bello suspiria, un altro classico assolutamente da vedere!!!
Sì è bello, ma preferisco di gran lunga Profondo Rosso
Sai che non l'ho mai visto? (lo so... vergogna! provvederò a risolvere il problema!)
No ma quale vergogna ;) io li ho visti per la prima volta pochi giorni fa sai? (in realtà suspiria lo avevo visto da piccolino ma nn ricordavo nulla...) Te lo consiglio perchè è un bel film, e ti consiglio di vedere anche jeepers creepers 1 e 2. A me son piaciuti entrambi.
Gran bel lavoro sugli adattamenti delle canzoni, davvero encomiabile. Storia prevedibile ma grande Ewan McGregor (anche se lo preferisco in Star Wars) ed una bellissima Nicole Kidman. Che voce signori!
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
ho visto recentemente "Il bosco fuori", film horror italiano, di Gabriele Albanesi. Non è che sia il miracolo del cinema italiano, pero' non mi è dispiaciuto, anzi. Consigliato soprattutto a chi adora lo splatter.
Intrippante, sono al decimo episodio. Ci avrei messo un po' di neve però, giusto per rendere il tutto più scenografico (il rosso purpureo sul manto bianco) e aumentare il senso di "intrappolamento".
Domani a pranzo, approfittando della settimana buca, vado al cinema a vedere finalmente:
Ho ancora in mente il cartone animato trasmesso nel contenitore pomeridiano "Solletico"... Ah, che bei tempi
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
Interessante Harper's Island, lo guarderò. Sempre sul tema "10 piccoli indiani" (o "And then there were none", se vogliamo essere più precisi), puoi guardare Identity.
Film molto interessante quello di ieri sera, ossia Identity di James Mangold.
Con una frase soltatonto: Dieci piccoli indiani incontra Psycho e incontra Sigmund Freud. E' la storia di dieci sconosciuti costretti da un alluvione a trascorrere la nottata in un hotel. Poco a poco, verranno uccisi uno ad uno. Intanto, in una riunione d'urgenza, un avvocato ed uno psicologo tentano di spiegare al gran giurì perché il loro assistito non debba salire sulla sedia elettrica il giorno a venire. Consigliato.
Caro chick80, per una volta arrivi tardi , tuttavia il tuo consiglio è molto pertinente. A me Identity era piaciuto discretamente, la mia ragazza invece ne era uscita un po' disturbata. Guardati Harper's Island, ti terrà attaccato allo schermo per 9 ore. Certo che inizialmente è difficile star dietro al mare di personaggi:
Spero TinTin non sia una ciofeca, comunque domani dovrei saperlo di per certo. Per ora su MyMovies, per quel che vale, ha ricevuto una buona recensione. Intanto mi sto leggendo gli albi a fumetto.
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
Ieri ho visto The Objective, di Daniel Myrick, reso "celebre" da quel capolavoro di merchandising di "The Blair Witch Project".
Novembre 2001. L'America, scopertasi un gigante dai piedi d'argilla, tenta di muovere i primi passi in una guerra che non aveva ancora mai combatutto. Con le rovine di Ground Zero ancora calde, una nuova minaccia sembra profilarsi dall'Oriente: un satellite geostazionario rivela un'inconsueta fonte di energia tra le remote montagne dell'Afghanistan. Che i Talebani si siano alla fine impadroniti di un'arma nucleare? Un gruppo di militari guidati da un agente della CIA si mette in marcia nell'inospitale deserto afghano alla ricerca dell'unico uomo che forse può far luce sul mistero. Ma, tra inspiegabili visioni, improvvise folgaranti luci notturne, borracce d'acqua che si rivelano colme di sabbia, il viaggio nel mistero si trasformerà in un'odissea nell'incubo...
Un film breve, che si libera del superfluo, capace di trasmettere una sensazione di smarrimento dal primo all'ultimo fotogramma. Lo stesso smarrimento a cui vanno incontro i patrioti smarritisi nella splendida desolazione dei paesaggi afghani. Una pellicola che solleva dubbi, domande e volutamente si rifiuta di trovar loro una risposta. Insomma, un film poco americano
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
Il dottor Walter Bishop vi guiderà tra i misteri della scienza di confine (fringe science): tra guerre multidimensionali, tossine intelligenti, mutaforma, armi di indicibile potenza, virus senzienti, teletrasporto, controllo mentale, campi elettromagnetici in grado di ingannare l'occhio umano e molto altro ancora.
Imperdibile...
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
Qualche giorno fa, (ri)visto Sunshine, di Danny Boyle.
Una tra le pellicole di fantascienza più interessanti, almeno negli ultimi anni. Sebbene inizialmente possa apparire come l'ennesimo disaster movie all'Armageddon o The Core, la vicenda si colora dei colori, abbaglianti, del thriller spaziale sull'orlo dell'Apocalisse. Da vedere.
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
Sabato sera, da meno di 24 ore in Italia, sono rimasto oltre due ore con il fiato sospeso di fronte al secondo capitolo della saga di Sherlock Holmes targata Guy Ritchie.
Della pellicola del 2009 si era parlato di uno Sherlock ed uno Watson on steroids per sottolineare come Guy Ritchie avesse operato un potenziamento quasi caricaturale di tratti realmente presenti nell'opera di Sir Conan Doyle, quali il passato militare del Dr Watson o i trascorsi da boxeur dell'investigatore del 221B di Baker Stree. Questo capitolo non fa che estremizzare quanto visto, con risultati eccellenti.
Un po' lento nella prima mezz'ora, si riscatta soprattutto nella seconda parte, con lo scontro finale, nello splendido scenario delle cascate di Reichenbach, che regala uno tra i duelli hero vs villain più belli della storia del cinema, tanto fisico quanto cerebrale. E solo così poteva essere. Tra gli altri punti di forza del film, l'affiatamento tra Watson e Holmes si rivela ancor di più meccanismo perfetto negli ingranaggi della sceneggiatura, sceneggiatura che poggia il film su basi decisamente più solide e storicamente stuzzicanti (capirete perché). Ulteriore merito di Guy Ritchie, l'introduzione di due personaggi di notevole carisma che sgravano il duo Downey Junior-Law dal fardello di reggere sulle loro spalle l'intero film. Sto parlando del fratello di Holmes, Mycroft, e soprattutto del mefistofelico Dr Moriarty, nemesi tanto fisica quanto mentale dell'immortale detective londinese. L'ex di******** riesce a farne un villain a tutto tondo che supera la figura delineata da Doyle come semplice funzione di Holmes. Tra le pecche, questo capitolo privilegia un approccio cosmopolita, con una trama che si dipana tra Parigi, la Germania e Reichenbach, a discapito della classica ambientazione londinese, perdendone quell'atmosfera entrata nell'immaginario collettivo. Inoltre, prutroppo sull'altare dell'azione sfrenata si sacrifica quella componente deduttiva-riflessiva, cifra significativa del personaggio, che invece nella pellicola del 2009 era stata maggiormente curata. Detto ciò, ve lo consiglio assolutamente.
E devo confessare che l'hype è a mille per stasera, quando italia uno trasmetterà per la prima volta in Italia l'adattamento contemporaneo del celebre investigatore, il serial in tre puntate Sherlock.
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss