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Orazio19
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Inserito il - 30 agosto 2012 : 01:08:04
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Ciao ragazzi! Come vi avevo già anticipato nella mia presentazione, vi parlo un attimo della mia "indecisione". Vedete, il punto è che a me, un giorno, piacerebbe esercitare una professione affine alla fitoterapia. Lo studio delle erbe medicinali, infatti, mi interessa nei vari suoi aspetti: da quello fitochimico a quello clinico. In particolare, mi appassiona l'ambito della ricerca e della formulazione dei fitoterapici; ma allo stesso tempo non mi dispiace nemmeno l'analisi dei loro aspetti clinici e le loro applicazioni in materia.
Nonostante ciò, tutti i Professori della mia Scuola Superiore mi hanno caldamente sconsigliato Scienze Erboristiche; lo stesso hanno fatto i Professori e gli alunni universitari.
A tal proposito, mi sono orientato, e mi hanno consigliato di orientarmi, verso CTF o verso Medicina. Entrambi i corsi offrono alternative che mi piacciono, ma quale potrebbe essere, secondo voi, il più adatto per l'ambito lavorativo che mi piacerebbe esercitare?
Medicina potrebbe sicuramente orientarmi da un punto di vista clinico, ma i tempi sono estremamente lunghi, si parlerebbe infatti di 6 anni, più 5 di specialistica, ed altro ancora. C'è da dire, inoltre, che nei 6 anni base, di fitoterapia, non si impara nulla; come specializzazione non saprei cosa andare a fare, visto che anche lì di fitoterapia non se ne parla. Dopo avere fatto la specializzazione, in poche parole, dovrei approfondire l'argomento da zero, e non so nemmeno che genere di corsi esistano e che possibilità offrano. Ho sentito parlare di master di II livello in fitoterapia da più parti, ma non saprei dire se siano qualcosa di veramente valido oppure tutto fumo negli occhi. Inoltre, sono perplesso sulle possibilità di Medicina di indirizzare alla ricerca, argomento che mi dispiacerebbe escludere a priori.
CTF è sicuramente più breve e più "snello" nel tempo, ma temo mi possa precludere tutte le possibilità più "cliniche", lasciando invece intatte quelle di ricerca. Anche in questo caso, poi, rimarebbe la domanda: come "specializzarsi" in fitoterapia? Inoltre, ho visto molti utenti del forum sono stati o sono attualmente studenti in CTF. Spero che queste persone possano aiutarmi a farmi un'idea più concreta e reale su questo corso di studio e, più in generale, sulla (critica) situazione della ricerca in Italia.
Finito l'immenso preambolo, non mi resta che lasciarvi la parola e ringraziare in anticipo chinque sarà così gentile da aiutarmi.
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Orazio19
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8 Messaggi |
Inserito il - 31 agosto 2012 : 11:02:15
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Nessuno è disposto a darmi una mano? Per me sarebbe importante!! |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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chim2
Utente Attivo
2110 Messaggi |
Inserito il - 31 agosto 2012 : 12:06:48
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a livello clinico credo si usa pochissimo, a differenza della parte industriale per sciampi, creme,balsami... cmq se ti piace la clinica pensa a medicina |
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Orazio19
Nuovo Arrivato
8 Messaggi |
Inserito il - 31 agosto 2012 : 20:42:54
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Allora è sfortunatamente come pensavo :( Purtroppo non sono un grande amante di Medicina: non mi piace l'ambeinte e nemmeno il modo di studiare tutto come pappagalli.
Avete qualche informazione utile, invece, su CTF?
PS. Giuliano, i link che hai sotto la riga sono rivolti a me oppure sono nella tua firma ? |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 01 settembre 2012 : 09:06:24
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Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
medicina non è tutto a pappagallo, se non capisci le cose non vai avanti. Per i link... sono nella firma :-)
Grazie!
Nessuno mi aveva ancora detto che sono un pappagallo...
Più o meno a medicina vale questa proporzione: Fitoterapia : Medicina = Lamarckismo : Darwinismo
[OT]Usare le piante grezze per curare... Non è meglio prelevare il principio attivo dalla pianta e usarlo in terapia, evitando di ingurgitare chissà quanta roba inutile...? [/OT]
Di fitoterapia a medicina non si parla proprio, né durante il corso di laurea, né dopo perché è considerata una "medicina" non convenzionale. Lo stesso motivo per cui non si parla di omeopatia, insomma... |
[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 01 settembre 2012 : 09:55:34
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Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
Citazione: Messaggio inserito da Caffey [quote] Di fitoterapia a medicina non si parla proprio, né durante il corso di laurea, né dopo perché è considerata una "medicina" non convenzionale. Lo stesso motivo per cui non si parla di omeopatia, insomma...
La differenza è che se curare con le piante è fattibile (attività farmacologiche delle varie erbe), curare con l'omeopatia è stregoneria o effetto placebo
Su questo non c'è dubbio! |
[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 01 settembre 2012 : 11:21:54
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Citazione: La differenza è che se curare con le piante è fattibile (attività farmacologiche delle varie erbe), curare con l'omeopatia è stregoneria o effetto placebo
Purtroppo questa è una cosa che spesso è completamente ignorata dal pubblico generale e, in malafede, dagli omeopati.
Questi ultimi sfruttano in maniera truffaldina il fatto che per la persona media omeopatia, naturopatia, fitoterapia sono la stessa cosa: "cure naturali", una terminologia che non vuole dire assolutamente nulla.
Il fatto che la fitoterapia possa funzionare (perchè nella pianta ci sono dei principi attivi) viene sfruttato per dire che per associazione l'omeopatia funziona. Peccato che nelle preparazione omeopatiche di pianta ce ne sia in media qualche miliardesimo di atomo quando va bene... |
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Orazio19
Nuovo Arrivato
8 Messaggi |
Inserito il - 01 settembre 2012 : 16:14:34
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Citazione: Nessuno mi aveva ancora detto che sono un pappagallo...
Scusa Caffey, non era mia intenzione offendere nessuno, è solo che a me han detto così, e la cosa mi ha scoraggiato tanto. Se tu mi dici il contrario, però, non vedo perchè non dovrei crederci!
Citazione: Di fitoterapia a medicina non si parla proprio, né durante il corso di laurea, né dopo perché è considerata una "medicina" non convenzionale. Lo stesso motivo per cui non si parla di omeopatia, insomma...
Allora, vediamo un pò. Non penso che la Fitoterapia sia Lamarckismo. Sicuramente è più arretrata, come data di nascita, della moderna Medicina, e sicuramente, in svariate cose, la moderna Medicina può dare tanto, ma tanto, tanto di più. Ciò che contesto è questa specie di accanimento verso la fitoterapia, che non approvo. Esiste una fitoterapia EBM ed una che non lo è, non vedo perchè la fitoterapia EBM debba essere screditata rispetto le altre tecniche terapeutiche. Visto che non è detto che tu mi creda così a parole, ed è anche giusto che sia così, puoi controllate tu stesso su Pubmed o sulla Cochrane Library i risultati di alcune preparazioni fitoterapiche. Se vuoi ti lascio anche qualche nome da andare a spulciare, tipo Silexan o Iberogast, ma penso ci possano essere anche esempi molto migliori, e sopratutto NON ho la presunzione di pensare di potere insegnare ad un medico!!
Per l'estrazione del PA la storia non è così semplice come la lasceresti intendere. Vari studi sono stati fatti, per dire, sulla Valeriana, eppure i suoi PA non si sono ancora scoperti. Si è arrivati a parlare di fitocomplesso. Un caso analogo, ma un pò diverso, è quello dell'Iperico, che però è un farmaco con ricetta medica, quindi direi un farmaco che comunque non è solo placebo. Ora, da qua a dire che per tutte le piante il ragionamento valga ne passa un bel pò. Però, l'evidenza suggerisce che in alcuni casi possa essere così. E allora cosa facciano, lasciamo stare un arsenale terapeutico in più solo per scocciatura? E poi, pensa alle preparazioni in MTC. Alcune, potrai vedere tu stesso cercando in siti come Pubmed, sono anche state messe alla prova e hanno dati risultati concreti. Il punto è che le miscele, per loro natura, sono complesse, e composte da varie piante, talvolta anche una decina. Ora, non dico che un giorno non arriveremo ad estrarre da molte di loro i PA relativi, ma intanto è bene iniziare così, o almeno secondo me. In altri casi, isolare il PA è impossibile. Se non sbaglio, una preparazione al 5% m/m di OE di Melaleuca alternifolia ha datp risultati sovrapponibili, nel lungo periodo, ad una crema al benzilperossido. Ha avuto, come svantaggio, un tempo più lungo epr fare effetto; come vantaggio, l'avere minori effetti indesiderati. Se io cercassi la molecola attiva nell'OE non la troverò, molte volte, perchè spesso è la combinazione di molecole che li rende efficaci. Questo, però, è anche un vantaggio, e spiega il perchè gli OE, in tanti anni che esistono nelle piante, non diano praticamente mai effetti di antibiotico-resistenza. Inoltre, sempre grazie a questa variabilità, facendolì le dovute miscele, è possibile avere, per esempio per via topica, preparazione contemporaneamente antiinfiammatorie, antibatteriche, antimicotiche ed antivirali. Nulla di paragonabile al cortisone o alla gentamicina, ovviamente, ma per tutta una serie di problematiche minori potrebbe essere, magari, un'ottima soluzione. Detto questo, quando c'è la possibilità di selezionare il PA, se questo è attivo quanto la pianta in toto (talora la pianta in toto è attiva a dosaggi minori, con minore incidenza di effetti indesiderati o collaterali)ritengo che ciò sia fondamentale!! Non sono un'integralista, se è questo che credi!!
Sul fatto che sia considerata una medicina non convenzionale, bisogna, secondo me, stare attenti. Come ho detto, c'è fitoterapia EBM ed altra che non lo è. Non bisogna generalizzare. A Firenze, se non sbaglio, vi è un Ospedale di Medicina Integrata, e da quest'anno fitoterapia è insegnata all'interno del corso di Laurea in Medicina & Chirurgia. La stessa OMS si è pronunciata favorevole alla verifica dell'efficacia e della sicurezza delle terapie proposte dalla fitoterapia.
Il paragone con l'omeopatia quasi mi offende!! Un conto è dare da bere ad un paziente acqua agitata tante volte; un altro conto è dare da bere ad un paziente un decotto concentrato di radici di liquerizia. Scommettiamo che, nel secondo caso, col tempo, potrebbe rischiare ipokalemia? Citazione:
Purtroppo questa è una cosa che spesso è completamente ignorata dal pubblico generale e, in malafede, dagli omeopati.
Questi ultimi sfruttano in maniera truffaldina il fatto che per la persona media omeopatia, naturopatia, fitoterapia sono la stessa cosa: "cure naturali", una terminologia che non vuole dire assolutamente nulla.
Il fatto che la fitoterapia possa funzionare (perchè nella pianta ci sono dei principi attivi) viene sfruttato per dire che per associazione l'omeopatia funziona. Peccato che nelle preparazione omeopatiche di pianta ce ne sia in media qualche miliardesimo di atomo quando va bene...
Purtroppo, questo è verissimo, almeno secondo la mia microscopica esperienza personale.
N.B. Non voglio insegnare nulla a nessuno, tutto quello che ho esposto è un pò come la vedo e credo che sia io, ma sarei lieto di poterne parlare con persone che ne sanno più di me!! Come ho già detto, NON ho la presunzione di insegnare nulla a persone che, su quest'ambito, ne possono sapere sicuramente molto più di me. |
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 01 settembre 2012 : 17:45:09
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Partiamo dalla fine: il confronto con l'omeopatia non era nel merito, ma solo nel motivo per cui non viene insegnata.
Non ho detto che non funziona ma anche dagli esempi che hai riportato anche tu, l'effetto dei fitoterapici è paragonabile a quello di farmaci di cui conosciamo composizione, meccanismo d'azione e parametri farmacocinetici... Io non avrei dubbi su quale scegliere tra i due... Per quanto riguarda il trattamento dell'acne, lo studio a cui ti riferisci è di 22 anni fa! Il benzilperossido da solo praticamente non usa più, ma quasi sempre in associazione alla clindamicina con efficacia maggiore.
Ad ogni modo lo spazio di applicazione clinica effettiva della fitoterapia è scarso. E' un po' come la storia della cannabis per trattamento del glaucoma! Per quale motivo dovremmo usarla se esistono già decine di composti efficaci contro il glaucoma?
Per quanto riguarda l'ipokaliemia da intossicazione da liquirizia è un evento abbastanza raro ma comunque possibile, sono d'accordo con te.
L'iperico fa tante di quelle cose che ha poco senso usarlo... Soprattutto considerando che abbiamo farmaci ben più efficaci e controllabili! E consideriamo che interferisce con il CYP3A che metabolizza molti altri farmaci di comune uso e può quindi creare grossi problemi in terapia, soprattutto se il paziente lo prende così, tanto perché gliel'ha dato qualcuno e neanche lo dice al medico (ma lasciamo perdere...)
Per quanto riguarda la valeriana non ci sono studi sufficienti per provarne l'effettiva efficacia e di nuovo: abbiamo farmaci che funzionano meglio contro ansia e insonnia.
Insomma: a che pro?
Naturalmente lo studio sulle piante in generale non deve fermarsi assolutamente perché potrebbero esserci cose molto utili dentro ma dobbiamo conoscerle bene prima di usarle, secondo me.
Ma tutto ciò non c'entra niente con il topic... Io ho risposto solo per confermarti che se è questo che vuoi fare, medicina e chirurgia ti aiuta ben poco!
N.B. Vale lo stesso che hai scritto tu: non voglio insegnare nulla a nessuno!
Ciao! |
[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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Orazio19
Nuovo Arrivato
8 Messaggi |
Inserito il - 01 settembre 2012 : 19:03:22
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Ciao Caffey!
Ho capito benissimo il discorso sull'omeopatia, vai tranquillo!
Giustamente, il risultato dei fitoterapici è paragonabile a quello di altri farmaci ben più noti e conosciuti. Questo nel migliore dei casi. In taluni casi, però, essi possono avere il vantaggio di presentare minori effetti indesiderati. Ad esempio, il Silexan, se non erro, non dovrebbe dare sonnolenza o altri fattori di questo tipo. In una rewiew, sempre se non ricordo male, parlavano dei vantaggi ottenibili con fitoterapici nel trattamento della dismenorrea primaria: l'utilizzo dei FANS era associato ad eventi avversi di natura gastrica, minori nei soggetti trattati con la fitoterapia. In altri casi, magari, possono essere dati in particolari pazienti che non potrebbe prendere il farmaco X. Dei casi specific, qui, però, non ne ho a mente. In taluni altri casi possono ridurre il rischio di fenomeni di antibiotico-resistenza. Ci sono dei casi in cui possono essere associati a dei farmaci per migliorarne l'effetto, oppure per ridurne il dosaggio. Mi pare il primo caso sia curcuma e alcuni chemioterapici (credo, non vorrei dire fesserie!!); il secondo liquerizia e corticosteroidei (avevo letto che lo si faceva in pazienti che hanno necessità di cure continuative con corticosteroidei, tipo quando si hanno forme "ostiche" di morbo di Chron o Rettocolite ulcerosa). In altri casi possono agire contemporaneamente su più fronti. Ad esempio, la Camomilla è stata usata con successo in alcune preparazioni contro la dispepsia primaria ed in altre come rilassante/calmante blando. Una combinazione di effetti che potrebbe valere la pena di provare nel colon irritabile.
E poi, in moltissimi altri casi, il farmaco in senso stretto ha sicuramente la priorità!!
Per il benzilperossido chiedo scusa, non ne avevo idea, come ho detto sono andato a memoria.
Sul glaucoma, purtroppo, non ne so nulla! Posso solo stupirmi nel pensare ad uno che si faccia una canna per curare il glaucoma!
Dell'iperico me ne parlava giusto ieri pomeriggio una mia carissima amica informatrice scientifica che si è occupata, nella sua carriera lavorativa, di farmaci antidepressivi. Confermo in toto quello che dici, mi ricordo però che in alcuni limitati casi, aveva detto, vi era una sua utilità nell'uso dell'iperico rispetto ad altri farmaci. Il quando, mi dispiace, non lo ricordo: la discussione, dopo, entrò troppo nel tecnico, ed io non la capiii più!!
Per la valeriana, dovrebbe essere stata approvata dall'EMEA una combinazione di valeriana e luppolo, prova a darci un'occhiata. Il vantaggio? Credo sia, anche qui, la minore incidenza di effetti indesiderati che nelle benzodiazepine. La valeriana, infatti, mi risulta non sia in grado di dare nè assuefazione nè dipendenza (tranne, ovviamente, che una forma di dipendenza psicologica, come un pò tutto, non so se ho usato parole correte per spiegarmi).
E poi, rimane un ultimo punto, che purtroppo non si spiega XD. Ovverosia, a me interessa il mondo delle erbe medicinali e molto meno quello della farmacologia moderna. Il motivo? Non te lo so dire!! Detto questo, fa te che io in laboratorio mi sono divertito un mondo a sintetizzare con le mie mani l'aspirina (sono perito chimico). Insomma, sono una persona complicata!
Citazione: Naturalmente lo studio sulle piante in generale non deve fermarsi assolutamente perché potrebbero esserci cose molto utili dentro ma dobbiamo conoscerle bene prima di usarle, secondo me.
Quoto in pieno!!
Citazione: Ma tutto ciò non c'entra niente con il topic... Io ho risposto solo per confermarti che se è questo che vuoi fare, medicina e chirurgia ti aiuta ben poco!
Bè, io non penso sia proprio così. Mi spiego meglio. A me, in fondo, con le piante o senza, piacerebbe curare la gente. Dopo la laurea in medicina e, magari, la specializzazione, ci sarebbe sempre la possibilità di approfondire in maniera seria e non mistica la materia. A proposito, perchè non mi racconti un pò della tua esperienza a Medicina, così che anche io possa farmene un'idea? Altra cosa: cosa suggeriresti se non Medicina & Chirurgia? In Inghilterra esiste la figura del fitoterapeuta distinta da quella del medico, tant'è che i migliori master sul tema li fanno là, ma...io non ho tutti quei dindi!!
Citazione: neanche lo dice al medico (ma lasciamo perdere...)
Approfittando dell'OT della discussione, ti lascio anche questa chicca al contrario. Quando un anno fa mi operarono gli chiesi se l'assunzione di integratori alimentari avrebbe potuto intererire con l'operazione. Loro mi risposero che di integratori alimentari potevo abbuffarmene senza correre alcun rischio, potevo prenderli tranquillamente fino al giorno prima dell'intervento. L'esatto opposto delle linee guida del sito di fitovigilanza. Giusto per dire: nè i pazienti, nè alcuni (molti?) medici sono istruiti a dovere sulla fitovigilanza.
Prima di concludere l'eterno papiro, ti faccio i miei complimenti per essere la prima persona ad avermi posto di fronte ad una critica reale e costruttiva nei confronti della fitoterapia. La maggioranza della gente con cui mi trovo a parlare, rientra in una delle categorie per cui: 1. O assimila la fitoterapia all'omeopatia, ergo non cura nulla e non avrà mai effetti collaterali. 2. O assimila la fitoterapia alla cura eterna e suprema, ergo siamo di fronte ad una congiura di medici che ci vogliono uccidere con le medicine. Una minuscola parte di persone sanno ragionare in altri termini, o almeno questa è la mia esperienza. E, sempre nella mia esperienza, la laurea in medicina eradica ancora di più l'atteggiamento: o la persona si convice che la fitoterapia è acqua diluita oppure che inizia a fare... l'omeopata. Se, infine, vuoi un consiglio, dai un'occhiata a tempo morto su Google Libri a "Fitoterapia. Guida all'uso clinico della piante medicinali" di F. Firenzuoli. Per te che sei del mestiere potrebbe rivelarsi comunque un qualcosa di interessante!!
Ciao!!
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Hyo
Utente Junior
148 Messaggi |
Inserito il - 10 settembre 2012 : 08:45:29
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Citazione: Messaggio inserito da Caffey
Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
Citazione: Messaggio inserito da Caffey [quote] Di fitoterapia a medicina non si parla proprio, né durante il corso di laurea, né dopo perché è considerata una "medicina" non convenzionale. Lo stesso motivo per cui non si parla di omeopatia, insomma...
La differenza è che se curare con le piante è fattibile (attività farmacologiche delle varie erbe), curare con l'omeopatia è stregoneria o effetto placebo
Su questo non c'è dubbio!
E nonostante i medici ne siano convinti, l'omeopatia è loro attività esclusiva.. |
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Caffey
Utente Attivo
Città: Perugia
1496 Messaggi |
Inserito il - 10 settembre 2012 : 09:17:49
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Citazione: Messaggio inserito da Hyo
Citazione: Messaggio inserito da Caffey
Citazione: Messaggio inserito da Giuliano652
Citazione: Messaggio inserito da Caffey [quote] Di fitoterapia a medicina non si parla proprio, né durante il corso di laurea, né dopo perché è considerata una "medicina" non convenzionale. Lo stesso motivo per cui non si parla di omeopatia, insomma...
La differenza è che se curare con le piante è fattibile (attività farmacologiche delle varie erbe), curare con l'omeopatia è stregoneria o effetto placebo
Su questo non c'è dubbio!
E nonostante i medici ne siano convinti, l'omeopatia è loro attività esclusiva..
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[...] Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necessest non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. [...]
Titus Lucretius Carus |
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Hyo
Utente Junior
148 Messaggi |
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NutriBio90
Nuovo Arrivato
Città: Torino
72 Messaggi |
Inserito il - 13 settembre 2012 : 10:17:49
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Non ci credo hanno aggiunto anche la "medicina" tradizionale cinese??? |
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rodhiola
Nuovo Arrivato
5 Messaggi |
Inserito il - 18 settembre 2012 : 16:18:05
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L'unica laurea che permette di fare il fitoterapista è medicina+specializzazione. Io mi sto laureando in scienze erboristiche e al 99% mi ritroverò dietro al bancone di una erboristeria a vendere integratori alimentari belli e pronti! Eppure sono 3 anni che studio proprietà, evidenze, interazioni, chimica di ogni possibile principio attivo di derivazione vegetale!!
Le applicazioni delle piante medicinali ci sono, ed è brutto che non vengano approfondite in altri corsi di laurea, perchè hanno i loro vantaggi. Alcuni fitocomplessi svolgono un'azione sinergica che farebbe invidia a qualsiasi farmaco di sintesi. Mi viene in mente il biancospino che è contemporaneamente un inotropo positivo, sedativo, antiaritmico, vasodilatatore. Gli studi ci sono, è vero a volte contrastanti, ma io sono fiduciosa che con il tempo ci sarà un ritorno al naturale.
Purtroppo io ho la mia idea, e cioè che non interessa a nessuno impiegarle a scopi terapeutici, visto il grande business delle aziende farmaceutiche... che ne pensate? |
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
Inserito il - 18 settembre 2012 : 16:30:53
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Citazione: Messaggio inserito da rodhiola
Purtroppo io ho la mia idea, e cioè che non interessa a nessuno impiegarle a scopi terapeutici, visto il grande business delle aziende farmaceutiche... che ne pensate?
E perché mai le case farmaceutiche non dovrebbero lucrare anche su questo? Il fatto è che, come si diceva sopra, un farmaco è molto più controllabile di un fitocomposto, perché è dosato in maniera precisa. Nessuno nega gli effetti dei composti erboristici, sia chiaro, ma se ho bisogno di tot mg di aspirina è più facile averli costruendo una pasticca che usando un semplice estratto di corteccia di salice. Inoltre, non mi pare che le case che vendono integratori e fitointegratori facciano la fame, se li fanno pure pagare a caro prezzo... Ad esempio c'è Aboca che ne vende moltissimi http://www.aboca.com/it/i-nostri-prodotti non mi pare ci sia tanto ostruzionismo di big pharma... |
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chim2
Utente Attivo
2110 Messaggi |
Inserito il - 18 settembre 2012 : 16:37:59
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semplicemente perchè rodhiola una molecola ad attività biologica solitamente è poco selettiva,quini ne deriva un 'eccessiva tossicità del composto tutto qui... -ma è da sempre stato un modo utile da cui partire per svilupparne di più selettive -in più c'è anche il fattore economico dei processi estrattivi,non è scritto da nessuna parte che estrarre una molecola da una pianta debba essere necessariamente più economico,fattore a cui tutte le aziende badano molto giustamente |
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rodhiola
Nuovo Arrivato
5 Messaggi |
Inserito il - 18 settembre 2012 : 18:44:08
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Esiste la titolazione delle droghe, per cui si sa da tot g di droga quanto p.a. è contenuto. Ovviamente estrarre un pa dalla droga è più costoso, ed in più a volte inutile, visto che è il fitocomplesso che agisce!
Essendo il settore non regolarizzato, esistono aziende che ne approfittano,o che inventano intrugli miracolosi per curare qualsiasi cosa, oppure che addizionano farmaci alla droga per aumentarne l'effetto. Tutti i prodotti erboristici "seri" sono più o meno cari, per 2 motivi principali: uno perchè è più costoso il processo di raccolta, selezione e confezionamento rispetto ad un farmaco di sintesi (considerando che spesso derivano da coltivazione biologica, la raccolta deve seguire tempi balsamici eccetera) l'altro perchè, a differenza dei farmaci, il ssn non esce una lira.
Ma, per fare un esempio: se si soffre di gonfiore e crampi addominali farsi fare una tisana spasmolitica dall'erborista non è mica un salasso.
Io non sto parlando dell'utilizzo delle droghe per la cura delle malattie gravi, o che si scatenano improvvisamente, ma semplicemente di affiancare i farmaci all'uso razionale delle erbe, visto che le evidenze ci sono... Mi piacerebbe che un giorno se vado dal medico e gli dico che ho la cistite, mi dica di prendere delle capsule di semi di pompelmo, piuttosto che propinarmi uno dei tanti farmaci che ci sono sul mercato. Oppure pensiamo agli anziani a cui spesso viene prescritto il lorazepam per dormire, quando magari assumono altri farmaci per altre problematiche.. secondo me in molti casi basterebbero delle semplicissime compresse di valeriana.
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Giuliano652
Moderatore
Prov.: Brescia
6941 Messaggi |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
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rodhiola
Nuovo Arrivato
5 Messaggi |
Inserito il - 18 settembre 2012 : 21:54:11
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La valeriana non funziona, però meglio non darla perchè non sappiamo le interazioni...
Ci sono studi contrastanti, e questo lo so, ma ha dimostrato l'azione di agonista dei recettori gaba-A, altrimenti non penso che i libri su cui ho studiato dicano barzellette e i miei professori perdano tempo a spiegarci queste cose, se tanto non sono vere! Era un esempio per dire che i farmaci vengono dati con troppa facilità, anche in casi in cui non sono necessari. E tanto per puntualizzare, a noi le interazioni dimostrate e possibili ce le fanno studiare..
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chim2
Utente Attivo
2110 Messaggi |
Inserito il - 18 settembre 2012 : 22:40:14
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Citazione: Messaggio inserito da rodhiola
La valeriana non funziona, però meglio non darla perchè non sappiamo le interazioni...
Ci sono studi contrastanti, e questo lo so, ma ha dimostrato l'azione di agonista dei recettori gaba-A, altrimenti non penso che i libri su cui ho studiato dicano barzellette e i miei professori perdano tempo a spiegarci queste cose, se tanto non sono vere! Era un esempio per dire che i farmaci vengono dati con troppa facilità, anche in casi in cui non sono necessari. E tanto per puntualizzare, a noi le interazioni dimostrate e possibili ce le fanno studiare..
nessuno perde tempo sia chiaro! Ma se fai il caso di una benzodiazepina e già la paragoni a un barbiturico si fecero passi da gigante.. poi devi considerare la farmacocinetica e f.dinamica,tra un antistaminico di 1 e 2 generazione anche qui c'è tantissima differenza,pur essendoci interazioni simili. Che spesso si possa eccedere nell'uso è un discorso che esula da questo contesto. |
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 18 settembre 2012 : 22:47:37
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Dai, non prenderla sul personale...
Quello che stiamo cercando di dire è che
1) il fatto che non abbia effetto sul sonno (e trial clinici mostrano che non ce l'ha) non vuol dire che non abbia altri effetti o altre interazioni (nello specifico caso della valeriana non sembrano essercene, ma parlando in generale di piante è una cosa alla quale bisogna fare estrema attenzione) 2) Questo ovviamente non vuol dire che si debba prescrivere lorazepam come le caramelle, ma questa è una cosa che deve decidere il medico caso per caso.
Gli effetti sul GABA-A, mostrati in vitro, sono probabilmente dovuti al fatto che l'estratto di valeriana contiene GABA. Questo non vuol dire che in vivo abbia un effetto contro l'insonnia. Magari alcune persone sono più sensibili di altre. Magari è semplicemente effetto placebo. Se per una persona la valeriana funziona tanto meglio, che prenda la valeriana! Ma da qui a dire che la valeriana può essere usata per trattare l'insonnia ce ne passa.
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