Sondaggio:
salve a tutti, faccio una domanda che sono solito fare ogni 6 mesi; QUANTI E CHI LAVORA COME BIOTECNOLOGO?(IN ITALIA) anche perche'da quanto emerso la scorsa volta e risultato zero. IO lo propongo.. Ma non e ora di chiudere questo corso di laurea??? aspetto commenti... ciao
Scelte:
Si, bisognerebbe chiudere biotecnologie
No, non vedo perchè bisognerebbe chiudere biotecnologie
Premetto che sono ancora studentessa ma...le opzioni "a" e "b" per cosa stanno? "b" = biotecnologo; "a"=altro? Cmq bel sondaggio. son curiosa anche io!
hm, ora non so se "dare la colpa" a valia o a puccio, ma mi sembrano un po' estreme come risposte... come dire, secondo me un paese che nemmeno prevede l'educazione delle biotecnologie (o biologia in senso piú lato) é perduto in partenza. É vero peró che ci dovrebbe essere maggiore selettivitá, e magari lasciare il corso in soli 3 o 4 atenei... Se se ne sfornano 30 di biotech all'anno, trovano tutti lavoro! Cmq, credo che le risposte sarebbero dovute essere "si, lavoro come bio(tecno)logo" e "no, nonostante la laurea in materia faccio altro"... in tal caso rispondo A. Magari le risposte potrebbero essere piú di una, indicando il tipo di contratto (indet, det, phd, borsa, tecnico, privato, pubblico, italia, estero, e le possibili combinazioni...)
si infatti concordo con ayla, la domanda nel corpo del messaggio non è proprio in linea con le risposte che si possono dare. o meglio...puccio fa due domande: una è quanta gente lavora nel campo delle biotecnologie (e qui come è stao giustamente detto bisognerebbe fare tutta la distinzione tra i vari tipi di lavoro) e l'altra riguarda la chiusura delle facoltà
secondo me sarebbe carino ed interessante aprire (o ampliare) il sondaggio per capire la % di laureati che lavorano nel campo biotech e le specifiche del contratto.
...we're just two lost souls swimming in a fishbawl...year after year...
Aspettiamo le delucidazioni di puccio sul significato del sondaggio allora... Anche se, appunto, si tratta di una domanda già affrontata più di una volta in questa sede! Io l'ho intesa nella sua accezione più estremista e (credo) provocatoria semplicemente perchè non mi andava un'altra discussione su "Chi lavora come biotecnologo in Italia?".
io lavoro come biotech ma all'estero... non vedo perche' dovrei voler chiudere i corsi in Italia, quando sono fiero e soddisfatto della mia formazione*. Inoltre in questo lavoro tutti si muovono, il 47% dei dottorandi nel posto dove lavoro sono stranieri...
*nel mio istituto gli Italiani sono praticamente tutti Biotech!
personalmente se tornassi indietro cambierei facoltà. Ma si tratta di una scelta di attitudini personali,nn per partito preso. Dubito che il corso venga chiuso perchè come in tutte le cose ci sta dietro il business...la mia facoltà a bologna all'epoca era la più costosa di tutti i corsi di laurea bolognesi.Bel primato soprattutto vista poi la difficoltà di trovare impiego.Dopo un corso così impegnativo in termini mentali,psicologici,di tempo e di soldi!,il nulla più completo fuori dall'aula dove ho discusso la mia tesi.Primo ed ultimo giorno di gloria del mio percorso acciaccato ed un pò sfigato. Però nn scoraggerei chi vuole farlo,in fondo se ad uno piace e vuole fare della scienza la sua vita,nn ha senso scoraggiare. Più che altro cambierei la testa dei politici e farei far pagare meno tasse alle aziende biotec che investono in ricerca in italia.Invece di farli chiudere e fuggire lasciando solo la parte commerciale e di distribuzione in italia (v.glaxo e tante altre) promuoverei ed incentiverei le multinazionali a far piovere proprio nel nostro paesucolo corrotto le loro iniziative di investimento. Per loro costa troppo stare qui,e di conseguenza per mangiare uno scienziato deve andarsene.Io tra gli italiani al'estero che ho conosciuto,ho conosciuto delle persone brillanti dal punto di vista scientifico,molto più di alcuni colleghi stranieri.Che spreco!
salve ancora a tutti, innanzitutto grazie Valia per L aiuto(lo dico sempre che le donne hanno una marcia in piu) cmq quello che volevo sapere era solo ed esclusivamente avere qualche testimonianza di qualcuno che valorasse nel settore biotecnologico..senza dottorati o borse di studio..tutto qua.. diciamo che come dice giustamente Valia e una specie di provocazione ma anche capire praticamente cosa succede dopo l universita'.. se vale la pena avere ancora questo corso di laurea attivo..cerco solo di essere pratico.. Abbiamo capito che Alexo lavora all estero e si sta meglio..grazie per la testimonianza, ma non tutti possono andare all estero.. deve essere una scelta NON un imposizione sociale.
Non vedo perchè chiuderlo. Lavoro all'estero forse non strettamente nel campo delle biotecnologie (e ci sarebbe da chiarire cosa si intende per biotecnologie), ma il corso mi ha dato un'ottima formazione.
Se si dovesse chiudere un corso perchè non c'è gente che lavora in quel settore in Italia rimarremmo con ben poche università...
mi sembra un discorso alquanto inutile, impostato male peraltro.
anyway,
Puccio che cosa volevi sapere? quanti biotec lavorano con un contratto, che però non sia dottorato, non sia borsa, non sia assegno? o vuoi sapere REALMENTE quanti di noi hanno trovato un'occupazione?
andare all'estero è una scelta, a me sembra che gran parte delle persone finisca per piangersi addosso, solo perchè non è immediatamente il Direttore di una company dopo 5 anni di studio o perchè prende SOLO 1100 euro al mese come il farmacista dell'altro post.
io sto ancora studiando, ma sono felice della mia scelta! ho sempre voluto fare biologia perchè mi ha sempre appassionato, adesso faccio biotech e mi piace. non vedo perchè si dovrebbe chiudere il corso e poi andare o non andare all'estero è una scelta personale, ci sono tanti che ci vanno perchè loro vogliono andarci. Sento altre compagne di corso ke non si preoccupano nemmeno di cercare in italia perchè per loro aspirazione personale vogliono lavorare all'estero.
Se cominciamo con questi ragionamenti non andremo mai da nessuna parte! allora perchè esistono le università? abboliamo anche lettere e filosofia perchè solo la nostra? loro pensi che abbiano più lavoro di noi? io non credo visto quant'è difficile entrare nelle scuole ad insegnare... Questo è un settore molto importante in via di sviluppo e per questo si sa che l'italia è lenta a capire e a realizzare la cosa, ma chiudere un corso di laurea come questo sarebbe un bel passo indietro secondo me!
ciao Verina, per rispondere alla tua domanda;intendo persone che lavorano nel campo biotecnologico che non siano soggette a i dottorati di turno (sinceramente io un dottorato in ITALIA non lo ritengo un lavoro, perche NON lo considero il tipico sbocco lavorativo.. mi spiego meglio;su 100 biotecn neolaureati tutti devano fare il dott.. cosi come andare su 100 biotecn neola, 98 debbano andare all estero) persone che lavorino con il DNA, persone che lavorino con gli anticorpi mono/poli clonali,persone che si occupano di trovare nuovi geni ,farmaci biotecnologic,OGM, ecc..in quanto penso che a prescindere dalla facolta' generalmente siano queste le impostazioni di base per un potenziale biotecnologo.. e tutto questo RETRIBUITO.. chi lavora si faccia sentire..
PS:esclusi i soliti noti(Alexo,chick80ecc)lo sappiamo che siete all estero e state benissimo, ma il sondaggio e rivolto a chi vuole lavorare in Italia..
Sinceramente non capisco il punto del sondaggio. Ok, bisogna andare all'estero e a qualcuno può non piacere. Sono d'accordissimo con te che non dovrebbe essere una cosa obbligata ma una scelta ma.... detto tutto questo, in che modo chiudere la facoltà di biotech aiuterebbe la situazione? Facendo riversare tutti gli iscritti a biologia? Non troverebbero comunque lavoro in Italia... o mi sono perso qualcosa?
ok, CHI LAVORA? E QUANTI LAVORANO NEL SETTORE BIOTECNOLOGICO/BIOFARMACEUTICO/BIOINDUSTRIALE in ITALIA??? CON LA LAUREA IN BIOTECNOLOGIE.. non siate timidi..
Io lavoro nel settore R&D di una aziendina di Limena a 950 euro /mese. Mi rendo conto che la situazione non è per nulla rosea e in effetti sono l'unico del mio corso che sia riuscito a trovare un lavoro nel privato (e sono passati 2 anni dalla laurea...). Continuo a meravigliarmi della continua affluenza di neolaureati nei corsi di biotecnologie con questo tasso di disoccupazione. Personalmente io mi sento truffato dall'università, perchè attivare/pubblicizzare corsi che non hanno prospettive lavorative? Non credete che questa sia alla fine una truffa? Concordo per la chiusura di tutti questi corsi di biotecnologie, semmai si potrebbero tenere aperti in 2-3 atenei (Nord, Centro e Sud) ma a numero chiuso (max 100 neo laureati/ anno in totale). Per il lavoro all'estero: deve essere una opportunità non un obbligo.
permettetemi un piccolo off topic per quello che riguarda il problema degli sbocchi di lavoro,forse dovremmo dire un'altra cosa oltre a reclamizzare il numero chiuso
forse sarebbe ora di dire: e' il settore industriale italiano ad essere troppo limitato e poco produttivo
sapete com'e',aumenta il numero chiuso,ma vedo che i posti di lavoro quelli non aumentano per niente
e ci ritroviamo ad essere uno dei paesi con il minor numero di laureati e con i maggiori tassi di disoccupazione
il numero chiuso,nn rappresenta uno stimolo per lo sviluppo ecomico per il pigro settore economico italiano che nn appena entra in crisi,invece di uscirne si rintana nel suo rifugio dicendo: diminuiamo il numero dei laureati,anziche uscire dalle crisi e svilupparci il numero chiuso sembra la soluzione numero 1 per la disoccupazione.e' una falsa soluzione.perche' lo stato cmq deve adoperarsi per far in modo che quelli che non entrano nelle universita' si trovino nelle condizioni di trovare un lavoro in proporzione ai propri meriti e capacita'
questo nn avviene.non dico che il numero chiuso e' sbagliato in assoluto perche' in alcune facolta' e' davvero necessario.
pero' si dovrebbe cercare di capire davvero cosa si vuole da questo istituto,perche' se crediamo di risolvere il problema disoccupazione cosi,mi sa che ci siamo persi qualcosa
X Canary 86 Io credo che il numero di neo laureati deve assolutamente essere correlato al numero di aziende attive in quel settore, altrimenti si continua a sfornare disoccupati e la situazione nel nostro settore attualmente è così. C'è una situazione generale di grande crisi, quindi è inutile illudersi che le cose possano migliorare nel breve-medio termine. Il numero di neo laureati deve essere ridotto e, appunto correlato con il numero delle aziende. Mi dispiace essere così duro, ma ho troppi ex-compagni dell'università (molti usciti con la lode) che attualmente fanno i magazzinieri, centralinisti o peggio disoccupati. Buon fine settimana a tutti !
Ciao io lavoro in Italia in un laboratorio universitario ma sotto contratto con una ditta farmaceutica tedesca. Mi occupo di cellule staminali. Vale lo stesso??