|
|
giuseppedmc
|
Inserito il
02/09/2005
|
Il problema della contro-informazione
Le discussioni seguite alla diffusione degli OGM in campo agroalimentare si sono da sempre contraddistinte per la loro indeterminatezza. Mi spiego meglio: 1) - si vuole fare informazione per spiegare cos'è, scientificamente, in modo imparziale, senza proporre opinioni personali spingendo il lettore/ascoltatore a farsene una propria; 2) - il baricentro della questione è l'interesse economico enorme che gravita attorno alla questione: le grandi multinazionali(che non cito per non pubblicizzarle) interessate alla ricerca, produzione e brevetto nel campo degli OGM non vogliono che si percepisca in maniera negativa la modificazione genetica di prodotti destinati anche all'alimentazione umana poichè l'opinione della clientela si traduce in successo o fallimento del prodotto. 3) - sono trapelate spesso ma nello stesso modo sono state messe a tacere voci di interessi, o meglio, impegno da parte delle stesse multinazionali a investire capitali nel campo dell'informazione, nel caso specifico della contro-informazione, ovvero smentire o mettere in dubbio quel poco che si sa e neanche tanto bene; 4) - i risultati sono sotto i nostri occhi ogni giorno, la disinformazione è diffusa, molti semplicemente evitano o ignorano il problema, altri pensano che non sono una grana, altri ancora sono agguerriti nel combatterne la legalizzazione: tutti rimaniamo nello stesso brodo, infatti l'incertezza informativa si sta sempre più traducendo in incertezza legislativa, favorendo chi approfitta di tali indecisioni e fa un po' quello che vuole. 5) - chi deve sapere non sa, infatti nel caso ci rimettiamo noi comuni mortali.
Molte aziende che operano nel nostro paese commercializzano prodotti contenenti OGM omettendo volontariamente di etichettare gli stessi per di più ingannando il consumatore.
|
|
Scrivi un nuovo commento |
Pagine: 1 |
Condividi con gli altriQueste icone servono per inserire questo post nei vari servizi di social bookmarking, in modo da condividerlo e permettere ad altri di scoprirlo.
|