formazioni universitarie ti scartano dalla selezione se sei laureato e iscritto a un albo professionale) E aggiungo anche che sono fiero di vedere persone che hanno il coraggio di fuggire, perchè qui non è stato ancora detto, ma la fuga non è certo una passeggiata o una scelta semplice... Potessimo fuggire tutti...
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wcipri
Utente Junior
125 Messaggi |
Inserito il - 05 dicembre 2010 : 12:38:39
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Caro Jeco85 anzitutto grazie per aver commentato. Non ti preoccupare, puoi permetterti di fare ogni considerazione se le fai con educazione come tu hai fatto. Ho avuto modo di leggere da un altro tuo commento, che sei un biotec triennale, biologo e specializzando (quindi attualmente dovresti frequentare una scuola di specializzazione, correggimi se sbaglio). Credimi, mi dispiace molto per quando parli di non poterti permettere una vita sociale al pari dei tuoi coetanei, di pentirti di "non essere bamboccione" (anche se a mio parere è solo motivo di orgoglio). So benissimo che la "fuga" non è un passo semplice, ma a questo punto sposterei la domanda su "Perchè non è semplice fuggire?" Le motivazioni potrebbero spaziare da "ho la fidanzata" fino a cose ben più serie "assisto un parente non autosufficiente". Bene, tralasciando quest'ultima ipotesi, facendo un sondaggio molto approssimativo, la maggior parte dei miei colleghi universitari non vuole spostarsi perchè 1- non se la sente di lasciare il partner (di gran lunga la motivazione + diffusa, ammettiamolo!) 2- è legato alla famiglia; 3- la famiglia non glielo lascia fare.
e tanto più si considera il meridione d'Italia, dal quale io provengo, tanto più è diffusa l'inerzia da spostamento per le motivazioni sopraelencate. Ora io vengo alla conclusione che, sempre tralasciando gravi e giustificati motivi, molti giovani d'oggi non considerano l'ipotesi di spostarsi come mezzo di formazione post-universitaria perchè sono mentalmente "pigri" (non voglio offendere chicchessia) per farlo.
Jeco85, un'altra questione, io ho molto rispetto per ogni inclinazione, per ogni desiderio che proviamo. Però probabilmente e lo dico con tono amichevole, ma forse chi come te sta facendo una scuola di specializzazione, notoriamente priva di stipendio (per biologi) per 4 o 5 anni doveva in qualche modo mettere in conto preventivamente che la busta paga non sarebbe arrivata prima dei 27-28 anni. Lo dico non per giustificare l'incresciosa disparità che viene fatta tra medici e non medici alle scuole di specializzazione, sia chiaro. Però hai consapevolmente scelto un percorso più lungo, sicuramente ricco di soddisfazioni, ma che però necessita di più tempo per trasformarsi anche in soddisfazioni economiche.
Ripeto, possiamo non essere d'accordo sulle disparità, ma chi sceglie di fare specializzazione sa a cosa va incontro, non firma senza leggere. In ogni caso spero che la situazione presto cambi e che anche ai non medici siano destinate risorse economiche durante i loro studi.
Comunque visto che mi hai dato lo spunto, mi piacerebbe sapere dalla community quali sono gli impedimenti che spesso generano la "mancata fuga"..ovviamente senza dare dettagli in rispetto alla privacy di ognuno.
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