Attese magnificamente rispettate, grande spettacolo e manca ancora una ventina di minuti al termine dell'episodio. Già da adesso, tuttavia, si può parlare di uno Sherlock molto più aderente al personaggio partorito dalla feconda immaginazione di Sir Arthur Conan Doyle.
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
Qualche giorno fa, in treno, ho visto Cypher, di Natali (giusto per rimanere in tema )
Spy-story con forte connotazione Sci-Fi, fa sprofondare lo spettatore, e lo stesso protagonista, in una palude di dubbi e smarrimento già dopo una manciata di minuti. Tra voltafaccia, doppi e tripli-giochi, brainwashing e contro-brainwashing, si giunge in un baleno al finale, un po' troppo [spoiler] per convincere appieno.
Consigliato da Sebastian Rooks
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
E per la notte di Natale, ci aggiungo, Stake Land.
Maggior merito: essere stato presentato al Festival Sci-Fi di Trieste Solita storia di un mondo post-apocalittico, in questo caso trattasi di vampiri, in cui i pochi sopravvissuti si trovano a fronteggiare, oltre alla piaga non-morta, la follia egemonica di un clan millenarista. Protagonisti del caso, un ragazzo e il cacciatore che gli ha salvato la vita, diretti verso New Eden, lontani da fanatici e mostri.
Un'accozzaglia di clichet, purtroppo, in cui si salva soltanto l'originale idea dei "vampiri paracadutisti"
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Stasera su Rai 4, Piramide di Paura, di Barry Levinson
Sulla scia della scimmia per l'investigatore del 221B di Baker Street (ci sono stato quest'estate dopo aver letto tutta l'opera di Sir Conan Doyle), me lo godo. Sinossi, da My Movies: "Una storia sull'adolescenza dei due eroi di Conan Doyle. Sherlock Holmes e John H. Watson giovinetti nella Londra del 1870 sono coinvolti nelle imprese delittuose di una misteriosa setta di fanatici egiziani".
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Serie B-E-L-L-I-S-S-I-M-A, a volte però un filo noiosa. Tutto si regge su Walter White, personaggio che dire complesso è come paragonare l'Hymalaya ad una collinetta toscana
Io vi consiglio di cercare "No man's land" su youtube, premio oscar miglior film straniero.
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Qualche giorno fa ho visto 12 monkeys, di Terri Gilliam.
In un prossimo futuro, l'umanità è sull'orlo dell'estinzione, mietuta da un virus letale sfuggito dal laboratorio nel 1996. La speranza di tornare a popolare il pianeta resta però salda: con la speranza di poter raccogliere sufficienti informazioni sul virus di modo da sintetizzare una cura, i vertici di una comunità di superstiti manda indietro nel tempo un detenuto, Bruce Willis, ad indagare.
Film anche più interessante di quel che può apparire da questa sinossi. In particolare ottimo l'intrigo temporale in grado di rovesciare l'insovvertibile consecutio causa-->effetto e l'interpretazione delle due star Hollywoodiane. Per una volta, infatti, Bruce Willis abbandona il cliché di duro per dare vita ad un personaggio fragile, insicuro, instabile e tormentato, che dubita di se prima che degli altri, e che appunto negli altri cerca aiuto. Altrettanto, e forse ancor di più, sorprendente Brad Pitt: l'Adone ormai famoso più per la donna a cui si accompagna che per i ruoli interpretati, si cala perfettamente nella parte di pazzo schizzato ambientalista e "no-global", mischiando momenti di ilarità a qualche ficcante verità. All'altezza del mitico Fight Club. Ed un plauso va infine alla trama che, nonostante un incipit scontato (il virus sfuggito dal laboratorio, la fine dell'umanità, i viaggi nel tempo) si sviluppa in maniera interessante e mai banale, con almeno tre bei colpi di scena ben scanditi lungo la pellicola.
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Idea interessante: poter rivivere un dato momento del passato, senza però realmente recarvisi. Il tutto però sviluppato in una maniera che non convince ed alla lunga annoia un po'. Mi aspettavo molto meglio, ad esser sinceri. Amaro in bocca. Tuttavia va detto che le critiche sono generalmente molto positive, quindi forse val la pena dargli una possibilità.
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
Tutto fuorché rassegnato, un biologo molecolare dei giorni nostri si divide tra il capezzale della moglie morente ed il laboratorio, nella speranza di salvare la donna grazie ai miracolosi effetti di un estratto vegetale sudamericano. Nella Spagna dilaniata dalle guerre tra regni,la regina Isabella invia il più prode e fedele tra tutti i conquistadores alla ricerca di un albero in grado di donare a chi ne assapori la linfa la vita eterna. In un futuro lontano un uomo illuminato viaggia nello spazio all'interno di una bolla, in compagnia di un maestesoso albero morente. Destinazione, l'astro Xibalba, dove la mitologia maya voleva rinascessero le anime dei defunti...
Tre storie parallele per un viaggio tra vita, amore e morte.
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
Film corale (cast stellare) che segue la diffusione su scala planetaria di un virus letale. Non mi ha lasciato più di tanto colpito, ma neppure annoiato. In fondo così mediocre, senza alti ne bassi, che non saprei neppure cosa scrivere. Dunque non lo faccio
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss