Già ...
io ho tante persone attorno a me … che mi stanno vicino … ma io le sento lontane e la solitudine è la sola cosa che realmente mi fa compagnia in questo periodo … mi sento un tantino paranoiata ma è così … nessuno mi capisce e quando qualcuno sembra d'accordo con me, scopro di non capirlo più io … di disapprovare quello che dice e di aver sbagliato … è una brutta sensazione, mi fa sentire più piccola … ho tanti amici, ma nessuno è come me, quasi mi sento diversa … percepisco il dolore in un modo più acuto degli altri, e lo avverto in un modo extrasensoriale, è difficile da spiegare … assorbo ogni male esterno dentro me, ma in un modo un po’ strano … è come quando uno mangia tramite iniezioni endovenose eppure quasi gli sembra di sentire il gusto del cibo … ecco, è così che il male entra dentro me, c'è un grande vuoto dentro me, è una questione di pressione … tutto viene risucchiato e non ne esce più, ed una volta entrato in me inizio a sentire il suo odore … il suo sapore … riesco a trovare una forma al male, riesco quasi a sentire il suo grido … un grido troppo forte perché io lo riesca a sopportare, una volta piangevo, ora non ne ho più il coraggio … non riesco più a manifestare nessuna mia emozione, e poi arriva il momento in cui riesco a soffocarla, a comprimerla, a non provare più niente per essa … una sorta di passività, di indifferenza al dolore … ormai fa parte di me e quasi non ne faccio più caso … ho dimenticato da tempo che cos'è la felicità … l'ho lasciata dietro di me e sono scappata via, facendo così credevo di poterla dimenticare ma ora la nostalgia è talmente grande che tornerei indietro, se solo potessi, ho fatto un grande sbaglio, ma ormai è tutto perduto: posso solo fingere, questa è la sola prospettiva che mi rimane, se mai ne avrò il coraggio: questa cosa mi sta divorando le membra, mi sta mangiando il cuore … vedo la realtà in modo confuso, eppure non sono cieca ... forse è la voglia di morire: la sola cosa che mi avvicina alla vita ... pessimista di natura ...
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