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Gianni
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Inserito il
05/04/2005
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Per vari tumori
E' stata da poco inaugurata al Centro Medico della Misericordia di Massa una nuova macchina per ipertermia a radio frequenza, che può aiutare a prevenire e ridurre il tumore e riesce ad aumentare le difese immunitarie. Si tratta di uno strumento che trasmette onde elettromagnetiche in grado di alzare fino a 42 gradi la temperature delle cellule malate, fino a distruggerle, isolando dal calore le parti sane.
La gestione della macchina per l'ipertermia (Syncrotherm) è stata affidata al dottor Luciano Davini, oncologo della riabilitazione al Centro della Misericordia. Il professor Giuseppe Maria Pigliucci del Servizio di Ipertermia clinica del Policlinico di Tor Vergata a Roma, invece, effettuerà consulenze di oncologia chirurgica all’Ospedale di Massa, nella speranza che anche in questo centro possa verificarsi una convenzione dell'ipertermia con il sistema sanitario come sta avvenendo a Firenze, Empoli e Roma.
L'ipertermia si sta diffondendo sempre più anche in Italia. In Giappone, esistono oltre 200 centri che la praticano, lo stesso negli Stati Uniti. L'ipertermia è indicata per il trattamento di tumori solidi (seno, polmone, fegato, stomaco, colon-retto) e per ridurre le metastasi, associata a dosi ridotte di chemio e radio, consente di ottenere il potenziamento delle terapie tradizionali, riducendone gli effetti collaterali. Non solo, è anche in grado di stimolare il sistema immunitario perché provoca la liberazione di sostanze immunoregolatrici, le citochine, che hanno un effetto protettivo per l'organismo. Inoltre il trattamento è mutuato e approvato del nomenclatore nazionale.
Il prossimo 5 dicembre inizierà all’Ircc di Candiolo (Torino) il IV Corso propedeutico di ipertermia oncologica. Di recente, a convalida della serietà della metodica, è stato pubblicato uno studio sul prestigioso Cancer (luglio 2003) "Hyperthermia and its modern use in cancer treatment" di H. Richard Alexander Jr, md, oncologo del National Cancer Institute di Bethesda (Maryland). Nello studio Jones e altri autori hanno dimostrato che il trattamento con ipertermia, aggiunto a chemioterapia e radioterapia, comporta significativi benefici, in termine di tolleranza ed efficacia delle terapie (soprattutto in quei pazienti colpiti da tumori pelvici).
Come funziona l'ipertermia, e come è possibile utilizzarla al meglio? "Il calore produce la rottura del Dna delle cellule tumorali", risponde il professor Paolo Pontiggia, uno dei massimi esperti a livello mondiale di ipertermia, ematologo e oncologo all'Università di Pavia. "Nella normale vascolarizzazione il calore produce la vasodilatazione e la conseguente rapida dispersione del calore, questo non avviene nelle cellule tumorali. Qui, infatti, la neovascolarizzazione impedisce la dispersione del calore, che intrappolato nelle cellule tumorali, le uccide. Su 100 pazienti trattati con il calore, almeno 65 ne hanno tratto benefici concreti. Infatti, in 30 casi su 100, il tumore regredisce o addirittura scompare. In altri 30, l'avanzata del tumore si arresta per qualche tempo. In 5-10 casi su 100, poi si riesce ad ottenere la guarigione completa. Già oggi i risultati ottenuti consentono di affermare che è possibile non solo aumentare la durata della sopravvivenza, ma soprattutto migliorare la qualità della vita. Io ho dei pazienti, con metastasi, in cura da 10 anni che conducono una vita normale".
Inoltre la terapia del calore è indolore e priva di effetti collaterali. Potenzia tute le altre terapie impiegate: riduce e blocca la massa tumorale e rende meno devastante un eventuale intervento chirurgico. I farmaci antitumorali diventano molto più efficaci a 43 gradi L'ipertemia è praticata da diverse strutture ospedaliere italiane e rimborsata dal sistema sanitario", dice Admeto Rolando, ideatore e costruttore dell’apparecchiatura per la terapia (Syncrotherm). "All'Istituto di ricerca per la cura del cancro di Candiolo (Torino) vengono organizzati periodicamente dei corsi per gli oncologi che desiderano approfondire questa tecnica. I corsi danno diritto ai crediti ECM . Inoltre, l'Assie (Associazione Europea di Ipertermia), ha lo scopo di promuovere la diffusione della metodica in campo nazionale ed internazionale, favorendo convegni e congressi. Non solo, l'Assie offre un valido sostegno al paziente oncologico, indirizzandolo nei centri più avanzati dove si pratica l'ipertermia".
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luke
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Inserito il
04/04/2005
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Tumore al fegato
mio padre ha subito un operazione al fegato con asportazione del tumore,ora senza terapie è destinato a morire?? se fosse disponibile questo nuovo farmaco ci sarebbe qualche possibilita' di guarigione??
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FIGLIA DISPERATA
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Inserito il
01/03/2005
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Inclusione nella sperimentazione
Sono disperata.! Mia madre e' affetta da epatocarcinoma multifocale metastatico, sta effettuando il terzo ciclo di chemioterapia col farmaco novantrone, come da protocollo. Farmaco che come risaputo non ha notevoli effetti di regressione del tumore. Mi chiedo quindi, avendo I MEDICI dato a mia madre meno di un anno di vita, come mai il nuovo farmaco sperimentato venga messo in commercio solo nel 2007? Come posso farla rientrare nella sperimentazione almeno?Sono disperata .RISPONDETEMI
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veronica
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Inserito il
09/02/2005
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Aiuto
Gradirei sapere se qualcuno può darmi qualche consiglio; mio padre è affetto da un anno da carcinoma scarsamente differenziato inizialmente definito di origine polomonare con metasi al fegato ma poi considerato di incerta origine,con probabile origine epatica, curato da un anno con chemioterapia carboplatino, poi con taxotere and attualmente con vineralbina. Ci sono cure alternative alla chemio, visto che il mese scorso ha avuto un terribile abbassamento dei valori dell'emocromo rischiando la vita? A chi potrei rivolgermi. Grazie mille!!!
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antonio
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Inserito il
05/02/2005
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Tumori epatici
Molte ricerche sono in corso sul trattamento dei tumori del fegato e molte purtroppo non avranno una applicazione clinica. Tuttavia affermare che l'unica possibilità di cura sia oggi la chirurgia è non esatto, in quanto sono disponibili molte terapie convalidate oramai da molti anni, quali la radiofrequenza, l'alcolizzazione e l'embolizzazione.
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Erika
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Inserito il
07/01/2005
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Cancro al fegato
è possibile provare questo farmaco? Se si a chi dobbiamo rivolgerci ?
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Riccardo
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Inserito il
12/12/2004
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Re: Ulteriori notizie
Il sito non è in contatto con gli autori dell'articolo. Provi a dare una ricerca usando i dati ed i riferimenti presenti nella notizia.
In bocca al lupo.
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tina
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Inserito il
11/12/2004
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Ulteriori notizie
Avrei bisogno di avere ulteriori notizie su questo farmaco contro il tumore al fegato. Come posso contattarvi?Grazie
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nina
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Inserito il
17/11/2004
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Un parere
proprio oggi apprendo che mio suocero ha due metastasi al fegato e una lacerazione al colon, provocata da un tumore maligno. Il farmaco di cui si parla nell'articolo é sperimentabile? E se si come é possibile far parte della sperimentazione? Mio suocero inizierà, a breve, un ciclo di chemioterapia e, successivamente, verrà operato al colon. Qualsiasi parere in merito é ben accetto. Grazie. Nina
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