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Tumore cervello, ok primi test vaccino terapeutico


Un vaccino terapeutico aumenta la sopravvivenza di pazienti malati della forma piu maligna di cancro al cervello, il glioblastoma multiforme.
Il vaccino si basa sulladdestramento in vitro di

Un vaccino terapeutico aumenta la sopravvivenza di pazienti malati della forma piu' maligna di cancro al cervello, il glioblastoma multiforme.
Il vaccino si basa sull''addestramento' in vitro di cellule immunitarie dell'organismo malato a riconoscere ed attaccare il male.
I risultati positivi arrivano grazie al lavoro di ricercatori del Cedars-Sinai's Maxine Dunitz Neurosurgical Institute su un gruppo di 14 pazienti coinvolti nel primo ciclo di sperimentazione clinica (fase I).
Gli esperti hanno riferito in due articoli entrambi apparsi sulla rivista Cancer Research che la sopravvivenza dei pazienti trattati e' di due anni e mezzo contro i soli sette mesi e mezzo dei controlli.
Al momento, ha riferito Keith Black, direttore dell'istituto, e' in via di completamento il secondo ciclo di sperimentazione (fase II) di cui gli scienziati renderanno presto noti i risultati.
L'idea del vaccino contro il glioblastoma nasce dall'aver identificato che tre antigeni tumorali gia' noti per essere l'etichetta distintiva di alcune neoplasie, HER-2, gp100 e MAGE-1, sono in realta' presenti anche nelle cellule di glioblastoma.
I ricercatori hanno prelevato dal sangue dei pazienti cellule dendritiche, chiamate cosi' per la loro forma ramificata, che nell'organismo riconoscono gli antigeni, in questo caso quelli tumorali, e li presentano all'apparato di difesa che di conseguenza inscena una strategia d'attacco.
In risposta alla presentazione degli antigeni il sistema immunitario si mette in moto. I linfociti T citotossici svegliati dalle cellule dendritiche si moltiplicano, attaccano ed uccidono le cellule etichettate dagli antigeni.
Nel vaccino terapeutico la fase di riconoscimento e presentazione dell'antigene da parte delle dendritiche avviene in vitro. Poi le dendritiche sono reiniettate nel sangue del malato da dove inscenano un attacco al tumore.
Una volta conclusi i passaggi della sperimentazione clinica, auspicano gli scienziati, questa tecnica di attacco sferzato dal corpo stesso del malato potrebbe divenire la prima opzione di cura per una neoplasia che finora non ha lasciato molte speranze di guarigione.

Fonte: Ansa (22/07/2004)
Pubblicato in Cancro & tumori
Tag: cervello, vaccin
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