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 Noi e la Selezione Naturale
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Geeko
Utente

Ctenophor1.0
Città: Milano


1043 Messaggi

Inserito il - 11 dicembre 2012 : 14:45:40  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Geeko Invia a Geeko un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
[Premetto che mi si è cancellato l'intero post che stavo per pubblicare e rifarsi da capo non è stato divertente XD]

Considerazioni mai trattate a lezione ma che mi girano in testa da un po'...discutiamone qui

Sappiamo tutti che la selezione naturale può agire a più livelli che si riducono alla fitness relativa di un dato fenotipo (non inteso solo come aspetto morfologico, ma in senso funzionale e riproduttivo) che a sua volta è determinato dal genotipo dello stesso individuo, con tutte le sue mutazioni/polimorfismi del caso.

In generale un individuo in una popolazione naturale che presenta una mutazione svantaggiosa, che ne riduce la fitness rispetto agli altri individui nella stessa popolazione in termini di capacità di sopravvivenza e di efficienza riproduttiva e fertilità della progenie, viene con tutta probabilità eliminato dalla popolazione (lui o la sua progenie) e con esso anche la mutazione "negativa". Questo parlando in modo molto generico e semplicistico, e non considerando fenomeni di deriva genetica.

E noi? La selezione naturale agisce allo stesso modo per la specie umana? L'uomo si differenzia per la sua capacità di creare utensili e organizzarsi in società che garantiscono protezione, assistenza, sussistenza, cure e tutela ad ogni individuo (sempre parlando in generale).
All'osso la questione si riduce a: "L'uomo ha perso la pelliccia durante la sua evoluzione, ma se ne compra una più comoda di visone alla boutique in centro"; ovviamente questo esempio estremo non fa testo perché nessun Homo sapiens ha più una propria pelliccia e questa condizione è ormai assente dal nostro pool genico.

Se però spostiamo l'attenzione verso difetti o differenze più sottili e comuni nella popolazione umana - come le differenze nel tipo/velocità di metabolismo tra gli individui, le differenze della flora normale intestinale e della cute, malattie genetiche, le predisposizioni per lo sviluppo di malattie autoimmuni, allergie, patologie neurodegenerative, cancro o addirittura i problemi di fertilità (pensiamo alla fecondazione in vitro) - ci accorgiamo come non sempre gli individui con fitness minore subiscano una selezione negativa (e per fortuna nostra aggiungerei). Questo perché ad oggi esistono numerose soluzioni artificiali che permettono di mascherare o attutire questi "difetti individuali" e paradossalmente ne permettono il passaggio alle generazioni successive.
E' come se la selezione naturale "facesse fatica" a fare presa sulla popolazione umana.

-

Dunque, la specie umana è realmente schermata dai meccanismi della selezione naturale? O alla lunga essa segue comunque il suo corso e la popolazione umana non fa eccezione?
O ancora, forse che la selezione naturale operi sull'uomo in ogni caso con la stessa intensità di qualunque altra popolazione naturale e sempre secondo il principio di massima fitness, ma d'altra parte ormai i tipi di pressione selettiva che agiscono sull'uomo sono talmente distanti da quelli che operano in natura che semplicemente non ce ne accorgiamo?
Dopo tutto, riportando una banalissima citazione da Wiki, la selezione naturale è definita come:
Citazione:
il meccanismo con cui avviene l'evoluzione delle specie e secondo cui, nell'ambito della diversità genetica delle popolazioni, si ha un progressivo (e cumulativo) aumento della frequenza degli individui con caratteristiche ottimali (fitness) per l'ambiente di vita.


A voi la palla, e altre ipotesi/considerazioni sono ben accette


domi84
Moderatore

Smile3D

Città: Glasgow


1724 Messaggi

Inserito il - 11 dicembre 2012 : 23:28:06  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di domi84 Invia a domi84 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bella Domanda!!!
Secondo me oggi la selezione naturale è praticamente assente. Mi spiego:
La selezione naturale si basa principalmente sul fatto che il più adatto fa più figli! Se questo fosse ancora vero nella specie umana il più adatto ad un determinato ambiente (paesino, città o metropoli) farebbe più figli...e questo non è affatto vero! Il numero di figli che una coppia ha dipende principalmente dalla società che vive. Appartengo ad una società occidentalizzata: faccio mediamente 1-3 figli, appartengo ad una società in via di sviluppo: 4-n .
Inoltre la selezione naturale è abituata ad eliminare (fisicamente) gli individui meno adatti, cosa che, per fortuna, nella nostra specie (o meglio, nella nostra società) non avviene.
Ecco perchè secondo me in questo campo la Biologia/Genetica deve lasciare il campo ad altri tipi di studio, come ad esempio la Sociologia...

Il mio blog: http://domi84.blogspot.com/
Le foto che ho scattato...
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Giuliano652
Moderatore

profilo

Prov.: Brescia


6941 Messaggi

Inserito il - 12 dicembre 2012 : 15:03:10  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuliano652 Invia a Giuliano652 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io credo che pe quanto riguarda la specie umana, la fitness non si debba misurare con la capacità di avere figli, quanto piuttosto con la capacità di portarli ad avere una vita loro, indipendente e (a seconda delle volontà individuali) feconda. Voglio dire: malattie varie e stati patologici di disfunzioni procreativi sono e saranno sempre importanti per la vita di ogni essere vivente, ma per l'uomo c'è il fattore intelligenza.

L'uomo si è sparso nel mondo per via della sua capacità di ragionamento, che l'ha portato ad adattarsi ai più svariati ambienti, ma questa è probabilmente una delle leve su cui la selezione può agire. Riferendomi ai nostri tempi, penso alle madri che non vaccinano i figli, penso alle coppie che seguono una dieta scriteriata e fanno morire i figli appena nati nutrendoli di succo di mela, penso a tutte quelle persone che, per difetti psichici (intelligenza limitata, patologie invalidanti, varie ed eventuali) non sono in grado di gestire la crescita di un figlio, più che metterlo al mondo, loro possono essere i bersagli della selezione nella nostra società.

Società che, ovviamente, farà di tutto per contrastare questa selezione, come è giusto che sia (nessuno dotato di senno lascerebbe la custodia di un bambino ad una coppia incapace di nutrirlo), ma che in certi casi avrà il sopravvento. A nostro sfavore (nella rincorsa al miglioramento del pool genico) gioca il numero degli esseri umani: c'è talmente tanta gente che episodi di incapacità di questo tipo sono praticamente quotidiani e difficilmente saranno sentiti dalla nostra specie. A nostro favore gioca il numero degli esseri umani, siamo talmente tanti che qualcuno disposto a prendersi cura di qualcun altro, mediamente, si trova.

Ovviamente tutto questo è complicato dalle leggi, le regole sociali e dalla nostra volontà e capacità di astrazione, cose inesistenti o quasi nel regno animale.

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kORdA
Utente Attivo

newkORdA

Prov.: Milano
Città: Monza


1303 Messaggi

Inserito il - 12 dicembre 2012 : 18:17:23  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kORdA  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di kORdA Invia a kORdA un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io al contrario sono convinto che la pressione selettiva permei anche l'uomo moderno, sicuramente su aspetti un po' più lontanti e meno legati direttamente alla sopravvivenza. Tieni conto inoltre che la selezione naturale opera su scale temporali ben più estese di qualche migliaio d'anni di civilizzazione. Se stessimo a contare il numero di generazioni prodotte dagli antichi egizi ad oggi un qualsiasi microorganismo ci sputerebbe in faccia :-D

http://www.linkedin.com/in/dariocorrada
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Donde
Utente Junior

biohazard



272 Messaggi

Inserito il - 12 dicembre 2012 : 23:26:54  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donde  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Donde Invia a Donde un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
discussione molto interessante!

non so se avete mai letto "il gene egoista" di R. Dawkins. in questo libro viene coniato il termine "meme" per definire un'entità dal comportamento simile al gene, ma che non si trova nel DNA, bensì nella mente umana. i memi sono cioè idee, il cui ambiente è la mente, e la cui riproduzione avviene attraverso i mezzi con la quale un'idea è diffusa alle altre persone (conversazioni, TV, giornali, internet...) le idee "più adatte" si diffondono meglio, cioè "si riproducono" meglio. inoltre le idee evolvono, perché nella mente di qualcuno possono variare ed assumere tratti che le facciano diffondere meglio (o peggio). ad esempio, memi di grande successo sono le religioni, che sono idee che sono ben adattate a vivere nella mente di gran parte delle persone, in quanto le persone hanno paura della morte e voglio spiegazioni sull'origine e sulla fine di tutte le cose.

oggi l'evoluzione delle idee, nell'uomo, potrebbe forse essere superiore (nel senso di più importante) a quella biologica?

in ogni caso, io non penso che l'evoluzione biologica sia scomparsa nella specie umana. l'evoluzione non deve basarsi per forza su un concetto di fitness "fisica", cioè il più sano o il più bello non è detto che sia il più adatto a riprodursi. nella società moderna ci sono persone che si riproducono e persone che non si riproducono per diversi motivi, la maggior parte dei quali non sono legati alla salute o a qualità fisiche, ma ad altre caratteristiche che comunque possono essere lo stesso sotto il controllo dei geni.
quindi inevitabilmente certe persone saranno più adatte, o forse più disposte, a riprodursi, per motivi che secondo me potrebbero essere legati in parte al corredo genetico oltre che a fattori estrinseci quali la cultura, l'economia, l'educazione, ecc...

inoltre non bisogna dimenticarsi dei meccanismi evolutivi casuali, che non dipendono dalla selezione naturale, quali l'effetto del fondatore o la deriva genetica. meccanismi come questi possono portare a favorire, in modo del tutto casuale, la diffusione di certi geni invece che altri.

quindi penso che l'evoluzione umana nonostante tutto andrà avanti, anche se ovviamente serviranno tempi lunghissimi (relativamente alla durata della vita umana) per notarne gli effetti.

"DNA just is. And we dance to its music."
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kORdA
Utente Attivo

newkORdA

Prov.: Milano
Città: Monza


1303 Messaggi

Inserito il - 13 dicembre 2012 : 09:04:02  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kORdA  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di kORdA Invia a kORdA un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io non ce l'ho fatta proprio a leggere per intero "il gene egoista", ma non voglio intavolare un discorso sul perchè non sono completamente d'accordo con quello che propone Dawkins. Ho però letto con gusto "La regina rossa" di Ridley Matt e, tirandone le conclusioni, i meccanismi evolutivi sono tutto fuorchè casuali (o meglio, il contributo della casualità rappresenta solo l'innesco di tali meccanismi).

http://www.linkedin.com/in/dariocorrada
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0barra1
Utente Senior

Monkey's facepalm

Città: Paris, VIIème arrondissement


3847 Messaggi

Inserito il - 13 dicembre 2012 : 15:08:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di 0barra1 Invia a 0barra1 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sembra interessante per lo meno, ma non ho ancora potuto leggerlo con attenzione:

Ongoing Human Evolution Could Explain Recent Rise in Certain Disorders

So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today.
A Universe From Nothing, Lawrence Krauss

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Geeko
Utente

Ctenophor1.0

Città: Milano


1043 Messaggi

Inserito il - 13 dicembre 2012 : 15:50:41  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Geeko Invia a Geeko un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Beh che l'evoluzione investa e continuerà ad investire anche l'uomo è cosa praticamente certa. Dopotutto l'evoluzione genericamente parlando non è altro che un cambiamento progressivo delle frequenze di determinati caratteri nella popolazione, e questo avviene tutt'ora.
E' il ruolo che ha la Selezione naturale ad essere in dubbio.

Io comunque propendo per la terza opzione che ho messo alla fine del mio post. Nel nostro caso quello che cambiano sono proprio i tipi di "pressioni selettive" a cui siamo sottoposti, che non sono più la capacità di estrarre risorse alimentari dall'ambiente o lo sviluppare meccanismi di difesa nei confronti degli altri individui o di altre specie...ma sono diventate pressioni selettive di natura sociale e psicologica in gran parte (e tra le sociali mettiamo anche la disponibilità economica XD). Insomma per noi l'avere successo dal punto di vista riproduttivo ha assunto tutta un'altra prospettiva rispetto alle altre specie.

Riguardo all'articolo linkato da Obarra1...è proprio una delle prospettive a cui pensavo, la riduzione della pressione selettiva nei confronti degli individui malati, ma anche semplicemente portatori di lievi difetti genetici, potrebbe portare nel tempo ad un accumulo di questi difetti...un po' come se il nostro genoma schivasse lo spietato meccanismo di controllo della sua qualità che è appunto la selezione naturale. Di questo ovviamente servirebbero delle prove.

Poi questa frase la trovo molto tagliente ;)
Citazione:
Previous work in evolutionary medicine helped explain why disease is so prevalent and difficult to prevent -- because natural selection favors reproduction over health, biology evolves more slowly than culture, and pathogens evolve more quickly than humans.


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