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Pacio
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Inserito il
26/11/2010 13:54:20
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Tumore polmonare
Salve, mio padre ( 54 anni) ha effettuato una PET dopo che nella TAC avevano riscontrato degli addensamenti a livello polmonare. Ne è risultato che c'è attività glucidica sui lobi superiori di ambedue i polmoni e anche a livello dei linfonodi lombo-aortici. Premetto che mio padre è stato affetto già due volte da morbo di Hochkins ed è riuscito a guarire entrambe le volte. Dopo una broncoscopia, l'esame citologico ha dato esito negativo ma il chirurgoi ha voluto effettuarne una seconda per effettuare la biopsia a livello polmonare ed evitare così l'intervento chirurgico. Da una prima analisi dell'anatomo patologo risulta che è un tumore primitivo in stadio abbastanza avanzato e ci sono linfoadenopatie. Dovremo aspettare la settimana prossima per avere conferma. Secondo il chirurgo non si agirà chirurgicamente ma solo con terapie adeguate. Pensate vada bene? Esistono centri specializzati che possono aiutarci? Grazie
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emily
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Inserito il
21/11/2008 19:18:11
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Una domanda
scusate vorrei fare una domanda... un mio amico a marzo si è fatto una lastra ai polmoni il medico ha riscontrato una sfumatura bianca dovuta al fumo poco tempo fa è andato a fare un altro controllo (lastra) e la sfumatura bianca è diventata una cellula tumorale... ...premetto che lui fuma 2 pacchetti da venti di sigarette tutti i giorni... ...dopo tanti tentativi ancora non è riuscito a smettere di fumare,tuttavia ha ridotto la quota ad 1 pacchetto da venti sigarette al giorno... lui non ha intenzione di smettere di fumare... cosa si potrebbe fare? quanto tempo ha per smettere o comunque a quali cure potrebbe ricorrere...vi prego rispondete sono molto preuccupata lui ha solo 16 anni e prende la cosa come uno scherzo, non gli importa... grazie in anticipo...
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sabry
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Inserito il
23/03/2007 11:26:40
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Intervento ai polmoni
Salve , mio padre ha 64 anni nell'anno 2005 hanno tolto un melanoma cutaneo T -3 in seguito ha fatto l'esame evento sentinella tutto negativo ai successivi controlli e radiografie di prassi è risultato tutto negativo. A quest'ultimo controllo (anno 2007) sono comparse a carico dei polmoni bilateralmente multiple formazioni nodulari ,la maggiore di essa ha 11 mm e si localizza alla base polmonare destra. Non vi è versamento pleuropericardio. Non sono presenti linfoadenopatie. Vista il pregresso melanoma cutaneo ci hanno consigliato di eseguire un intervento con asportazione delle lesioni polmonari di dx ( le più numerose) per confermare la natuira ,(poichè le ridotte dimensioni dei noduli non permettono di eseguire un prelievo del tessuto).Dopo l’asportazione verrà sottoposto a terapia oncologica mantenendo le lesioni di sn come marcatore biologico della malattia per un loro eventuale successivo trattamento chirurgico. Premesso che mio padre si sente bene è in forza non ha mai accusato nessun disturbo , non ha mai sofferto di nessuna malattia in particolare, mi chiedevo se questa sia l’unica strada da percorrere ! Vi ringrazio anticipatamente.
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Stefano213
Prov.: No Città.: Novara
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Inserito il
16/03/2007 10:20:17
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Re: Tumore ai polmoni
GERARDINA ha scritto: A MIO PADRE HANNO DIAGNOSTICATO UN TUMORE DI 8 MM. AL POLMONE SX. HO GIRATO DIVERSI CENTRI, NON TUTTI MI HANNO DETTO LA STESSA COSA. VORREI TANTO SAPERE SE SI PUO' ASPORTARE O MENO? Gentilissima Gerardina, i dati che lei ci comunica non sono sufficienti per poter dare una risposta che abbia una valenza scientifica. Dovremmo, infatti sapere, se il tumore è primario o se è una metastasi e se ci sono altre metastasi. Poi dovrebbe dirci in che punto del polmone sin si trova. Avremmo anche bisogno di avere qualche notizia sulle condizioni generali di suo padre e se soffre di qualche malattia importante. Attendiamo un suo cortese aggiornamento. Cordialmente. Dott. Stefano Limontini C.d.C. I Cedri - Fara Novarese Centralino: 0321/81.81.11 Cell: 339/344.20.49 stefanolimontini@libero.it
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Stefano213
Prov.: No Città.: Novara
309 Messaggi
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Inserito il
16/03/2007 10:15:06
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Re: Centri che effettuano esame egfr
pisa ha scritto: Manuela ha scritto: Vorrei sapere cortesemente quali sono i centri che effettuano l'esame EGFR per il tumore ai polmoni.
Molte grazie, Manuela
Gentilissima Manuela, l'esame che lei richiede si può fare in diversi laboratori di anatomia patologica, magari anche del suo ospedale. L'importante è che sia già stata fatta una biopsia e che quindi ci siano dei "vetrini" su cui fare la ricerca di questi recettori EGFR. Quindi, se i vetrini e il laboratorio di anatomia patologia sono nello stesso ospedale l'esecuzione di tale esame è molto semplice. Se invece sono in due posti diversi, è suo diritto, con una semplice richiesta scritta, ottenere i vetrini dal suo ospedale e portarli nel laboratorio di anatomia patologica dove verrà fatto l'esame. Non esiti a ricontattarmi qualora ne avesse bisogno. Cordialmente. Dott. Stefano Limontini C.d.C. I Cedri - Fara Novarese Centralino: 0321/81.81.11 Cell: 339/344.20.49 stefanolimontini@libero.it
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GERARDINA
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Inserito il
15/03/2007 11:12:40
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Tumore ai polmoni
A MIO PADRE HANNO DIAGNOSTICATO UN TUMORE DI 8 MM. AL POLMONE SX. HO GIRATO DIVERSI CENTRI, NON TUTTI MI HANNO DETTO LA STESSA COSA. VORREI TANTO SAPERE SE SI PUO' ASPORTARE O MENO?
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antonio ippolito
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Inserito il
27/12/2006 12:10:50
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Re: Hospedali che effettuano lo studio.
Raffaele ha scritto: Ciao, avendo mio padre affetto da adenocrcinoma al polmone ds T3-4 di circa 5 cm infiltrante la parete toracica e alivello pleurico, e attualmente sottoposto al trattamento di chimoterapia con texotere e radioterapia , Vi chiedeVo cortesemente se potevate indicarmi i centri dove poter effettuare una visita per vedere se mio padre piu' o no usufruire di questo farmaco(GEFITINIB), ve ne sarei grato.
Cordialmente Vi saluto e porgo i piu' sinceri saluti. puoi rivolgelti a perugia all'ospedale silvestrini prof. Lucio Crino' mia madre e' trattata con il farmaco Gefitinib
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maurizio
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Inserito il
15/06/2006 23:07:34
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Termo idraulico
oggi 15-062006 il medico a diagnosticato a mia madre un tumore. e con stupore mio o capito che non so nulla su questa malattia. ad esempio che domande devo fare al medico che tiene in cura mia madre e che ha diagnosticato la malattia . il tumore sta ai polmoni e nel celebro (metastasi)che possibilita o di curarla e quali sono i centri specializzati.
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pisa
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Inserito il
24/05/2006 18:42:48
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Re: Centri che effettuano esame egfr
Manuela ha scritto: Vorrei sapere cortesemente quali sono i centri che effettuano l'esame EGFR per il tumore ai polmoni.
Molte grazie, Manuela
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Giovanni
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Inserito il
14/01/2006 19:12:57
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Curare con il calore, anche i tumori più gravi
CURARE CON IL CALORE: L'IPERTERMIA ONCOLOGICA L' IPERTERMIA è una metodica terapeutica che utilizza diverse tecnologie per ottenere un innalzamento artificiale delle temperatura a livello di determinati organi e tessuti o, in alcuni casi, dell'intero organismo. L' IPERTERMIA come metodo per la cura dei tumori ha una storia molto lunga: tentativi di trarre vantaggio dal punto di vista clinico dagli effetti antitumorali della febbre sono stati inizialmente fatti utilizzando sostanze ad azione pirogena, in grado cioè di provocare reazioni febbrili, nei paziente neoplastici. Negli anni '70 il Prof. Harry Le Veen ha poi approfondito i meccanismi fisiologici innescati dal trattamento con il calore, mettendo tra l'altro a punto i primi macchinari a radiofrequenza per il trattamento loco-regionale di profondità. Recenti studi clinici hanno definitivamente confermato l'efficacia dell' IPERTERMIA nel determinare regressione tumorale, da sola o in associazione ai trattamenti convenzionali (radioterapia e chemioterapia). La risposta delle cellule tumorali al calore è legata sia a fattori cellulari che alle caratteristiche dell'ospite. Quando le cellule neoplastiche sono sottoposte a temperature elevate (43-44 °C) esse subiscono un danno irreversibile, in maniera tempo e dose dipendente, legato ad una riduzione dell'efficacia dei sistemi riparativi normalmente presenti a livello cellulare. A 43-44°C la maggior parte delle cellule tumorali tende a morire, mentre la maggior parte delle cellule sane tende a sopravvivere: questa è la base fisiologica dell'efficacia terapeutica dell'ipertermia. La maggior sensibilità della cellula tumorale al calore dipende in parte dalle proprie caratteristiche genetiche e in parte dal microambiente in cui la cellula tumorale viene a trovarsi. La neo-vascolarizzazione, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni man mano che il tumore si accresce, è infatti insufficiente e ciò determina a livello cellulare una combinazione di basso pH, scarsa presenza di ossigeno, carenza di zuccheri e di altri elementi nutritivi. La cellula maligna che cresce a distanza dai capillari non viene perciò raggiunta dai farmaci chemioterapici somministrati per via sistemica (che tendono invece ad accumularsi preferenzialmente nei tessuti sani ben vascolarizzati), è relativamente resistente alle radiazioni ionizzanti utilizzate in radioterapia (che necessitano per agire di un ambiente ben ossigenato) ma è estremamente sensibile al danno termico. L'IPERTERMIA attiva, soprattutto nelle cellule tumorali geni che a loro volta codificano per proteine, note con il nome di caspasi, in grado di attivare il meccanismo del suicidio cellulare. In altri termini il calore induce il fenomeno di morte cellulare noto come apoptosi, parola greca che indica la caduta delle foglie in autunno. E ‘ stato ampiamente dimostrato, dapprima su linee cellulari tumorali coltivate in vitro e successivamente nell'animale e nell'uomo, come l'uso di IPERTERMIA provochi l'induzione di apoptosi in un elevato numero di tali cellule. Tale fenomeno è incrementato dalla contemporanea somministrazione di alcuni farmaci chemioterapici (ad esempio ciclofosfamide, bleomicina, ecc.) che possono pertanto essere vantaggiosamente associati con un incremento dell'efficacia del meccanismo di distruzione delle cellule tumorali. MODIFICAZIONI INDOTTE DAL CALORE DISTRUZIONE CELLULE TUMORALI INDUZIONE RISPOSTA IMMUNITARIA DISTRUZIONE DEL MICROCIRCOLO TUMORALE RUOLO TERAPEUTICO DELL' IPERTERMIA CHEMIO e RADIOSENSIBILIZZAZIONE KILLING CELLULARE DIRETTO INDUZIONE APOPTOSI ESOCITOSI LISOSOMIALE MACROFAGICA ATTIVITA' ANTIVIRALE Dal punto di vista tecnico il riscaldamento dei tessuti può essere ottenuto con diverse metodiche. Nella pratica clinica vengono oggi principalmente utilizzate le seguenti metodiche: • pparecchiature a radiofrequenze (13.56 MHz) in grado di ottenere un riscaldamento ottimale dei tessuti profondi. Vengono utilizzate per il trattamento localizzato di tutte le forme tumorali solide, primitive o metastatiche. • Apparecchiatura di tipo capacitivo (Tecar terapia) utilizzata per il trattamento di localizzazioni superficiali (cutanee, sottocutanee, linfonodali, ecc.) e per il trattamento intrarettale dell'ipertrofia prostatica benigna o delle neoplasie prostatiche localizzate. • Apparecchiatura a raggi infrarossi di tipo A per il trattamento total-body nelle forme disseminate • Apparecchiatura di perfusione ipertermico-antiblastica per il trattamento delle localizzazioni peritoneali multiple (carcinosi peritoneale). Come precedentemente accennato l' IPERTERMIA può in molti casi essere vantaggiosamente associata alla chemioterapia ed alla radioterapia. IPERTERMIA E RADIOTERAPIA L'utilizzo concomitante di IPERTERMIA e radioterapia potenzia l'effetto della radiazioni ionizzanti con meccanismo: superaddittivo, cioè con un sommarsi degli effetti maggiore di quanto atteso dall'applicazione indipendente dei due trattamenti. Tale potenziamento è massimo se i due trattamenti vengono somministrati entro un breve intervallo di tempo. complementare in quanto le cellule radioresistenti sono normalmente sensibili alla terapia con il calore. Numerosi trials clinici hanno documentato un incremento di risposte complete di circa 1.5/2 volte nel trattamento associato delle recidive locali di carcinoma mammario, delle metastasi linfonodali di neoplasie del distretto testa-collo e delle metastasi cutanee, sottocutanee e linfonodali di melanoma. Promettenti sono anche i risultati ottenuti dall'associazione di radioterapia e IPERETERMIA nell'impiego neoadiuvante (cioè prima dell'intervento chirurgico, con l'obbiettivo di favorirne la radicalità) nei tumori del retto e della mammella. IPERTERMIA E CHEMIOTERAPIA Quando le cellule sono esposte ai farmaci in condizioni di IPERTERMIA esse reagiscono molto spesso in maniera diversa rispetto a quanto avviene a 37°C. I farmaci il cui effetto è soprattutto di tipo chimico (non coinvolge cioè sistemi enzimatici) sono generalmente più efficaci alle elevate temperature. I processi di alchilazione del DNA o la conversione da una forma inattiva a una forma attiva avvengono più facilmente alle alte temperature. Anche il pH cellulare può influenzare l'attività dei farmaci. Su tali osservazioni si basano le metodiche di chemio-ipertermia locoregionale associata a riduzione del flusso sanguigno (chemioembolizzazione epatica, stop flow , ecc.) Tutti questi elementi portano alla conclusione che, per combattere efficacemente contro la malattia neoplastica tutte le terapie in grado di provocare apoptosi devono essere utilizzate nell'intento di distruggere il maggior numero possibile di cellule tumorali, sostenendo nel contempo la funzione del sistema immunitario. Particolarmente efficaci risultano infatti le combinazioni di IPERTERMIA, radio e/o chemioterapia e immunoterapia (IL-2, interferon ??? derivati timici, echinacea, MGN-3, ecc). Associazione Europea di Ipertermia (Assie) Tel 0381.329752 – fax 0381.32975 info@assie.it www.assie.it Tramite ASSIE e possibile accedere a tutti i centri italiani pubblici e privati. Con l'ipertermia è possibile avere in molti casi delle guarigioni complete. L’ipertermia è convenzionata con la sanità pubblica.
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