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pietro chhiodini

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Inserito il 15/10/2004   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Cellule staminali e cancro

Essendo la differenzazione cellulare dipendente dall'accensione e spegnimento di geni, indotti a loro volta da messaggi intercellulari a" cascata",riguardo al fenomeno della cancerogenesi si potrebbero fare per analogia le seguenti ipotesi:




1)La replicazione cellulare incontrollata,l'infiltrazione dei tessuti vicini,la vascolarizzazione,la

disseminazione metastatica e la resistenza ai farmaci,non dipendono da mutazioni genetiche casuali accumulate nel tempo,bensì almeno inizialmente dall'accensione e spegnimento di geni con cui le cellule cercano di sopperire ad uno stato di malessere cronico.Ciò può essere supportato dal fatto che lo stesso tipo di tumore può essere provocato da agenti cancerogeni diversi, mentre diverse sostanze o virus si dimostrano cancerogeni in sito ma non in vitro.




2)In vitro infatti le cellule dispongono di sostanze nutrienti in abbondanza per il loro metabolismo.

In sito,al contrario si può constatare la formazione di tumori solo per un'insufficenza metabolica, come è stato dimostrato insererendo a delle cavie una pellicola,di per sè non cancerogena,sotto la cute impedendone la traspirazione.




3)Lo stato di malessere cronico potrebbe far diminuire il volume del citoplasma rispetto al nucleo inducendo la cellula ad una replicazione precoce.

Le cellule figlie,persistendo lo stato di malessere,accendono via via altri geni (per stimolare l'angiogenesi,per l'infiltrazione dei tessuti vicini edei vasi sanguigni e linfatici imitando i globuli bianchi nella disseminazione a distanza)e diventano meno coese tra loro nella lotta per la sopravvivenza.




4)Esauriti i geni utilizzabili ,la cellula tumorale potrebbe costruire geni deltutto nuovi pescando dal"genoma spazzatura" andando così incontro ad una vera e propia mutazione genetica.(Potrebbe essere questa la funzione dei geni "spazzatura"adottata dall'evoluzione per l'adattamento ai cambiamenti ambientali.




5)Dal fatto che , anche se in casi rari,i tumori possono regredire spontaneamente,si potrebbe supporre che le cellule tumorali possano essere riportate "a ritroso" alla normalità.

Si potrebbe infiltrare le cellule tumorali con cellule staminali e cellule meno differenziate ma gradualmente sempre più "vicine allo stato di specializzazionedel tessuto dove é insorto il tumore.

Si potrebbe produrre queste cellule in vitro facendo regredire cellule specializzate verso una forma di pluripotenza.Si cercherebbe in pratica,attraverso questo miscuglio di cellule, di "plasmare" con messaggi "a cascata"le cellule tumorali e riportarle sulla "retta via".





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