ciao a tutti, mi sono iscritta a questo forum perchè sono interessata a scienze biologiche.. Sono in quinta liceo e il prossimo anno vorrei proprio iscrivermi a questa facoltà a torino.. sono molto interessata a questo percorso di studi, ma al liceo biologia l'ho fatta poco, ho paura che ad esempio gli argomenti di biologia molecolare sia belli tosti.. è davvero quello che vorrei provare, mi piacciono le sfide, ma c'è qualcuno che mi può rincuorare?! ih c'è poi qualcuno che lo frequenta proprio qui a torino che mi può dire come si trova?! grazie
cara amica,non vorrei scoraggiarti,tieni presente che con questa laurea c'e' pochissimo lavoro. anche io,appena finito il liceo,mi sono iscritto pieno di speranza e grinta. dicevo:"c'e' poco lavoro per i biologi,ma con la mia grinta ce la farò" poi un bel giorno,scopri che quella del biologo e' una figura estremamente sottovalutata,ci insegnano a far tutto ma in realta' non sappiamo fare nulla di specifico. in italia tutti possono fare il lavoro del biologo.
vuoi un esempio?tutti dicono: mal che vada,lavorero' in un laboratorio di analisi.Ma non tutti sanno che ad esempio se vuoi lavorare in un ospedale pubblico,un biologo deve aver frequentato una scuola di specializzazione,della durata di 5 anni,spesso non retribuita,e poi aspettare il famigerato concorso,spesso per un posto
Perche'(e queste cose non le dicono all'universita')se vuoi fare il tecnico di laboratorio in una struttura pubblica,spesso e' richiesta esplicitamente la laurea triennale in tecniche di lab biomedico. Tu biologo,con laurea triennale e magistrale,non sei equiparato al tecnico di lab biomedico. risultato: paradossalmente un tecnico di laboratorio,con la sua laurea triennale,puo' fare gia' concorsi pubblici tu biologo con laurea magistrale,devi fare per forza altri 5 anni di lavoro non retribuito per poter partecipare a quei pochi concorsi che ci sono.
sia i concorsi per dirigenti biologi che per tecnici,non sono moltissimi a causa dei blocchi del turn over della sanita.ma sicuramente per i tecnici le chances sono di piu'-
E non e' vero che i laureati triennali in biologia nei concorsi pubblici sono equiparati ai laureati in tecniche biomediche.e' una fesseria.
tutte queste cose non le dicono alle giornate di orientameno che si fanno nelle scuole.e spesso non lo dicono neanche i biologi,troppo orgogliosi per poter serenamente dire alle matricole che in italia c'e' un problema normativo ENORME relativa a questa professione.
molti biologi ti diranno: SE hai la passione studia.
qando vedrai come siamo ridotti,ti faccio vedere come la passione se ne andra'
il problema non sono le basi di biologia che una persona ha dal liceo,quelle puoi fartele benissimo tu studiando man mano.
ciao a tutti, mi sono iscritta a questo forum perchè sono interessata a scienze biologiche.. Sono in quinta liceo e il prossimo anno vorrei proprio iscrivermi a questa facoltà a torino.. sono molto interessata a questo percorso di studi, ma al liceo biologia l'ho fatta poco, ho paura che ad esempio gli argomenti di biologia molecolare sia belli tosti.. è davvero quello che vorrei provare, mi piacciono le sfide, ma c'è qualcuno che mi può rincuorare?! ih c'è poi qualcuno che lo frequenta proprio qui a torino che mi può dire come si trova?! grazie
canary 86 ha ragione al 100%. Però ti dico questo: vuoi fare la biologa? Vuoi fare ricerca? Ottimo, allora preparati fin da ora a pensare che IMMEDIATAMENTE DOPO la laurea è meglio se ti trasferisci all'estero e ci rimani, tornando in Italia solo per le vacanze. Altrimenti prendi una laurea sanitaria (tecnico di laboratorio biomedico, dietistica, radiologia...), in questo modo dopo 3 anni potresti già lavorare. Poi se vorrai potrai entrare alla magistrale di biologia o biotech (magari con qualche debito, ma si può fare) ed approfondire un determinato ambito.
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giuliano ha ragione,e' giusto dire che all'estero le possibilita' ci sono,eccome! quindi se hai voglia di andare all'estero,sicuramente troverai lavoro. dipende da cosa vuoi fare da grande,e quanto sei disposta a spostarti da casa
e non dimenticare che senza la protezione di un prof all' estero non ci vai .... PENSACI BENE !!!
Questo non è assolutamente vero. Puoi trovare benissimo un posto all'estero senza conoscere nessuno.
Certo, una bella lettera di raccomandation (che NON equivale all'italiano raccomandazione, ma piuttosto all'italiano presentazione) non fa male, ma di certo non serve la "protezione" di nessuno.
con tutto il rispetto per quello che ho studiato (biotecnologie) e con tutta la passione che ci metto in questo lavoro, io, tornassi indietro, cambierei facoltà. e come me, anche tutti i miei colleghi di corso che ancora frequento. te lo dice una persona che si considera abbastanza fortunata e privilegiata rispetto a tanti altri biologi/biotecnologi.
...we're just two lost souls swimming in a fishbawl...year after year...
Il problema secondo me è che non tutti sono disposti a trasferirsi all'estero, senza contare le eventuali famiglie, mariti/mogli, fidanzati/fidanzate che si lasciano in Italia. Ma il fatto di non poter seguire le proprie passioni e di essere "costretti" a dirottarle su altri corsi di laurea o su altri tipi di lavori secondo me è triste, squallido e scandaloso. Ma d'altronde non possiamo farci molto, l'Italia è questa...
Io credo che molti biologi in Italia si ACCONTENTANO del lavoro che trovano (e non solo i biologi, ormai è diventato un problema comune purtroppo). Non credo che sia un bene...
Citazione:Il problema secondo me è che non tutti sono disposti a trasferirsi all'estero, senza contare le eventuali famiglie, mariti/mogli, fidanzati/fidanzate che si lasciano in Italia.
Sinceramente conosco pochi ricercatori esteri che siano rimasti nel loro Paese d'origine, o per lo meno nella loro città d'origine. E' assolutamente normale nell'ambito della ricerca spostarsi in vari laboratori, quindi anche se l'Italia fosse competitiva in campo di ricerca il problema resterebbe lo stesso.
Bisogna inoltre considerare che oramai con i voli low-cost e Internet andare all'estero non è più "un'impresa da pazzi" come un tempo, e se uno è disposto a spostarsi, chessò, da Roma a Firenze per lavoro allora può anche spostarsi da Roma a Londra, il tempo di viaggio è più o meno lo stesso, anzi andare a Londra costa meno. Se poi uno vuole trovare il lavoro assolutamente nella sua città di origine, allora la cosa è chiaramente molto più complicata, ma non solo per la ricerca, per qualsiasi mestiere.
Purtroppo nella vita bisogna fare dei compromessi, se accettarli o meno poi dipende da ciascuno. Ricordo solo che molti dei nostri genitori si sono spostati dal sud al nord dell'Italia per trovare lavoro (senza contare i nostri nonni che sono andati in Argentina o in Australia), in periodi in cui tutte le comodità di oggi non esistevano.
Molti miei ex compagni di università non sono disposti ad andare all'estero, e studiano con la filosofia "poi si vedrà"...
Io sono d'accordissimo con te per quanto riguarda gli spostamenti, perchè ormai stare all'estero non è più un problema come poteva esserlo anni fa.
L'unico mio rimprovero è, e parlo per esperienza personale, che nessuno spiega alle future matricole di biologia che dopo la laurea triennale dovranno studiare almeno altri 6 anni per entrare in un qualsiasi laboratorio pubblico, o che devono mettere da subito in conto l'idea di trasferirsi all'estero per fare ricerca perchè qui in italia le possibilità sono quasi nulle. Io ho saputo con certezza tutto questo solo poco prima della laurea triennale. Mentre facevo il tirocinio mi hanno spiegato che per fare quel lavoro avrei dovuto obbligatoriamente iscrivermi a una sds dopo la laure magistrale, e che dopo 10 anni di lavoro sei ancora precario (nei posti pubblici). Purtroppo non c'è informazione, e molti pensano che, come funziona per le professioni sanitarie, dopo 3 anni si può tranquillamente trovare lavoro.
n/a
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Inserito il - 26 aprile 2011 : 17:05:15
Pensa che a quelli di biotecnologie non accennano neanche al fatto che non potranno mai fare alcun concorso pubblico.. Anzi, tutti ti dicono che poi con l'iscrizione all'albo "sei uguale a un biologo" C'est la vie!
Pensa che a quelli di biotecnologie non accennano neanche al fatto che non potranno mai fare alcun concorso pubblico.. Anzi, tutti ti dicono che poi con l'iscrizione all'albo "sei uguale a un biologo" C'est la vie!
Inoltre con l'iscrizione all'albo sei un biologo, non uguale a. Pare che in Italia non ci si possa definire biologi se non si è iscritti all'albo (così per l'avvocato non basta essere laureato per dirsi tale). Il problema è che questo "titolo" non vale (non valeva?) un fico per i concorsi
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Ma appunto, quindi pubblico no, privato no (vedi le case farmaceutiche che stanno chiudendo baracca), libera professione no (vedi recente sentenza), ricerca in Italia meglio di no.. Quindi che ci resta? Estero? 2°laurea? Il buon partito? Qua non è un problema che si vuole il posto di lavoro pubblico a tutti i costi, si vuole un posto di lavoro. Punto. E se c'è qualcuno convinto che con una laurea in biologia (magari triennale) si può tranquillamente lavorare in ospedale come tecnico è perchè in università non le spiegano queste cose (davvero scandaloso).
Giuliano quello è un parere, non è una legge!
Chick, quello che dici è giusto, ma dimentichi che il compagno non è un pacco da spostare, ma si aggiungono tutta una serie di problematiche quali il riconoscimento della laurea (ci vogliono anni!), il riconoscimento della professionalità (dubito che un avvocato italiano possa esercitare in un paese del common law senza fare prima una paccata di integrazioni ed esami) ecc.
Sì, ma è un parere per il MIUR e so di biotech che hanno partecipato e vinto un concorso in sanità pubblica (testimonianze da facebook) a cui hanno partecipato basandosi su questo parere
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Ma appunto, quindi pubblico no, privato no (vedi le case farmaceutiche che stanno chiudendo baracca), libera professione no (vedi recente sentenza), ricerca in Italia meglio di no.. Quindi che ci resta? Estero? 2°laurea? Il buon partito? Qua non è un problema che si vuole il posto di lavoro pubblico a tutti i costi, si vuole un posto di lavoro. Punto. E se c'è qualcuno convinto che con una laurea in biologia (magari triennale) si può tranquillamente lavorare in ospedale come tecnico è perchè in università non le spiegano queste cose (davvero scandaloso).
Giuliano quello è un parere, non è una legge!
Chick, quello che dici è giusto, ma dimentichi che il compagno non è un pacco da spostare, ma si aggiungono tutta una serie di problematiche quali il riconoscimento della laurea (ci vogliono anni!), il riconoscimento della professionalità (dubito che un avvocato italiano possa esercitare in un paese del common law senza fare prima una paccata di integrazioni ed esami) ecc.
scusami pincopallina,tu hai cercato lavoro in nel farmaceutico?nn necessariamente come isf?qual e' stata la tua esperienza?anche in quel settore andiamo male? p.s. nn e' una provocazione,e' una domanda vera e propria
Citazione:si aggiungono tutta una serie di problematiche quali il riconoscimento della laurea (ci vogliono anni!), il riconoscimento della professionalità (dubito che un avvocato italiano possa esercitare in un paese del common law senza fare prima una paccata di integrazioni ed esami) ecc.
Qui si sta parlando di ricerca, e la laurea italiana è riconosciuta praticamente dappertutto senza dover fare nulla in campo di ricerca. Certo che se vuoi fare il medico o l'avvocato dovrai fare esami di integrazione, ma questo mi sembra assolutamente ovvio.
Anche secondo me è inevitabile che uno che voglia fare ricerca debba andare all'estero.. Certo che è proprio una fregatura avere per passione una cosa così che nn ti da sicurezze.. ih ih ih, ma è così che funziona..
Citazione:Stavo parlando del compagno Chick. Ovvio che se è sempre un ricercatore il problema non si pone, ma se non lo è?
Scusami, non avevo letto bene il tuo messaggio di prima. Certo, quello può essere un bel problema, ma non è completamente insormontabile. Certo, dipende dal carattere della persona, c'è chi non ha problema a cambiare lavoro e chi invece non lo cambierebbe per nulla al mondo: sono entrambe posizioni rispettabilissime.
Ad es. un postdoc che c'è qui nel mio lab si è portato la sua ragazza dall'Inghilterra: lei lì lavorava come accountant per i fondi pensionistici (o qualcosa del genere), quindi sicuramente un lavoro non "facilmente trasportabile", inoltre non parlava una parola di francese. Beh, è comunque riuscita dopo 6 mesi a trovare un lavoro, e ad imparare la lingua. Ti assicuro che loro non sono i soli che conosco che hanno fatto una scelta del genere, ne conosco a decine. Certo è una scelta che devi fare in due: prendere e cominciare una nuova vita in un altro Paese. Ed è anche vero che gli abitanti di alcuni Paesi hanno molti meno problemi a fare una cosa del genere rispetto agli italiani (o ai francesi).
Come mai Iside (se posso chiedere)? Io potessi tornare indietro invece rifarei assolutamente biotech.
ho riletto solo ora questa discussione, ti rispondo adesso. Il mio problema è che mi sento assolutamente vincolata a fare questo lavoro, perchè altre possibilità, onestamente, non ne intravedo. Mi sento come se non avessi avuto altra scelta, fortunata sì, perchè faccio un lavoro bellissimo, ma se alla fine del PhD avessi voglia di cambiare, cosa potrei fare? credo nulla... Non mi sono sentita libera nella scelta, una volta finita l'università, e questo mi sconforta.
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...se vuoi fare il medico o l'avvocato dovrai fare esami di integrazione, ma questo mi sembra assolutamente ovvio.
Perché? Per fare il medico non servono altri esami... Basta l'iscrizione all'albo. Forse c'è da rifare l'equivalente dell'esame di stato (non sono neanche sicuro che serva) ma niente altro.
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Titus Lucretius Carus
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Inserito il - 27 aprile 2011 : 11:50:03
Ad esempio per quanto riguarda la figura dell'avvocato sono quasi sicura che andando nel common law bisogna quasi riprendersi la laurea da zero...