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Andrea
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Inserito il
28/05/2005
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Perché si vuole frenare le cose giuste
INTERPELLANZA
Oggetto: Chiusura Centro di Ipertermia dell'Istituto Radiologico di Torino.
PREMESSO CHE:
nel dicembre '85 in occasione dell'approvazione alla Camera della legge di finanziamento per l'industria aeronautica veniva presentato un ordine del giorno con sui si impegnava il Governo a dare sostegno allo sviluppo delle iniziative civili e sanitarie derivanti da ricerche ed applicazioni aeronautiche e aerospaziali, che veniva accolto;
a Torino già da circa 3 anni all'Istituto di Radiologia delle Molinette si sperimentava il trattamento del cancro con il calore, grazie alla messa a punto di nuove tecnologie provenienti dall'Aeritalia in uno stretto rapporto di collaborazione con i medici dell'Istituto;
diverse istanze, nel corso degli anni, venivano fatte in Parlamento affinchè il Governo mantenesse gli impegni assunti con l'approvazione dell'ordine del giorno succitato;
PRESO ATTO
della chiusura del Centro i Ipertermia dell'Istituto di Radiologia delle Molinette di Torino, che ha svolto per parecchi anni un ruolo di capofila per i 31 centri italiani, curando, fra il 1983 e 1996, 1009 casi di tumore, conseguendo nel 40% dei casi una scomparsa delle lesioni e per un altro 40% una buona remissione delle lesioni;
che tale gravissimo fatto si è verificato per ragioni finanziarie ed a causa della politica produttiva ed occupazionale dell'Alenia, privatasi di personale altamente specializzato;
CONSIDERATO CHE:
negli Stati Uniti, in Giappone, in Svezia e negli ultimi anni in Germania sono in pieno sviluppo le produzioni in campo biomedico;
RICORDANDO
le ripetute discussioni svoltesi nei Consigli Regionale, Provinciale e Comunale sulla situazione produttiva e occupazionale della Alenia e sulle possibilità di diversificazione produttiva in campo civile e biomedico documentate da tecnici e medici;
come la questione Ipertermia a Torino fosse così profondamente legata alle tecnologie prodotte dall'Alenia;
RICORDANDO INOLTRE CHE
il Consiglio Comunale in data 17 luglio 1995 approvava un ordine del giorno (n. mecc. 9505351/02) avente ad oggetto "Situazione Alenia" con cui il Consiglio impegnava il Sindaco e la Giunta a: "... - sollecitare Governo, Finmeccanica e gli Enti interessati (OO.SS., Unione Industriale, ecc.) a considerare, nella predisposizione del piano di rilancio aziendale, anche elementi di riconversione industriale con l'avvio di produzioni di alta tecnologia, con particolare attenzione al settore biomedico, come già proposto in Consiglio Comunale e confermato dalle esperienze avviate con la Clinica di Radioterapia e di Ipertermia; ..."
TUTTO CIO' PREMESSO
I/la sottoscritti/a consiglieri/a
INTERPELLANO
Il Sindaco e la Giunta
PER SAPERE:
se sono a conoscenza della chiusura del Centro Ipertermia dell'Istituto di Radiologia delle Molinette di Torino, fatto gravissimo alla luce dei lusinghieri risultati ottenuti nella cura del cancro;
quali iniziative di sollecito agli Enti competenti intendano mettere in atto, riconoscendo che la chiusura del centro Ipertermia delle Molinette è dovuta sia a difficoltà finanziarie che alla politica dell'Alenia di totale disimpegno nel settore quando aveva costruito le tecnologie necessarie, fatto che ha pesato anche sui 31 centri italiani;
quali iniziative concrete di sensibilizzazione, e non solo, alla problematica intendano attuare nei confronti della dirigenza Alenia volta a favorire la diversificazione produttiva dei propri stabilimenti.
Mario Contu Daniela Alfonzi Ennio Avanzi Marco Revelli
Torino, 10 novembre 1999.
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Giovanni
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Inserito il
27/05/2005
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Re: L'ipertermia è la terapia vincente
Gentile signor Nicola
I centri di ipertermia del Veneto sono a Padova e Verona, per ulteriori informazioni la invito a telefonare all’associazione Europea di ipertermia ( ASSIE), le daranno informazioni per il centro più valido e vicino, sia a pagamento che con la sanità.
Associazione Europea di Ipertermia (Assie) tel 0381.329752 – fax 0381.329758 www.assie.it Cordiali saluti da Giovanni
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NICOLA
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Inserito il
27/05/2005
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Re: L'ipertermia è la terapia vincente
Una cortesia: conoscete Centri in Veneto dove praticano l'Ipertermia? Grazie, Nicola
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Giovanni
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Inserito il
20/05/2005
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Re: Ipertemia e microcitoma
Gentile sgnor Spider
.L'ipertermia con chemioterapia è di sicuro la terapia migliore, le dosi dei farmaci sono basse, hanno molta efficacia per effetto del calore con pochi effetti collaterali, le difese immunitarie si rinforzano perché l'ipertermia a questi benefici. Sono tre usi particolari per l'ipertermia, temperatura 43 gradi per colpire direttamente la cellule tumorali, temperature 41 e 42 gradi sono indicate per potenziare l'effetto dei farmaci antitumorali, altra applicazione a 41gradi stimolazione delle difese immunitarie. Certamente tutto questo deve essere fatto da persone che operano da anni con queste tecniche.
Cordiali saluti da Giovanni
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spider
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Inserito il
20/05/2005
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Ipertemia e microcitoma
è una terapia che funziona anche in caso di microcitoma polmonare avanzato?
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Giovanni
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Inserito il
16/05/2005
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L'ipertermia è la terapia vincente
Antonella ho messo nel sito dei dati che possono essere interessati per te e per altri che sono interessati per questa terapia. Saluti da Giovanni
* Prof. Paolo Pontiggia Dott. Elisabetta Pontiggia CENTRO DI IPERTERMIA Via Trieste 4/F 27010 SAN GENESIO ED UNITI (PV) Tel. 0382/580185 Fax. 0382/580935 E-mail: info@ipertermia.org
Associazione Europea di Ipertermia (Assie) tel 0381.329752 – fax 0381.329758 www.assie.it
http://www.prevenzionetumori.it/archivio/archivio_text.php?cat_id=433&pos=5
Centri terapeutici pilota Centri di Cura dove si pratica l’ipertermia oncologica a radiofrequenza, con macchinario Synchrotherm. In Italia
Casa di cura Villa Flaminia Via Bodio, 58 – Roma tel. 06.362061 Centro Diagnostico Amelia Via Appia Nuova, 637 – Roma tel. 06.78358780 Clinica San Feliciano Via Val Cannuta, 132 – Roma tel. 06.664951 Centro San Genesio ed Uniti Via Trieste 4/g – San Genesio (PV) tel. 0382.580185 Centro Universitario Tor Vergata Via Orazio Raimondo 8 – Roma tel. 06.20900630 European Hospital Via Portuense, 700 – Roma tel. 06.659751 Dottor Stefano Limontini Via S. Bernardino, 4 – Morghengo (NO) tel. 0321.652017 Dottor Salvatore Sciotto Piazza Nastasi, 4 – Milazzo (ME) tel. 090.9240168 Dottor Daniele Franzoso Via Chiesa, 16 – Vigevano (PV) tel. 0381.691633 Dottor Mauro De Clementi Largo Belloni, 4 – Roma tel. 06.36308923 Istituto per la Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo Strada Prov 42, Km. 395 – Candiolo (TO) tel. 011.9933706 Casa di cura Nomentana Via Guattani 4 – Roma tel. 06.8412985 Casa di Cura Villa Carla Dottor Balduini V.F. Giordano 8 – Roma tel. 06.8077641 Centro Biosan Dottor Bruni Via Teodoro Mommsen 45 – Roma tel. 06.78358780 Fondazione Centro San Raffaele Dottor Villa – Reparto Chemio/Radioterapia Via Olgettina 48 – Milano tel. 02.26437600 International Medical Service Dottor Raffaele Dambrosio/Dottoressa Anna Maria Via Pagano 73 – Trani (BA) tel. 0883.506873 Ospedale San Giuseppe Moscati Dottor S. D’Angelo – Unità Fegato Via Otranto – Avellino tel. 0825.203249 Poliambulatorio Sirio Dottor Vallone Vico Tutti i Santi 3 – Napoli tel. 081.5760184 Istituto di Medicina Biologica Dottor Di Fede Giuseppe Via Molino delle Armi 3 – Milano tel. 02.58300445 Fraternità di Misericordia S. Francesco Dottor Faenzi Luciano Via Poggioletto 38 – Massa tel. 0585.43742 In Europa
Doktor Rethfeldt Graf – Adolf – Str. 59 – Dusseldorf (Germania) tel. 0211.353414 Veramed Klinik Muhlenstrasse 60 – Brannenburg (Germania) o Professor H.-O. Klein Hohenstaufenring 8 – Köln (Germania) tel. 0049.221244141 Biomed Klinik Tischberger St. 5/8 – Bad Bergzabern (Germania) tel. 0049.6343705912 Dottor H.Mastall Bahnhofstrabe 39 – Wiesbaden (Germania) tel. 0049.64363875
Per saperne di più consultare il libro di Paolo Pontiggia "Ipertermia e stimolazione immunitaria. Curare con il calore: la terapia dolce dei tumori" (Macro Edizioni). Info tel 0382.580185
Centro Medico Misericordia Viale Roma 38 54100 Massa – Tel 0585.43742 (Dottor Davini)
Press Office: Monica Melotti tel e fax 02.4234359 cell. 349.6308708 email: mo.melotti@libero.it
Cordiali saluti da Giovanni
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Giovanni
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Inserito il
16/05/2005
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Re: Per vari tumori
Gentile Antnella
Posso darti delle notizie interessanti. l'ipertermia è la terapia adatta per carcinoma mammario infiammatorio, oltre ad eliminare il tumore, con questa terapia si rinforzano le difese immunitarie, che è molto importante per eliminare le recidive, cordiali saluti da Giovanni.
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antonellabava@libero it
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Inserito il
15/05/2005
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Re: Per vari tumori
ho letto quest'articolo sulla ipertermia e vorrei sapere se si può effettuare sul carcinoma mammario infiammatorio
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Giovanni
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Inserito il
15/05/2005
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Per vari tumori
Curare con calore
Il calore è un’arma antichissima contro il cancro. Ippocrate, il padre della medicina, ne aveva già illustrato le sue potenzialità. Il nome medico è ipertermia, ovvero la terapia del calore, diventata un’importante arma antitumorale in Italia, Giappone (esistono oltre 200 centri che praticano la terapia) e Stati Uniti. L’ipertermia è indicata per il trattamento di diversi tumori: seno, polmone, fegato, stomaco, colon-retto, cervello, tumori del capo-collo, dei genitali femminili, prostata, utero, vescica. È usata anche per ridurre le metastasi e, associata a dosi ridotte di chemio e radio, consente di ottenere il potenziamento delle terapie tradizionali, riducendone gli effetti collaterali. Non solo, è anche in grado di stimolare il sistema immunitario perché provoca la liberazione di sostanze immunoregolatrici, le citochine, che hanno un effetto protettivo per l’organismo. In Italia è mutualizzata al codice 98,95 del nomenclatore nazionale. Di recente, a convalida della serietà della metodica, è stato pubblicato uno studio sul prestigioso Cancer (luglio 2003) “Hyperthermia and its modern use in cancer treatment” di H. Richard Alexander Jr, medico oncologo del National Cancer Institute di Bethesda (Maryland). Nello studio il dottor Jones e altri autori hanno dimostrato che il trattamento con ipertermia, aggiunto a chemioterapia e radioterapia, per il trattamento di pazienti affette da carcinoma cervicale a uno stadio avanzato, primario o recidivo, ha comportato significativi benefici, in termine di tolleranza ed efficacia delle terapie. Il trattamento di ipertermia tradizionale (circa 41-43 gradi) è stato comparato con l’uso dell’ipertermia moderata (38,5 – 40 gradi), effettuato dopo la radioterapia, per cinque settimane consecutive. Siccome l’impiego dell’ipertermia nell’oncologia clinica sta aumentando in portata e complessità, gli autori giustamente riflettono sul ruolo di questa terapia e concludono l’articolo ponendosi due domande: “Come funziona l’ipertermia?” e “Come è possibile utilizzare al meglio l’ipertermia?”. Come agisce l’ipertermia L’utilizzazione sistematica nella cura dei tumori solidi dell’adulto (polmone, mammella, stomaco, pancreas, fegato, cervello ecc.) di chemio e radioterapia non sempre ha ottenuto i risultati sperati. Sono soprattutto gli effetti collaterali della terapia che condizionano pesantemente la qualità della vita delle persone affette da tumore. L’ipertermia, invece, agisce selettivamente sul tumore inibendo la respirazione cellulare senza alterare il metabolismo anaerobico della cellula. “Il calore produce la rottura del Dna delle cellule tumorali”, spiega il professor Paolo Pontiggia, uno dei massimi esperti a livello mondiale di ipertermia, ematologo e oncologo all’Università di Pavia. “Nella normale vascolarizzazione il calore produce la vasodilatazione e la conseguente rapida dispersione del calore, questo non avviene nelle cellule tumorali. Qui, infatti, la neovascolarizzazione impedisce la dispersione del calore che, intrappolato nelle cellule tumorali, le uccide. Quando riscaldiamo una parte del corpo si verifica una reazione fisiologica di vasodilatazione, con conseguente aumento del flusso sanguigno. L’organismo reagisce in modo da contrastare l’aumento di temperatura, disperdendo il calore in eccesso. Ciò non avviene nella stessa misura nell’area tumorale che, avendo una vascolarizzazione molto più disordinata, riesce a compensare meno bene e quindi si riscalda di più dei tessuti circostanti, incrementando così l’effetto dell’ipertermia. Su 100 pazienti trattati con il calore, almeno 65 ne hanno tratto benefici concreti. Infatti, in 30 casi su 100, il tumore regredisce. In altri 30, l’avanzata del tumore si arresta per qualche tempo. In 5-10 casi su 100, poi si riesce ad ottenere una guarigione duratura. Già oggi i risultati ottenuti consentono di affermare che è possibile non solo aumentare la durata della sopravvivenza, ma soprattutto migliorare la qualità della vita. Io ho dei pazienti, con metastasi, in cura da 10 anni che conducono una vita normale”. Inoltre la terapia del calore è indolore e priva di effetti collaterali. L’unico rischio è quello di somministrare temperature troppo elevate per le cellule sane, ma questo avviene solo per un errato impiego delle tecniche di ipertermia. La metodica, inoltre, potenzia tutte le altre terapie impiegate: riduce e blocca la massa tumorale e rende meno complesso un eventuale intervento chirurgico. Studi scientifici hanno dimostrato che diverse sostanze chemioterapiche hanno attività anche 10-20 volte superiore a 43 gradi rispetto all’azione che hanno a 37 gradi centigradi. Come si aziona l’ipertermia L’ipertermia è una metodica terapeutica che utilizza diverse tecnologie con lo scopo di provocare un innalzamento artificiale della temperatura a livello cellulare, a livello di tessuti e organi, o in sezioni del corpo, oppure in alcuni casi, del corpo nella sua totalità. La terapia funziona solo in presenza di due condizioni. La prima è che l’organismo abbia ancora un certo livello, pur ridotto, di risposta immunitaria. La seconda condizione è che il tumore non sia in una zona particolarmente vascolarizzata. “L’ipertermia localizzata è il trattamento più consolidato e più usato nella pratica clinica”, spiega il professor Giuseppe Maria Pigliucci, ordinario di chirurgia al Policlinico di Tor Vergata di Roma. “Produce un incremento localizzato di temperatura nelle masse profonde impiegando applicatori esterni emittenti radiofrequenze a sistema capacitivo (cioè il corpo è interposto tra due antenne in accordo tra loro). Gli applicatori sono posizionati in modo simmetrico alle due estremità opposte della porzione del corpo che si deve trattare: ad esempio, per il trattamento del tumore al polmone si collocano le antenne che emettono le radiofrequenze nell’area sternale o parasternale del torace e l’elettrodo opposto sul dorso, in prossimità della colonna vertebrale. In tale maniera il fascio di onde radio attraversa tutto il torace e occorre fare in modo che le antenne siano collocate in maniera tale da centrare la massa che si vuole scaldare. Al fine di impedire ustioni locali le due coppie di elettrodi vengono inseriti in una sottile sacca di plastica refrigerata per mezzo di una serpentina collegata a un circuito di raffreddamento. Un’altra metodica è l’ipertermia perfusionale. È stata in passato la prima tecnica di ipertermia ed è stata sviluppata per i tumori primari o metastatici degli arti e per le cavità dell’organismo (pleura, peritoneo, vescica). Al liquido di perfusione vengono solitamente aggiunti farmaci chemioterapici in modo da ottenere elevate concentrazioni di farmaco nel tessuto perfuso. La perfusione total body è uno dei metodi con cui si riesce a innalzare la temperatura del corpo. Questa pratica prevede il riscaldamento di tutta la massa corporea attorno a 42 gradi centigradi. Questa metodica è abbastanza impegnativa in quanto necessita di un’anestesia generale, o almeno di una sedazione profonda del paziente. Va però precisato che l’ipertermia total body è anche indicata nei casi di malattia estesa a tutto l’organismo o per malattie virali come l’Aids o l’epatite C”. Diversi ricercatori, però, sono ancora molto scettici sull’impiego dell’ipertermia. “È vero e questo mi stupisce. L’ipertermia non è la cura Di Bella. Questa è una terapia medica già riconosciuta dallo Stato Italiano ed è erogata dal sistema sanitario. Chi critica farebbe bene a documentarsi. Da noi, all’Università Tor Vergata, possono visionare le cartelle cliniche dei pazienti che si sottopongono alla terapia e che hanno ottenuto dei risultati molto soddisfacenti”. L’ipertermia in Italia “L’ipertemia è praticata da diverse strutture ospedaliere italiane e rimborsata dal sistema sanitario”, dice Admeto Rolando, ideatore e costruttore dell’apparecchiatura, la Syncrotherm, la macchina a radiofrequenze più avanzata esistente sul mercato per effettuare l’ipertermia oncologica. “La macchina si trova in una trentina di ospedali italiani ed europei e presso l’Istituto di ricerca per la cura del cancro di Candiolo (Torino), uno dei più importanti centri europei (Fondazione Agnelli), dove vengono organizzati periodicamente dei corsi per i medici che desiderano approfondire questa tecnica. I corsi riconosciuti dal Ministero danno diritto a 7-8 crediti ECM”. La ricerca di strade alternative nel campo del trattamento della malattia neoplastica è un’esigenza nata dal fatto che le strategie terapeutiche tradizionali (chirurgia, chemio e radioterapia) hanno pesanti effetti collaterali e in diversi casi risultano inefficaci. L’utilizzazione dell’ipertermia rappresenta un valido supporto nell’attuale processo di verifica delle strategie di aggressione della massa neoplastica. In questo programma la termoterapia può avere un ruolo di rilievo, considerando che rispetta l’integrità dell’organismo e del sistema immunitario. “L’ipertermia mi ha salvato la vita” Carla Mallegni, di Camaiore, ci racconta la sua esperienza. “Ho 52 anni e all’età di 37 anni mi è stato diagnosticato un tumore del seno destro. Me ne sono accorta toccandomi il seno, sentivo un nodulino, che poi si è rivelato, dopo i controlli diagnostici, un tumore maligno, della grandezza di cinque centimetri. Ho subìto l’intervento di mastectomia radicale, in seguito mi sono sottoposta a un ciclo di chemio e radioterapia. L’intervento era andato bene e io riuscivo a sopportare senza pesanti effetti collaterali le chemio, non perdevo i capelli e mantenevo ancora le mie forze. Purtroppo nel 1994 mi si è gonfiato un braccio in modo inspiegabile, era molto gonfio e non riuscivo più a muoverlo, mi sembrava di avere un pezzo di marmo. Si trattava di una trombosi, ho fatto la Tac e mi è stata diagnosticata una mestasi polmonare bilaterale. Mi hanno sottoposta a un ciclo di chemioterapia, questa volta molto più potenti delle precedenti. Ero distrutta, stavo molto male, non riuscivo a sopportarle. I medici mi avevano dato un mese di vita. Ero disperata, avevo un marito, due figlie e la mia vita doveva concludersi in così breve tempo. Tramite una mia carissima amica ho saputo che in un centro di Pavia si effettuavano cure particolari mediante l’ipertermia, che potevano essermi di aiuto. Mi sono aggrappata a questa speranza, non avevo altre alternative. Ho iniziato a sottopormi all’ipertermia dal professor Pontiggia, facevo una seduta al mese, della durata di un’ora e mezza. La terapia non è invasiva e appena finito la seduta me ne ritornavo a Camaiore. Ho seguito la cura per un anno, prendevo anche i medicinali che mi aveva prescritto il mio oncologo. A distanza di un anno ho ripetuto la Tac e le metastasi erano sparite, ero guarita. Poi ho cominciato la terapia di mantenimento per l’ipertermia: una seduta ogni sei mesi. Da nove anni sto bene, conduco una vita normale, sono attiva, faccio i miei controlli regolarmente, prendo sempre le medicine ed è tutto a posto. Se penso che mi avevano dato un mese di vita, devo proprio dire che l’ipertermia mi ha salvato la vita”. Un libro per saperne di più L’ipertermia è un metodo di cura basato sull’innalzamento artificiale della temperatura del corpo in maniera da “bruciare” le tossine e le cellule cancerogene in esso contenute. Per conoscere meglio questa metodica Paolo Pontiggia, uno dei massimi esperti di ipertermia, ha scritto un libro “Curare con il calore: la terapia dolce dei tumori” (Edizioni Macro). Oltre a illustrare i recenti risultati ottenuti dall’ipertermia applicata alla lotta al cancro, l’autore illustra pure le terapie biologiche: l’immunoterapia e l’uso di determinate sostanze naturali in ambito oncologico, come interferone, tossine batteriche, derivati timici. Ampio spazio viene dedicato alle raccomandazioni dietetiche e al ruolo della dieta nell’andamento della malattia. Altri capitoli riguardano l’influenza dell’ambiente sullo sviluppo dei tumori, i problemi relativi alla genetica, i rapporti tra lo sviluppo moderno della medicina e la logica industriale che orienta molte delle scelte che vengono effettuare in oncologia, ma anche in altri settori della medicina.
Saluti da Giovanni
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