Nanog per curare l'infarto
Si chiama nanog, come un eroe mitologico delle leggende celtiche. In quelle leggende Nanog aveva questo privilegio: restare eternamente giovane.
Ricercatori americani hanno scoperto, circa un a
Si chiama 'nanog', come un eroe mitologico delle leggende celtiche. In quelle leggende Nanog aveva questo privilegio: restare eternamente giovane.
Ricercatori americani hanno scoperto, circa un anno fa, che 'nanog' esiste anche nel corpo umano e ha questo privilegio: e' una molecola (o 'fattore') che puo' aiutare a trovare dentro al corpo umano le cellule 'eternamente giovani'.
Puo' diventare il punto di partenza per infiniti sviluppi della cosiddetta Medicina Rigenerativa, quella branca della medicina che permette di 'fabbricare' tessuti e organi da utilizzare poi per la terapie di gravissime malattie quali l'infarto del miocardio e le malattie degenerative del sistema nervoso.
Una ricerca tutta italiana - illustrata oggi a Firenze - sta per approdare a questo risultato: partendo dal quel ''marcatore di staminalita'' che e' 'nanog', le cellule staminali possono essere trovate (e isolate) partendo non solo da tessuti di midollo osseo, ma anche dal sangue di un individuo adulto.
Questa ricerca - finanziata dalla Regione Toscana e ormai in fase molto avanzata - e' stata avviata dall'equipe del professor Sergio Romagnani, immunologo di fama mondiale e responsabile del Centro di Ricerca, Trasferimento e Alta Formazione dell' Universita' di Firenze.
''Mettere a punto una tecnica del genere - ha precisato Romagnani oggi in una conferenza stampa - significhera' approdare a un risultato straordinario, perche' permettera' di sviluppare terapie del tutto innovative''. Per curare in particolare, tra le altre, malattie come l'infarto del miocardio, o le epatiti croniche, la leucemia, o l'alzheimer.
''Prima i ricercatori era come se navigassero 'al buio' dentro al sangue alla ricerca di linfociti - ha spiegato Romagnani -.
Oggi questa tecnica ci consente invece di individuarli con chiarezza''.
La definizione di questa tecnica dovrebbe permettere di isolare le cellule staminali partendo non piu' dal midollo osseo, ma dal sangue cosiddetto 'periferico'. ''Capirete anche voi che se il nostro studio andra' a buon fine, e io sono particolarmente ottimista in tal senso, permettera' di mettere a disposizione cellule 'totipotenti'. E terapie conseguenti''.
Le cellule 'totipotenti' sono quelle cellule ''potenzialmente capaci di andare in qualsiasi direzione'' ha detto Romagnani.
Cioe'? Possono cioe' 'diventare' cellule del fegato, del cuore, delle ossa, del sangue. E andare a 'ripristinare' quelle cellule del fegato, del sangue, delle ossa, che sono in sofferenza. E' alla base della Medicina Rigenerativa, quella branca della medicina che si propone di 'fabbricare' tessuti e organi da utilizzare per la terapia di gravissime malattie.
La ricerca sull'isolamento di cellule staminali da midollo osseo oggi e' relativamente avanzata. Quella da 'sangue periferico' - invece - e' in fase di piena sperimentazione. Nel caso di rischio di infarto al miocardio, queste cellule se reimmesse nell'organismo andrebbero naturalmente a ripristinare le pareti cardiache danneggiate, 'rifabbricandole' in modo naturale.
La ricerca del Laboratorio di Immonologia e Terapie Cellulari dell'Universita' di Firenze e' a livello di quelle condotte a ''Biopolis of Asia'', la cittadella su cui lo Stato di Singapore ha investito qualcosa come 290 milioni di dollari per lavorare sulle cellule staminali. ''Finalmente - ha concluso Romagnani - anche in Italia ci si sta rendendo conto che investire sulla ricerca e' determinante''.
Fonte: (18/06/2004)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
infarto
Vota:
Condividi:
|
|
- Ultime.
- Rilievo.
- Più lette.
|