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AC1985
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Inserito il - 28 novembre 2011 : 14:37:22
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Buon inizio settimana a tutti! Vorrei sapere se in uno studio di nutrizione è possibile eseguire servizi di autoanalisi quali: -misurazione della pressione arteriosa (tramite misuratore automatico) -stick glicemici -strisce reattive per colesterolo ecc.... Sarebbero misurazioni che si eseguono anche nelle farmacie, penso che anche noi biologi Nutrizionisti possiamo integrare questi servizi nelle nostre attività lavorative.
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
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ValeCGC
Utente
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Inserito il - 28 novembre 2011 : 18:50:15
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Ac un biologo non è un sanitario, quindi, anche se queste cose in farmacie le possono fare, ad esclusione appunto della pressione, tu non le puoi fare, anche se usi il sangue capillare |
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Ghibli
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Inserito il - 05 dicembre 2011 : 02:42:25
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Citazione: Messaggio inserito da ValeCGC
Ac un biologo non è un sanitario, quindi, anche se queste cose in farmacie le possono fare, ad esclusione appunto della pressione, tu non le puoi fare, anche se usi il sangue capillare
Il prelievo capillare non lo può fare nemmeno il farmacista. I test in farmacia sono di autoanalisi, quindi la puntura se la fa il paziente (almeno ufficialmente).
Il biologo non può pungere il dito al paziente (potrebbe morire dissanguato, evidentemente). Il paziente può però pungersi da solo 8-)
In realtà il parere del consiglio di stato a riguardo è un po' più articolato. Cito letteralmente:
"Conseguentemente lo stesso Consiglio ha ritenuto che "non esistono problemi ostativi a che i biologi eseguano i prelievi capillari, in considerazione della riconosciuta innocuità dell'atto" ed ha raccomandato di limitare l'accesso alle attività di prelievo ematico venoso solo a determinate categorie di biologi:1- biologi in servizio presso strutture del S.S,N., con adeguato percorso formativo post-laurea (possesso del diploma di specializzazione in patologia clinica, biochimica clinica, genetica medica, microbiologia e virologia ecc.) e competenze tecnico-pratiche acquisite, certificate dalla Direzione Sanitaria della struttura pubblica di appartenenza;2 - biologi in servizio presso strutture sanitarie private, con adeguato percorso formativo post-laurea (possesso del diploma di specializzazione in patologia clinica, biochimica clinica, genetica medica, microbiologia e virologia ecc) e competenze tecnico-pratiche acquisite e certificate dall'Azienda Sanitaria di riferimento, a condizione che sia garantita, nell'attività di prelievo, la presenza medica, per fronteggiare adeguatamente l'eventuale comparsa - sebbene statisticamente rara - di effetti avversi, evidenziando "la necessità di mantenere l'indicazione all'indagine di laboratorio vincolata alla prescrizione medica"
Uno dei primi passi dice proprio "non esistono problemi ostativi a che i biologi eseguano i prelievi capillari, in considerazione della riconosciuta innocuità dell'atto"
Io non sono un avvocato, ma mi pare abbastanza chiaro il testo.
Inoltre, sempre nella stessa nota del ministero, che cita un parere del Consiglio superiore di sanità, cita anche "Inoltre, mentre ritiene opportuno "prevedere l'istituzione di adeguati percorsi di tirocinio teorico-pratico, atti a consentire l'accreditamento anche ai laureati che, per inadeguatezza dei precedenti percorsi formativi seguiti, non possiedono le conoscenze e l'abilità tecnica necessarie per l'adeguata esecuzione del prelievo"evidenzia la necessità di prevedere pertanto attività formative atte ad acquisire le competenze tecnico-pratiche, in tema di prelievi biologici ed in particolare venosi, nell'ambito delle attività pratiche professionalizzanti di cui alla tabella "B" degli ordinamenti didattici universitari delle Scuole di specializzazione afferenti all'area della medicina diagnostica di laboratorio."
Io, che ripeto, non sono un'avvocato, ci leggo che i laureati (non specialisti) dovrebbero poter frequentare "adeguati percorsi teorico-pratici, atti a consentire l'accreditamento anche ai laureati che, per inadeguatezza dei precedenti percorsi formativi seguiti, non possiedono le conoscenze e l'abilità tecnica necessarie per l'adeguata esecuzione del prelievo".
Nota Ministro della Salute 8 luglio 2002
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Ghibli
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Inserito il - 05 dicembre 2011 : 02:44:10
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Questa è anche l'interpretazione della regione Sicilia.
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ValeCGC
Utente
746 Messaggi |
Inserito il - 05 dicembre 2011 : 12:06:23
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eheh sai io come la vedo? che lì non c'è scritto un O c'è scritto un E biologo che abbia il percorso formativo post laurea (scuola di specializzazione) E la formazione dopo, quindi il corso (a cui in molte regioni non ti ammettono se non hai la specializzazione)
se hai la scuola di specializzazione cercati un corso e fai questi prelievi capillari, altrimenti, onestamente...non chiedere al tuo paziente di bucarsi il dito...non è professionale e poi tanti non se lo sognerebbero proprio di farlo, gli fa impressione, hanno paura...la mia amica farmacista non lo vuole fare nemmeno sugli altri perchè le fa schifo, però nella farmacia si fa. |
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ValeCGC
Utente
746 Messaggi |
Inserito il - 05 dicembre 2011 : 12:08:54
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ah e poi ovviamente deve esserci presente un medico in ogni caso...è svilente...io non lo farò. anche perchè se ho proprio bisogno che la persona si controlli colesterolo e glicemia, chiedo al medico di prescrivergli delle analisi, ma se il soggetto è un obeso, un diabetico tipo 2, un ipercolesterolemico, uno con la sindrome metabolica, un cardiopatico o chi più ne ha più ne metta..queste analisi gli verranno prescritte abbastanza regolarmente :) |
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AC1985
Nuovo Arrivato
60 Messaggi |
Inserito il - 05 dicembre 2011 : 13:10:03
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Grazie ValeCGC per i tuoi chiarimenti, visto che ho provato a chiedere più volte all'ordine senza avere alcun riscontro. Trovo avvilente dover continuamente chiarire cosa può o non può fare un biologo nutrizionista nel proprio studio. Se fai una ricerca su internet trovi biologi nutrizionisti che, pur non avendo una specializzazione e una esperienza professionale di almeno 5 anni, nel loro studio (non ambulatorio) eseguono questi test, così come i tests per le intolleranze su prelievo capillare. mi chiedo: come sia possibile? Lo fanno ugualmente anche se in realtà non possono?
Citazione: Messaggio inserito da ValeCGC
ah e poi ovviamente deve esserci presente un medico in ogni caso...è svilente...io non lo farò. anche perchè se ho proprio bisogno che la persona si controlli colesterolo e glicemia, chiedo al medico di prescrivergli delle analisi, ma se il soggetto è un obeso, un diabetico tipo 2, un ipercolesterolemico, uno con la sindrome metabolica, un cardiopatico o chi più ne ha più ne metta..queste analisi gli verranno prescritte abbastanza regolarmente :)
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ValeCGC
Utente
746 Messaggi |
Inserito il - 05 dicembre 2011 : 13:57:45
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eh penso di sì...così come ci sono personal trainer che prescrivono diete e non possono, o che fanno massaggi e non possono...e fisioterapisti che fanno fare l'impegnativa ai loro pazienti DOPO e non prima, lo sai che professionisti come i fisioterapisti possono curarti solo se c'è la prescrizione del medico? anche per i dietisti vale questa cosa, possono prescriverti la dieta solo se il tuo medico ti ha fatto una prescrizione a sua volta in cui ti spedisce da un dietista perchè ti serve un regime alimentare per un qualche motivo. queste cose si skippano sempre però.. ma io manco ci provo perchè la volta che dovessi farlo mi beccherebbero subito..figuriamoci..
per esempio a me interesserebbero di più i test genetici, posto che cmq la nutrigenetica è una branca molto nuova..quindi non so quanto siano affidabili i risultati..se l'interpretazione sia troppo semplificata rispetto alla realtà...per quelli serve solo un prelievo di celluline dalla guancia. cmq si vedrà... |
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Ghibli
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96 Messaggi |
Inserito il - 06 dicembre 2011 : 00:54:40
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Citazione: Messaggio inserito da ValeCGC
eheh sai io come la vedo? che lì non c'è scritto un O c'è scritto un E biologo che abbia il percorso formativo post laurea (scuola di specializzazione) E la formazione dopo, quindi il corso (a cui in molte regioni non ti ammettono se non hai la specializzazione)
se hai la scuola di specializzazione cercati un corso e fai questi prelievi capillari, altrimenti, onestamente...non chiedere al tuo paziente di bucarsi il dito...non è professionale e poi tanti non se lo sognerebbero proprio di farlo, gli fa impressione, hanno paura...la mia amica farmacista non lo vuole fare nemmeno sugli altri perchè le fa schifo, però nella farmacia si fa.
Ripeto che non sono un avvocato, ma la E la vedo solo in alcuni punti.
Punto 1: il prelievo capillare non è un prelievo venoso. E', per l'appunto, un prelievo capillare. Il prelievo venoso lo fa un'infermiere, un medico, un biologo con specializzazione etc etc, il prelievo capillare se lo fa la signora maria di 80 anni. Il parere del CSS cita: "non esistono problemi ostativi a che i biologi eseguano i prelievi capillari, in considerazione della riconosciuta innocuità dell'atto". Dove viene citata a) il bisogno di specializzazione b) il corso prelievi c) la presenza del medico?
Punto 2: prelievi venosi. Ti riporto quanto ha scritto la Dott.ssa Di Natale (consigliere ONB) sul sito assobiologi:
"La Direttiva Sirchia valuta 4 possibilità applicative: 1) Biologo dipendente aziende ospedaliere (specializzato o equiparato) deve dimostrare di saper eseguire il prelievo e il Direttore Sanitario ne convalida l’attività 2) Biologo specializzato libero professionista o dipendente da strutture sanitarie private, deve fornire alla ASL di competenza un’attestazione riguardante la mostrata capacità di esecuzione del prelievo presso una struttura pubblica e la ASL l’autorizza all’esecuzione presso il laboratorio d’analisi cliniche di appartenenza. 3) Richiesta del Ministro di adeguare i percorsi pratici mediante modifica della Tabella B delle scuole di specializzazione al fine di completare la preparazione dei Biologi anche in tal senso. ( Patologia Clinica di Palermo era adeguato con modifica di Tabella B dal 1998) . Oggi con il riordino delle scuole di specializzazione è impensabile che i Biologi concludano la scuola di specializzazione senza essere in grado di eseguire correttamente il prelievo venoso. 4) Per tutti coloro che non possiedono uno dei requisiti precedenti deve essere previsto un corso di formazione (non meno di 30 ore) sotto il controllo degli Assessorati regionali alla sanità."
Tratto da: http://www.assobiologi.it/?page_id=344
Il che è quello che riporta la circolare dove scrive: ritiene opportuno "prevedere l'istituzione di adeguati percorsi di tirocinio teorico-pratico, atti a consentire l'accreditamento anche ai laureati che, per inadeguatezza dei precedenti percorsi formativi seguiti, non possiedono le conoscenze e l'abilità tecnica necessarie per l'adeguata esecuzione del prelievo"
Parla chiaramente di laureati: non parla di specialisti.
Degli specialisti parla dopo.
La ratio della norma sembra chiara: chi è già specialista, chi lavora da 5 anni o più ed è già preparato (certificazione) può fare prelievi. A chi entra in specialità devono prevedere anche un corso prelievi. A chi è laureato e non ha il percorso di cui sopra deve essere possibile formarsi adeguatamente ("prevedere l'istituzione di adeguati percorsi di tirocinio teorico-pratico, atti a consentire l'accreditamento anche ai laureati che, per inadeguatezza dei precedenti percorsi formativi seguiti, non possiedono le conoscenze e l'abilità tecnica necessarie per l'adeguata esecuzione del prelievo"). Parla chiaramente di laureati, non di specialisti.
Questo sarebbe un punto dove l'ordine potrebbe (dovrebbe) spendere un po' di soldini in avvocati.
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