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Ulmo
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Inserito il - 08 gennaio 2018 : 19:46:52
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Salve a tutti,
sono in ambascia per una decisione importante che devo prendere e sto cercando consigli.
Ho una laurea in biologia e 2/3 di un dottorato di ricerca italiano. Lo scorso Settembre, all'inizio del mio terzo e ultimo anno di dottorato, ho deciso di fare un'esperienza all'estero pensando che avrebbe fatto un gran bene al mio CV. Sarebbe dovuta durare 8 mesi. L'argomento che ho scelto mi ha portato negli USA e a Dicembre la prof con cui sto collaborando qua in America mi ha proposto di trasferire il mio Ph.D. forte anche della consapevolezza che, nonostante il tanto lavoro svolto in Italia, non ho pubblicazioni nè si prospettano lavori primo nome dal mio lab in Italia (ahinoi, credo sappiate tutti come vanno queste cose).
Tutti pronti a dirmi che è un bel colpo, che dovrei essere orgoglioso che la mia bravura sia stata riconosciuta anche all'estero e via dicendo. Ma io non so decidermi.
Pro: - in Italia dopo il dottorato hai una bella pergamena in più da appendere ad una parete ed una stretta di mano. Se sei fortunato ti propongono qualche progetto a 800 euro al mese. - un Ph.D. da un'università americana fa la sua figura nel CV. - la prof mi garantisce almeno 2 articoli primo nome ed una collaborazione (ed in effetti a due di questi stiamo già lavorando). - in America fare ricerca è decisamente più semplice, più libertà nella scelta degli argomenti, più facilità nel ricevere ciò che serve senza dover guardare il centesimo e aspettare tempi biblici.
Contro: - ho quasi 32 anni ed in Italia finirei il mio dottorato tra 9 mesi (senza pubblicazioni, ma finirebbe). Qua si parla di almeno altri due anni prima di vederne la fine. - per accedere al Ph.D. dovrei prendere il TOEFL ed il GRE. - mi verrebbero riconosciuti al massimo 12 CFU (nonostante in America si possa fare il dottorato con il bachelor ed io abbia una laurea magistrale), quindi dovrei seguire un numero non indifferente di corsi e fare ancora esami. - i dottorandi sono pagati più per insegnare che per fare ricerca, quindi mi toccherebbe anche tenere lezioni di qualsiasi corso attinente alla biologia (cosa che in realtà facevo anche in Italia, ma almeno erano di materie di cui avevo competenza e in italiano). - l'America è così lontana! E checchè ne dicano gli anti-europeisti, vivere, spostarsi e vedere riconosciuti i propri diritti e titoli è più facile nell'Unione Europea che fuori.
Aggiungo alcune postille per rispondere anticipatamente a probabili domande e chiarire meglio la situazione:
La prof americana è giovane e agli inizi, niente fondi per un post-doc. Amo la vita di laboratorio, ma non sono interessato a fare la carriera accademica, non mi sento portato ed è statisticamente impossibile che tutti i dottori di ricerca diventino professori universitari. In un mondo del lavoro sempre più competitivo (o forse semplicemente in cui ci sono offerte al ribasso) il dottorato dovrebbe, a mio parere, essere una carta in più da giocarsi. Il mio tutor italiano mi ha dato la sua benedizione, posso trasferirmi se lo voglio. Non ho legami sentimentali in Italia (a parte la famiglia d'origine). Come, credo, si evince dall'ultimo dei "contro", non spero di lavorare in Italia, ma ho sempre creduto che sarei rimasto in Europa.
Che altro dire? Grazie a quelli che vorranno darmi il loro parere o la loro esperienza diretta se qualcuno si è trovato nella mia stessa situazione.
Greetings from the USA
S.S.
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