Il dubbio ben giustificato di un vecchio clinico!
In verità, io vecchio appartenente ad una categoria in avanzata via di estinzione, ho un dubbio e tante perplessità. Per esempio, leggo nella notizia perfettamente sintetizzata: "Secondo la ricerca il genoma della scimmia reso condivide il 95-98 per cento dei geni con Homo sapiens e più del 98 per cento con quello dello scimpanzé". Più del 98% significa che solo una differenza massima del 2%, cioè uno scarto minimo di geni separa il macaco reso dallo scimpanzè. Inoltre, una differenza inferiore al 5% nella composizione genetica differenzia un macaco reso...da un uomo, per quanto "privo di qualità" possa essere! Da questo mi sento autorizzato a dedurre che una minima differenza del genoma è sufficiente a produrre effetti "biologici" di differenza ineffabile! Conclusione: per quanto dispendiose e raffinate possano essere le ricerche del genoma, tenendo presente che NON ad un gene corrisponde sempre UNA malattia, ... mai riusciranno gli studiosi a prevedere su questi soli dati il futuro morboso di un individuo. Io preferisco segure, ormai da 50 anni, la via più efficace e meno costsa della "Valutazione Biologica" (libro in avanzata stesura...) la sola che permette di selezionare su vastisssima scala gli "uomini" a reale rischio di patologie come il tumore, il diabete, la dislipdemia, l'ipertensione, etc., oggi vere e proprie epidemie, la cui prevenzione ècertamente migliore della terapia...(V. http://www.semeioticabiofisica.it, che si può LIBERAMENTE visitare senza log in!).
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