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Scontro sulla bioetica per Chiesa e Governo di Spagna


"Per una scienza al servizio della scienza umana", e il titolo dato alla nota del Comitato Esecutivo dellepiscopato spagnolo, presentata il 27 maggio da padre Juan Antonio Martínez Cami

"Per una scienza al servizio della scienza umana", e' il titolo dato alla nota del Comitato Esecutivo dell'episcopato spagnolo, presentata il 27 maggio da padre Juan Antonio Martínez Camino. Nel documento la Chiesa si dice dalla parte della scienza quando si mette "al servizio della vita", ma condanna il trattamento scientifico degli esseri umani come "oggetti o animali". Se fino a qui non ci sarebbe nulla di nuovo, l'attacco arriva duro quando si dice: "lo Stato non e' competente per stabilire o ampliare legislazioni che eliminino vite umane", insinuando per di piu' la possibile esistenza di "interessi scientifici, politici ed economici" a proposito delle riforme preannunciate dal Psoe e dal Governo di José Luis Zapatero.
Il portavoce episcopale in particolare, ha fatto riferimento alle modifiche sulla legge per la Riproduzione Assistita in cantiere per ampliare le modalita' di donare gli embrioni sovrannumerari alla ricerca scientifica, cosi' come alle altre proposte in tema di interruzione volontaria della gravidanza e delle unioni tra omosessuali. Dal Governo si sono subito levate le voci in difesa della laicita' dello Stato: le posizioni della Chiesa "sono rispettabili, ma non possono essere imposte all'insieme della cittadinanza", i vescovi stanno commettendo "errori scientifici" e di informazione, suscitando cosi' un "allarme sociale ingiustificato", ecc...
Ma andiamo per ordine, riportando alcuni stralci della nota episcopale.

"Diverse azioni e dichiarazioni governative fanno pensare che si vada nella direzione di eliminare quasi del tutto le misure di protezione dell'embrione umano al fine di trasformarlo in materiale di ricerca, anche a costo di spezzargli la vita, e non viene neppure esclusa, con la necessaria chiarezza, la cosiddetta clonazione terapeutica. Questa situazione suscita gravi preoccupazioni. Per evidenti ragioni di umanita' dichiariamo in merito cio' che segue:
l'embrione umano merita il rispetto dovuto alla persona umana. Non e' una cosa, ne' un mero aggregato di cellule vive, ma il primo stadio di esistenza di una persona umana. Tutti siamo stati anche embrioni. Per tanto non e' lecito togliergli la vita, ne' fare nulla con essi che non sia per il loro stesso beneficio".
[…]
"Scongelare gli embrioni "sovrannumerari" per rianimarli e poi toglierli la vita per ottenere le loro cellule staminali come materiale di sperimentazione e' una azione gravemente illecita che non puo' essere giustificata per nessuna supposta finalita' terapeutica. Il fine non giustifica i mezzi. Non e' lecito uccidere una persona umana, neanche nella sua fase embrionale, per quanto si faccia con l'intenzione di curare un altro. La scienza e la medicina che si permettono di eliminare le persone umane, anche se queste abbiano un solo giorno di eta', si convertono in attivita' immorali e antisociali. Ne' le promesse di cura -ad oggi, mere promesse molto lontane dalla realta', visto che non esiste nessuna terapia basata su cellule staminali embrionali- e neppure gli obbiettivi ipotetici futuri possono farci scordare il rispetto della dignita' inviolabile di tutta la persona umana". […]
"Se si apre la strada alla cosiddetta clonazione terapeutica, si sara' fatto senza dubbio un passo decisivo e preoccupante verso la clonazione riproduttiva […]. Cio' che alcuni desiderano, innanzi tutto, e' sperimentare con persone umane clonate. Questa e' la triste realta'". […]
"Lo Stato non e' competente per stabilire o ampliare legislazioni che eliminino vite umane. Si tratta di una ingiustizia obbiettiva, che mette a rischio i principi democratici", sostengono i vescovi riferendosi alle modifiche anticipate in tema di depenalizzazione dell'aborto. "Se venissero realizzate, queste riforme metterebbero in discussione la legittimita' dello Stato di Diritto, perche' dall'ottica della filosofia cristiana, le leggi che disprezzano in questo modo la vita umana non meritano il nome di leggi. Benvenute siano le tecniche, ma non chiudendo gli occhi ne' piegandosi agli interessi scientifici ed economici".
Per chiudere i vescovi se la prendevano anche con la proposta di regolamentare l'unione tra omosessuali cosi': "Qualsiasi equiparazione giuridica che si faccia delle unioni omosessuali con il matrimonio, prevede di dare una rilevanza di istituzione sociale che non corrisponde in alcun modo alla loro realta' antropologica. La giustizia consiste nel dare a ciascuno il suo".

A ciascuno il suo potrebbe essere la risposta data dal Governo dei socialisti, e percio' alla Chiesa la cura delle anime e allo Stato e al Governo l'amministrazione e la cura dei cittadini.
Le opinioni della Chiesa meritano grande rispetto, ma non per questo possono essere imposte al congiunto di una societa' il cui Stato e' aconfessionale, cosi' ha replicato la vicepresidente e portavoce del Governo Maria Teresa Fernandez de la Vega. "Le uniche norme che devono essere rispettate, sia dal Governo che dall'insieme dei cittadini, sono quelle della Costituzione".
La ministra della Sanita' Elena Salgado per parte sua ha avvertito i vescovi dei loro "errori scientifici" di informazione, e del rischio di creare "un allarme sociale ingiustificato". "I prelati attribuiscono al Governo delle intenzioni diverse da quelle che abbiamo. L'unica cosa che vogliamo e' che le coppie che non possano avere figli abbiamo l'opportunita' di averli", e inoltre permettere la ricerca scientifica con le cellule staminali avra' come conseguenza quella di salvare delle vite e di aprire la speranza alla cura di malattie. La Salgado poi ha anche aggiunto che il documento episcopale fa un riferimento alla clonazione terapeutica che non e' esatto, dato che "per il momento questa non e' una questione che si introdurra' nella prima modifica della legge".

La Conferenza Episcopale Spagnola che dopo avere preannunciato il sostegno della Chiesa alle mobilitazioni dei cattolici contro le riforme del Governo, a distanza di pochi giorni si e' lanciata in un nuovo attacco stavolta sui metodi anticoncezionali. E' cosi' che i preservativi vengono descritti come una specie di "roulette russa" per l'Aids, "questa sensazione di sesso sicuro" porta infatti ad "una attitudine di promiscuita'", cosi' nelle parole del presidente del Consiglio Pontificio per la Famiglia, il cardinale Alfonso Lopez Trujillo. La selezione di embrioni per curare delle malattie attraverso la diagnosi preimpianto? Una cosa che "e' assolutamente atroce", di piu' "questo farebbe resuscitare il razzismo, un nuovo apartheid".

Fonte: Aduc (11/06/2004)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag: bioetica
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