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alessandro D'Angelo

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Inserito il 28/02/2005   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Carne, vegetali, aminoacidi e vit b

Gentili amici,
riporto una mia breve ricerca fatta qualche anno fa sulla differenza di contenuti biochimici fra CARNE E ALTRI ALIMENTI .

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Un tema molto discusso, specialmente a tavola è quello se è conveniente essere vegetariani o carnivori.

Spesso c’è chi esalta un tipo di cibo, mentre alti sono soggetti a critiche. Ma cerchiamo di analizzare con un certo distacco la differenza fra carne e vegetali.

Inizierei col dire che è molto importante prendere in seria considerazione la validità degli aminoacidi poiché da tale insieme derivano le composizioni chimiche che formano una proteina.

Gli aminoacidi non si trovano solo nella carne. Studiando la realtà proteica si è portati ad asserire che la sostanza cotta modifica la sua realtà primaria.
Quanto rimane di una proteina cotta ? I prodotti della carne, dopo essere stati ingeriti, sono scissi dalla peptasi per poi ritornare ad essere aminoacidi essenziali.

Anche dalle verdure assumiamo aminoacidi, zuccheri e qualche forma di grassi. Non solo approfondendo lo studio delle medicine sia omeopatiche che allopatiche, ma anche attraverso una lunga esperienza personale, basata su studi chimico-fisico-biologici, ho potuto verificare che quando si mangia carne, lo stomaco la può digerire più o meno facilmente a secondo che ci si è abituati o meno.

Per tornare al problema proteine, è bene conoscere come la soia, i fagioli, le lenticchie, insomma tutti i legumi in genere le contengono. L'importante proteina per la crescita, l'unica che ha collegato alla molecola il calcio, si trova nel latte e nei formaggi.

Basta ricordare che le proteine contenute nelle leguminose variano da un massimo del 54% nei germogli di soia ad un minimo del 23% nei ceci. Mentre fra le verdure primeggiano gli spinaci e il cavolo verzotto col 49 e 45% di proteine per terminare col minimo presente nel riso integrale dell’8% (secondo il testo “Il Potere Curativo Dei Cibi” di Michael T. Murray, edizione RED 1997). Altri valori da considerarsi forse un po’ più approssimati, sono riportati sul “ROVERSI” , che come è risaputo è un testo di medicina allopatica che viene considerato come un manuale medico di “Diagnostica e Terapia”, Nelle tavole di questo secondo libro è riportato che i formaggi contengono molte più proteine della carne. Per esempio, il parmigiano reggiano contiene il 35% di proteine, il provolone dolce il 29%, l’ Emmental il 29%, il pecorino romano il 26%. Con poche proteine nel settore caseario troviamo la ricotta, con ’8%. Mentre fra le carni emerge quella di cavallo equus con oltre il 20% di protidi, il castrato magro con il 17%, l’oca con il 21% il coniglio con il 20%. Al contrario di quanti possano credere, il rosso d’uovo conterrebbe solo il 12% di proteine (un terzo del parmigiano reggiano).

Le nostre cellule modificano ogni tipo di sostanza attraverso specifici enzimi ed ormoni. Non sono molti anni che si è scoperta l’importanza degli Oligoelementi, (sali che si trovano in misura inferiore a 0,2 grammi per litro nei cibi).

Infatti fino a qualche decennio fa non si dava il giusto valore per mancanza di esperimenti e carenza di macchinari

Specializzati molto precisi, quindi utili per il miglioramento della salute umana. Tali Oligoelementi non tutti si trovano “pronti ad agire “ nelle sostanze cotte. E’ bene quindi mangiare molte verdure, frutta, noci, aglio crudo, germe di grano, cipolle crude, pane e pasta integrale. Condire con peperoncino, zenzero, cannella, la curcuma e anche l'equiseto (che contiene tracce di Germanio) ecc.

Per esempio l’oligoelemento Selenio, presente soprattutto nell’aglio crudo (anticancerogeno) è un componente dell’enzima antiossidante glutatione per ossidasi ed interagisce con la vitamina E per prevenire il danno provocato dai radicali liberi alle membrane cellulari. Il Cromo, invece è molto importante per chi soffre di scompensi glicemici, mentre il Boro rende le ossa meno esposte all’osteoporosi. Anche il Boro ha un’azione importante affinché non si alteri la glicemia; andrebbe quindi consiglio per chi soffre di diabete. Interessante è conoscere che questo sale viene perso dalla spiga di grano durante la macina. Per cui si comprende facilmente come questo potrebbe essere un altro motivo per cui l’amido dei prodotti integrali è meno nefasto per i diabetici.

Il problema dell’essere vegetariani esiste in quanto che l’essere umano si pone tale problema. Infatti per continuare ad essere in vita, bisogna nutrirsi, ma in modo appropriato si da passare un’ottima esistenza.

Certamente c’è un perché della “Moda Vegetariana” proveniente soprattutto dall’oltre oceano. Si può ipotizzare che attraverso un’eccessiva abbondanza e un mangiare proprio del benessere” che ha ammalato molte persone di disturbi cardiovascolari e di diabete, adesso la stessa società (non cretina come qualcuno crede), si difende attraverso diete più o meno cariche di vegetali, quindi di oligoelementi.

Nella molecola della clorofilla , il Magnesio si presenta al centro della stessa. Quando dunque si mangiano le foglie verdi, questo è assunto con certezza.

Una carenza di Magnesio è da sintomi molto simili a quelli generati dalla carenza di potassio: confusione mentale, irritabilità, debolezza, disturbi cardiaci, problemi di trasmissione nervosa o di contrazione muscolare.

Altri sintomi poco positivi generati da un basso livello di questo Oligoelemento possono apportare la perdita dell’appetito, insonnia e predisposizione alle malattie da stress.

Il discorso potrebbe continuare, ma concludendo posso asserire che tutti possiamo mangiare sia la carne sia il pesce, come ogni altro tipo di verdura o formaggio. Sta alla nostra conoscenza scientifica, e non solo scientifica, scegliere come mangiare per stare meglio.
Per il Ferro, serve un discorso diverso. Si trova anche nelle mele, spinaci e legumi.
Termino questa breve disamina ricordando che il complesso B è presente non solo nella carne, ma soprattutto nel lievito di birra.

Alessandro D’Angelo

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