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Subsonico
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Inserito il - 13 marzo 2014 : 14:33:24
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Ciao a tutti, intanto complimenti per il forum e per l'aiuto che date a chi come me ha bisogno di informazioni, aiuto, consigli.
Vi scrivo perché vorrei cortesemente il vostro parere circa la scelta universitaria che dovrei fare se mi volessi occupare di ricerca in campo di biochimica del sistema nervoso/psiconeuroendocrinoimmunologia. Secondo voi sarebbe più consono:
Chimica e successivamente specialistica in Biochimica; CTF; Medicina;
???
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Giuliano652
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Subsonico
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Inserito il - 13 marzo 2014 : 15:02:54
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tralasciando per un attimo il discorso pnei, se volessi occuparmi di ricerca per quanto concerne SNC, psicopatologia e psicofarmaci, ricercando una formazione dunque che spazi dalla neurofisiologia alla neurofarmacologia...pensavo a CTF seguito poi da un Master attinente, anche all'estero, ma leggo sul forum che spesso c'è chi consiglia chimica e successivamente biochimica piuttosto che CTF e mi chiedevo come mai |
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Giuliano652
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Giuliano652
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Subsonico
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Inserito il - 13 marzo 2014 : 15:38:08
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si ma mi pare di aver proprio letto che un chimico--->biochimico è più preparato di un ctf in biochimica...dunque non è così? il saper fare si impara in laboratorio piuttosto che sui libri, dico bene? perché sarei più propenso a iscrivermi a CTF e cominciare fin da subito a studiare materie strettamente biochimiche ma se a conti fatti la mia preparazione dovesse essere inferiore preferirei a questo punto iscrivermi a chimica.
Mi scoraggia solo il fatto di avere già 24 anni...se nella migliore delle ipotesi a 29-30 fossi già laureato sarebbe più difficile per me che non per uno studente più giovane trovare un dottorato di ricerca all'estero a quella età...no? |
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Giuliano652
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Subsonico
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Inserito il - 13 marzo 2014 : 17:38:08
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ma come non esiste la specialistica di chimica in biochimica? Pensavo di si... |
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Giuliano652
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Subsonico
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Inserito il - 15 marzo 2014 : 18:52:08
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Intanto grazie sempre per le dritte...ma mi confonde il fatto che mi linki Ingegneria Chimica...i laureati in quel settore non si occupano di impianti industriali? Conosco qualche laureato in Ing. Chimica, lavorano tutti per stabilimenti petrolchimici...nulla che abbia a che fare con le scienze della vita. Forse qualcuno avrà la possibilità di lavorare per industrie farmaceutiche, ma sempre con mansioni riguardanti più la manutenzione e controllo dell'industria. Piuttosto andando a spulciare i corsi della facoltà di Ingegneria ne ho trovato uno che non conoscevo (quanto rimpiango di non essermi guardato bene attorno in passato!)...Ing. Biomedica. So che ti sembrerò avere le idee un po' troppo confuse, in effetti è così, ho tirato in ballo in un topic solo pnei, neurofisiologia e neurofarmacologia...il punto è che a questa età la massima aspirazione alla quale tendo è riuscire a dare nel mio piccolo un modesto contributo alla ricerca in neuroscienze. Ed effettivamente oltre ad una qualche formazione in biochimica, un'altra strada potrebbe essere lo studio delle tecniche di neuroimaging...Ing. Biomedica potrebbe essere un buon primo passo in tal senso ? Come tu stesso hai detto per fare ricerca si lavora in team ed anche gli ingegneri sono compresi, sicuramente sarei molto più a contatto con l'oggetto del mio interesse con Ing.Biomedica che non Ing.Chimica, anche se pur sempre con una formazione tecnico/matematicofisico/ingegneristica piuttosto che neurofisiologica...anche se magari esistono specialistiche e/o master che potrebbero completare i miei studi in tale direzione. |
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Giuliano652
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lucaam86
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Inserito il - 16 marzo 2014 : 11:56:13
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L'ingegnere biomedico è una figura altamente specializzata appunto nella ingegnerizzazione di macchinari e strumentazioni per l'uso clinico, tra tutti l'imaging. Ad oggi una laurea in Ingegneria (di qualsiasi tipo) offre buone prospettive in generale. Il percorso ideale, secondo me, sarebbe: Triennale in Ingegneria Clinica + Specialistica in Ingegneria Biomedica. Volevo consigliarti anche la specialistica in BIOINFORMATICA che non è da sottovalutare in quanto ti permetterebbe sempre di fare ricerca ANCHE nell'ambito delle neuroscienze. Credo che oggi tra telemedicina e l'uso delle banche dati biologiche informatizzate le possibilità di lavoro di un BIOINFORMATICO (soprattutto all'estero) siano molto alte. Quindi ricapitolando: 1) Se volessi diventare Ingegnere Biomedico farei 3 anni di Ing. Clinica + 2 anni di Ing. Biomedica; 2) Se volessi diventare un Bioinformatico farei 3 anni di Biotecnologie + 2 anni diBioinformatica; |
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Subsonico
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Inserito il - 16 marzo 2014 : 19:45:38
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ok grazie a tutti dell'aiuto
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