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AmorePsiche
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9 Messaggi |
Inserito il - 25 giugno 2007 : 23:10:01
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Buonasera a tutti, vorrei approfittare della vostra esperienza nel campo della ricerca per chiedervi delle informazioni: da settembre frequenterò il corso di laurea a ciclo unico in medicina e chirurgia e mi piacerebbe studiare in una città che offra grandi stimoli nel campo delle neuroscienze. Siccome sarei interessato a specializzarmi in neurochirurgia, una volta laureato, vorrei prendermi per tempo e approfondire fin da adesso la mia preparazione: cerco in particolare dei centri di ricerca rinomati magari a livello mondiale nel settore delle neuroscienze, della neurologia o meglio ancora nella neochirurgia, che possano anche offrirmi la possibilità di partecipare a eventuali pubblicazioni fin dai primi anni di università...Ho sentito parlare molto bene di Pisa: potete confermare sul suo prestigio internazionale? Spero possiate aiutarmi cari amici di molecularlab...
PS Complimenti allo staff di questo portale: nonstante mi sia iscritto solo stasera a questa community, vi seguo da alcuni messi con passione e curiosità...continuate così!
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Roberto |
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biofaust
Nuovo Arrivato
Prov.: TS
Città: Trieste
7 Messaggi |
Inserito il - 25 giugno 2007 : 23:30:16
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Il prestigio di Pisa nel campo delle Neuroscienze è dovuto in particolare alla presenza di corsi e PhD all'interno della Scuola Normale, che effettivamente è un grande centro di eccellenza in cui si lavora bene. Però credo che non corrisponda a ciò che tu stai cercando: voglio solo dire che se da Medicina e Chirurgia stai provando ad avere a che fare con altre personalità accademiche ben conosciute a livello nazionale, allora dovresti forse cercare un'istituzione meno "elitaria" e chiusa della Normale. Da quello che so cmq a Pisa funziona bene anche l'Università nel campo delle neuroscienze, ma allora a questo punto ci sarebbero anche a Parma l'ottima università in cui lavora Rizzolatti, che ha scoperto una delle cose più in voga oggi nelle neuroscienze, i neuroni specchio. Oppure ci sarebbe la Sapienza a Roma, dove le Neuroscienze sono "rette" da Oliverio e Caminiti e dove le sinergie con strutture mediche si sprecano (ho anche un amico neurochirurgo con cui ti potrei mettere in contatto, tuttavia penso che a Roma non ci si debba vivere per più di 5-6 anni, e te lo dico io che ci ho vissuto per 23 anni). Infine, ma non ultima, ci sarebbe l'Università dove io frequento Neuroscienze (venendo da Biologia Cellulare e Molecolare fatta a Tor Vergata) e dove ti posso assicurare che personalità di prestigio (una su tutte John Nicholls) e la dimensione internazionale (grazie alla SISSA, all'ICGEB, all'AREA e poi a tutta una serie di persone che si prodigano a rendere la cosa tale) di certo non manca!
Spero di averti aiutato. |
Il peggior nemico dell'Umanità è il prete - Giuseppe Garibaldi |
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duchè
Utente Attivo
Prov.: ,
1487 Messaggi |
Inserito il - 25 giugno 2007 : 23:40:50
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Ciao, diciamo pure che Istituti e Centri specialistici ne conosco diversi! Io vengo seguita a Roma, alla Sapienza, e avuto modo di conoscere uno dei poli più grandi della neurologia in Italia, L'IRCCS NEUROMED di Pozzilli. Inoltre conosco Siena, e l'Università di Ancona, oltre al Carlo Besta di Milano. Ti chiederai xchè? Presto detto se vuoi.... io non ho segreti! Sono affetta da TSC1. Ciao, duchè.
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AmorePsiche
Nuovo Arrivato
9 Messaggi |
Inserito il - 26 giugno 2007 : 00:28:36
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Grazie ad entrambi, ragazzi...caro biofaust, hai ragione su Pisa: il suo prestigio sembra legato a doppio filo con la Normale...però l'ambiente, da quel che ne ho ricavato da altri forum, potrebbe essere davvero stimolante anche per uno studente di medicina (per la presenza del Sant'Anna). La mia grande passione sono le neuroscienze, ma, come ti accennavo, sono anche interessato alla neurochirurgia: per riuscire a superare l'esame di ammissione alla scuola di specializzazione, magari all'estero, può essermi utile pubblicare qualcosa in questo campo. Per questo vorrei partecipare a ricerche più o meno importanti con famosi studiosi: ovviamente mi toccherà fare la parte più "ingrata" e più "umile" della ricerca, sarò "sfruttato" come tutti gli studenti un pò più volenterosi...questo è il prezzo da pagare per avere il proprio nome in una pubblicazione che, come puoi certamente capire, può fare la differenza per l'ammissione alla specializzazione. Perciò, caro biofaust, ti ringrazio per le utili informazioni, e ti chiedo un consiglio (scusami se ne approfitto un pò della tua disponibilità, ma la tua esperienza nel campo può davvero essermi utile): secondo te, a quanto ne sai, dove posso coltivare il mio amore per le neuroscienze mantenendo però un occhio di riguardo anche alla neurochirurgia (o, a limite, alla neurologia)? Una curiosità: ma studi alla SISSA? O all'università di Trieste?
Cara duchè, ringrazio molto anche te......ti sembrerà stupido, cara, ma mi sento in difficoltà a toccare certi argomenti: interventi come il tuo di oggi servono a farci, a farmi capire, che spesso non mi rendo conto di quanto sono fortunato ad avere la possibilità di coltivare la mia passione e le mie aspirazioni professionali e culturali quando ci sono persone che non hanno il mio stesso privilegio. Non mi riferisco al tuo caso particolare, cara, non mi va e non mi permetterei mai di parlarne pubblicamente (se però ti va, mi piacerebbe molto sentirti in privato, per e-mail magari)...scusami se ti sarò sembrato freddo e superficiale nei miei interventi, magari la mia voglia di affermarmi ti avrà disgustato...me ne rendo conto, e me ne scuso...ehi, cara, non scapparmi via però!!!...voglio sentirti...ti aspetto... |
Roberto |
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AleXo
Moderatore
Prov.: Estero
Città: San Francisco, California
1550 Messaggi |
Inserito il - 26 giugno 2007 : 01:10:14
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Milano, San Raffaele... in ogni caso pubblicazioni dai primi anni mi sembrano un po' utopistiche ovunque, onestamente.
In bocca al lupo per il test anyway, . |
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AmorePsiche
Nuovo Arrivato
9 Messaggi |
Inserito il - 26 giugno 2007 : 01:17:37
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Si certo, è utopia, ma se già riesco a frequentare laboratori di ricerche fin dal primo anno avrò, mi auguro, la strada spianata nei successivi...si, sono ambizioso, ma devo osare per riuscire ad affermarmi nella neurochirurgia...Il San Raffaele? Mi piacerbbe, ma non posso permettermi certe tasse...grazie cmq...il test? Già, grazie per gli auguri... |
Roberto |
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Luci
Utente Junior
Prov.: Lecce - Genova
172 Messaggi |
Inserito il - 26 giugno 2007 : 02:12:52
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In bocca al lupo anche da parte mia Anche a me piace tanto questo settore,in cui credo/spero riusciro' a realizzarmi,quindi posso ben capirti Ti faccio i miei complimenti per l'entusiasmo e gli ottimi propositi e prospettive..... anche se credo che avrai modo, ahime',una volta entrato nel mondo universitario,di constatare che tutto non e' angioletti che volano e coniglietti che saltellano nei prati come sembra da fuori Poi..be',mi auguro che magari avrai fortuna e che per te sara' diverso dalla maggior parte dei comuni mortali In genere per poter fare una pubblicazione,che io sappia,devono passare moooolti anni e moooooolti sudori freddi/caldi ... Tienici aggiornati
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Lu |
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biofaust
Nuovo Arrivato
Prov.: TS
Città: Trieste
7 Messaggi |
Inserito il - 26 giugno 2007 : 12:05:53
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[quotePerciò, caro biofaust, ti ringrazio per le utili informazioni, e ti chiedo un consiglio (scusami se ne approfitto un pò della tua disponibilità, ma la tua esperienza nel campo può davvero essermi utile): secondo te, a quanto ne sai, dove posso coltivare il mio amore per le neuroscienze mantenendo però un occhio di riguardo anche alla neurochirurgia (o, a limite, alla neurologia)? Una curiosità: ma studi alla SISSA? O all'università di Trieste? [/quote]
Qui a Trieste (dove io studio come studente dell'università, ma all'interno di un corso interistituzionale insieme alla SISSA e all'ospedale di Cattinara), gli sbocchi verso un profilo medico delle Neuroscienze è contemplato tramite molteplici approcci, io te ne dico 2:
1) il professore Battaglini (ppb.units.it) è anche a capo di un Master di I livello con il quale si occupa di tecniche della riabilitazione motoria, studiando in particolare i modi in cui questo può essere fatto utilizzando le tecniche di neuroimmagine e la stimolazione magnetica transcranica, strumento molto interessante di indagine e terapia a cui sono stato sottoposto per un esperimento del suo Dottorando. Questo viene fatto in collaborazione con diverse altre università (e il Battaglini è toscano, della zona che piace a te quindi) e con il reparto di Radiologia del Cattinara.
2) abbiamo un corso alla specialistica di Neuroscienze che si chiama Neuropatologia molecolare, tenuto dalla professoressa Rita Moretti, responsabile del reparto di Neurologia al Cattinara di Trieste e amio giudizio una persona con delle notevoli capacità riconosciute anche a livello internazionale. Al termine delle lezioni alcuni di noi, più interessati all'ambiente medico, si sono informati su eventuali tirocini e lei si è mostrata disponibilissima a farli lavorare in equipe interne all'ospedale o a metterli in contatto con gente di altri gruppi di ricerca medici.
Come vedi quindi qui le cose sono messe bene per chi voglia fare una carriera non strettamente di ricerca pura biologica o fisiologica. Ovviamente il corso di cui ti parlo accetta biologi, psicologi e biotecnologi, sta a te quindi vagliare le diverse possibilità.
Io personalmente non ho avuto dubbi nello scegliere Biologia rispetto a Medicina, nonostante pressioni familiari etc. Capisco ovviamente che per altre persone il discorso possa essere notevolmente diverso, però pensaci. |
Il peggior nemico dell'Umanità è il prete - Giuseppe Garibaldi |
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n/a
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488 Messaggi |
Inserito il - 26 giugno 2007 : 14:07:40
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Cortese Biofaust, sono un biologo laureato a trieste che sta svolgendo l'attività di nutrizionista. Sto frequentando un master in scienze dello sport e del fitness al fine di coniugare la dieta (con prinicipi di biologia molecolare e bichimica, non certo diete ipocaloriche grammate), all'attività fisica (da utilizzare come agente di modificazione endocrino/metabolica). Sono anche un assertore del ruolo essenziale dell'attività fisica in soggetti con disabilità. Parlo di attività fisica non di fisioterapia. Cito alcuni esempi: Kyle Maynard nonostante sia completamente privo di arti è un wresler che gareggia con normodotati (vd. link: http://www.usatoday.com/life/2004-11-17-cover-wrestler_x.htm). Un recordman delle olimpiadi statunitensi (non mi riferisco a "special olimpics") fu Ray Ewry vincitore di 8 medaglie olimpiche nella specialità "salto da fermo": poliomielitico, link: http://www.olympic.org/uk/athletes/profiles/bio_uk.asp?PAR_I_ID=58689 ) L'elenco è lunghissimo e privo di italiani. Le domande che ti pongo sono: a)il master di primo livello in tecniche di neuroimmagine e stimolazione magnetica transcranica è aperto anche ai biologi? Rispetto agli USA noi siamo indietro di un secolo al nord e di due secoli al sud. Abbiamo cittadini con disabilità che potrebbero avere una vita felice e produttiva che campano come bestie mantenendo un esercito di badanti inutili (che però votano i politici che gli hanno regalato quell'inutile lavoro) e commissioni mediche. Moltissimi cittadini del Friuli vanno a farsi curare in Austria e in Germania. Mancano terapisti occupazionali capaci di studiare protesi e ausili per ciascun specifico cittadino in modo che egli possa svolgere attività fisica (e quindi mantenere l'autonomia e l'indipendenza) evitando dismorfismi. Abbiamo impostato un sistema basato sull'assistenzialismo (al collasso- maledetti comunisti di mXXXX) finalizzato a mantenere operatori assolutamente inutili che generano danni enormi (sarebbe meglio pagarli il doppio perchè non lavorassero). Con un atteggiamento vigliacco e pietistico che incrementa la spesa sanitaria, es. "lavori con i disabili"? OOOOOOOOO che bravoooooo", nella maggior parte dei casi trattasi di persone che nascondono la propria assolutà incapacità dietro alle menomazioni altrui. Facile far fare attività fisica ai sani, insegnate a nuotare a persone paraplegiche o con paralisi cerebrali infantili: non abbiamo insegnanti in tal senso. Non abbiamo posturologi, terapisti complementari, ecc. Persne che sappiano la biomeccanica, la fisica... Abbiamo un sacco di gente normodotata che campa sui cittadini con disabilità venendo pagata per peggiorarne la situazione. Facciamo veramente schifo. Scusate: ma so quel che dico.
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duchè
Utente Attivo
Prov.: ,
1487 Messaggi |
Inserito il - 26 giugno 2007 : 15:16:21
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Ciao, AmorePsiche io non sfuggo di certo, sono aperta al prossimo. Neppure mi sono offesa tante ne ho viste ed odite!
Citazione:
sarò sembrato freddo e superficiale nei miei interventi, magari la mia voglia di affermarmi ti avrà disgustato...me ne rendo conto, e me ne scuso...ehi, cara, non scapparmi via però!!!...voglio sentirti...ti aspetto... Citazione:
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MariBi
Utente Junior
170 Messaggi |
Inserito il - 26 giugno 2007 : 21:48:57
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Citazione: Messaggio inserito da AmorePsiche
Si certo, è utopia, ma se già riesco a frequentare laboratori di ricerche fin dal primo anno avrò, mi auguro, la strada spianata nei successivi...si, sono ambizioso, ma devo osare per riuscire ad affermarmi nella neurochirurgia...Il San Raffaele? Mi piacerbbe, ma non posso permettermi certe tasse...grazie cmq...il test? Già, grazie per gli auguri...
Complimenti per l'entusiasmo, l'ambizione e la determinazione! A mio modesto parere cmq sembra abbastanza utopistico "frequentare laboratori di ricerca fin dal primo anno", quando ancora si stanno seguendo i corsi di base... Va bene l'ambizione, ma chi va piano va sano e va lontano!! Ti auguro di ottenere tante belle gratificazioni nella vita, ma, non per disilluderti, ti accorgerai, presto o tardi, quanto costa una pubblicazione, anche, e non solo, in termini di tempo....
..e in bocca al lupo per i quiz di selezione per la Laurea in Medicina... perchè è ancora a numero chiuso, vero?! |
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AmorePsiche
Nuovo Arrivato
9 Messaggi |
Inserito il - 27 giugno 2007 : 01:09:58
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Grazie ragazzi...sono tutti commenti interessanti...Per non dare adito a dubbi, vi spiego il mio problema: la strada per diventare neurochirurgo (la mia unica aspirazione, su questo non transigo: grazie comunque per il tuo consiglio grandissimo biofaust) è impervia, come ho già accenato più volte in questo forum. Vorrei sfruttare questi sei anni di medicina per prepararmi al meglio per la scuola di specializzazione (e, prima ancora, per l'esame di ammissione!), studiando a fondo le neuroscienze (un pò in tutti gli ambiti, ma in particolare la neurologia)...Un normale corso di medicina prevede ben poco in questo campo (qualcosina c'è, ma non si approfondisce molto-e non potrebbe essere altrimenti): mi piacerebbe perciò integrare alla mia preparazione un "qualcosa in più", come ad esempio le attività di laboratorio. Ora, è giusto quello che dite in alcuni vostri interventi, cari amici di molecularlab (scusate se generalizzo), che è difficile partecipare a ricerche e pubblicazioni fin dai primi anni: avete ragione! Io, in realtà, conto di "bazzicare" nei vari laboratori nei primi anni, farmi un pò di esperienza, e magari lavorare, verso gli ultimi anni di università, in qualche ricerca (in ruoli secondari), un pò per "farmi le ossa", un pò per avere scritto il mio nome su una pubblicazione (cosa molto importante che ti aiuta nell'ammissione alla specializzazione). Certo, questi sono discorsi vaghi (e non potrebbero essere altrimenti) di qualcuno che ancora non conosce la realtà universitaria: tutto dipenderà da come saprò sfruttare le opportunità che la vita saprà offrirmi. Ora come ora, mettetevi nei miei panni (se siete arrivati a leggere fin qui!): l'unica cosa che posso fare in questo momento è cercare le migliori opportunità...ed è quello che sto facendo col rischio di passare per arrogante, altezzoso, insensibile, esaltato o quant'altro...Sto cercando l'eccellenza in Italia, nelle neuroscienze, con particolare riferimento alla neurochirurgia, ma anche l'ambiente ideale dova coltivare le mie capacità. E i vostri consigli mi sono molto utili in questo senso...
PS: grazie biofaust per il quadro che mi hai fatto di Triste...valuterò! Che tipo è il prof John Nicholls? Così, a impressione personale...
Ciao a tutti
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Roberto |
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n/a
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488 Messaggi |
Inserito il - 28 giugno 2007 : 08:22:19
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Comunque le pubblicazioni non sono un problema, se una persona vuol fare ricerca. Ma ci vogliono almeno 1,5 anni di laboratorio (o attività di ricerca - che non è solo il laboratorio) per acquisire le competenze che servono a pubblicare (competenze di epidemiologia, statistica e matematica, saper reperire le informazioni tramite un medline ed utilizzarle per risolvere problemi concreti, saper organizzare uno studio, saper l'inglese, saper inviare un articolo - senza che te lo respingano-). Se vai su pubmed (su google digita "entrez pubmed", clicca; compare la prima voce "entrez pubmed", clicca; compare la videata della "National Library of Medicine" che raccoglie le pubblicazioni scientifiche a livello mondiale; clicca "limits"; compare videata alla voce "search by author" prova a inserire i seguenti nomi: Di Pancrazio F.; Tell G.; Morassutti C.; Dapas B.; Burgnich P.; De Mori E.) sono tutti ex miei compagni di corso, la maggior parte ha acquisito un dottorato, alcuni sono diventati professori universitari (Tell Giancluca, che non ha acquisto dottorati perchè impegnato a pubblicare come un animale - attualmente professore universitario). Tutti si sono fatti almeno un anno e mezzo gratuito in laboratorio e sono stati sottoposti a selezione. Alcuni, dopo aver acquisito il dottorato e pubblicato, hanno lasciato l'università ed insegano alle superiori. Molti sono rimasti nel settore. La ricerca non è solo il laboratorio, i ricercatori di fisiologia a Udine (gruppo "Di Prampero" studiano - o hanno studiato- l'effetto di programmi di attività fisica su soggetti con paralisi cerebrali infantili o si occupano di attività fisica nello spazio - per ridurre la perdita di massa ossea conseguente alla mancanza di gravità-). Se ti interessa il settore la cosa migliore è un dottorato: per 3 anni sei pagato (poco) e lavori nella ricerca, che ripeto, non è sinonimo di laboratorio. Anzi. Poi scegli tu, se ti piace il laboratorio vai su un dottorato "laboratoristico". Comunque la neurochirurgia non c'entra nulla con le neuroscienze. Il neurochirurgo è primariamente un chirurgo, la sua formazione è molto pratica. Allo stesso modo l'oncologo o il nerulogo non operano. Il neurochirurgo è una branca della specializzazione in chirurgia (la più lunga delle specializzazioni della facoltà di medicina). I chirurghi studiano primariamente le tecniche chirurgiche che portino i maggiori risultati al paziente ma non si occupano dei meccanismi che cagionano i danni neurologici.
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Luci
Utente Junior
Prov.: Lecce - Genova
172 Messaggi |
Inserito il - 28 giugno 2007 : 18:25:50
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AmorePsiche, il discorso a cui mi riferivo io non e' relativo alla voglia di fare che uno ha o all'entusiasmo o al saper cogliere al volo le occasioni etc etc.. Io parlavo direttamente delle OPPORTUNITA'(a cui fai riferimento tu) che NON ci sono finche' uno studia.. Non lo so come stanno per bene le cose altrove in Italia,al di la' della mia universita' dico (Lecce)...ma se e' prassi quello che c'e' qua..be',stiamo freschi! Io avro' anche fatto tanti laboratori durante i corsi, avro' di certo imparato a muovermi in un lab,ad usare le strumentazioni..ma solo a livello DIDATTICO. E credimi,nn mi ritengo una schiappa ne' tantomeno lo sono altre persone che conosco e che magari saranno anche piu' brave e intraprendenti etc etc di me,ma finora NON ho sentito NESSUNO che ha "bazzicato" in laboratorio (come dici te),al di la'delle semplici esperienze di laboratorio previste per i corsi e fino alla tesi di laurea.
Spero che qualcuno mi smentisca per altre universita' italiane... o forse no (perche' a sto punto significherebbe che qui ho perso ancora piu' tempo che altrove ) |
Lu |
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duchè
Utente Attivo
Prov.: ,
1487 Messaggi |
Inserito il - 28 giugno 2007 : 19:56:59
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Ciao Luci, come hai potuto capire non sono una studiosa, ma si dia il caso ke nell'ambiente ci sono dentro! Come detto in altri Topic, occorre molta fortuna, il cosiddetto fiore al **** od essere ben infarinato al di dentro della POLITICA, ..kè diversamente, strada sarà dura farsela! Ho nominato "politica" in quanto tutto il sistema sanitario è comandato da essa. Noi siamo un numero, all'estero sono molto più diffidenti nel rilasciare un servizio.....e il consiglio ke ti dò... nn far di tutta un'erba un fascio.
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Luci
Utente Junior
Prov.: Lecce - Genova
172 Messaggi |
Inserito il - 28 giugno 2007 : 20:27:01
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duche',grazie millissime dell'intervento,ma al di la' delle cose che hai detto (che ritengo giuste,per carita'...anche se per fortuna nn e' sempre cosi') mi sa che nn mi son spiegata io sorry Rispondevo ad AmorePsiche a proposito delle sue speranze di farsi le ossa in laboratorio PRIMA DELLA LAUREA ed ho portato la mia esperienza: qui a Lecce,dove studio io (e credo che sia cosi' dappertutto),nn conosco nessuno che abbia iniziato a far pratica in lab se nn dopo la laurea (vabe' a lecce manco quello,tranne pochi fortunati)...ma in ogni caso solo DOPO la laurea tutto qui |
Lu |
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duchè
Utente Attivo
Prov.: ,
1487 Messaggi |
Inserito il - 28 giugno 2007 : 20:48:58
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Sorry, Luci e AmorePsiche... il mio intervento era generalizzato al Sistema, nn sempre facile uscire di scuola e trovare lavoro! In bocca al Lupo per tutto! Lo dico con tutta sincerità!!! Duchè |
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n/a
deleted
488 Messaggi |
Inserito il - 30 giugno 2007 : 14:24:38
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Qui a Trieste (dove io studio come studente dell'università, ma all'interno di un corso interistituzionale insieme alla SISSA e all'ospedale di Cattinara), gli sbocchi verso un profilo medico delle Neuroscienze è contemplato tramite molteplici approcci, io te ne dico 2:
1) il professore Battaglini (ppb.units.it) è anche a capo di un Master di I livello con il quale si occupa di tecniche della riabilitazione motoria, studiando in particolare i modi in cui questo può essere fatto utilizzando le tecniche di neuroimmagine e la stimolazione magnetica transcranica, strumento molto interessante di indagine e terapia a cui sono stato sottoposto per un esperimento del suo Dottorando. Questo viene fatto in collaborazione con diverse altre università (e il Battaglini è toscano, della zona che piace a te quindi) e con il reparto di Radiologia del Cattinara.
2) abbiamo un corso alla specialistica di Neuroscienze che si chiama Neuropatologia molecolare, tenuto dalla professoressa Rita Moretti, responsabile del reparto di Neurologia al Cattinara di Trieste e amio giudizio una persona con delle notevoli capacità riconosciute anche a livello internazionale. Al termine delle lezioni alcuni di noi, più interessati all'ambiente medico, si sono informati su eventuali tirocini e lei si è mostrata disponibilissima a farli lavorare in equipe interne all'ospedale o a metterli in contatto con gente di altri gruppi di ricerca medici.
Come vedi quindi qui le cose sono messe bene per chi voglia fare una carriera non strettamente di ricerca pura biologica o fisiologica. Ovviamente il corso di cui ti parlo accetta biologi, psicologi e biotecnologi, sta a te quindi vagliare le diverse possibilità.
Io personalmente non ho avuto dubbi nello scegliere Biologia rispetto a Medicina, nonostante pressioni familiari etc. Capisco ovviamente che per altre persone il discorso possa essere notevolmente diverso, però pensaci. [/quote]
I dottori in neuroscienze non possono avere un approccio diretto con il malato, come precisato dallo stesso Professor Battaglini (a cui ho inviato una mail che riporto di seguito).
"Per quanto ne so, solo medici, paramedici e altre figure appositamente abilitate possono avere un approccio diretto con un malato. I nostri dottori in neuroscienze, comunque, non lo sono. Cordialmente P Paolo Battaglini" Egregio Professor Battaglini, sono un biologo e cortesemente chiedo se corrisponda al vero l'informazione secondo cui dottori di ricerca in neuroscienze (non medici) possano applicare le conoscenze acquisite anche sul malato. In definitiva la domanda è se finalmente anche in Italia si consenta ad operatori non medici una attività in campo clinico. Preciso che non ho alcuna velleità medica (sono un laureato vecchio ordinamento, con diploma di specializzazione quadriennale in microbiologia che si è successivamente riconvertito nel settore nutrizione, acquisendo anche un master in scienze dello sport e del fitness: l'obiettivo è quello di utilizzare le conoscenze di biochimica, proprie della professione di biologo, per mettere a punto piani di nutrizione ed attività fisica che consentano alle persone di vivere bene e di risolvere, o perlomeno ridurre, stati patologici - l'effetto dell'attività fisica nella riduzione di: dislipidemie, iperglicemia, pressione arteriosa - attività fisica aerobica- è noto ed ha definite basi biochimiche). Anche perchè diviene sempre più pressante da parte dei cittadini l'esigenza di un approccio multidisciplinare a specifiche patologie. Si pensi per esempio a soggetti con danni neurologici, andrebbe predefinito un intervento complesso basato su: - trattamento medico (interventi chirurgici o di medicina d'urgenza); - riabilitazione (fisioterapisti); - trattamento psicologico; - programma educativo (terapisti occupazionali, ergonomi). Finalizzato a: costruzione di specifici ausili che consentano al soggetto la maggior autonomia possibile, informazioni al soggetto sulle tecniche da utilizzare per svolgere le attività della vita quotidiana superando il deficit funzionale; - attività fisica (laureato in scienze motorie e similari). L'attività fisica, gestita dal paziente, è essenziale per il mantenimento dell'autonomia. Da notare che nelle nazioni civili (es. USA) soggetti con deficit notevoli gareggiano in attività sportive con normodotati, negli stessi campionati (es. caso di Maynard Kyle: http://www.usatoday.com/life/2004-11-17-cover-wrestler_x.htm ma l'elenco sarebbe lunghissimo ed assolutamente privo di italiani). In Italia mancano addirittura insegnanti di nuoto che sappiano adattare l'insegnamento a soggetti con paralisi od amputazioni. Si applicano gli stessi modelli formativi a soggetti con deficit e a normodotati con pessimi risultati (frustrazione ed umiliazione per i cittadini con menomazione e conseguente peggioramento delle condizioni cliniche e delle spese per il sistema sanitario). In definitiva in Italia, con una politica assistenzialista e non basata sullo sviluppo delle capacità del soggetto con lesioni (un avvocato paraplegico può svolgere una attività lavorativa di pari livello - e quindi di pari guadagni- vs avvocato normodotato, il problema è che se il sistema sanitario è basato sull'assistenzialismo ciò non accadrà mai), si peggiorano le condizioni cliniche dei cittadini con deficit e si mantiene un esercito di operatori sanitari (dai medici alle badanti) non solo assolutamente inutile ma addirittura responsabile di danni alla salute dei cittadini con disabilità. Non serve essere medico o psicologo per comprendere che se a un soggetto con deficit motori si concede una assistenza che gli consenta di utilizzare una persona per fare la spesa si otterrà come unico risultato quello di ridurre ulteriormente la mobilità del soggetto stesso. - Riconversione professionale (laureati e tecnici di varie estrazione) finalizzata a consentire ad un soggetto con lesioni di utilizzare ed implementare le proprie conoscenze al fine di svolgere un lavoro con lo stesso standard qualitativo di un normodotato (non sarà l'attività di insegnante di ballo per un paraplegico ma l'elaborazione di siti web - tanto per citare un esempio banale- non necessita di particolari abilità motorie). - L'utilizzo di animali o dispositivi meccanici/elettronici per vicariare le funzioni non eseguibili (etologi che addestrino gli animali, bioinformatici, ingegneri e fisici per i dispositivi elettronici-meccanici). Risulta pertanto evidente la necessità di un approccio multidisciplinare altamente qualificato e specifico per ciascun soggetto (devono essere gli operatori ad adattare l'intervento al paziente non il paziente ad adattarsi all'intervento). Ringraziando per l'attenzione prestata e confidando in una cortese risposta, porgo: Distinti Saluti, XXXXX Dottor XXXX Nutrizionista Biologo (n° iscr. albo: XXXX) Specialista in microbiologia e virologia. XXXXX (XX)
--
Prof. P. Paolo Battaglini Corso di Studio in Biotecnologie http://www.units.it/biotecnologie/ tel.: 040 558 7183 Skype: ppbattaglini |
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n/a
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488 Messaggi |
Inserito il - 30 giugno 2007 : 14:46:10
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Solo per fare 18 risposte.
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