Le cellule staminali secondo bruxelles
Lei continua a lanciare invettive contro i ricercatori e soprattutto nega ogni progresso raggiunto. A questo punto io lascerei il mondo al suo destino. Com’è possibile fare ancora ricerca? Dei 50 miliardi d’euro del settimo programma quadro, che vanno all’agricoltura, allo spazio, stanziati dal 2007 al 2013, solo una minima quota sarà destinata alla ricerca delle staminali con linee cellulari esistenti e d’importazione. Non si possono però distruggere embrioni per la produzione di cellule staminali.Questa conclusione è il frutto di un’etica feticista e aberrante, che considera l’embrione come persona umana sotto l’aspetto filosofico o religioso, ignorandone la sua unica realtà fisica, comune a tutti gli organismi animali, di cellule che si dividono per mitosi. La stessa conclusione, inoltre è manifestamente ipocrita e sono anch’io d’accordo con lei, da quanto ha scritto, perché s’ammette che gli embrioni si possono distruggere altrove. Si dà all’embrione una stravagante connotazione di persona umana, così che l’ideologia, come per Hitler, diventa legge. Naturalmente nei seguenti Stati: Regno Unito, Svezia e Spagna, dove è possibile la ricerca embrionale, si possono continuare a produrre linee di cellule staminali, ma senza fondi europei. Fortunatamente solo il 5% degli stanziamenti arrivano dalla commissione europea ed il restante 95% dai governi nazionali. Alla luce di questa situazione comincio a pormi il problema sull’efficacia dell’Unione europea perché i suoi condizionamenti possono creare blocchi economici e d’idee per le iniziative dei singoli stati, con la perdita della loro individualità e il rischio di trascinare tutti in una stessa catastrofe ideologica. E’ stabilito, che l'Unione europea dovrebbe fondare i suoi principi sui valori della dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, rispetto dei diritti umani, compresi quelli delle persone appartenenti a minoranze. Con queste scelte, è chiaro, che tali principi vengono meno!Questo programma, infatti, svantaggiando le nazioni più evolute, ostacola finanziariamente la libertà di ricerca scientifica e il diritto alla salute dei malati, che molti appoggiano. Gli italiani, per di più, non hanno neppure espresso l’adesione alla formazione dell’Unione europea con un referendum. Gli euro parlamentari prelevano dal bilancio comunitario 622.200 euro il mese solo per stipendio, nonostante l’assenteismo legalizzato, oltre a quello dello stato d’appartenenza. A queste cifre si aggiungono 100.000 euro l’anno per i rimborsi. Godono poi d’indennità per spese, alberghi, taxi, ristoranti, viaggi ecc. e di 3700 euro il mese per coprire le spese telefoniche, postali, di gestione degli uffici, come per la telematica. Si avvalgono per gli assistenti di 9756 euro mensili e di 262 euro il giorno, per soggiorno, con la prassi diffusa della firma falsa, apposta dal collega presente, ecc. Beneficiano inoltre di laute pensioni con versamenti irrisori. Si possono avere dati, più precisi, cercando su google: PMLI.La vita dorata dei parlamentari europei. Io credo, sia sensato rispettare la non pericolosa diversità di tutti gli esseri umani, invece che le cellule, e poi, superati i tabù, si possa idealmente realizzare l’Unione europea delle nazioni e dei popoli.
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