Creato super-topo senza paura, prima tappa contro ansia
Scienziati italiani hanno creato un super-topo geneticamente modificato, che dimentica la paura. Grazie a ricerche su 30-50 impavidi animali, sperano infatti di mettere a punto in futuro nuove cure co
Scienziati italiani hanno creato un super-topo geneticamente modificato, che dimentica la paura. Grazie a ricerche su 30-50 impavidi animali, sperano infatti di mettere a punto in futuro nuove cure contro attacchi d'ansia nell'uomo. Il topo modificato, infatti, reagisce a un trauma spaventandosi e manifestando la sua ansia, ma dopo poco tempo dimentica tutto, spiegano i ricercatori dell'universita' di Torino e della Fondazione Santa Lucia di Roma, coordinati da Piergiorgio Strata, autori di uno studio pubblicato su 'Neuron'. Il team ha individuato l'origine della paura nel cervelletto, in una connessione molto particolare tra le cellule nervose (sinapsi). La formazione dei ricordi associati ad eventi traumatici, spiegano i ricercatori, e' mediata da una struttura posta nella profondita' del nostro cervello e che l'uomo ha ereditato dai rettili, l'amigdala: quest'ultima regola gli stati emotivi di paura e ansieta', mentre alterazioni della sua funzione inducono patologie quali attacchi d'ansia, depressione ed autismo. Benedetto Sacchetti, Bibiana Scelfo e Filippo Tempia, guidati da Strata, hanno dimostrato che la memoria di un evento 'spaventoso' e' accompagnata da modificazioni stabili in un particolare tipo di sinapsi (formata dalle fibre parallele e dalla cellula di Purkinje).
Questa sinapsi possiede una specifica proteina, codificata dal gene GRID2. Quando manca, l'animale 'impara' la reazione di paura acquisita ma poi la dimentica, mentre la paura innata (cioe' non legata ad eventi traumatici) rimane intatta. ''Abbiamo scoperto - spiega Strata all'Adnkronos Salute - che la memoria della paura si incide come un timbro su una rete cerebrale. Noi abbiamo identificato un nodo di questa rete, provando che basta agire su questo punto per far si' che non si ricordino piu' gli spaventi legati all'esperienza''. Il gene individuato nello studio e' presente anche nell'uomo, con una somiglianza dell'80%. ''Ed e' responsabile di una malattia, l'atassia cerebellare. Dunque - dice Strata - e' possibile una predisposizione genetica a paura e ansia''. Ma perche' cancellare i ricordi spaventosi? ''La paura, come il dolore, e' un meccanismo di difesa che ci aiuta a prevenire pericoli e situazioni peggiori - spiegano gli studiosi - ma puo' anche essere una malattia che fa vivere in uno stato di eterna ansia''. Negli animali, inoltre, la stimolazione del cervelletto ha provocato reazioni comportamentali che indicano un aumentato stato di paura. E nell'uomo lo stesso stimolo evoca sintomi psicotici, mentre in pazienti con lesioni in questa sede sono stati documentati gravi disturbi della sfera emotiva (ad esempio depressione ed autismo). Il cervelletto e' inoltre in grado di regolare direttamente e indirettamente l'attivita' dell'amigdala e, come dimostrato per la prima volta con questo studio, e' coinvolto nella formazione dei ricordi legati alla paura. ''L'identificazione di un sito cosi' specifico per la memoria della paura apre la via - dichiara Strata - alla manipolazione della proteina coinvolta e alla possibilita' d'interferire con i fenomeni di paura ed ansia. A livello per ora del tutto teorico, la manipolazione della proteina potrebbe farci dimenticare esperienze sgradevoli che possono influenzare negativamente il nostro stato psichico. Altra prospettiva, sulla quale attualmente lavoriamo, riguarda lo studio dei meccanismi molecolari della modificazione sinaptica associata alla memorizzazione della paura''. Lo studio fa parte di un vasto progetto sui meccanismi della memoria e dell'apprendimento, a livello delle modificazioni che avvengono nelle sinapsi. Ricerche importanti per i processi di riabilitazione. Il progetto e' sostenuto dal ministero dell'Universita' e della Ricerca e dal ministero della Salute attraverso la Fondazione Santa Lucia.
Fonte: (24/06/2004)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag:
ansia,
paura,
cervello
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