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Snagger
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Inserito il
15/05/2005
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Ma cosa è veramente scientifico?
Ancora, lei afferma: "Noi lavoriamo per battere le patologie che affliggono l'umanità", rifrendosi alle malattie ereditarie, e per questo vorrebbe eliminare a livello embrionale gli esseri umani che presentano malattie genetico ereditarie. Beh, se "lavorare per battere le patologie" equivale a "abbattere i portatori di malattia", allora penso che la sua ricerca sia a dir poco inutile. Ma ci pensi un attimo! Le sembra saggio affidare ad una maggioranza politico-economica la decisione su chi sia normale, con il conseguente potere di eliminazione fisica di chi non fosse ritenuto tale? Le propongo un semplice paradosso: nelle società antiche, e in alcune delle attuali società, una donna sterile era ritenuta "anormale": cosa penserebbe se in tali società le donne sterili (così come gli ebrei, o i neri, o chi aveva la testa piccola, ...) fossero state eliminate sin dalla fase embrionale?
La ringrazio per l'attenzione che vorrà prestare a questa lettera.
Snagger
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Alessia
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Inserito il
15/05/2005
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Buttiamo via tutto?
Quanto agli embrioni congelati, lei dichiara che "sono embrioni destinati a morire e a essere buttati via: perchè non accettare che siano donati alla scienza per la ricerca di nuove terapie?" Ora, le dico questo: anche una persona morta è destinata ad "essere buttata via": eppure non ci permettiamo di asportare nemmeno un organo senza il suo permesso esplicito. Allora perché non lasciar morire gli embrioni, congelati per sbaglio, per una anomalia della legge italiana fino al 2003, con tutta la dignità e il rispetto che merita la morte di un essere umano innocente?
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facarpe
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Inserito il
15/05/2005
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Io ero un embrione!
Gentile professor Dulbecco, sono un giovane Fisico e trovo che alcune sue dichiarazioni non facciano onore alla scienza. Desidero dirle che io sono stato "quel piccolo numero di cellule che viene chiamato embrione", per usare le sue parole. Non sono stato uno spermatozoo, e nemmeno un ovocita, poiché non si può stare in due posti nello stesso momento. Ma certamente sono stato un embrione e mi dispiace che lei mi chiami "piccolo numero di cellule". Scusi, ma cosa penserebbe di chi, dietro al suo premio Nobel, non vedesse altro che una medaglia e una bella festa fatta ad un anziano signore?
Fabio Carpenedo webmaster di ioerounembrione.net
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