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neurosia
Nuovo Arrivato
3 Messaggi |
Inserito il - 14 maggio 2013 : 18:38:32
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Ciao ragazzi,
vi scrivo per chiedervi un consiglio: mi sto per laureare in neuroscienze cognitive, sto già facendo ricerca in un lab (di neurobiologia) per la tesi, ma qui sorgono mille domande per il futuro. L'unica mia prospettiva in questo momento è la ricerca (in neurobiologia nel mio caso). Che implica che l'unica mia prospettiva in questo momento sia andare all'estero, se voglio avere un phd (o se decido di partire più avanti, post-doc) che valgano e con ricerca ad alti livelli.
Qui arriva il livello personale. Primo, non mi sento pronta a lasciare tutte le mie cose qui (moroso compreso) e andare in un paese estero, da sola. Secondo, venendo io da psicologia e poi neuroscienze cognitive (ahimè ahimè ahimè) non mi sento assolutamente pronta ad affrontare un dottorato in neurobiologia. Troppe le cose che non so, poco quello che mi sembra che potrei dare.
Essendo nella confusione più completa, sto iniziando a considerare un'alternativa, che sarebbe reiscrivermi all'università e fare qualcosa che mi dia (anche) alternative alla ricerca. Ho pensato a biologia, medicina, CTF. Vorrei fare qualcosa legato alla scienza, al corpo umano, alla sua fisiologia e soprattutto patologia. So di aver completamente preso una cantonata con psicologia, vengo da un liceo scientifico e l'amore per la scienza è ancora lì intatto.
Premesso che ho 24 anni, che cosa mi consigliate? E' tardi per reiscriversi all'università e ricominciare? Esperienze da matricole "tardive" a medicina o CTF? O in alternativa, è vero che la vita di un ricercatore implica l'essere disposti a viaggiare? In generale, per tutta la vita (posto che si voglia un livello di ricerca sopra certi standard, ovviamente. Ma l'idea di voler stare per forza in Italia e di conseguenza adattarmi a livelli di ricerca mediocri, in lab con livelli di tecnologia mediocri, non mi sorride).
Apprezzerò qualsiasi risposta
Ciao!!
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chick80
Moderatore
Città: Edinburgh
11491 Messaggi |
Inserito il - 14 maggio 2013 : 19:41:12
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Citazione: Primo, non mi sento pronta a lasciare tutte le mie cose qui (moroso compreso) e andare in un paese estero, da sola.
Non voglio sembrare cinico, ma non ci sono mille opzioni...
1) viene con te all'estero 2) resti in Italia 3) lo lasci in Italia e tu te ne vai all'estero (ma questa mi sembra che tu la stia escludendo).
Dubito però che ti possiamo consigliare a riguardo
Citazione: Secondo, venendo io da psicologia e poi neuroscienze cognitive (ahimè ahimè ahimè) non mi sento assolutamente pronta ad affrontare un dottorato in neurobiologia. Troppe le cose che non so, poco quello che mi sembra che potrei dare.
Non sminuirti così, ci sono ricercatori di alto calibro con quel tipo di background. E non credere che uno uscito da biologia, medicina, CTF etc. sappia magicamente muoversi in laboratorio. Sono cose che si imparano.
Citazione: Premesso che ho 24 anni, che cosa mi consigliate? E' tardi per reiscriversi all'università e ricominciare? Esperienze da matricole "tardive" a medicina o CTF?
Tardi? No. Utile? Se vuoi davvero fare ricerca fai ricerca, fregatene di un altro titolo che non servirà a un gran che, piuttosto studia le cose per conto tuo mentre lavori. Se vuoi farcela ce la fai, ma dipende da te, non dal titolo che hai.
Citazione: O in alternativa, è vero che la vita di un ricercatore implica l'essere disposti a viaggiare? In generale, per tutta la vita
A un certo punto diciamo che cerchi di fermarti, ma comunque è un mestiere che ti porta a viaggiare molto (e io non la trovo una brutta cosa, anche se non è certo lo stile di vita "tradizionale" dell'italiano medio).
Poi, conta che di lab buoni ce ne sono anche in Italia, il grosso problema non è la qualità dei lab, ma la visione inesistente della ricerca da parte dei politici... |
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0barra1
Utente Senior
Città: Paris, VIIème arrondissement
3847 Messaggi |
Inserito il - 14 maggio 2013 : 21:02:06
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Quoto tutto cio' che ha scritto chick.
BTW avrei evitato emigrare qualora la mia morosa non mi avesse seguito. Siamo partiti assieme. E dopo qualche mese mi ha mollato.
Per carità, è un campione statistico molto limitato il mio pero' con il senno di poi mi spernacchierei a vita natural durante per le fisime che mi feci all'epoca. Fuck off love, let's do science!
Inoltre ti suggerirei di non guardare al tuo background come un handicap per un PhD in neurobiologia, ma come un punto di forza: nei laboratori sono sempre ben accette persone di formazione diversa, che giustamente possono offrire un apporto costruttivo grazie alla loro diversa visione delle cose. Ed inoltre si incomincia davvero ad impare una volta entrati in un lab.
Circa il viaggiare costantemente, trattasi di verità: ma per lo più si parla di brevi trasferte. Che tu diventi una nomade senza radici oppure abbia il tuo nido in una città dipende da... Te! Ho incontrato group leaders che hanno cambiato 4 residenze, ed altrettanti stati, negli ultimi dieci anni ed altri che da vent'anni vivono con la loro famiglia a Parigi.
Buona fortuna |
So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today. A Universe From Nothing, Lawrence Krauss
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Dearg-Due
Utente
Prov.: Firenze
1104 Messaggi |
Inserito il - 16 maggio 2013 : 12:14:22
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Post inutile questo mio, ma concordo con quanto detto dai due colleghi più sopra. Il lavoro di ricercatore è quasi per definizione "in movimento", solo pochissimi riescono a farne un lavoro tipo impiegato alla Regione con orario d'ufficio e a 2 km da casa (e comunque ogni tanto viaggiano e stanno all'estero anche per mesi interi). Lo stile di vita del Ragioniere non si confà alla necessità/richieste dell'attività di ricercatore. I tuoi dubbi/timori/paure sono gli stessi di tutti coloro che hanno percorso la stessa strada. Se consideri che la stuazione della ricerca in Italia è a livelli tragicomici (e non diciamo altro), non resta che cercare all'estero. Poi dipende anche da quanta necessità hai tu di riscuotere uno stipendio (ovvero se i soldi te li danno mamma e papà). Frequentare un altro CdL fra quelli che hai elencato ti porterebbe naturalmente a svolgere un'altra tipologia di professione. A 24 anni si può fare tutto ancora, un mio amico si è iscritto a medicina a 26 (ovviamente con chi gli cacciava i soldini alle spalle), ma sei te in primis che devi pensare a cosa vuoi fare, perchè qualunque scelta tu faccia prenderai una strada che poi ti accompagnerà per tutta la vita e non sempre si può tornare indietro, e non c'è cosa peggiore che fare un lavoro che odi. Valuta tutte le opzioni che hai a disposizione, possibilità, potenzialità, e poi decidi, nessuno qui può dirti cosa fare e/o cosa sia meglio per te. Quello puoi saperlo solo te.
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neurosia
Nuovo Arrivato
3 Messaggi |
Inserito il - 22 maggio 2013 : 20:32:31
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Vi ringrazio veramente tantissimo per le risposte.
I miei dubbi vanno avanti in questi giorni, ovviamente. La ricerca mi piace, mi piace il lavoro, mi piace l'ambiente, mi piace la gente. Ma è l'esterno che non va. Credo di avere troppi motivi personali che mi dicono di non scegliere una vita senza fissa dimora, tanto più che con quello che ho in mano ora non potrei fare nessun altro lavoro se non quello. Cosa che mi preoccupa vista la situazione lavorativa giovanile di adesso... Vorrei ampliare i miei titoli e le mie possibilità, fondamentalmente. Soprattutto se non è tardi!
Deciderò spero per il meglio per me, perchè come dici tu dearg-due quello che scelgo determina quello che farò nella vita (.ansia. ) e in fondo non credo mollerò del tutto l'ambiente della ricerca. credo che il mio cervellino possa servire anche lì
Grazie ancora ragazzi!! |
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